Il 2017 di Lorenzo Sonego: un’esplosione quando meno te l’aspetti
Lorenzo Sonego ha giocato un 2017 per gran parte insoddisfacente, fra infortuni, risultati deludenti e aspettative disattese che lo avevano portato a crollare in classifica, fin quando, improvvisamente e in modo dirompente, ci ha ricordato perché in tanti puntiamo su di lui, inanellando vittorie in serie e mettendo in mostra tutto il suo potenziale.
Un anno chiuso con uno score altamente positivo da 45 vittorie e 20 sconfitte, bilancio influenzato dallo sprint autunnale: 7/3 su cemento outdoor, 27/13 su terra rossa, 6/1 su duro indoor e 5/3 su tappeto. Attualmente al numero 212 in classifica (vicino al br di 204), Sone-Go ha messo in piedi il miglior progetto per un 2018 che si spera sarà da protagonista: per buona parte della stagione avrà pochissimi punti da difendere indi per cui la classifica potrà farsi interessante, già a partire dalle quali australiane.
Lorenzo inizia l’anno a Bergamo dove non supera le qualificazioni, prima di volare in Cina a tentare la sorte dimostrando che l’ambizione e la voglia di fare sacrifici non mancano: supera le quali a Zhuhai e Quanzhou, dove si ferma rispettivamente al secondo e al primo turno, mentre le fallisce a Shenzhen. Si torna allora sulla terra rossa italiana ma i risultati non sono dei migliori: supera le quali al challenger di Barletta ma si ferma al 1T, gioca un future scendendo di categoria ma non va oltre il 2T, stesso risultato conseguito al successivo ch di Francavilla.
La stagione entra nel vivo ma purtroppo manca l’acuto: fallisce le quali a Roma cedendo solo al tie break del terzo a Nicolas Almagro, dimostrando però la capacità di giocarsela con tennisti di alto livello.
Dopo il Foro Italico purtroppo gioca 3 tornei challenger in cui non vince una partita (Mestre, Todi e Biella), motivo per cui si ritrova a dover scendere ancora di categoria per disputare un nuovo future, senza comunque andare oltre il secondo turno.
A metà agosto arrivano un altro 2T al challenger di Cordenons ma anche il primo vero acuto della stagione (brutto aspettare 8 mesi per un risultato interessante…) con la conquista dei quarti di finale al ch di Manerbio, appuntamento in cui supera le quali e batte fra gli altri Pellegrino prima di cedere a Carballes – Baena nei QF in 3 set. È qui probabilmente il punto di svolta del suo 2017.
Sonego gioca altri due futures, raggiungendo i quarti nel primo e la vittoria nel secondo, prima di abbandonare la terra battuta e dirigersi verso superfici più rapide. A Ortisei mette il turbo sul duro indoor e vince il primo torneo challenger della carriera, battendo Gombos, Viola, Otte, Donati in semi e Puetz nell’atto conclusivo. Il suo momento magico continua sul tappeto indoor di Ismaning in Germania, dove raggiunge la finale e cede solo 7/5 al terzo a Yannick Hanfmann, non sfruttando alcune occasioni che l’avrebbero portato a una nuova incredibile vittoria. Un tennis spettacolare e assai redditizio sul rapido, con una striscia di vittorie consecutive che si ferma a 14. Non c’è male per uno che stavamo bollando come delusione del 2017.
Qui il classe ’95 sbalordisce un po’ tutti e torna sulla terra rossa future di Santa Margherita di Pula, per mettere ancora punti in cascina: Lollo come lo chiamano gli amici raggiunge altre due finali, cedendo nella prima a Federico Gaio e nella seconda a Tomislav Brkic. Gli ultimi due tornei dell’anno per lui sono Brescia e Andria su tappeto indoor dove, forse per l’euforia e la stanchezza delle ultime settimane, ottiene davvero poco, perdendo rispettivamente al primo turno da netto favorito contro Giovanni Fonio e al 2T contro Baldi, altro tennista italiano che nell’ultima parte di stagione prende il volo. Ad Andria arriva anche la prima gioia challenger in doppio: con l’amico Vavassori vince infatti un bellissimo torneo facendo parte di un duo assai affiatato.
Sonego è sicuramente un tennista interessante dal grande potenziale, con ancora ampi margini di miglioramento: se non dovesse avere noie fisiche e/o infortuni il 2018 potrebbe essere davvero il suo anno. È un personaggio positivo per il movimento on/off court con i suoi video social che strappano più di un sorriso: una boccata di ossigeno per un tennis italiano che ha davvero bisogno di un ricambio generazionale e diverse carte su cui puntare.
Alessandro Orecchio
TAG: Circuito Future, Italiani nei Future
6 commenti
Ci esaltiamo per un 95′ sotto i 200 al mondo….i buoni a 23 anni sono almeno almeno in top 50…..però ci sono margini di miglioramenti….alleluja
Stiam parlando del 212 al mondo. Accontentiamoci no ? Fossero venute da challenger e atp staremmo parlando del n 50. Ti pare ?
grandi margini di miglioramento? sta frase troppe volte è stata ripetuta..
Sono d’accordo, non bisogna ignorare nessuno.
il problema è che molte di quelle 45 vittorie arrivano dai futures
Caruso non merita l’articolo?è nella top 10 dei tennisti italiani però vedo che è stato ignorato…forse non vi sarà simpatico!