Diego Schwartzman e anche i piccoli possono essere grandi
A dispetto dei soli centosettanta centimetri di altezza, Diego Schwartzman si è fatto gigante per avere la meglio su Marin Cilic (n°7 del mondo) ed approdare agli ottavi di finale di un torneo dello Slam per la prima volta nella sua carriera. Dopo l’impresa compiuta, il venticinquenne argentino è comparso di fronte alla stampa e, approfittando dell’occasione, ha voluto rimarcare come nel tennis non vi debba essere spazio per i preconcetti.
“Spero che le persone abbiano colto che il tennis è per tutti, non solo per gli alti”, ha esordito il numero 33 della classifica ATP, il quale già al Roland Garros aveva dimostrato di non provare alcun timore di fronte ai grandi palcoscenici, arrendendosi a Novak Djokovic soltanto dopo cinque sets.
“Essere alti a volte aiuta, perché si riesce a servire palle più rapide e tirare più forte da fondo campo, visto che in quei casi le braccia sono ragionevolmente più forti delle mie. Ma io vivo questa situazione da sempre e sin dall’inizio ho lavorato per migliorare il mio tennis senza pensarci”, ha dichiarato Schwartzman, sincero nell’ammettere di aver provato emozioni piuttosto intense in luce dei buoni risultati ottenuti di recente.
“Sono sorpreso di aver giocato così bene, in queste ultime settimane. Ho raggiunto il terzo turno a Parigi ed i quarti a Montreal. La mia fiducia sta crescendo e mi sento capace di vincere match di ogni tipo”, ha concluso il tennista nativo di Buenos Aires, che dovrà incrociare la racchetta con Lucas Pouille (testa di serie numero 16 del torneo) per un posto nei quarti di finale dell’ultimo major della stagione.
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4 commenti
Bravissimo, veramente tosto !
Schwartzman è il miglior risponditore del circuito ATP, comanda la classifica di percentuali dei game vinti in risposta.
Diego ha dimostrato una grandissima crescita anche sul cemento, una superficie ostica per lui ad inizio carriera. Non era facile dare continuità all’exploit di Montreal dove ha raggiunto i quarti e lui ci è riuscito alla grande, non cedendo set nei primi due turni e approfittando di una giornata no di Cilic, però contro Marin mi è veramente piaciuto: non ha mollato mai, sempre propositivo, difficile da scardinare in difesa, ha sempre proposto un colpo in più e ha contenuto il veemente ritorno di Cilic negli ultimi 3 giochi. Diego è la dimostrazione che non esistono solo i Next Gen super talentuosi o i Fab Four, ma anche una classe operaia, che si è fatta il mazzo giocando Challenger in località sperdute del Sudamerica per costruirsi una classifica e giocare i migliori eventi nel mondo. Con Pouille non ha nulla da perdere, forza
Grande Diego!un vero esempio per i giovani e preciso che, avendolo visto da vicino, è anche più basso dei 170 cm ufficiali,credo sia sui 165 cm non oltre!