Intervista ad Andreas Seppi che ci parla di diversi argomenti interessanti: “la vittoria più bella della mia carriera? Con Federer in Australia, Ferrero in Davis e Nadal a Rotterdam. Dura da digerire la sconfitta con Kyrgios in Australia”
Andreas Seppi, nato a Caldaro, il 21 Febbraio 1984, è uno dei tennisti italiani migliori di sempre capace di vincere un tre tornei ATP su tre superfici diverse a Eastbourne su erba nel 2011, a Belgrado su terra e a Mosca su cemento indoor nel 2012. Il tennista azzurro ha raggiunto gli ottavi di finale in tre tornei dello slam, Australian Open, Roland Garros e Wimbledon, mentre agli Us Open non è mai andato oltre il terzo turno. Durante il Torneo Atp Challenger di Brescia, il tennista altoatesino, ancora in corsa nel torneo lombardo, ci ha rilasciato un’intervista molto interessante in cui si e ci racconta della sua carriera, della stagione che sta per concludersi, dei suoi obiettivi per il prossimo anno e tanto altro ancora.
Qual è il tuo giudizio su questa stagione 2017, che sta ormai per concludersi, prova a raccontarcela e trarne un bilancio finale.
“L’inizio della stagione 2017 è stato molto positivo, sono andato direttamente a Melbourne giocando quattro partite di altissimo livello. La partita con Kyrgios è stata una rivincita di quella disputata l’anno precedente sempre in Australia. Ha avuto un andamento analogo a quella dell’anno precedente, ma stavolta l’ho rimontato io di due set e annullandogli pure match point. Poi è arrivata la Coppa Davis in Argentina, è stato un viaggio duro, poi giocare lì una settimana su terra per me non è stato il massimo seppur ho giocato contro Berlocq una partita stupenda. Subito dopo la Davis sono rientrato immediatamente in europa giocando il torneo di Sofia battendo Dzumhur, per poi perdere da Darcis. Dopo quel torneo ho iniziato ad avere problemi fisici alla schiena e ho dovuto saltare Rotterdam fermandomi un paio di giorni. Al challenger di Bergamo ho giocato male e lì è iniziato un periodo dove ho faticato molto. Con l’inzio della stagione su terra rossa, non avendo avuto molto tempo per prepararmi sul rosso i risultati sono stati deludenti, è stata una parte della stagione da dimenticare. Sull’erba, invece, ho ripreso a giocare bene e a ottenere qualche ottimo risultato. Dopo Wimbledon mi sono dovuto fermare per fare delle infiltrazioni all’anca e praticamente non ho più giocato, saltando i tornei di preparazione alla stagione americana, giocando solo Wiston Salem prima degli Us Open. E’ stata una stagione parecchio faticosa. Di positivo c’è stato di aver chiuso ancora una volta l’anno tra i primi cento giocatori del mondo, seppur mi aspettavo di chiudere intorno ai primi 50”.
Quali saranno i tuoi programmi per la prossima stagione.
“Dovrei iniziare con Doha e forse prima di Melbourne giocherò il challenger di Canberra, questo perché giocare le quali a Sydney è molto difficile perché se dovessi vincere un turno a Doha, arriverei venerdì a Sydney e poi disputare le qualificazioni il giorno dopo non sarà semplicissimo. Dopo Melbourne andrò in Giappone a giocare la Coppa Davis, sempre che mi convocano (ride ndr).
Ci dici quale è stata la vittoria più bella della tua carriera e se c’è la peggior sconfitta in carriera?
“E’ difficile trovare la vittoria più bella in tutti questi anni di professionismo. La vittoria con Federer è una vittoria speciale, batterlo in uno slam poi vale il doppio, è stata la vittoria più significativa senz’altro. Altra vittoria molto importante è quella con Ferrero in Coppa Davis, la quale ha molto valore per me, avvenuta nei primissimi anni della mia carriera. Pure la vittoria con Nadal a Rotterdam è da annoverare tra le più belle, tra l’altro nel giorno del mio compleanno.
