Australian Open: Matteo Berrettini cede all’esperienza di Adrian Mannarino (Con il video della partita)
Prestazione da giocatore esperto, cinico ed estremamente intelligente. Adrian Mannarino accede al secondo turno degli Australian Open regolando Matteo Berrettini con un periodico 6-4 in un’ora e 47 minuti di gioco. Alla sua prima partecipazione Slam, l’ex Next Gen romano non sfigura dinanzi all’astuzia del francese ma può recriminare una giornata poco brillante col dritto. L’azzurro, ripescato in main draw dopo il forfait a tabellone compilato del serbo Krajinovic, saluta Melbourne consapevole dei progressi ottenuti negli ultimi mesi e degli ampi margini di miglioramento tecnici e tattici. Il francese, dal canto suo, approda per la prima volta al secondo turno dopo tre anni: il suo avversario sarà Jiri Vesely, vincitore quest’oggi nel derby contro Safranek.
PRIMO SET
Matteo Berrettini apre le danze al servizio e comincia come meglio non potrebbe: due dritti vincenti di rara pesantezza e sortita a rete con successiva chiusura della volée e del game. Il francese non ha problemi alla battuta e si assicura il secondo gioco con estrema disinvoltura .Il primo break giunge immediatamente dopo a causa dei tanti gratuiti commessi da Matteo. Il disegno tattico del francese è scontato: sollecitare il rovescio dell’azzurro, fondamentale più vulnerabile del bagaglio tecnico dell’allievo di Santopadre, e anticipare col rovescio in risposta. Due errori col rovescio di cui uno in back e uno di dritto dell’azzurro portano il transalpino a strappargli il servizio alla seconda palla break. Berrettini ha subito una chance di controbreak ma è ancora una volta il rovescio in slice a tradirlo. Sfumata la chance, Mannarino non lascia scampo e col servizio consolida il break ottenuto in precedenza. Si procede on serve con l’italiano che sale di rendimento con la prima ma che perde fiducia col diritto. Si impennano, infatti, gli errori non forzati con questo fondamentale nel tentativo di accelerare anche su palle scomode e basse a trequarti campo. Il francese, senza particolari patemi d’animo, conquista il primo set 6-4. Matteo paga a caro prezzo una sciagurata gestione del terzo gioco e la troppa frenesia nella ricerca dei vincenti nei turni in ribattuta.
SECONDO SET
Il parziale si apre con due ace di fila dell’azzurro che si aggiudica con autorità il primo game. Nel prosieguo del set Berrettini riesce a mantenersi a galla con la battuta – in costante crescita – e alternando buone soluzioni ad errori derivanti dalla frenesia. Mannarino perde un po’ le misure col campo e sbaglia più dei suoi standard, specialmente in risposta. I servizi fanno la differenza, così come i colpi di inizio gioco e non si intravedono spiragli di break almeno sino al nono gioco. Arrivati a questo punto giunge il primo passaggio a vuoto di Matteo, che perde il suo primo punto con la prima in tutto il parziale per poi concedere la prima palla break al suo avversario. Il francese non si lascia pregare e mostra il suo solito acume tattico: alzata la traiettoria col rovescio giocando al centro e, su una palla alta e priva di peso, Berrettini affossa malamente in rete consegnandosi di fatto al transalpino. L’azzurro, sotto 4-5 e sul punteggio di 30-30, trova un angolo acuto col diritto incrociato ma spreca l’occasione a campo aperto col rovescio. L’errore col diritto successivo in spinta permette ad Adrian Mannarino di mettere le mani anche sul secondo set col medesimo punteggio del primo.
TERZO SET
La partita ormai è in salita e l’azzurro sembra pagare un po’ di stanchezza e scoramento. Il servizio è ancora incisivo ma il dritto, purtroppo, non funziona come al solito. Imbrigliato nella ragnatela di Mannarino, con scambi nettamente più lunghi dei set precedenti, Berrettini non riesce ad opporre le adeguate contromisure atte a contrastare la trama del francese. L’allievo di Santopadre accorcia sempre di più e la scarsa fiducia col dritto – specialità della casa Berrettini – è ancora più palese nel quinto game, momento del break decisivo. L’azzurro prova a reagire scagliando anche la racchetta per terra ma ormai il match è in dirittura d’arrivo coi titoli di coda pronti a scorrere. Adrian Mannarino è un esempio di sagacia tattica e con il minimo sforzo ottiene il massimo rendimento. Il francese serve per il match e archivia la pratica con un altro 6-4.
