Laver Cup: ecco perché è stato un successo
Si è appena conclusa la prima edizione della Laver Cup, l’evento della sfida Europa contro Resto del Mondo, dei capitani Borg e McEnroe e delle stelle Nadal e Federer, circondati da giocatori del calibro di Marin Cilic, Alexander Zverev, Tomas Berdych e Nick Kyrgios, non certo gli ultimi arrivati. Ha vinto la compagine europea, in una manifestazione al debutto che alla vigilia destava molte perplessità, secondo il sottoscritto spazzate via da quello che si è visto in campo.
Prima di tutto, bisogna ricordare che si trattava di un evento al battesimo che punta nel tempo a diventare importante e fisso nel calendario di un lungo anno tennistico, comunque un’esibizione che cercherà di farsi un nome e che poteva acquistare credibilità solo con match combattuti e dal forte agonismo: durante la tre giorni della Laver Cup si sono visti spalti pieni, entusiasmo dentro e fuori il rettangolo di gioco, un clima disteso ma comunque colpi spettacolari e partite giocate punto su punto.
Si potrebbero obiettare che i giocatori sorridevano per i lauti assegni che l’organizzazione ha staccato, ma quale torneo al giorno d’oggi che punta a crescere non “sgancia” ricchi ingaggi? Il bel tennis è bel tennis sempre e quello che abbiamo visto è stato tennis di qualità, poco importa se le logiche di mercato abbiano giocato un ruolo determinate.
Nadal-Federer in doppio hanno mandato in estasi il pubblico, compreso quello da casa, ma in generale è stata una manifestazione lontana anni luce da eventi similari: i migliori c’erano, fra campioni, titoli Slam in quantità ma anche stelle del futuro.
Sinceramente non capisco tutto questo accanimento contro il business, mi spiego: è vero che spesso il dio danaro rovina lo spettacolo sportivo e rende il tutto alla mercé di teatrini dove non c’è un briciolo di lotta ma la Laver Cup è stata sicuramente un prodotto riuscito, in grado di saper mescolare show e competizione, senza sacrificare il tennis sull’altare del guadagno facile, anzi offrendo la possibilità di vedere diversi campioni presenti in un torneo che non sia uno dei quattro Slam o un Masters1000 particolarmente gradito ai top player.
Il tempo ci dirà se gli spalti saranno ancora gremiti, se la formula continuerà a piacere, se i campioni risponderanno presente…intanto, dopo questo battesimo, possiamo dire che le premesse sono più che ottime.
Alessandro Orecchio
TAG: Laver Cup, Laver Cup 2017, Rod Laver Cup, Rod Laver Cup 2017
i campioni giocano sì per i soldi, ma gli rode perdere, guardate la faccia di Nadal perdente e l’entusiasmo nel vincere di chiunque; insomma si può dir che si vuole, ma a me la cosa è piaciuta, si è visto un grande tennis e ci siamo divertiti tutti.
@ biglebowski (#1960543)
Vai Carl, alziamo l’asticella appena c’è la possibilità! Nomina nuda tenemus!
@ biglebowsky (#1960272)
Bravo io infatti negli slam non assegnerei punti,sono troppo prestigiosi ormai conta vincerli per la tradizione,così come ormai abolirei le classifiche perché non ha senso essere n 1 al mondo se non hai vinto slam,quindi scinderei slam e classifiche
mi sa che ti sei addentrato in un discorso troppo complesso per l’utenza media di questo sito.
@ ilpallettaro (#1960402)
Ma infatti va rivista la programmazone atp ma la coppa davis è sacra
Infatti i top già giocano solo eventualmente le fasi finali o decisive. La finale di quest’anno mi pare abbia zero top ten e un paio di top 20 non esattamente la foto dell’elite del tennis mondiale quindi, conta solo per i paesi che la disputano.
la davis dura diversi week end, con partite lunghissime, trasferte faticose, spesso su superfici contro calendario, non dà punti e neppure soldi.
fossi io un top, non ci metterei piede
Squallida manifestazione circense senza storia e senza futuro.
Stai scherzando?! Per una volta che Orecchio si era risparmiato i punti interrogativi…
Il problema è appunto che i top players la Davis non la giocano più proprio perché richiede sforzi gratis, mentre in questa rassegna c’erano tutti i top players, non si può ignorare l’evidenza di questo trend… Davvero qualcuno pensa che continuando così la Davis non perderà ulteriormente fascino e interesse a scapito di altri tornei e manifestazioni?
Ma veramente c’è gente che pensa che l’ATP e la WTA, società private con fine di lucro, siano le depositarie del “vero tennis”?
Il tennis, i campioni ed i tornei esistevano da prima che queste ditte ci mettessero sopra il loro marchio, ed esisterà ancora quando smetteranno di avere il monopolio de facto ma non sancito da alcun principio.
Guardare solo i “punticini” che queste aziende private (nemmeno multinazionali, perché al loro interno la rappresentatività è limitata) assegnano secondo loro opinabili criteri è come confondere il prodotto con la sua etichetta.
ATP e WTA offrono spesso agli organizzatori un prodotto scadente (vedi anche la causa che Tiriac ha intentato alla WTA), decisamente meglio singoli slam (col sostegno ITF) perché i loro organizzatori ci mettono un sacco di soldi.
Se un giorno Wimbledon decidesse di ammettere i giocatori che più gli aggradano, ignorando i ranking ATP e WTA, cosa che per regolamento potrebbe già fare, e per ripicca le anzidette aziende private non riconoscessero più punti, sarebbe un torneo meno prestigioso?
