Sara Errani mercoledì terrà una conferenza stampa. Difficile che possa non essere sanzionata. La squalifica potrebbe essere di pochi mesi

07/08/2017 17:30 112 commenti
Sara Errani classe 1987, n.98 del mondo
Sara Errani classe 1987, n.98 del mondo

Sara Errani terrà una conferenza stampa mercoledì per spiegare la sua posizione dopo essere risultata positiva ad un controllo antidoping ad inizio anno (all’arimidex, nome commerciale anastrozolo, riconducibile a un principio attivo farmacologico inquadrabile nella classe S4 degli stimolatori ormonali e metabolici, che rientra sotto l’enorme cappello degli steroidi).
Alle ore 15 l’ITF renderà ufficiale la notizia.

La Federazione italiana mantiene una posizione di pieno supporto per la romagnola che, nel caso venisse dimostrato un utilizzo non finalizzato al miglioramento della prestazione sportiva, potrebbe ottenere una sanzione molto lieve.

Quello che si può aggiungere è che con questo tipo di farmaco però, di solito, arriva una lunga squalifica. In assenza di esenzione terapeutica (il farmaco viene sostanzialmente usato per trattare i tumori al seno), l’Arimidex è parte degli anabolizzanti e quindi considerato doping.

Secondo indiscrezioni dall’ITF, la squalifica potrebbe essere di soli due mesi (il minimo) perché la federazione internazionale avrebbe creduto nella buona fede dell’atleta. Il controllo di febbraio è stato effettuato a casa della Errani, la sostanza è uno stimolante ed è probabile che gli inquirenti abbiano creduto all’ingestione involontaria.

In 15 positività registrate nel mondo tutti gli atleti sono stati sempre sanzionati, compreso il 35enne canottiere azzurro Niccolò Mornati a cui alla vigilia di Rio 2016 furono inflitti 4 anni di stop dal tribunale nazionale antidoping (poi dimezzati a 2 in appello).


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112 commenti. Lasciane uno!

Detoxic (Guest) 18-08-2017 15:00

La Federazione Italiana Tennis ha deciso di restare al fianco della Errani che mercoled terr una conferenza stampa per dare ulteriori spiegazioni circa questa spiacevole vicenda.

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l’indiscreto (Guest) 08-08-2017 10:32

finirà tutto a tortellini e vino anziché tarallucci………..

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bruno (Guest) 08-08-2017 09:49

Ho letto che la Errani ha detto che se fa i conti….viene difficilmente a pari di quello che ha speso…ma come si fa a dire queste cose…con il montepremi raggiunto?
Sarebbe come dire che tutte queste povere tenniste….lavorano gratis!
E che quelle che hanno guadagnato ben di meno (vedi ad es. la Camila Giorgi)…lavorano in perdita…per hobby!
Un po’ di maggior serietà non guasterebbe…ogni tanto.

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Hector (Guest) 07-08-2017 18:25

La cosa migliore che potrebbe fare Sara per sdrammatizzare è servire come catering alla conferenza stampa i tortellini in brodo, anche se è agosto.

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Buon Rob (Guest) 07-08-2017 16:53

Scritto da Vince

Scritto da Buon Rob
Perdonatemi, ormai scrivo poco perché ero stufo sia del qualunquismo/analfabetismo, sia della censura sistematicamente operata.
Però certe scempiaggini giuridiche non si possono leggere.
Se un farmaco viene considerato doping DA OGGI, non poteva esserlo ieri.
Altrimenti diciamo che da oggi chiunque aspirine si dopa, e allora retroattivamente consideriamo dopato chiunque abbia assunto aspirine in vita sua.
Il principio di ogni legge penale che si rispetti è la irretroattività, tempus regit actum.

Ho capito, ma le prestazioni sportive sono alterate anche prima, quello è il punto…forse non è chiaro che a me della pena inflitta a questa o a quell’ atleta importa poco o niente, a me da sportivo interessa solo capire se una prestazione è stata alterata oppure no, e mi interessa soprattutto se si tratta di prestazioni che han portato vittorie e successi.
Poi, se proprio vogliamo puntualizzare, il Meldonium è stato a lungo considerato borderline, cioè vi erano forti sospetti che si trattasse di doping, anche molto prima che arrivasse l’ufficialità…ma quello che conta, almeno per me, è che i suoi effetti sulle prestazioni sportive erano gli stessi, sia prima che dopo l’ufficialità.
Poi, è ovvio che fino a quando un farmaco non viene ufficializzato come dopante, può anche essere lecito assumerlo, ma questo è un altro discorso.

Teoricamente anche allenarsi in altitudine altera la prestazione sportiva, così come lo fa un allenamento diversificato e più progredito, o un migliore uso della tecnologia (se al tempo delle racchette di legno uno avesse usato una racchetta moderna, ben sarebbe stata “prestazione alterata”).
Entriamo in un campo difficile.
Non è la nazionale tedesca del ’54, per capirci. Siamo davvero borderline, è davvero come il caso degli antiasmatici o della camera ipobarica, che non si è ancora capito se sia lecita o meno (a mio parere sì, è tecnologia ma per certe federazioni, no).

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tommaso (Guest) 07-08-2017 16:25

Scritto da Buon Rob
Perdonatemi, ormai scrivo poco perché ero stufo sia del qualunquismo/analfabetismo, sia della censura sistematicamente operata.
Però certe scempiaggini giuridiche non si possono leggere.
Se un farmaco viene considerato doping DA OGGI, non poteva esserlo ieri.
Altrimenti diciamo che da oggi chiunque aspirine si dopa, e allora retroattivamente consideriamo dopato chiunque abbia assunto aspirine in vita sua.
Il principio di ogni legge penale che si rispetti è la irretroattività, tempus regit actum.

