Le rivelazioni al maschile nel 2017
Il 2017 tennistico si appresta a vivere il suo rush finale, lasciandosi alle spalle importanti cambiamenti e storie incredibili da raccontare: è stato l’anno in cui sono tornati più forti che mai Roger Federer e Rafa Nadal, abili a spartirsi equamente i tornei dello Slam e lottare per la prima posizione del ranking ma è stato anche l’anno in cui, mentre i “vecchietti” terribili vincevano i Major, si assisteva al primo vero passaggio di consegne. Mentre infatti Nadal e Federer hanno resistito stoicamente, ci sono stati atri grandi del recente passato che per varie ragioni sono scesi tremendamente nel rendimento, lasciando spazio alle nuove leve per affermarsi.
È difficile identificare chi sia stata la vera rivelazione dell’anno, perché diversi grandi appuntamenti hanno presentato le loro sorprese: se in campo italiano il nome forte è stato quello di Matteo Berrettini (e in seconda battuta Stefano Travaglia), i giochi si fanno più complicati fra gli stranieri, con diversi giocatori che si sono resi protagonisti di exploit, più o meno isolati.
Bum Bum Berrettini ha scalato il ranking, ha raggiunto diverse finali challenger, ha messo a segno la sua prima vittoria nel circuito a San Benedetto del Tronto, arrivando alle porte della top100, obiettivo oramai alla portata così come il main draw dei prossimi Australian Open, obiettivo per cui serve però un finale di stagione esplosivo: adesso arriverà il sintetico indoor che l’anno scorso diede il via all’impressionante rincorsa del classe ‘96, divenuta realtà in un 2017 che ha vissuto solo un momento di flessione, causa scellerate pre-quali al Foro Italico che hanno contribuito a un infortunio. Berretto ha zittito tutti coloro che lo vedevano solo giocatore da cemento, mettendo a segno importanti vittorie e migliorando aspetti del suo tennis, come gli spostamenti laterali e il lato del rovescio, su una superficie che dà maggior tempo per agire come la terra rossa. Solo un problemino per il giovane italiano in questo finale del 2017: altre assurde pre-quali per accedere al Master NextGen…erano davvero necessarie?!?
In campo internazionale invece due nomi hanno catturato l’attenzione generale: Alexander Zverev e Denis Shapovalov. Il tedesco (classe ’97) ha vinto tanto e bene (5 tornei fra cui 2 Masters1000 fallendo però negli appuntamenti Slam tranne il 4T a Wimbledon), arrivando fino al numero 4 del ranking, posizione che migliorerà avendo davanti il re scalzato Andy Murray. È stato il suo primo vero anno da “grande” e Zverev, più di Kyrgios, di Coric, dei tanti russi, ha compiuto una crescita più che notevole, confermando il suo status di pretendente al numero 1 del futuro.
Se il tedesco si è affermato in alto, il canadese Shapovalov (classe ’99!) è arrivato alle porte della top50 (br 51), dimostrando a tutti il suo enorme potenziale: sono stati messi da parte gli atteggiamenti da ribelle e a parlare è stato solo il campo. Per lui un’estate sul cemento nordamericano da assoluto protagonista: prima la semifinale nel Masters1000 di casa a Montreal superando Del Potro e Rafa Nadal, per poi arrivare a New York, superare le quali e farsi largo fino agli ottavi di finale, superando Medvedev, Tsonga ed Edmund, prima di cedere in 3 tie break al futuro semifinalista Carreno Busta. Per lui in questa magnifica estate sul cemento era arrivata anche la vittoria nel challenger di Gatineau, un bellissimo biglietto da visita.
Un 2017 fatto di cambiamenti, incertezze ma anche importanti conferme: abbiamo trovato giocatori su cui puntare fortemente per il futuro.
Alessandro Orecchio
TAG: Rivelazione dell'anno 2017
@ Tennisaddicted (#1965135)
Ripeto, è tutto a portata di click
Come cantava iannacci “è che ci vuole Orecchio”.
Ma anche scrivere o non scrivere… 😉
@ Tennisaddicted (#1965020)
Non si tratta di essere figli di epoche distanti, io la vedo molto semplice: si può trovare interessante ciò che scrivo o meno. Fortunatamente sta tutto in un banalissimo…click. Leggere o non leggere…this the question!!! 😉
Capisco e sono d’accordo con te…
E’ che di banalità ne possiamo scrivere tutti, però da visitatori è un conto da articolisti è un altro. Ma forse vivo di un’utopia che gli articolisti abbiano qualcosa in più da dire rispetto ai lettori, magari perché sono figlio di un’epoca morta e sepolta.
Orecchio ogni giorno deve scrivere qualcosa per riempire il sito e attirare contatti come noi…noi lavoriamo per lui, non viceversa…
Vedremo… la qualità è una ricerca continua: NMM…
@ Tennisaddicted (#1964910)
Grazie della critica costruttiva (…), ne farò tesoro per i prossimi pezzi. Alessandro
Ma solo a me gli articoli di Orecchio danno l’impressione del trito e ritrito?
Ovviamente anch’io spero nell’affermazione internazionale del nostro Matteo nel prossimo 2018, però ho l’impressione che i nostri tennisti -Berrettini come Travaglia, ma come tutti gli altri che promettevano bene e poi si sono rivelati non dei gran pospetti- non crescono per la mancanza di una guida dopo il primo exploit…possibile che lo stesso coach che ti ha fatto crescere nella prima fase vada poi bene anche per lo step successivo, quello più importante che ti dovrebbe portare nel tennis che conta? Non so, è un mio dubbio, dall’estero arrivano spesso cambi di coach, dai nostri non se ne sente mai parlare…ripeto: è un mio dubbio, non una affermazione senza ritorno. 🙂
Io sto aspettando Ruud , Tsitsipas e Mmoh,deluso da Coric De Minaur non pensavo fosse limitato fisicamente e ormai da Quinzi.Shapovalov Rublev e Auger Alassime ottimi prospect,indecifrabili Chung Tiafoe e l’inesploso Kozlov ,si riprenderà Fritz potrebbe esplodere Paul
@ REAX (#1964840)
Non penso proprio
il 2018 potrebbe essere anche l’ anno di safullin…
Condivido totalmente, il canadese vera rivelazione dell’anno, il nostro ha fatto il primo step quest’anno nel prossimo ci attendiamo un’affermazione a livello mondiale.
Mi hai preceduto……….
Insieme ai due citati non è possibile dimenticare Rublev, salito in maniera esponenziale proprio in questi giorni al suo best ranking (36)!!!
Grandissimo errore non sottolineare la crescita di Rublev.È passato da top200 a top40 in pochi mesi.
berrettini non ha rovescio
Berrettini e Zverev…lotteranno insieme???
Io guarderei anche leggermente dietro con Aliassime e Kuhn che sono arrivati nelle immediate retrovie e sono dei 2000.
Credo che l’anno prossimo se varcano l’accesso al livello atp, possano fare degli exploit al pari di Shapovalov.