Il tennis italiano: movimento in salute o in crisi?
Il tennis italiano vive un periodo particolare: non è mai successo negli ultimi anni che il movimento tennistico azzurro producesse tanti giovani, alcuni in rampa di lancio, altri in prospettiva, tutti comunque già piacevoli realtà che fanno pensare a qualcosa di buono, a quel ricambio generazionale tanto invocato.
Quantitativamente i nostri sono già tanti nelle qualificazioni Slam, per molti un vero e proprio metro di giudizio: come stanno però realmente i nostri giocatori? In molti hanno compiuto progressi notevoli, altri hanno arrestato la loro corsa, mentre purtroppo alcuni hanno fatto come i gamberi, compiendo passi indietro. E distanziandoci dai più giovani come stanno affrontando questo 2017 i “veterani”?
Al vertice abbiamo due giocatori che stanno giocando un’ottima stagione: Fabio Fognini ha raggiunto una prestigiosa semifinale sul cemento di Miami, ben figurato nella tranche su terra rossa europea e recentemente ha vinto il suo quinto torneo ATP. Insieme a lui Paolo Lorenzi sta vivendo l’ennesima grande stagione fatta di best ranking e una presenza ormai stabile nei tornei più importanti. Ma dietro di loro?
Seppi vive una stagione fatta di tante ombre e poche luci, con un’uscita dai top100 che sembra più di una minaccia: proprio la top100 è stata la nota felice di Alessandro Giannessi e Thomas Fabbiano arrivati al loro best ranking dopo una corsa sfrenata che adesso si sta facendo sentire, con energie in riserva ma i risultati sono stati eccezionali e la stagione su cemento americano potrebbe regalargli ancora buoni risultati. Per loro in ogni caso pollice in su. In top100 è tornato anche Marco Cecchinato: per lui il 2017 è stato l’anno della rivalsa, della rivincita dopo i tanti problemi legati al tennis scommesse, con il siciliano che è tornato a picchiare forte in campo, martello challenger che però ancora una volta quando si affaccia nel circuito dei grandi fatica. Lo sforzo per tornare in alto è stato però importante e di questo, gliene va dato atto.
In fiducia e in salute Matteo Berrettini, vincitore recentemente del suo primo challenger, per un movimento NextGen che in lui ha trovato una vera punta di diamante: positivo il 2017 anche di Steto Travaglia, diventato un punto fermo del tennis italiano attuale, vincitore challenger e che ha e ci ha fatto godere con l’exploit di Wimbledon. Promossi anche Salvatore Caruso e Simone Bolelli: la loro crescita in classifica è notevole e la top150 è davvero a portata di mano, traguardo che per Bolelli soprattutto sarebbe incredibile, e per ragioni evidenti. Più indietro in classifica ma ultimamente apparso in palla Gianluca Mager: buona striscia di risultati e la sensazione che un piccolo salto di crescita sia stato negli ultimi mesi compiuto.
Periodo di impasse invece per Stefano Napolitano (ottima la qualificazione al Roland Garros), Luca Vanni, Lorenzo Giustino e Rico Bellotti: tutti hanno vissuto ottimi momenti quest’anno, condite da belle prestazioni ma per diversi fattori (Bellotti e Giustino faticano nei challenger ad esempio) hanno difettato in continuità, la principale virtù che un tennista che ambisce al vertice oggi deve possedere.
Se Arnaboldi e Viola sono ancora lì a combattere per cercare un nuovo ritorno (i mezzi ci sono eccome…), ci sono altri tennisti che purtroppo hanno vissuto e stanno vivendo un anno tennistico difficile: Federico Gaio e Matteo Donati su tutti, ma anche Lorenzo Sonego, Gianluigi Quinzi ed Edoardo Eremin. Tutti sono scesi in classifica, alcuni anche di molto e sul loro futuro ci sono diversi interrogativi.
Gaio e Donati sulla carta hanno il tennis ideale per sfondare: colpi importanti e un buon peso di palla però quest’anno hanno fallito tante, troppe prove del nove. Peccato, perché per entrambi doveva essere l’anno della definitiva esplosione, con Gaio in striscia assai negativa e che dal sogno top100 lo ha portato alla realtà della top300 e Donati con una fragilità fisica preoccupante e che praticamente non gli ha mai permesso di disputare un torneo con una condizione psico fisica ottimale. Tempo per rifarsi ce n’è ma rimane l’amarezza in bocca per il tempo che scorre rapido.
