Da Manerbio: Con la nuova racchetta è di nuovo Sonego (con il programma di domani)
Un fastidioso stop di due mesi ha bloccato la stagione di Lorenzo Sonego. “Ho avuto una tendinite al polso e poi ho cambiato telaio”. A Manerbio ha ritrovato il suo tennis, un servizio tutto nuovo e ha fissato l’obiettivo: “Qualificazioni Slam nel 2018”. Buon esordio per Gianluigi Quinzi.
Il 2017 stava andando bene per Lorenzo Sonego. A suo dire,“molto meglio dell’anno scorso”. In effetti, soltanto tre mesi fa aveva messo alla frusta Nicolas Almagro al Foro Italico, davanti a 4.000 persone, sul Campo Pietrangeli. Poi si è fatto male durante il torneo di Mestre e la stagione è diventata un calvario. Un mese senza toccare racchetta, un tentativo (affrettato) di rientro a Todi, l’inevitabile ricaduta e un altro mese ai box. L’attività del torinese è ripartita qualche settimana fa a Biella, ma non è facile tirarsi su alla svelta. Il Trofeo Dimmidisì di Manerbio (43.000€, terra battuta), tuttavia, ha proposto un paio di situazioni che profumano di destino, a partire dalle enormi difficoltà al primo turno delle qualificazioni, quando si è trovato a un passo dalla sconfitta contro il doppista Romain Arneodo. “È stata una partita durissima, ho iniziato un po’ sotto tono perché non mi aspettavo un avversario così forte. Arneodo è un doppista e non ha punti, ma gioca benissimo e ho rischiato grosso, pur esprimendo un buon tennis nel secondo e nel terzo set”. Il buon servizio vincente con cui ha annullato il matchpoint al monegasco ha fatto svoltare il suo torneo. “C’è stata un’altra battaglia al turno seguente, sempre per merito dell’avversario, poi ho trovato sensazioni positive e la mia forma migliore. Credo di aver giocato un paio di partite perfette”. L’ultima è arrivata con Andrea Pellegrino, ammesso con una wild card dopo l’ottimo percorso della scorsa settimana, a Cordenons. Sonego ha comandato per tutto il primo set, poi è stato raggiunto. Una volta vinto il tie-break, ha giocato sul velluto nel secondo set. È finita 7-6 6-2. “Fino a Roma, la stagione stava andando benissimo, poi purtroppo c’è stato il problema al polso. Non ho mai avuto il timore di operarmi perché si trattava di una semplice tendinite, forse dovuta alla racchetta”. Senza cambiare marca, il torinese ha cambiato telaio e i fastidi sembrano scomparsi.
QUALIFICAZIONI SLAM NEL 2018
Lo stop lo ha fatto scendere parecchio in classifica: soltanto un anno fa, dopo i quarti a Manerbio, si era accomodato al numero 259 ATP. Oggi si trova in 446esima posizione ma, fedele al suo personaggio, non si preoccupa. Anzi: “Mi sento molto meglio rispetto all’anno scorso. Nel 2016 dovevo fare esperienza, confrontarmi con tanti giocatori e capire come comportarmi. Adesso sento di poter vincere con tutti. In campo non si può mai dire, per carità, ma entro in campo pieno di consapevolezza e voglia di vincere”. Sonego non ama parlare di numeri, classifica, obiettivi…ma il lungo stop estivo potrebbe averlo spinto a un progetto? “Come prima cosa, voglio continuare a migliorare. L’anno prossimo vorrei arrivare a giocare le qualificazioni degli Slam. Australian Open? Sarebbe bello chiudere la stagione intorno al n.250 ATP, ma sarà durissima anche perché ho un po’ di punti da difendere. Ma non mi interessa, magari ci riuscirò più avanti, per Roland Garros e Wimbledon”. 22 anni compiuti a maggio, Sonego continua ad allenarsi a Rivoli, nell’hinterland torinese, con il maestro di sempre Gipo Arbino. “C’è qualcosa su cui abbiamo lavorato tantissimo: il servizio. L’ho cambiato e adesso mi sembra ancora più efficace. In questi giorni sta andando alla grande. E poi mi sento a mio agio anche nello scambio da fondocampo”. Il pregio di Sonego è la capacità di non esaltarsi nei momenti buoni, né di abbattersi quando le cose vanno male. Per questo, con pazienza, può provare a risalire. Magari già a partire dal secondo turno, giovedì, contro Mathias Bourgue, che poco più di dodici mesi fa stava per battere Andy Murray. Ma con il suo tipo di tennis, Sonego può fare match pari. Eccome.