CHIAVE TATTICA
La qualità della difesa di Mannarino, l’intelligenza tattica del francese e una giornata non eccelsa di Berrettini col dritto spiegano in parte il risultato odierno. Per alcuni tratti del match, il romano non si è fidato del suo marchio di fabbrica tanto da non girarsi troppo sul lato sinistro per impattare col dritto per paura della contromossa sul lungolinea del transalpino. Ottimo Mannarino nella gestione tattica del match sia con il servizio in slice da sinistra che nel voler sollecitare il rovescio di Berrettini non mandandolo mai in palla col dritto. Spesso in confusione, Berrettini è risultato troppo lento in uscita dal servizio e poco fluido e soprattutto lucido in più situazioni in cui si è ostinato a spingere – senza risultato – palle basse da trequarti campo. È proprio qui che il francese è stato bravo a rubare tempo e spazio al nostro Matteo specialmente col rovescio anticipato. La distanza ad oggi tra i due è netta, ma il divario nel tempo si potrà ridurre sensibilmente. Doveroso sottolineare come in ogni set, Berrettini paghi un game al servizio mal gestito e la mancanza di concretezza e acume tattico in alcuni game in ribattuta.
Court 19 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1Inc. [LL] M. Berrettini vs (26) A. Mannarino
M. Berrettini – A. Mannarino
130. Singles ranking 27.
12. 4. 1996 Birthdate 29. 6. 1988
right Plays left
Luca Fiorino
TAG: Australian Open, Australian Open 2018, Matteo Berrettini
Temo tu abbia ragione, purtroppo. Tutti a dire che deve migliorare servizio, risposta e spostamenti. Vero, e intanto è peggiorato anche al servizio, con cui non fa più la differenza come prima. E quelli come Berrettini o fanno la differenza col servizio o fanno una carriera normale.
@ pallettaro (#2012557)
C’è chi consiglia di rafforzare maggiormente i punti di forza e chi di lavorare sulle debolezze. A mio avviso dovrebbero focalizzare l’attenzione sul rovescio rendendolo meno vulnerabile mentre sul dritto basterebbe diventasse un colpo più affidabile e non una soluzione ad intermittenza come ieri notte. Quello che mi auguro è che come prima cosa venga affinato il back di rovescio (in stile Johnson per intenderci). Dopodiché si può lavorare sul rovescio nella sua essenza più pura senza che sia una soluzione di sola rimessa in campo e sulla varietà del servizio. Più schemi da utilizzare e non la sola collaudata combinazione servizio-dritto.
@ pallettaro (#2012557)
In effetti c’è da fare e da lavorare, magari costruirsi un buon back, che di sicuro non basta.
Detto questo forza Matteino, bisogna continuare a lavorare e porsi step ed obbiettivi a seguire, intanto puntare alla top 90/100 in questa stagione
@ Luca Fiorino (#2012447)
Come per tutti c’è un miglioramento costante e complessivo da fare.
Su tutti i colpi, anche quelli che, ad oggi, sono migliori.
Ho sempre timore dei tennisti, come Matteo, così squilibrati nei fondamentali.
Ricordo Andreev con un diritto al fulmicotone, ma un rovescio scadente uscire con difficoltà dal solito dirittone, senza riuscire mai a costruire valide alternative tattiche perché privo del rovescio. O come non ricordare il grande Younes El Aynaoui con un rovescio da seconda categoria chissà che avrebbe potuto fare con un rovescio almeno decente?
O come la fatica che fa l’ottimo Edmund che piano piano scala sempre posizioni e buoni risultati, ma che sembra sempre a corto di alternative e deve sempre mettere in campo lotte furibonde per vincere le partite vista la poca sicurezza sul lato sinistro.
Già mi aveva deluso vedendolo contro Kudla ma stanotte contro Mannarino ha toccato il fondo: scelte tattiche completamente sbagliate, rovescio e palleggio ridicoli, oltre i 5 6 colpi non ha vinto uno scambio. Prima di servizio solo veloce ( zero variazioni sia con prima che seconda). I punti glieli dá solo servizio e primo colpo di dritto. Ma quali margini di miglioramento: è plafonato così da almeno 5 6 mesi. Fisicamente ora anche appesantito.
