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Open Court: Dimitrov, un 2018 da “nuovo Wawrinka”? (di Marco Mazzoni)

23/11/2017 09:49 18 commenti
Grigor Dimitrov classe 1991, n.3 ATP
Grigor Dimitrov classe 1991, n.3 ATP

Le ATP Finals hanno chiuso la stagione 2017 con la sorprendente vittoria di Grigor Dimitrov. Un successo notevole per il bulgaro, che gli ha consentito di issarsi al n.3 del ranking dietro agli “intoccabili” Nadal e Federer. Tutto lasciava pensare che Roger avrebbe vinto il settimo titolo di fine stagione, invece una giornata balorda vs. un grande Goffin ha regalato l’ennesima sorpresa di quest’annata davvero particolare. Impossibile immaginare 12 mesi fa una rivoluzione così drastica, il ritorno prepotente e dispotico dei più grandi campioni dell’era Open ed il crollo di tutti gli altri big, tra problemi fisici e tecnici. Non è questo il momento per un bilancio complessivo, ce ne sarà il tempo in queste settimane di offseason. Con ancora negli occhi il Masters di Londra, è giusto parlare di Dimitrov. Il bulgaro ha vinto le Finals “bene”, giocando un tennis solido, preciso, efficace. Consistente. Già, associare la parola consistente a lui, beh, sembra un azzardo totale… ma più che la sua (importante) qualità tecnica, quel che gli ha permesso di vincere il torneo – e vincerlo con merito – è il modo in cui è stato in campo. Tosto, atleticamente preparato al meglio, e meglio di tutti i rivali, nonostante una stagione assai lunga e faticosa. Attacchi e soprattutto difese. Rincorse, tanti passanti, pochissime palle buttate via “alla Dimitrov” appunto… Ha spesso giocato bene proprio nei momenti importanti, altro salto in avanti rispetto ad una carriera macchiata da troppe occasioni sprecate e molti match decisivi falliti per troppa leggerezza, di fisico e di spirito. Grigor era quello che illudeva per giocate super, belle quanto effimere; in questo 2017 più volte ha impressionato per un tennis razionale ed efficace. Non solo al Masters. Dimitrov infatti ha iniziato alla grande la stagione, vincendo il primo torneo a Brisbane (in cui ha sconfitto 3 top10) e disputando a Melbourne il miglior Slam della carriera, domato solo al quinto da un Nadal fortissimo. E’ mancato sul rosso, dove ha deluso, e sul cemento USA di primavera. A Cincinnati vince il primo 1000; male poi a New York, sorpreso dalla veemenza del giovane Rublev. Molto bene quindi in autunno, sconfitto solo da Nadal (2 volte), Del Potro ed Isner. Insomma, una grande stagione, non solo momenti di classe, quelli a cui ci aveva abituato per poi deludere nel complesso e restare più un potenziale che un giocatore di altissimo livello.

Dimitrov è stato bravo a migliorare in tutti i settori del suo gioco, e sfruttare una stagione in cui, per mille motivi, tanti big si sono fatti da parte o hanno reso a sprazzi. Non sappiamo che 2018 vivremo. Possibile che diversi campioni “scassati” torneranno al loro meglio (Murray?); Roger e Rafa saranno in grado di ripetere le meraviglie del 2017? Possibile che altri giovani crescano ancora, diventando dominanti (Zverev?) o arrivando a ridosso dei big (Rublev? Shapovalov? Kyrgios?).Vedremo. Di sicuro Grigor è cresciuto, non solo in termini numerici ma soprattutto tecnico-agonistici. Ha raggiunto quella qualità e quantità di prestazione necessaria ad aumentare notevolmente il proprio livello di gioco, come dimostrano risultati e match contro i migliori. E nei grandi eventi, dove conta davvero.