QUINZI EMERGE ALLA DISTANZA
Il clamore attorno a lui si è un po’ spento, ma il nome di Gianluigi Quinzi desta ancora grande curiosità. Il Centrale di Manerbio si è riempito per il suo esordio contro lo spagnolo Bernabe Zapata Miralles. Un match complicato, contro un avversario che ha provato a metterla sulla rissa agonistica. Quinzi ha un po’ buttato via il primo set, poi ha rischiato di perdere e infine ha dominato al terzo. In questo momento, il limite principale sembra il dritto. Spinge, spinge, ma raramente riesce ad essere incisivo. Sul 4-5 nel primo set, ha commesso tre errori gratuiti con questo colpo, uniti a un doppio fallo. Nel secondo, Zapata ha avuto le sue chance per salire 5-3. Perse quelle, si è sgonfiato fin quasi a “sbracare” nel terzo, tanto da aver giocato con due racchette diverse. Dopo la stretta di mano, ha dato un calcione alla rete. Siamo lontani dagli obiettivi di cui si parlava, a sproposito, qualche anno fa: tuttavia, a Quinzi non si può certo imputare lo scarso impegno. Con lui a Manerbio c’è Fabio Gorietti, head coach dell’accademia di Foligno dove ha scelto di allenarsi. Segno che ci crede, così come il ragazzo: “Nel primo set ho giocato male i punti importanti, arrivavo a quel punto poi facevo confusione. Non è un momento facile, vengo da un mese e mezzo in cui ho avuto problemi al gomito e sto cercando di riprendermi. Obiettivi? Mi piacerebbe vincere il torneo, ma adesso la cosa principale è giocare bene e vincere più partite possibili”. Al secondo turno, l’asticella delle difficoltà si alzerà notevolmente: ad attenderlo c’è lo spagnolo Roberto Carballes Baena, n.3 del tabellone e reduce dalla finale a Cordenons.
L’ESPERIENZA DI ROBREDO PUNISCE MAGER
Per una buona mezz’ora, Gianluca Mager ha fatto sognare il numeroso pubblico di Manerbio. C’erano tutte le premesse per portare a casa il prestigioso scalpo di Tommy Robredo. Pur mantenendo la classe che lo aveva portato al numero 5 ATP, lo spagnolo non ha più il “punch” e la brillantezza fisica di qualche anno fa. Mager ha sofferto il carisma del suo avversario nel primo set, poi ha preso in mano gli scambi. La palla di Robredo è leggera, poco ficcante, e Mager ha spesso deciso l’esito degli scambi, peraltro con alcuni colpi di qualità. Sul 5-4 ha avuto tre setpoint sul servizio dello spagnolo. Qualche rimpianto solo nel primo, dove ha messo in rete un dritto. Sul secondo e sul terzo, Robredo ha tirato un gran servizio. Difficilmente tornerà ai livelli di un tempo, ma non ha perso la capacità di giocare i punti importanti. Sotto 3-1 nel tie-break, ha giocato con grande attenzione e ha chiuso 6-3 7-6, accompagnando con un “vamos!” tutte le buone giocate. A 35 anni, e con il suo passato, il suo segreto è tutto qui.
