Si chiude un anno positivo per Andrea Basso: “questa è stata assolutamente la mia miglior stagione, ma spero di fare ancora meglio in futuro”
Il Challenger di Andria ha sancito la chiusura della stagione di Andrea Basso. Il 24enne tennista di Genova ha disputato un ottimo 2017, che lo ha portato per la prima volta nella top 400, con un best ranking a ridosso dei primi 300 al mondo (n°319 in data 30 ottobre 2017, ndr). Lo abbiamo contattato subito dopo il torneo svolto in terra pugliese, dove ha raggiunto il secondo turno eliminando la testa di serie n°1 Travaglia. “Ad Andria mi sono trovato molto bene” – racconta il ligure – “il mix palle e campo rendono il gioco veloce ma non ingiocabile, su queste superfici ho l’obiettivo di essere subito aggressivo andando a rete e credo di aver giocato un buon torneo ad un livello alto, ho vinto con Stefano Travaglia una bella partita e con Skugor il match è girato su uno/due punti, peccato davvero. Ora mi attendono otto settimane di preparazione soprattutto a livello fisico. Quest’anno ho messo le basi per cercare di avere una buona struttura fisica e poter giocare più a lungo, questa preparazione servirà per migliorare soprattutto questo e ovviamente perfezionare l’aspetto tennistico”.
Ciao Andrea. Il 2017 è stato un anno importante per te, che ti ha permesso di migliorarti a livello di risultati e di gioco. Qual è stata la chiave di volta della stagione?
Ciao Antonio e un saluto agli appassionati di tennis italiani. Questo è stato assolutamente il mio miglior anno, fino a Pontedera avevo racimolato solamente 10/15 punti, ma sapevo di essere migliorato molto tennisticamente nonostante non arrivavano i risultati, da lì in avanti ho cambiato passo e grazie in parte anche al cambio della racchetta sono arrivati sia fiducia che risultati, ma durante l’anno non ho mai smesso di lavorare duro. Sapevo che prima o poi sarebbero arrivati buoni risultati.
Si è concluso anche il vostro campionato a squadre di serie A1 con la permanenza nella categoria. Che stagione è stata per la Park Tennis?
Questo era il mio primo anno al Park Tennis, purtroppo l’obiettivo minimo erano le semifinali. Abbiamo fatto il massimo e siamo arrivati a pari merito con Aniene, una grande squadra che ha vinto più incontri singoli non permettendoci di passare il girone. È stata una bella esperienza e allo stesso tempo un grosso rammarico che sono sicuro ci darà la carica giusta per affrontare il campionato 2018 con più cattiveria.
Come procede la tua collaborazione con Diego Nargiso e il suo staff?
Con Diego all’Ita Tennis Academy lavoro da 4 anni, ora ci siamo spostati in una bellissima struttura allo Sporting Club Milano 3 a Basiglio, il che sono sicuro alzerà ancora di più la qualità del lavoro. Ci eravamo dati tempo per vedere dove potevo arrivare, lui crede molto in me e mi dà fiducia sempre. Con tutti i membri del suo staff ho un ottimo rapporto ed è un piacere potersi allenare lì. Fino a settembre la parte atletica la gestiva Riccardo Lorenzelli di Sanremo con il quale ho svolto un ottimo lavoro e lo ringrazio, adesso il responsabile della parte atletica in accademia è Diego Silva che ha una grandissima esperienza e spero mi aiuti nel crescere ancora di più, inoltre ringrazio anche Stefano Volpara primo collaboratore di Diego che mi ha accompagnato per molte settimane e con il quale ho un rapporto speciale anche al di fuori del tennis e gli faccio i migliori auguri per il matrimonio che ci sarà tra qualche settimana.
Ti abbiamo visto a tuo agio su tutte le superfici di gioco. Quale prediligi e quale superficie mette maggiormente in risalto le tue caratteristiche?
