Conosciamo meglio Andrea Borroni: “per la prossima stagione sarebbe bello scalare il più possibile la classifica Atp, cercando di migliorare il mio gioco”
Per la maggior parte delle persone Sharm El Sheikh è sinonimo di mare, resort e vacanze, ma non è così per molti tennisti che giocano a livello Futures, che grazie alle serie di tornei che si disputano lì, si costruiscono la classifica per entrare nel tennis che conta. Andrea Borroni, 22enne tennista lombardo, è uno di quelli che ha giocato molto in Egitto in questo 2017, ottendendo in terra nordafricana tutti i punti Atp stagionali, compresa l’ultima vittoria in questa settimana contro il giovane Lusovsky.
“Questo anno è stata l’Egitto a portarmi i punti, l’altro anno fu la Tunisia a regalarmi il primo punto Atp” – afferma il giovane azzurro – “opto spesso per questa destinazione poiché i costi non sono troppo alti, si gioca bene e si sta anche abbastanza bene rispetto ad altri posti dove sono stato, è un buon compromesso e si gioca su campi in cemento che forse si adattano meglio al mio gioco e riesco a dare qualcosa in più”.
Ciao Andrea e benvenuto su livetennis. A Sharm El Sheikh hai concluso la tua stagione, che voto daresti al tuo 2017?
Ciao a tutti i lettori di livetennis. Come voto mi darei un 6, non è andato male però avrei preferito ottenere qualche vittoria in più. Ho perso troppi match dove me la son giocata fino alla fine, e spero nella prossima stagione di essere più concreto nei momenti decisivi della partita.
Prima hai affermato che il cemento è la superficie adatta al tuo tipo di gioco. Descriviti come tennista e i pregi e difetti del tuo gioco.
Preferisco giocare sul cemento anche se per lo più gioco su terra, non amo troppo palleggiare, preferisco giocare un tennis aggressivo, a volte forse sono troppo frettoloso e questo non mi aiuta perché metto troppa foga e sbaglio molti punti.
Da chi è composto il tuo staff? Su quali aspetti avete intenzione di lavorare maggiormente in questa preparazione invernale?
Mi alleno al Mongodi Tennis Academy di Cividino con il maestro Matteo Galli e nello staff ci sono anche altri due maestri, Edoardo Pacifico e Jacopo Locatelli mentre la parte atletica la cura Dragoljub Klaradin. Penso che lavoreremo in particolare sull’aspetto fisico poiché ho qualche chilo di troppo, l’obiettivo è reggere fisicamente nelle partite più lunghe e lottare di più.
Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
Per la prossima stagione sarebbe bello scalare il più possibile la classifica Atp, ma non saprei dirti un numero preciso. Cercherò di vincere più match possibile per ottenere più punti possibili.
Hai la passione per il disegno. Da chi hai ereditato questa passione? Come la coltivi?
Mio nonno era appassionato di disegno, in particolare quello delle automobili. A me piace disegnare un pò tutto, ciò che osservo e mi passa nella testa. Ai tornei è solito trovarmi in giro con un blocco di carta e qualche penna.
Quanto è dura diventare un tennista professionista e indipendente a livello economico?
Non è assolutamente semplice. I costi da affrontare per viaggiare sono molti e si cerca sempre di giocare in posti favorevoli, cercando il miglior mix tra prezzo, stile di vita e livello dei tornei e onestamente non saprei come migliorare la situazione.
Hai un fratello, Alberto, più piccolo di te e che gioca a tennis. Com’è il rapporto con lui? Viaggiate spesso insieme?
Con Alberto ho un rapporto molto tranquillo, non viaggiamo insieme perchè lui attualmente gioca soprattutto per hobby e vede questo sport come uno svago. Attualmente è in America per studiare e non sta proprio giocando.
Sei coetaneo di Sonego e Donati e un anno più grande dei vari Quinzi, Berrettini e Baldi. Che idea hai della next gen italiana? Credi possa ambire a risultati importanti?
A mio parere i giovani italiani che hai citato sono molto bravi e penso che almeno uno di uno di loro ne sentiremo parlare per un po’ di tempo, anche se non saprei chi scegliere, forse Sonego.
Con quali tuoi colleghi passi più tempo durante i tornei e le trasferte? Con qualcuno di loro si è instaurato un rapporto che va al di là del tennis?
Con i ragazzi che si allenano con me si è instaurata una bella amicizia. Davide Melchiorre, Mattia Rossi, Francesco Trepla e Camilla Scala li vedo ogni giorno e con loro ho più o meno gli stessi interessi e si è creata una bella amicizia come con i maestri. La stessa cosa è successa con qualche collega italiano che vive da tutt’altra parte della penisola ma incontro nei tornei in giro per il mondo.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Mi piacerebbe diventare professionista a tutti gli effetti, avendo la possibilità di autofinanziarmi, sarebbe bellissimo avere come lavoro la tua passione e metterti continuamente in gioco. Il tennis è un mondo che mi piacerebbe vivere il più a lungo possibile e lotterò per riuscirci.
Antonio Galizia
TAG: Andrea Borroni, Interviste LiveTennis, Italiani
5 commenti
Si spendono circa 500 euro a settimana per alloggiare nella struttura, a parte viaggio iscrizione e incordatura. È palese che a questi livelli sono più i costi dei ricavi.
Mah dubito seriamente che possa ambire a certi traguardi
sarebbe stato interessante più esattamente i costi di sharm e quante settimane di solito fa.
No, non sono parenti. Borroni ha le qualità per entrare nei primi 500 Atp il prossimo anno..
È il figlio di Corrado che sconfisse Kafelnikov ?