Da Manerbio: “Ma quanto sono cresciuti questi Challenger” (con il programma di domani)
Testa di serie n.1 a Manerbio, Guillermo Garcia Lopez si è calato alla perfezione nei tornei Challenger. “Chi gioca i tornei ATP pensa che il livello sia basso, ma vi assicuro che negli ultimi anni è cresciuto in misura esponenziale. Tutti possono battere tutti”. Vuole chiudere l’anno tra i top-100 “E poi l’anno prossimo non avrò nulla da difendere…”
Avrà pure 34 anni, ma per un torneo Challenger la presenza di Guillermo Garcia Lopez è un lusso. Tirato a lucido fisicamente, la sua palla viaggia ancora alla grande, come gli capitava fino al 2015. D’altra parte stiamo parlando di un ex n.23 ATP, nonché vincitore di cinque titoli ATP. Poi ha avuto una serie di difficoltà (cambio di coach, un infortunio sul finire della stagione) che lo hanno fatto scendere in classifica, fino a saltare il recente Wimbledon dopo 50 partecipazioni Slam consecutive. A inizio anno, ha raccolto ben 10 sconfitte al primo turno ed è precipitato ben oltre la 100esima posizione. Da numero 136 ATP, è la prima testa di serie al Trofeo Dimmidisì di Manerbio (43.000€, terra battuta) e ha centrato i quarti battendo il gigante serbo Drazen Petrovic. Sulla carta era una partita semplice…invece ci aveva perso sette giorni fa, a Cordenons. “La scorsa settimana non stavo giocando bene – ha detto lo spagnolo dopo il 6-4 1-6 6-3 finale – mi ero iscritto a Cordenons ma venivo dalle vacanze e non mi ero allenato a sufficienza per essere competitivo. Ovviamente, lui aveva giocato molto bene. Oggi sapevo cosa aspettarmi: Drazen serve bene, ha un gran rovescio e può commettere qualche errore con il dritto. Io ho cercato di essere più aggressivo, perché la scorsa settimana ero rimasto troppo lontano dalla linea di fondo”. Nel modo di stare in campo, nella pesantezza di palla e nel saper riconoscere i punti importanti, Garcia Lopez è un giocatore di primissimo livello. Ha mollato il secondo set, ha capito che doveva spingere in avvio di terzo e gli è andata bene, sfruttando qualche errore dell’esuberante serbo.
TOP-100 ENTRO L’ANNO
Garcia Lopez è ben consapevole di quanto sia difficile giocare i Challenger. Da un paio di mesi, il suo ranking lo costringe a giocarli. “Chi frequenta con continuità i tornei ATP e non vive i Challenger pensa che il livello non sia così alto. Io li gioco da qualche settimana e mi sono reso conto che, negli ultimi anni, il livello è salito moltissimo. Giocano tutti benissimo e chiunque può battere chiunque. Cosa fare? Devi essere preparato a livello fisico, ma soprattutto mentale: magari pensi che sia tutto facile, poi non lo è e diventa molto dura. Se hai la giusta mentalità, la routine è identica ai tornei ATP: preparazione, allenamenti e battaglia sul campo”. La vittoria a Manerbio mette in palio 80 punti, che sarebbero molto preziosi per l’ex ragazzo di Albacete. Quest’anno vorrebbe chiudere tra i primi 100, in modo da giocare l’Australian Open. “Io sto bene fisicamente, e fino quando il corpo mi darà una mano…andrò avanti. A inizio anno ho perso molte partite, ma adesso sto bene sotto tutti i punti di vista. Sono pronto a scalare la montagna: se dovessi chiudere l’anno tra i top-100, poi non avrei nulla da difendere nei primi mesi dall’anno prossimo”. Come a dire che gli obiettivi sono notevoli. Nei quarti, altro ostacolo tipico da torneo Challenger: ad attenderlo, il giocatore di categoria Oscar Otte. Con questa mentalità, non può temerlo.