Per quanto riguarda la peggior sconfitta, è difficile trovarne una, sicuramente quando giochi male sapendo di esserti allenato bene e poi vai in campo disputando un brutto match dove non ti riesce nulla, ecco queste sensazioni valgono come una cocente sconfitta. Mentre quando giochi bene e perdi, ci sta, fa parte dello sport, le digerisci meglio. Se devo dirtene una, quella con Kyrgios nel 2015 dopo aver battuto Federer al turno precedente e aver mancato match point è stata una sconfitta dura da digerire per svariati giorni, seppur consapevole di aver giocato una bellissima partita.
Cosa farà Andreas Seppi una volta terminata la sua carriera.
“Ho promesso a mia moglie che non avrei più girato il mondo, una volta terminato la carriera. Non è facile avere una famiglia e stare quasi tutto l’anno in giro per il mondo, quindi credo che non farò il coach proprio per questo motivo. Anche insegnare in un’accademia non so se faccia per me, potrei anche stufarmi, per quanto sia bello insegnare tennis a dei ragazzi, però, se poi non ho la possibilità di seguirli sempre preferisco piuttosto non intraprendere questa strada. Potrei anche decidere di uscire dal mondo del tennis, ripartire da zero con una nuova attività che nulla abbia a che fare col tennis, per ritrovare nuovi stimoli e nuovi obiettivi nella mia vita.
Secondo Seppi chi saranno i nuovi tennisti in grado di prendere il posto dei veterano del tennis italiano
“Ci sono tantissimi ragazzi promettenti in Italia, sia tra i ventenni, che tra i giovanissimi. Non avranno il valore dei next gen al momento, però come livello di tennis e qualità hanno tutte le carte in regola per poter arrivare a competere con i più forti. La cosa importante è non essere per forza subito competitivi all’età di vent’anni, anche a venticinque anni, si può arrivare nel tennis che conta, l’importante è arrivarci prima o poi. Arriverà nell’èlite del tennis a vent’anni è più un’eccezione che una regola, l’importante è lavorare bene, crederci sempre che prima o poi i risultati arriveranno. Lorenzi, ad esempio, i suoi anni migliori li ha avuti dopo i trent’anni. Dirti dei nomi che potranno prendere il posto di noi veterani è difficile, però ci sono davvero tanti giovani tennisti interessanti, seppur di più in ambito maschile che femminile”.
Andreas Seppi è soddisfatto della sua carriera e per quanto ottenuto sino ad ora, oppure c’è ancora qualche obiettivo che vuoi raggiungere.
“Penso che non bisogna mai essere soddisfatti, bisogna cercare di raggiungere sempre risultati migliori di quelli fatti sino ad ora. Certamente non posso dirti che migliorare il mio best ranking sia un obiettivo fattibile. Adesso arrivare numero 18 al mondo per me, con le pause che avrò e il numero minore di tornei che andrò a disputare non è un traguardo realistico. Chiaramente vorrei continuare a giocare più possibile e poi chissà, sperare di vincere qualche altro torneo ancora. Devo cercare di sfruttare maggiormente le occasioni che ho avuto nei vari tornei quest’anno, dove qualcuno avrei potuto vincerlo e magari arrivare più spesso in fondo. Ecco, un obiettivo realistico potrebbe essere di chiudere le prossime stagioni vicino ai primi 50 del mondo”.
Cosa ha rappresentato e rappresenta il tennis per te.
“Per me il tennis e l’essere divenuto un tennista è stato un sogno che si è realizzato. Il tennista è quello che ho sempre voluto fare sin da piccolo, per me esisteva solo il tennis. Adesso la mia carriera è giunta alle fasi finali. Non sarà semplice un giorno dover dire basta, ma sarà importante trovare nuovi stimoli e traguardi da raggiungere per cercare di stare attivo sempre a livello mentale come lo sono stato in questi tanti anni di professionismo”.
Che idea ti sei fatto sulle vicende di Doping. Secondo esiste il doping all’interno del circuito?
“E’ un argomento particolare e difficile su cui discutere. Non ho mai dubitato che qualche tennista si sia mai dopato, credo sempre che dietro a grandi risultati ci sia un duro lavoro quotidiano e basta.
Ringraziamo per la disponibilità Andreas augurandogli il meglio per il proseguo del torneo e della sua carriera.
Da Brescia, Luigi Calvo
TAG: Andreas Seppi, Interviste LiveTennis, Italiani
Strano che non abbia citato la vittoria con Wawrinka a Roma 2012.
