Roberto Bautista Agut: la classe operaia va in paradiso
A Winston Salem è tornato alla vittoria nel circuito lo spagnolo Roberto Bautista Agut, un giocatore che non riempirà le copertine e che non farà parlare troppo di sé ma che con il duro lavoro suo vero marchio di fabbrica si avvicina ancora una volta alla top10 e mette in bacheca il sesto trofeo in carriera.
L’attuale numero 13 del ranking ATP andrebbe studiato nelle accademie di tennis, soprattutto per quanto riguarda l’attitudine da vero e intelligente professionista, in grado di sfruttare al meglio i mezzi a propria disposizione, non mollare mai nemmeno un singolo punto e non partire mai battuto, indipendentemente da chi ci sia dall’altro lato della rete: giocatore polivalente Bautista ha vinto su tutte le superfici, avendo messo a segno il suo primo successo sull’erba olandese di ‘s-Hertogenboch nel 2014, anno in cui ha trionfato anche sulla terra rossa tedesca di Stoccarda, doppietta cui ha fatto seguito quella del 2016 con le vittorie a inizio anno sul cemento outdoor di Auckland e sul sintetico indoor di Sofia, per finire coi due successi di quest’anno, con la vittoria di inizio anno sul cemento di Chennai che aveva inaugurato al meglio il 2017. Per lui altrettante finali perse con la più importante raggiunta al Masters1000 di Shanghai l’anno scorso, quando cedette al lanciatissimo Andy Murray.
Giocatore “recente”, che fino a pochi anni fa si barcamenava fra circuito future e challenger ma che oggi è una grande realtà del tennis iberico e non solo: è cresciuto silenziosamente ma in modo esponenziale, raggiungendo risultati difficilmente pronosticabili all’inizio della carriera.
Bautista Agut è l’altra faccia del tennis spettacolare, quello basato sul duro lavoro che attraverso la fatica innalza l’asticella delle prestazioni e mette a segno mete importanti. Non a caso lo spagnolo prossimo ai 30 anni ha raggiunto gli ottavi di finale più volte in ogni prova dello Slam: oggi, oltre ad avere l’obiettivo di migliorare i piazzamenti nei Major, c’è un nuovo, gustoso traguardo da raggiungere nella vita di Bautista, una top10 distante poco più di 500 punti, traguardo che sarebbe incredibile ma che non stupirebbe, visto che uno dei punti di forza del tennista di Castellon è la costanza nei risultati, oggi chiave del successo di molti top ten.
Alessandro Orecchio
TAG: Roberto Bautista Agut
@ FognaFabio (#1935503)
Per favore, risparmiaci 😛
Il talento di Fabio ,la regolarità di Agut e la testa di Ferrú = top5 stabile
tanta gente nervosa, invece sono evidenti le somiglianze. Poi Bautista Agut è un po’ più bravo in tutto, e si adatta meglio alle diverse superfici, come è già stato detto. Per questo ha ottenuto e ottiene risultati migliori. Non c’è mica bisogno di aggredire, ognuno può avere la sua opinione.
Gran bel giocatore Bautista. Classico Spagnolo cagnaccio che il punto te lo fa giocare 7 volte
Un onesto lavoratore che riesce a crescere di anno in anno…complimenti B.Agut 😉
Ecco il “cottimista” Mazza della classe operaia. 😳
https://www.youtube.com/watch?v=QGNNqzbJQ6s
@ Radames (#1935153)
Spero tu stia scherzando…!Guarda le due carriere ….a poi ne parliamo..Ma per favore!!!
@ Radames (#1935153)
Purtoppo il buon Bautista spinge molto di più di Paolo e si adatta a qualsiasi tipo di superficie a differenza di Lorenzi
Bel commento che quoto in pieno
@ Radames (#1935153)
Purtroppo gli è superiore in tutto
Però rispetto a Ferrer è un po meno monocorde,gli schemi sono più vari,ma non morde alle caviglie come Ferru
Visto dal vivo su terra anni fa mi ricordava certi svedesi anni ’80…la versione atp del 65enne del circolo che fa ridere quando lo vedi smulinare una padella di servizio, però quando te lo trovi davanti in campo ti fa smulinare qualcos’altro….
Grandissimo e intelligentissimo lavoratore della racchetta…non pagherei un biglietto per vederlo in esclusiva, ma se è opposto a qualcuno più fantasioso c’è da divertirsi.
il Lorenzi spagnolo
Io accomuno Bautista a Ferrer. Sono due giocatori che basano il loro tennis sulla reattività dei loro piedi più che su un vero e proprio gioco di fatica. Il loro gioco di gambe permette di giocare molti colpi in spinta, anche quando si è in contrattacco. Non un gioco da operai sulla difensiva, ma da contrattaccanti percentuali. Io preferisco altri, ma il loro gioco non è da buttare….
Come abnegazione un piccolo ferrer
Esemplare….