@ marco (#2012486)
Perché sarei di parte? Ho già scritto che deve migliorare in tante cose. Date le lunghe leve non sarà mai un fulmine, la velocità dei piedi difficilmente si migliora. Del rovescio ne ho già parlato, in risposta deve migliorare ma non lo scopriamo oggi. Pronosticare e auspicarsi per Matteo un picco da numero 25 non mi sembra sognare. Se lavorerà come sta già facendo è un traguardo raggiungibile. Poi magari non andrà oltre la 40esima posizione ma il potenziale c’è e sarebbe stupido nasconderlo.
@ Luca Fiorino (#2012447)
Se non sistema il rovescio, la lentezza negli spostamenti e l’inconsistenza in risposta, gli alti livelli Berrettini purtroppo se li sogna. Fiorino cerca di essere più obiettivo e meno di parte.
Forza Matte!
sempre con te!
tutta esperienza!
@ pallettaro (#2012431)
Assolutamente sì. Non a caso, Berretto faticava tanto quando era costretto a spingere una palla lenta e priva di peso. Al momento Matteo è lontano dalla sua miglior condizione ma ha ampissimi margini di miglioramento. Dal lato del rovescio, affinare il back – più che nel taglio nella profondità – e soprattutto il top senza limitarlo ad un colpo di pura rimessa. Il dritto viaggia che è una meraviglia ma deve imparare a capire quando può spingerlo e quando giocarlo più carico. Anche col servizio deve migliorare, magari variarlo maggiormente senza limitarsi alla prima piatta e soprattutto iniziando a servire una seconda più incisiva. Detto ciò, la testa già è matura. Conosco Matteo da quando era bambino ed è un ragazzo serio con la testa sulle spalle. Se ci fate caso rimane quasi sempre attaccato al match (tante partite compreso Broady in quali lo dimostrano), malgrado la giovane età. Da come ho scritto sembra debba reinventarsi, in realtà ritengo che il suo potenziale tecnico, fisico e tattico sia così grande che possa davvero in futuro completarsi ed esprimersi ad altissimi livelli. E per alti livelli intendo top 20-25. Dipenderà tutto da lui
@ Luca Fiorino (#2012403)
Condivido, perché hanno tanti mezzi colpi, tante situazioni già vissute che consentono loro di disimpegnarsi e cavarsela contro il classico bombardiere servizio/dritto.
Serve acquisire qualche colpo in più ed aggiungere qualcosa ad una manualità che, a parer mio, ha ancora margini di miglioramento.
Primi fra tutti una risposta maggiormente incisiva ed un rovescio più solido.
@ Gabriele da Firenze (#2012151)
Ciao, sono l’autore del pezzo.
In realtà anche nel tuo commento ti sei risposto da solo
Giocando in quel modo, dall’alto della sua esperienza e senza spremersi troppo, Mannarino ha gestito il match agevolmente. Ordinaria amministrazione sfruttando al meglio le lacune del nostro Matteo. Il guaio di questa notte è che l’azzurro non sia riuscito ad incidere neanche col dritto. Spesso e volentieri ha spinto palle che non andavano spinte. Purtroppo Mannarino e Robert – avversari contro cui ha perso di recente – sono giocatori che soffre e soffrirà ancora per molto per via delle loro caratteristiche tecniche.
Un saluto!
Tutti giri di parole anche Berrettini è un discreto giocatore e nulla più purtroppo.
Sono i match come questo che ti fanno dire…ok, con servizio e dritto arrivo fino a lì, ma per fare un altro salto di qualità serve lavorare molto duramente su altri aspetti.
@ V.D. (#2012135)
Sì, ma Mannarino è uno scalino. Sono i giocatori che ti dicono chi sei.
Se batti anche questi sei forte.
Alla prima esperienza slam sarebbe stato difficile fare meglio di quanto Matteo ha già fatto.
Detto questo si è visto quanto fatichi contro tennisti che sanno difendersi e che soprattutto neutralizzano facilmente l’ottimo inside out di Matteo che oggi cozzava contro il dirittino anticipato del francese che ha pure gambe veloci.
Fino a lì ci siamo.
Quello che non ci sta è il non aver preso le misure al servizio mancino del francese che non è Isner. Speriamo gli sia servita.
