Us Open Day3: OMG che nottata! (Video)
È successo di tutto nella notte italiana: sui campi di Flushing Meadows si sono disputate partite incredibili, i campioni del futuro se le sono suonate di santa ragione, la Sharapova ha vinto ancora, alcuni pretendenti alla corona sono andati avanti mentre altri hanno già preparato le valigie. E i colori azzurri brillano ancora una volta…
C’erano da recuperare tantissimi primi turni, quindi è stata un’abbuffata di tennis…ma di qualità: un Kyrgios malconcio, colui che in linea teorica agli ottavi avrebbe dovuto rappresentare un grosso problema per Roger Federer, ha perso un surreale derby contro Millman, onesto giocatore ma non certo campione. 4 set e il baby australiano se ne torna a casa: la sensazione è che il fisico spesso ceda, non abituato (o non allenato abbastanza?) a sorreggere la mole di gioco che il canguro vorrebbe esprimere per salire al vertice. Intanto Federer ringrazia.
L’altro campione del futuro annunciato, il tedeschino Alexander Zverev, ha perso la battaglia NextGen contro un altro teenager spesso sottovalutato: il croato Borna Coric a tennis sa giocare eccome, forse gli manca un colpo del ko immediato come quelli in possesso di Kyrgios o Zverev, ma ha un tennis completo che sa e può far male. 4 set in rimonta, 3 dei quali tiratissimi: una battaglia di nervi con il croato che motivato dalla partita dal significato speciale ha tirato fuori il meglio di sé. A casa il reclamizzato tedesco, avanti Coric: se questo era un antipasto della cena del futuro ci sarà da leccarsi i baffi.
Vince anche Shapovalov che continua a salire e fa fuori il francese Tsonga: da un lato non possiamo che gioire per la prestazione solida del giovanissimo canadese (3 set e via…) ma dall’altra ci rattristiamo per Jo-Wilfried, giocatore delizioso che non sfrutta un tabellone con tante assenze illustri e sembra essere destinato a una carriera al top ma senza l’acuto Slam.
Fra gli altri vincono Del Potro faticando contro Laaksonen, Isner contro il NextGen coreano Chung, il britannico Edmund che spazza via Steve Johnson, Thiem senza problemi contro De Minaur, un buon Dimitrov (attenzione al bulgaro che si candida a vero e proprio outsider…) contro Safranek, Monfils nel derby con Chardy, Pouille in una battaglia in 5 contro l’americano Donaldson, Cilic comodo comodo in 3 contro Florian Mayer, Berdych contro Harrison, Goffin perdendo un set contro Benneteau, Querrey contro Sela, Leonardo Mayer che fa fuori il francesino Gasquet, Carreno Busta contro Norrie, Fritz contro Baghdatis e Rublev contro Bedene. I NextGen sono oramai una solida realtà. Escono invece Cuevas, Ramos-Vinolas e Karlovic.
Fra le donne è stata un’ecatombe di teste di serie ma alcune favorite hanno resistito: vince ancora in 3 la Sharapova contro l’ungherese Babos, vince Venus contro la Dodin, vince la Svitolina perdendo il secondo set contro la Siniakova, vince la Vandeweghe nel derby contro la Riske, Aga Radwanska contro la Martic, Petra Kvitova contro la Cornet, la Gavrilova che ha vita facile contro la Kiick, la Muguruza che non soffre la Duan, mentre si salva la Kuznetsova al tie break decisivo contro la baby Vondrousova. Salutano invece New York anticipatamente rispetto ai loro propositi la danese Wozniacki superata in 3 dalla rediviva Makarova, la Cibulkova che cede sempre in 3 alla ritrovata Sloane Stephens, Shuai Peng spazzata via da Donna Vekic, Kiki Mladenovic battuta nettamente dalla Niculescu (la francese sta pagando il fiato corto dopo i primi ottimi mesi dell’anno…), la Kontaveit sconfitta dalla Safarova e la Pavlyuchenkova superata sempre in 3 dalla McHale.
In casa Italia perdiamo la Schiavone (contro la Kanepi) e con lei non ci sono più ragazze ancora in gara, un Seppi combattivo ma allo stato attuale delle cose inferiore a Bautista Agut, il nostro miglior giocatore, Fabio Fognini, alla sua peggior partita nel derby contro Travaglia ma ci consoliamo proprio con Steto che centra un successo importantissimo contro il ligure e si lancia verso un secondo turno non impossibile contro Troicki, e soprattutto ci godiamo due vittorie di prestigio e contro pronostico come quelle di Lorenzi e Fabbiano, che adesso si incroceranno in un terzo turno tricolore con in palio un posto negli ottavi di finale.