MATCH A SENSO UNICO, ROBREDO OK
Tommy Robredo, Adam Pavlasek e Oscar Otte hanno centrato con grande facilità il pass per i quarti. Partite rapide, a senso unico, senza particolari squilli. C’era tanto pubblico a seguire il match di Robredo, ex top-5 ATP, il giocatore dal più grande passato presente a Manerbio. Gli sono bastati appena 64 minuti per rifilare un doppio 6-1 a Kimmer Coppejans, risultato che lo colloca – inevitabilmente – tra i favoriti del torneo. Robredo sogna di chiudere l’anno intorno all’80esima posizione, in modo da pianificare il 2018 con i primi tornei ATP e l’Australian Open. È ancora lontano dall’obiettivo, anche perché negli ultimi due mesi non ha raccolto punti a sufficienza. Al primo turno aveva tribolato, non poco, per avere la meglio su Gianluca Mager. Contro l’ex top-100 belga non ha avuto problemi, sballottandolo da una parte all’altra del campo col suo tennis di pressione, non più potente come un tempo, ma sempre preciso. Coppejans è stato n.97 ATP un paio d’anni fa, ma il suo livello attuale è ben distante da quel picco. Non ha trovato nessuna soluzione nel dialogo da fondocampo. Da parte sua, lo spagnolo ha ammesso che molto difficilmente tornerà ad essere il giocatore di un tempo, ma le sensazioni della prima parte dell’anno gli hanno dato buone risposte.“Si tratta di dettagli sui quali è possibile lavorare. E poi vorrei essere io a decidere quando smettere, senza che sia un infortunio a stabilirlo al posto mio”. Nei quarti, Robredo se la vedrà con Adam Pavlasek, n.2 del tabellone, che ha sbrigato con un rapido 6-0 6-2 il derby con il connazionale Marek Jaloviec, peraltro un po’ dolorante al punto da chiedere l’intervento del fisioterapista. Avanza anche il tedesco Oscar Otte, la cui vittoria contro Steven Diez è stata più netta del previsto.
LA SFIDA DI QUINZI E SONEGO
Giovedì sarà tempo d’Italia, con protagonisti gli ultimi due azzurri in gara. Grande attesa per la sfida di Gianluigi Quinzi allo spagnolo Roberto Carballes Baena, uno dei giocatori del momento, vincitore a Cortina e finalista a Cordenons. I due non si sono mai affrontati. Passando il primo turno, Quinzi ha vinto una partita dopo due mesi, condizionati da un problema al gomito. Carballes è certamente più in forma, ma non è detto che sia una cattiva notizia. C’è poi Lorenzo Sonego, reduce da quattro vittorie. Il torinese affronta il francese Mathias Bourgue, classe 1994, che ha avuto il suo picco di notorietà durante il Roland Garros 2016, quando ha portato al quinto set Andy Murray. Il francese ha raccolto buoni risultati a giugno (finale a Lione, semifinale a Blois), poi si è un po’ bloccato. Nonostante il ranking ATP sfavorevole (n.151 contro 446), Sonego ha tutte le armi per giocarsela alla pari. L’ingresso al Centro Tennis Manerbio costerà 7 euro.
Campo Centrale – Ora italiana: 13:30 (ora locale: 1:30 pm)
1. [SE] Elias Ymer vs [8] Ricardo Ojeda Lara
2. [6] Mathias Bourgue vs [Q] Lorenzo Sonego (non prima ore: 15:00)
3. [WC] Gianluigi Quinzi vs [3] Roberto Carballes Baena (non prima ore: 17:30)
Campo 3 – Ora italiana: 13:30 (ora locale: 1:30 pm)
1. Romain Arneodo / Hugo Nys vs [3] Johan Brunstrom / Jeevan Nedunchezhiyan
2. [4] Arthur De Greef vs Carlos Taberner
3. [1] Mikhail Elgin / Roman Jebavy vs Lucas Miedler / David Pel
TAG: Challenger Manerbio, Challenger Manerbio 2017
6 commenti
Sonego e Quinzi, il torneo è vostro!!
ma dai.. Drazen Petrovic..
ma allora potremo veder palleggiare anche Magic Johnson?
Morto per una cintura di sicurezza slacciata a 28 anni!
Infatti! Drazen Petrovic é stato un grandissimo cestista!
Per notizia petrovic si chiama danilo
Per Sonego e Quinzi, partite in salita. Ma non si sa mai.Forza ragazzi ❗