Come “stat rosa pristina nomine”, così il tennis preesiste ed è superiore alle organizzazioni che ci vivono sopra.
@ Luca da Sondrio (#1960180)
Nessuna nobiltà d’animo, però si tratta di un esibizione.
Nessuna critica x chi le fa , però evitate sceneggiate della serie “è stata una vittoria molto importante” o c—-e del genere
E comunque chiediamoci come mai la tanto bistrattata DAVIS, pur essendo giocata da giocatori di secondo o terzo piano, infiamma ancora tanto il pubblico. Cercate di fare in modo (punti…soldi) di rianimare quella invece di spacciare esibizioni come eventi imperdibili
Come disse il grande De Coubertin l’importante non è vincere ma ritirare i soldi
è stato un successo, al di là delle aspettative perfino degli organizzatori stessi e questo è incontrovertibile.
si trovano facilmente i dati di spettatori presenti, network collegati, auditel; c’è l’interesse dichiarato di usta di entrare nel management, ci sono i commenti dei giornalisti specializzati, ci sono riscontri positivi dai siti specializzati di tutto il mondo ecc. ecc.
poi uno può dire: “a me non è piaciuta”, “non mi sono divertito”, e questo è legittimo oltre ad essere comunque la manifestazione di un qual certo interesse, ci mancherebbe altro, ma negare l’evidenza non è un buon modo per discutere e non solo di tennis.
c’è chi si accontenta dei reality (e si abbruttisce…) e chi no…
Esprimi bene un sentimento condivisibile.
Che noia tutti questi commenti da intellettuale che si erge a paladino della nobiltà d’animo e dello spirito decoubertiniano… Che noia… Che grandissima noia…
quoto Kvitova-Peng è sport… Laver Cup è teatro
Laver Cup cosa?!?!?!
qualsiasi esibizione veda in campo Federer e Nadal è un successo…
ma agonisticamente parlando è stata una esibizione come altre… i tornei sono un altra cosa
Che tristezza. La laver cup è solo un gran circo. Sono d’accordo con chi preferisce guardarsi un challenger piuttosto che questa esibizione milionaria di gente che di soldi dovrebbe averne già abbastanza (ah però è vero più se ne hanno è meglio è…)
Quoto. E aggiungerei pagati profumatamente per riprendere il ritmo partita. Se fosse una competizione cosi sentita giocassero gratis come in Davis per difendere I colori della propria squadra
un prodotto… basta questa definizione per definire la Lavercup… un prodotto…. ecco .. lo sport non è un prodotto…. non si vende l’evento\risultato\trama più gradito al pubblico, si vende l’imprevedibilità della vera manifestazione sportiva e potenzialmente anche la possibilità di uno ‘spettacolo’ o risultato deludente per lo spettatore.
Cambierei la punteggiatura del titolo così:
“Perché? E’ stato un successo? 😕 “
Gli obiettivi di un top player sono gli slam ,vincere gli altri tornei prestigiosi,vincere la Davis ,l’oro olimpico, tecnicamente parlando è più godibile ammirare Federer in esibizione che due terraioli scannarsi in un challenger sulla terra in Perù ,ma gli spettatori del tennis almeno quelli che la pensano come me non sanno che farsene di queste competizioni in cui non si vince nulla
Anche i 3 Tenori si divertivano nelle lautamente pagate esibizioni e mandavano in solluchero gli astanti. Spettacolo – business. Poi tornavano ai reali banchi di prova dei teatri, ed era un’altra storia. Un nuovo format tennistico, studiato ad uso e consumo per spettatori dal palato semplice, e soprattutto per le fameliche tv.
D’accordissimo con te
Non condivido articolo.
La manifestazione suscita molti dubbi non per un presunto e accanimento contro il business, ma solo perché si tratta di un evento fuori dal contesto, dalle logiche di competizione della stagione tennistica e senza punti. Con queste premesse viene a mancare la fame assoluta di vittoria dei giocatori, che invece è un tratto fondamentale e imprescindibile nelle competizioni tennistiche ad alto livello.
Poi se vogliamo fare uno show va benissimo, a qualcuno piacerà pure, però finchè rimarrà un isola nella stagione reale, sarà difficile evitare la sensazione di finzione.
Francamente ero molto perplesso.
Lo sono tuttora.
In generale non mi è piaciuta la esibizione.
Ma aver visto Rafa e Roger giocare assieme mi ha veramente emozionato.
Non dal punto di vista tecnico: come doppisti ne facevano di tutti i colori.
Ma dal punto di vista umano è stato come assistere al giusto riunirsi di due persone che hanno lottato, pianto, sudato, vinto, perso, sempre uno contro l’altro.
Come se fosse finita quella brutta guerra tra tifosi di Federer e tifosi di Rafa.
Ingenerosi (e mi ci metto) i primi, monocordi i secondi con la solita solfa del rosicare e dei pianti.
Sinceramente ho fatto di tutto per poter assistere al loro incontro e mi hanno veramente emozionato, come se mi fossero tornati a mente i 10 anni che li guardo.
Non prendiamo la gente per i fondelli, please. Sarà divertente, sarà tutto quello che vi pare, non paragoniamolo poi con la Ryder Cup, che non c’entra NULLA ❗ Questa manifestazione è SOLO un torneo esibizione XXL, e Basta.
Non condivido quello che dice Orecchio, io credo piuttosto che ci sia una serie di persone e una struttura Marketing che cerchi di far passare questa esibizione per evento dell’anno e questo irrita una parte dei tifosi. Io penso sia un’esibizione interessante e divertente, dove un tennista può riprendere gli allenamenti in maniera graduale dopo gli UsOpen, ma non è niente altro.