ELIMINATI GLI ALTRI AZZURRI
Vanno fuori Federico Gaio e Julian Ocleppo. Il primo ha patito il servizio del belga Arthur De Greef, commettendo però qualche errore di troppo. Le tre vittorie nelle qualificazioni rappresentano un buon punto di partenza: la prossima settimana proverà a fare un altro passo in avanti a Como. Da parte sua, Ocleppo ha mostrato buone qualità contro il promettente Carlos Taberner. Pur essendo meno adatto alla terra battuta, lo ha trascinato al tie-break, ma ha commesso qualche errore qua e là nei momenti importanti. Tanto è bastato per sigillare il punteggio finale di 7-6 6-3. Ocleppo è un diamante grezzo, sul quale bisogna continuare a lavorare. La sua classifica attuale (n.665) non rispecchia il livello del suo tennis. Ci sono aspetti, soprattutto di natura comportamentale, su cui deve migliorare. Con pazienza e lavoro mirato, il piemontese può raggiungere ottimi livelli. In chiusura di giornata, non è bastata una prestazione generosa ad Andrea Vavassori per battere l’ex top-100 Kimmer Coppejans. Avanti 4-1 nel primo set, e 2-0 nel secondo, ha mostrato la minore abitudine a tenere certi ritmi. Classe 1995, il piemontese deve migliorare dal lato sinistro, dove troppo spesso si rifugia in uno slice prettamente difensivo. Tra gli altri match, si segnala l’esordio vincente di Guillermo Garcia Lopez (6-4 6-3 all’austriaco, di origine camerunense, Lenny Hampel) e di Elias Ymer. Sfruttando l’onda positiva del successo a Cordenons, ha superato senza patemi il polacco Majchrzak e si candida a possibile protagonista. Con il tabellone allineato al secondo turno, mercoledì si parte alle 13.30. In campo i primi quattro ottavi di finale: il match clou delle 17.30 vedrà impegnato Garcia Lopez contro il serbo Petrovic. L’ingresso al Centro Tennis Manerbio costerà 7 euro.
Campo Centrale – Ora italiana: 13:30 (ora locale: 1:30 pm)
1. Marek Jaloviec vs [2] Adam Pavlasek
2. [7] Tommy Robredo vs Kimmer Coppejans (non prima ore: 15:00)
3. [1] Guillermo Garcia-Lopez vs Danilo Petrovic (non prima ore: 17:30)
Campo 3 – Ora italiana: 13:30 (ora locale: 1:30 pm)
1. Steven Diez vs [5] Oscar Otte
2. Maximilian Neuchrist / Tristan-Samuel Weissborn vs [2] Ariel Behar / Joe Salisbury
3. [1] Mikhail Elgin / Roman Jebavy vs Julian Ocleppo / Andrea Vavassori
Campo 2 – Ora italiana: 13:30 (ora locale: 1:30 pm)
1. Kamil Majchrzak / Grzegorz Panfil vs [3] Johan Brunstrom / Jeevan Nedunchezhiyan
2. Sadio Doumbia / Andreas Mies vs Romain Arneodo / Hugo Nys
3. Steven Diez / David Vega Hernandez vs Lucas Miedler / David Pel
TAG: Challenger Manerbio, Challenger Manerbio 2017
3 commenti
Si sono divisi i destini con una divaricazione: chi ha migliorato il proprio tennis e lavorato bene in salute ha fatto BR ed ha persino avvicinato i 100 ATP mentre altri che hanno lavorato meno bene per vari motivi sono giustamente calati molto in classifica.
Eremin, Sonego, Mager, Donati,Gaio,Vanni, giù (e non è che siano tutti giovanissimi)
Quinzi terra di mezzo perchè il BR c’è comunque stato.
Caruso, Berrettini, Bellotti, Bolelli,Giustino, Travaglia, Napolitano anche qui in un mix di giovani e meno giovani indubbiamente su!
Fabbiano, Cecchinato, Giannessi addirittura top 100 pur non certo da giovanissimi.
Meglio forse così di una marmellata indistinta in cui sono tutti intorno al 220 ATP!
Se non incontravo un italiano già era a casa…qui c’è da lavorare e parlare poco che escluso berrettini gli altri giovani quest’anno stanno facendo poco o niente
Forza Lorenzo!