Non si può che esprimere apprezzamento per uno sportivo così! Mi spiace solo che non voglia diventare coach, anche se meglio ancora di lui lo potrebbe fare Lorenzi, cui affiderei ad occhi chiusi qualsiasi incarico tecnico
Ce poco da ridere in Giappone sarebbe meglio portare dei giovinastri come Travaglio o berretto ringiovanimento barazza
In questa intervista Andreas ha confermato di essere persona seria e con la testa sulle spalle, benché mi abbia fatto riflettere quando ha dichiarato di aver promesso alla moglie che una volta ritiratosi, non andrà più in giro per il mondo.
Questo mi fa pensare che la moglie non veda l’ora che lui termini la carriera tennistica e in un certo senso è anche inevitabile che, volente o nolente, gli metta un po’ di pressione addosso. Dietro i risultati non troppo brillanti degli ultimi tempi, ho idea che abbia inciso anche questo elemento.
A posto mi e’ partita pure la H …. p a z z e s c o
Ma certo , Seppi ha posto e’ piu forte di Lorenzi , Bolelli , Fabbiano e tutti gli altri….
Bellissima intervista, complimenti!
Più che braccino, direi un Djokovic che ha giocato il suo miglior tennis che lo portò a vincere, ma senza che Andreas sfigurasse affatto!
Un ragazzo educato,per bene e sempre dal comportamento esempleare…purtroppo l’età si fa sentire,ma anche il 2018 in top100 se lo fa 😉
Giusto, e secondo me anche adesso, pur con qualche problemuccio fisico, ha ancora il tennis da n.2 d’Italia e potrebbe farcela a riagguantare tale posizione e dare un ottimo contributo per la Davis.
e non solo con kirgios ha vinto anche con hieuwitt sempe nei slam di casa quello e 2 volte piu difficile a quelli temi era ancora combatibile
Bravo ragazzo Andreas.
R_E_S_P_E_C_T
❗ ❗ ❗
Grande Andreas Seppi orgoglio Sudtirolese e Italiano.
Esatto
A mio avviso quella e’ stata una partita “ memorabile” i primi 2 set rasentarono la perfezione, peccato alla distanza un po’ di “ braccino” e un Nole concentratissimo ebbero la meglio.
@ Haas78 (#1990680)
RG 2012 😎
@ Pierre herme the Picasso of pastry (#1990675)
Intanto (son andato a verificare, per non dire boiate) è il primo tennista ITA ad aver vinto tornei ATP su tutte le superfici, cosa non da poco, segno di adattabilità di gioco e qualità tecnico tattiche da giocatore di livello
@ Guido (#1990672)
Può stare tranquillamente nei top 70/80, il gioco lo ha, bisogna vedere le condizioni fisiche.
Aggiungerei tra le sconfitte più brucianti (senza voler infierire 😎 ) la sconfitta con il serbo in uno Slam, partita in cui era avanti di 2 set, almeno mi sembra
Bella intervista
Bravo Luigi
Seppi e’ a mio parere il n2 d italia ( dopo Fognini ) dal dopo Panatta
Classe 84’ dimostra anche una certa longevita’ , se il fisico tiene penso possa fare ancora un pAio di stagioni dentro i top 100 e chissa provare a vincere il suo 4 Atp , in un 250 potrebbe raggiungere l’ obbiettivo.
Andrea è un esempio, è stato per diverso tempo il miglior italiano. Gli manca un buon acuto, dovrebbe puntare a vincere un buon torneo di valore, magari un ATP 500 su erba…e chiudere in bellezza…
Mi sembra ancora abbastanza motivato se addirittura pensa di giocare un challenger prima degli Australian Open e magari chiudere la stagione vicino ai 50. Più realisticamente credo che sarebbe già un buon risultato rimanere un altro anno nei 100.
Che ragazzo umile, sempre rispettoso e perbene. Stima totale per un giocatore come Andreas.
Peccato si, quella vittoria mancata in Australia contro Kyrgios. Bella la rivincita, quest’anno sempre nello slam australiano.
Mettere in difficoltà un giocatore come Kyrgios, in 2 partite su 3 giocate, è da pochi. Onore all’italiano.