Purtroppo per problemi alle ginocchia sono stato costretto a giocare sulla terra per molto tempo, ma spero, piano piano, di poter mixare sempre di più. Non ho una superficie preferita, sto imparando ad adattare il mio gioco a tutte le velocità e a tutti i tipi di rimbalzo e mi piace molto ciò.
Il 2018 è ormai alle porte. Che tipo di programmazione avete in mente?
Al momento non ho ancora una programmazione precisa, ho affrontato l’argomento con Diego e la sua idea è sicuramente quella di alzare l’asticella e puntare maggiormente sulle qualificazioni Challenger e ogni tanto qualche Futures con il prize money di $25000.
Nel tempo libero, quando sei lontano dal tennis, quali sono i tuoi interessi?
Nel tempo libero seguo il calcio e ogni tanto vado allo stadio, ma sono un ragazzo molto tranquillo. Mi piace stare a casa a Genova con la mia ragazza, passare del tempo con lei, mangiare bene e godermi Genova che è una bellissima città.
Ciò che ti è mancato in questa stagione è una vittoria di un torneo. Sei andato vicino in molte occasioni, pensi ci sia una causa di queste sconfitte in finale?
Hai ragione, quest’anno non ho vinto un titolo ma quello che conta secondo me è andare avanti con il lavoro, i giocatori non si ricordano per i Futures vinti ma per il ranking raggiunto e i piazzamenti nei tornei maggiori, anzi il fatto di aver perso tante finali con giocatori più alti di me in classifica, eccetto una volta, ha permesso che continuassi a spingere per vincere, poi la vittoria non è arrivata ma sono soddisfatto ugualmente.
Dai prossimi Australian Open verrà introdotto l’orologio in campo (dovrebbe avvenire ancora nelle qualificazioni) per far rispettare i 25 secondi. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
Indubbiamente stanno cercando di rendere il tennis più veloce e divertente, da rendere appetibile anche per chi non è appassionato come noi, spero che questa sia la strada giusta, potrebbe cambiare non poco alcune partite soprattutto con degli scambi lunghi. Speriamo, comunque, non si snaturi troppo questo sport che è bello anche così.
A 24 anni sei ancora giovane per poter raggiungere i traguardi prefissati. Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è sicuramente quello di poter giocare in Cippa Davis, per il resto non ho obiettivi particolari, voglio solo dare il massimo in ogni allenamento e partita per raggiungere il meglio che posso fare, sperando che sia più alto del livello raggiunto oggi.
Antonio Galizia
TAG: Andrea Basso, Interviste LiveTennis, Italiani
Nei 100 ❓ Glielo auguro, ma non penso proprio. Top 150/180 sarebbe già un grande traguardo.
Beh in parte concorso, ma come fai a paragonare Basso a Giustino, tra i 2 ci sono molte differenze, io puterei 2€ su Basso assolutamente, lui ha un gioco molto bello e pulito, anche se un pò scriteriato, mentre il buon Giustino è un rematore costruito fino alla fine che dubito riuscirà mai ad andare oltre i 150 ATP
….lo la Coppa Davis????
Intervista notevole che però verrà ricordata soprattutto per il sogno di giocare la .. Devis!
È stato un grande anno per Basso…ora nel 2018 può raggiungere il livello challenger ed entrare quantomeno in top200. Forza 😉
Ma lui ha detto che gli piacerebbe giocare in .. Davis… 😆
Quoto, mi ha sempre dato la sensazione di essere un papabile “Lorenzi”, idem per Giustino.
Glielo auguro ad entrambi, ne hanno le potenzialità.
Anche a me piacerebbe giocare in Coppa Davis
Fa bene a provare più challenger, il livello ha dimostrato di averlo. Però Ada inizio stagione i tabelloni di solito sono più difficile e se dovesse fare pochi punti penso che dovrebbe giocare anche dei future per tenere su la classifica. Sarebbe utile arrivare all’estate intorno a 250 così da poter stare dentro a parecchi challenger.
Per me Basso è uno di quelli che lavorando duramente avrebbe la possibilità di agganciare la competitività challenger, cioè una classifica che potrebbe anche fargli fare una capatina nei 100.