Qua in tanti non vogliono capire. Porta pazienza.

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Vince 07-08-2017 16:22

Scritto da Buon Rob
Perdonatemi, ormai scrivo poco perché ero stufo sia del qualunquismo/analfabetismo, sia della censura sistematicamente operata.
Però certe scempiaggini giuridiche non si possono leggere.
Se un farmaco viene considerato doping DA OGGI, non poteva esserlo ieri.
Altrimenti diciamo che da oggi chiunque aspirine si dopa, e allora retroattivamente consideriamo dopato chiunque abbia assunto aspirine in vita sua.
Il principio di ogni legge penale che si rispetti è la irretroattività, tempus regit actum.

Ho capito, ma le prestazioni sportive sono alterate anche prima, quello è il punto…forse non è chiaro che a me della pena inflitta a questa o a quell’ atleta importa poco o niente, a me da sportivo interessa solo capire se una prestazione è stata alterata oppure no, e mi interessa soprattutto se si tratta di prestazioni che han portato vittorie e successi.

Poi, se proprio vogliamo puntualizzare, il Meldonium è stato a lungo considerato borderline, cioè vi erano forti sospetti che si trattasse di doping, anche molto prima che arrivasse l’ufficialità…ma quello che conta, almeno per me, è che i suoi effetti sulle prestazioni sportive erano gli stessi, sia prima che dopo l’ufficialità.

Poi, è ovvio che fino a quando un farmaco non viene ufficializzato come dopante, può anche essere lecito assumerlo, ma questo è un altro discorso.

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Francesco e tommaso (Guest) 07-08-2017 16:20

@ Ale85 (#1917163)

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5066279/

Esattamente per quali studiosi non era dopante?

Agli asini che volano quando iniziate a credere? Informarsi mai, mi raccomando, avanti col “si dice “.

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Buon Rob (Guest) 07-08-2017 16:08

Perdonatemi, ormai scrivo poco perché ero stufo sia del qualunquismo/analfabetismo, sia della censura sistematicamente operata.
Però certe scempiaggini giuridiche non si possono leggere.
Se un farmaco viene considerato doping DA OGGI, non poteva esserlo ieri.
Altrimenti diciamo che da oggi chiunque aspirine si dopa, e allora retroattivamente consideriamo dopato chiunque abbia assunto aspirine in vita sua.
Il principio di ogni legge penale che si rispetti è la irretroattività, tempus regit actum.

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-1: El92
makko (Guest) 07-08-2017 16:04

Sono io che ho preso un abbaglio o sul sito della FIT non c’è il minimo accenno della questione? Senza parole…è proprio il caso di dire…

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radar 07-08-2017 15:55

Scritto da alvise
Sinceramente trovo abbastanza sconvolgente il fatto che da mesi la FIT abbia assunto avvocati e medici per preparare la difesa della errani. la FIT non dovrebbe lasciarsi coinvolgere in questioni di doping. in questo caso sì che il tennis italiano farebbe una brutta figura

La Magistratura spagnola ordinò la distruzione delle sacche di sangue trovate nello studio del dottor doping Fuentes: un’infamia senza rivali.

La Fit ha dato una wild card a Sara agli Internazionali (preferendola a Francesca…) sapendo che era risultata positiva a un controllo antidoping.

Connivenze e coperture…

Personalmente non crederò ad una parola di quello che ci verrà propinato, ben sapendo che si cercherà di salvare il salvabile (per interessi comuni…) trincerandosi dietro a responsabilità e leggerezze altrui (medici e dottori distratti :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: ) senza mai assumersi la benché minima responsabilità.

E dando alle atlete il tempo (3 mesi…) di trovare la migliore scusa-giustificazione possibile o di permettere loro una conferenza stampa per rendere pubblica la propria positività prima dell’ufficialità della notizia da parte degli enti preposti (vedi Masha).

102
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+1: Giuseppespartano
Vince 07-08-2017 15:49

Scritto da tommaso

Scritto da magilla

Scritto da Ale85

Scritto da magilla

Scritto da Roger il re
@ broccolo verde (#1916925)
Perché non siete stati vicini alla sharapova?

se non capisci la differenza da solo…..

Quale sarebbe la differenza?

quello della Sharapova è stato un utilizzo prolungato….quella di sara è un episodio…..che cmq andrà in ogni caso punito….se sara’ tutto provato come lo è stato per la russa!
non mi sembra poco!

No. A livello giuridico quello della Sharapova non è stato un utilizzo prolungato perché il farmaco era divenuto vietato da poche settimane. Ma questa distinzione tra un valore giuridico e quello che crede lagggente proprio non sembra entrare in testa.

il valore giuridico rende semplicemente ufficiale l’illegalità di una sostanza, ma la sua assunzione altera le prestazioni sportive sia prima che dopo l’ufficialità del valore giuridico.

Questa distinzione non vuole proprio entrare in testa…eppure anche nel calcio abbiamo avuto un caso di scuola, in questo senso.

Qui si fa il tifo o il tifo contro anche sul doping, ma agli sportivi quello che dovrebbe interessare è sapere se le prestazioni di un’atleta sono state alterate o meno…e nel caso della Sharapova, sappiamo che sono state alterate per molti anni, a prescindere dal momento in cui quel farmaco è stato decretato illegale dagli organi competenti.

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