Lorenzi ha tenuto duro dopo l’inizio a tutta del lussemburghese Muller e piano piano, ha cominciato a macinare il suo gioco, i suoi chilometri in campo: l’avversario può essere sceso leggermente di livello nel suo tennis ma stiamo parlando di un tennista che quest’anno ha vinto tanto, arrivando al best ranking alle porte della top20 e messo a segno vittorie importanti. 4 set con il tie break del terzo vero nodo cruciale del match e adesso contro Fabbiano Lorenzi si gioca la sua prima seconda settimana Slam. E non siamo sulla terra rossa.
Avversario di Paolino al terzo turno sarà infatti Thomas Fabbiano, uscito vittorioso da una battaglia in 5 set contro Jordan Thompson, un giocatore che in questo momento sta esprimendo il suo miglior tennis e che è destinato a salire ancora (non va dimenticato che è un classe ’94). 5 set recuperando da uno svantaggio di 2-1, per un Fabbiano che si regala il primo terzo turno Slam della carriera e si rilancia nell’obiettivo top50. Con questa grinta tutto è possibile. Non si può non notare l’oculata programmazione lontano dai challenger italici che ci hanno regalato un Fabbiano al top sul cemento nel momento clou della stagione. Chapeau.
Alessandro Orecchio
TAG: Us Open, Us Open 2017
il problema dei campi italici è che sono tutti su terra. ed è un problema reale e che riguarda tutto il movimento, non solo i pro. riguarda soprattutto i giovani che crescono su una superficie che non esiste più, che premia un modo di giocare ormai residuale e che penalizza chi ha un gioco più moderno fondato sul primo colpo.
@ goolagong (#1938501)
Shapovalov x me arriva in finale..
Tra i due bimbi.. è un testa a testa…
Ce ne è sicuramente un altro di Mr Pugnetto Simpatia, con l’aggiunta del titolo onorifico di Ciccal’occhio… 😈
@ DANCAS (#1938669)
No, significa tra i primi otto agli us open 2017, per non parlare delle assenze… Se no Querrey sarebbe tra i primi quattro sull’erba… Cmq non ci arriva nessuno…
@ goolagong (#1938501)
Va che i quarti agli UsOpen significa essere tra i primi 8 del mondo sul veloce. Non mi pare un risultato tanto negativo.
Ah grazie…
Temevo Organismo Modificato Geneticamente in riferimento alla lingua di Orecchio 🙂
E in un certo senso ci ho preso 😆
Brava Maria, peccato Sasha…
Grande Shapo, ok Venus.
Oh my god
@ Tennisaddicted (#1938596)
Oh my God!
Quoto !…. Organismi Modificati Geneticamente mi sembra eccessivo ….
Che significa OMG nel titolo?
Di tutti i risultati quello che mi regala più soddisfazione è l’eliminazione di mister simpatia pugnetto ad ogni punto di ZVEREV A.
Che soddisfazione sapere che ha perso!!!
chissà a che percentuale abbia giocato il tedesco stavolta. 3-4 % immagino
Federer contro Tiafoe ha giocato una finale o semi nonostante fosse la prima partita.
Su Fabbiano si parla molto di programmazione, ma penso che l’ulteriore salto di qualità lo abbia fatto abbinando la giusta preparazione alla giusta programmazione. Lo scorso anno è partito fortissimo ed il calo successivo è dipeso anche da quello. Quando ad agosto-settembre è tornato sul duro ha ottenuto poco anche perché la condizione era meno brillante. Quest’anno è partito più lento, calando anche si qualche posizione, ma la condizione fisica è rimasta buona. Gli sono stati sufficienti alcune brevi pause per recuperare brillantezza.
Ho visto il filmato di Shapovalov-Tsonga. Il giovane canadese mi ricorda Leconte per come gioca. Il francese aveva per me ancora più talento e genialità, Shapovalov ha sicuramente maggiore solidità fisica e mentale.
Capisco vada sottolineata l’importanza dell’evento novembrino milanese, ma di nextgen sono rimasti Borna, Fritz, Rublev e abbacinatore canadese e nessuno di questi in grado di arrivare più in là dei quarti, ma non ho sotto gli occhi il tabellone… Direi generazione rimandata a… Gennaio, almeno per quanto riguarda gli slam, e allora potremo ritrovare 3 dei fab five…
bella la chiusura, lontano dalla mediocrità Thomas sta crescendo a vista d’occhio
Sono persino grato per la chiusura dell’articolo: “oculata programmazione lontano dai challenger italici”: grazie…
bel sommario, grazie