Si però guardate che all’inizio Berrettini spingeva di rovescio e su pallette corte sbagliava con il suo drittone! Mannarino deludente ma è bastato! Quindi a mio avviso un Berrettini molto rivedibile ed inefficace anche in ciò che farebbe bene! Speriamo che sia il suo volto peggiore o non ci siamo!
@ Gabriele da Firenze (#2012151)
Mannarino è uno dei giocatori più difficili da incontrare.
Arrota poco, spinge poco e rischia poco: devi fare tutto te e ti prende l’ansia.
Ovviamente sul lato del rovescio Matteo non aveva una bella palla piena da spingere, ma aveva la pallaccia anticipata del diritto mancino del francese, cioè la peggiore situazione per i rovesci deboli. Questa necessità di spingere ha anche portato Matteo a forzare subito il diritto con il risultato di perderne anche qui le misure.
I casi secondo me sono 2:
1) Mattero era stanco e allora tutto si riconduce ad una spiegazione semplicistica e di corto raggio (anche se non è il massimo essere già stanchi a gennaio).
2) Matteo ha lacune tecniche (propendo per questa versione) che ben si sono evidenziate contro giocatori con un bagaglio tecnico più ampio del suo. Emerge ai miei occhi in maniera evidente che Berrettini oltre a sfondare con il diritto sa fare pochino. Anche in risposta fa troppo poco.
Ovvio ha tutto il tempo per affinare il suo bagaglio tecnico, ma è evidente quanto sia acerbo tecnicamente e limitato tatticamente.
non ho visto l’incontro ma, al di là di tutti le altre criticità evidenziate nell’ottima analisi tattica, quello che emerge dallo score è un’assoluta inconsistenza nei turni di risposta; infatti, a parte il secondo game di risposta in cui ha avuto l’unica palla break dell’incontro, non è mai arrivato nemmeno ai vantaggi… in pratica, avrebbero potuto giocare tre giorni di seguito senza che il nostro riuscisse a brekkare e così non si va lontano… oltretutto mannarino non è certo karlovic o raonic
Ho visto l’incontro e sinceramente tutto questo acume tattico di Mannarino non l’ho visto, il francese a mio avviso non ha fatto null’altro se non attendere pazientemente l’errore di Berrettini, che puntualmente arrivava sempre, specialmente col rovescio. Non so se lui stesso o il suo staff abbia studiato il nostro giocatore, ma sta di fatto che sapeva bene dove andare a cercarsi i punti tant’é che appena poteva il francese picchiava duro sul rovescio di Matteo e otto volte su dieci riusciva a portare a casa il punto. Ad aggravare la situazione già di per se grave, oggi pure il diritto di Matteo ha funzionato poco e a singhiozzo. A tutto questo va poi aggiunta l’altra grossa magagna di Matteo, gli spostamenti che, come sempre, sono stati davvero scarsi.
Per cui questa grande intelligenza e tattica di Mannarino io l’ho vista ben poco, mentre ho avuto la sensazione che ho descritto sopra e che, grazie a ciò, il francese giocasse al 50/60% del suo potenziale perché tanto gli era sufficente. Infatti alla fine Matteo sembrava stanchissimo (a 21 anni…) mentre l’altro no.
Io non so perché lo staff di Matteo non cerchi di fare qualcosa per quel rovescio che lo penalizza così tanto, ma se in quel fondamentale non cambia la musica sarà veramente ma veramente dura competere a questo livello.
Resta un fatto inequivocabile però: Mannarino ha senz’altro maggior acume tattico per via dei 7-8 anni in più e minori punti deboli tecnicamente. Berrettini è senz’altro acerbo, meno intelligente tatticamente, con un rovescio decisamente scadente e spostamenti non da grande giocatore. Mannarino però non ha mai vinto nulla d’importante e solo in caso di una moria di tennisti epocale riuscirebbe a entrare in una top ten. Matteo ha il talento e la prestanza fisica per ambire a una carriera ben diversa. E così sarà.
Va bene lo stesso. Meglio perdere in tre set che avere rimpianti dopo cinque set! Forse qualcosa in più si poteva fare ma tant’è. Speriamo che Matteo mantenga un buon livello per tutta la stagione e si giochi l’accesso ad altri tornei atp
@ Panzone (#2012035)
Grazie mille.
Penso sia necessario per chi non ha visto la partita e voglia sapere qualcosa che vada oltre la mera cronaca dell’incontro.
L’analisi tattica è una figata. Bravo Luca Fiorino