Vedendo la sua crescita, viene spontaneo un piccolo azzardo: possibile che il bulgaro possa aver iniziato la sua vera carriera, con un percorso “alla Wawrinka”? Ossia una maturazione più lenta, ma esplosiva? Non sarà affatto facile per Grigor raggiungere i risultati di Stan (3 Slam vinti – e tre Slam diversi, oltre ad un’altra finale, e molto altro ancora), ed i due ragazzi sono assai diversi come vita personale, passato, carattere, fisico e mille altri aspetti. Tuttavia è interessante notare come tra i due giocatori si possano individuare diverse similitudini; non sul piano del gioco, ma della traiettoria di carriera. Di sicuro Dimitrov ha moltissimo da imparare dal lavoro fatto da Wawrinka, e personalmente ho sempre scritto che se il bulgaro non avesse abbandonato l’accademia GTGT degli svedesi sarebbe probabilmente arrivato prima a questo livello. Andiamo brevemente a vedere questi punti di contatto tra i due giocatori, e dove invece ritengo che sia difficile per Dimitrov toccare il livello di Stan dal 2014.

– Miglioramento fisico. Il braccio di Wawrinka, la sua esplosività e facilità nel trovare la giocata era nota da sempre. Dove (fino al 2013) mancava era nella capacità di stare in campo fisicamente, reggere le battaglie, giocare “sporco” in difesa, recuperare palle e non buttare via rischiando esecuzioni improbabili per uscire dallo scambio. Soprattutto nei match difficili contro i migliori, dove alzava troppo il rischio, probabilmente perché si sentiva non pronto alla pugna dura e cruda. Dal 2013 Stan ha fatto un salto di qualità atletico impressionante: più veloce, più reattivo, soprattutto più resistente. Questo gli ha permesso anche uno scatto mentale importante, perché ha iniziato a credere di poter vincere grandi partite non solo grazie alle giocate, alle esecuzioni strepitose, ma anche restando in campo, resistendo e contrattaccando. Dimitrov ha un fisico molto diverso da Stan. Lo svizzero è pesante e poco elastico, era poco resistente; Grigor è più leggero, molto elastico ma meno esplosivo e poco resistente; soprattutto è sempre stato molto disordinato negli appoggi, disperdendo moltissima energia. Stan ha lavorato sulla velocità fine, sulla resistenza; Grigor ha lavorato sulla potenza, sulla coordinazione, sulla resistenza generale. I risultati parlano chiaro, in Australia era tutt’altro giocatore. Entrambi hanno migliorato tanto la posizione in campo, e la differenza è stata notevole.

– Crescita mentale. Vincere aiuta a vincere. Aiuta a credere che non sei arrivato lì per caso, che i tuoi mezzi non sono inferiori a quelli dei rivali, anche i migliori, e che te la puoi giocare, di qualità o di lotta. Più volte Stan ha dichiarato che il lavoro principale svolto da Norman & C. era stato su quest’aspetto, il crederci, l’avere fiducia in se stesso, nei propri mezzi, e di sentirsi in campo importante, determinato, mai inferiore in partenza. Wawrinka dal 2014 ha battuto tutti i migliori, anche nelle fasi decisive degli Slam, pure in rimonta (vedi Djokovic a RG15). Dimitrov è ancora ai primi passi, ma nel 2017 si intravede un percorso simile. Ancora con troppe sconfitte (vedi quelle vs. Nadal, spesso match duri ma persi), ma con margini di crescita notevoli. Lo si intravede da quante volte non ha mollato pur nella sconfitta (cosa che prima accadeva spesso), da come ha lottato e vinto partite difficili. Questo sarà il passo decisivo da compiere per seguire veramente il cammino di Wawrinka verso i grandi successi.

– Miglioramento tecnico. Wawrinka ha sempre posseduto una potenza incredibile. Colpi terrificanti, ma spesso instabili. Soprattutto il dritto, che prima dell’avvento di Norman gli scappava spesso e volentieri sui teloni… ma anche il servizio è diventato più continuo, più vario e decisivo. Ed ha anche migliorato non solo colpi difensivi, ma la transizione tra colpo da fondo ed attacco alla rete. Il primo Stan era spesso fuori posizione nell’attacco, e rischiava giocate troppo difficili in difesa, anche col suo mitico rovescio; migliorare in queste fasi l’ha fatto diventare un pluricampione Slam. Dimitrov quest’anno è molto migliorato in tutti i colpi. Il dritto è adesso più solido, più preciso e meno falloso. Più esplosivo e vincente. Un colpo con cui girare lo scambio dalla difesa, o spaccare una schermaglia tattica. Migliorato soprattutto nell’inside out, che prima tendeva a scappare via per una cattiva posizione del corpo e dei piedi. La battuta è sempre stata un colpo discreto, ma andava a corrente alternata. Ha migliorato il lancio di palla, trova ritmo e ricava più punti. Per chi ha un tennis propositivo e rischioso, trovare punti facili con la prima di servizio, e tenere alte percentuali, è sempre decisivo.

– Dove sono diversi. In moltissime cose. Senza stare a fare un confronto troppo lungo, la differenza principale sta nel fatto che Stan è un colpitore puro, uno che letteralmente ti lascia fermo da ogni posizione del campo; Grigor deve costruire più tennis, necessita di qualche colpo in più o di aggredire la rete, a meno di un’ulteriore crescita nella potenza (ma non arriverà mai ai livelli di Stan). Stan non gioca molto sull’anticipo, Grigor invece trova spesso le miglior giocate non “spaccando la pallina” ma tagliando il campo e rubando spazio. Wawrinka usa meglio la prima di servizio per cercare il punto diretto, Dimitrov varia maggiormente angoli e rotazioni, senza per ora raggiungere i picchi di qualità dello svizzero (o dei migliori). Queste le differenze tecniche, e nessuno chiede al bulgaro di avvicinare lo svizzero come tennis puro. Per crescere ancora, Dimitrov deve rafforzare i suoi punti di forza senza snaturarsi, senza rincorrere (come fece, e male, in passato) una completezza difensiva che non sarà mai nel suo DNA. Non deve affatto cercare di rincorrere Stan come giocatore. Deve invece seguire il suo esempio, la sua dedizione, la sua forza nel crederci e migliorare, pensando di potercela fare. Non sarà facile, perché Wawrinka, a parte dei momenti di pausa fisica, è riuscito a tenere altissimo il suo livello di gioco sopratutto negli Slam, dove quasi mai ha deluso uscendo subito. In questo Grigor avrà tanto, tantissimo da crescere e dimostrare. Entrambi mentalmente hanno avuto una gioventù non facile, per motivi diversi. Stan è maturato, anche come uomo, diventando tennista migliore in campo. Grigor deve completare questo percorso, anche umano oltre che sportivo.

Sarà una grande sfida per Dimitrov confermare i risultati del 2017, e crescere ulteriormente. Dovrà pensare che quello raggiunto sia solo un punto di partenza, e non di arrivo. Il 2018 potrebbe vedere un calo dei due immortali, ma anche il rientro di Djokovic ed altri. E magari l’esplosione definitiva di qualche giovane, ormai pronto. Quindi per un 27enne come Grigor sarà il momento della verità, quello di trarre finalmente il massimo dalla propria carriera. Ed essere finalmente Grigor Dimitrov, cancellando quelle ombre “federeriane” che l’hanno zavorrato non poco nel suo turbolento passato…

Marco Mazzoni

@marcomazz

 


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18 commenti. Lasciane uno!

Haas78 (Guest) 23-11-2017 20:20

@ alexalex (#1993417)

😀 😎 😛

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alexalex 23-11-2017 18:09

Scritto da MAURO
ALLORA MAZZONI. STIAMO ASPETTANDO ANCORA L’ ARTICOLO SUL NR. 1 DELLA CLASSIFICA DI QUESTA STAGIONE.

Dopo quello del 17 slam vuoi anche quello del n.1?

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Haas78 (Guest) 23-11-2017 18:00

@ alexalex (#1993330)

In effetti, è proprio differente il percorso, al momento (infortuni a parte) ritengo che Stanislao sia ancora superiore al bulgaro, e gli Slam che ha vinto li ha portati a casa con prestazioni importanti, battendo lo spagnolo ed il serbo, e scusate che è poco 😎

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MAURO (Guest) 23-11-2017 17:52

ALLORA MAZZONI. STIAMO ASPETTANDO ANCORA L’ ARTICOLO SUL NR. 1 DELLA CLASSIFICA DI QUESTA STAGIONE.

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alexalex 23-11-2017 14:56

Scritto da fabio
@ alexalex (#1993274)
si sono d,accordo con te. pero intanto dimitrov ha appena vinto il master. wawrinka ancora no.

C’è una bella differenza fra 3 slam vinti contro Nadal e Djokovic e un Masters contro Goffin!

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Gualtiero 23-11-2017 14:49

Scritto da fabio
secondo me il paragone wawrinka- dimitrov ci sta bene. wawrinka ha vinto il primo slam nel.2014 a quasi 29 anni. quindi… dimitrov ne ha 26 e mezzo. potrebbe quindi visto il suo talento vincere uno slam prima di quanto fatto da wawrinka

Oppure mai, chissà.

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Elpioco 23-11-2017 14:16

@ fabio (#1993282)

Ma Wawrinka ha vinto 3 slam quando Dimitrov li vincerà poi ne riparliamo

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raonic 23-11-2017 13:53

Scritto da fabio
@ alexalex (#1993274)
si sono d,accordo con te. pero intanto dimitrov ha appena vinto il master. wawrinka ancora no.

il master dei terremotati

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fabio (Guest) 23-11-2017 13:41

@ alexalex (#1993274)

si sono d,accordo con te. pero intanto dimitrov ha appena vinto il master. wawrinka ancora no.

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fabio (Guest) 23-11-2017 13:38

@ alexalex (#1993274)

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alexalex 23-11-2017 13:30

Scritto da fabio
secondo me il paragone wawrinka- dimitrov ci sta bene. wawrinka ha vinto il primo slam nel.2014 a quasi 29 anni. quindi… dimitrov ne ha 26 e mezzo. potrebbe quindi visto il suo talento vincere uno slam prima di quanto fatto da wawrinka

Possibile! E anche se il vincitore ha sempre ragione, Wawrinka ha vinto slam contro Nadal n. 1, e Djokovic n. 1! Dimitrov non è ancora stato capace di far ciò! Vincesse in Australia contro Cilic (per dirne uno) non sarebbe proprio la stessa cosa.

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alexalex 23-11-2017 13:27

Io trovo che Wawrinka abbia fatto il salto di qualità quando è migliorato fisicamente! E lo stesso ha fatto Dimitrov quest’anno! Perché il discorso è sempre lo stesso! Con il solo fisico non vai da nessuna parte, ma se hai tecnica e qualità, per emergere, devi essere pronto fisicamente al giorno d’oggi. I primi della classe sono troppo forti sia fisicamente che tecnicamente! E, mai dimenticarlo, mentalmente! Difatti lo stesso Stan pecca di discontinuità. E Dimitrov credo lo stesso, ma prima di paragonarlo a Wawrinka ce ne vuole ancora.

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Dispero davvero in Quinzi on the road (Guest) 23-11-2017 12:43

…peggiore Master della storia di gran lunga anche con il bulgaro che ha vinto escluso Bercy i 2 grandi tornei 2017 più insignificanti 😎

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+1: Gualtiero
fabio (Guest) 23-11-2017 12:32

secondo me il paragone wawrinka- dimitrov ci sta bene. wawrinka ha vinto il primo slam nel.2014 a quasi 29 anni. quindi… dimitrov ne ha 26 e mezzo. potrebbe quindi visto il suo talento vincere uno slam prima di quanto fatto da wawrinka

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enzo (Guest) 23-11-2017 12:14

@ The renegade (#1993218)

come al solito, chi non c’era, chi non c’è più, chi non c’è mai stato, chi c’era ma è come se non ci fosse stato, chiunque tranne quelli che hanno effettivamente giocato avrebbe vinto facile facile.

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winter18 (Guest) 23-11-2017 12:11

Praticamente un confronto Stan-Grigor simile a quello tra mele e pere.

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+1: Gualtiero
alexalex 23-11-2017 11:52

Ne dubito!

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The renegade (Guest) 23-11-2017 09:43

Cerchiamo di non essere blasfemi,Stan, per quanto antipatico,è stato l’unico a mettere in difficoltà il grande nole ed ha vinto partite decisive contro grandi giocatori…dimitrov non ha dimostrato nulla,ha vinto un master contro giocatori di seconda e terza fascia!(Roger non stava bene e nadal infortunato) ps giocatori come Davidenko e nalbandian avrebbero vinto slam e master a mani basse quest’anno!

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+1: Nadaliano, Gualtiero