Quinzi, Eremin e Sonego invece hanno visto il campo davvero poco: o per infortunio o per scelte di programmazione discutibili, questi tre giovani hanno giocato con il contagocce, con la classifica che si è fatta in alcuni casi preoccupante (Eremin attualmente è fuori dai primi 400 giocatori del mondo). Peccato, perché quando hanno giocato hanno fatto segnare ottime prestazioni, come Quinzi a Casablanca o Eremin con la vittoria del future da 25.000$. Ci piacerebbe vederli di più, c’è poco da dire: i mezzi a loro disposizione sembrano assai buoni, ideali (opinione personale soprattutto quelli di Eremin) per fare bene nel tennis attuale. Difficile comprendere cosa succeda fino in fondo e se per alcuni di loro la voglia di essere un tennista pro sia realmente forte…
In generale quindi fra i maschietti c’è tanto di cui parlare: il presente e il futuro si fanno interessanti e ciò che possiamo augurarci è che tutte le speranze si facciano belle realtà da commentare.
Alessandro Orecchio
TAG: Italiani
Sono passati meno di 2 anni ed il tennis italiano ha fatto passi da gigante…ora tutti i sapientoni che hanno commentato negativamente cosa dicono?
E quando mai lo abbiamo avuto un top20 stabile nel maschile (era Panatta a parte)? Lo abbiamo avuto negli anni di grazia di Fognini (2013-2014 mi pare).
Questo post me lo segno, soprattuto le parti relative alla “fine” di determinati giocatori.
Ciao scusa ma stai analizzando gli italiani e scrivi: Napolitano fosse nato altrove, Pellegrino fosse spagnolo, Bega fosse giapponese, Eremin fosse egiziano….fosse stato così avresti lasciato il commento in bianco.
@ Becuzzi_style (#1913936)
Devono tutti nascere altrove, per diventare bravi, allora ❓ Ma dai… 🙄 💡
Dico abbastanza salutivo nn al 100% ma al 70%
FOGNINI= ancora a 30 anni può dire la sua e infatti lo sta dimostrando
LORENZI=ha detto che giocara ancora altri 2 3 anni e gia con lui siamo quasi apposto
GIANNESSI=sta salendo sempre più e lo dimostra la classifica xó nn si ci si deve accontentare di 1 torneo giocato bene e 5 male deve avere piú continuitá e fiducia in se stesso
CECCHINATO=dovrebbe lasciar stare sti challenger e dedicarsi un po di piú alle quali atp
FABBIANO= DIREI OK nn tanto giovane xò gia vbb puó salire molto in classifica basta prendere x esempio lorenzi
QUINZI= giocatore giovane che nn sta rispecchiando il suo potenzialé fisicamente é bello impostato xó troppi infortuni e poi se vuole essere un professionista verò e proprio dovrebbe lasciar stare le serate in discoteca e dedicarsi di più al tennis
DONATI= nn ne fa piú una giusta dopo la qualificazione a roma e la finale di caltanissetta il vuoto più totale
BERRETTINI= colui che mi convince di piú in poco tempo un top 170 e ancora in corsa in un callenger quindi nn posso dire nnt tranne che frasi di complimenti x lui
E poi ci sono molti altri molto altalenanti ARNA GAIO CARUSO NAPOLITANO TRAVAGLIA BEGA anche se questI ultimi 2 si sono un po svegliati e alcuni che nn considero fisicamente idonei tipo SONEGO
Il mio sguardo si rivolge in primis ai giovani….che dire se non stagione semifallimentare.
Berrettini, nota positiva. INutile dire che si vedeva lontano un miglio che era quello con più potenziale….ma per fare il salto verso la top 100 è necessario un ulteriore step…attendiamo con fiducia.
Napolitano. Di LUI sono deluso per la stagione…per me è un bel prospetto…ma ha un modo di giocare che non concepisco…uno alto 1,95 che gioca da pallettaro si poteva vedere solo in Italia. Fosse nato altrove avrebbe una classifica decisamente migliore.
Donati. IL giocatore ci sarebbe…inutile fare discussioni…ma con quel fisico non si va da nessuna parte. Qualsiasi terza categoria sul piano atletico gli da un paio di piste…un vero peccato…con un fisico ok sarebbe un top 100 certo.
Quinzi. Cosa vuol fare da grande? Quali sono le sue intenzioni e priorità? Insomma sta solo a lui…perché con le sue caratteristiche non si vincono gli Us Open, ma nei 100 ci si entra.
Mager. Giocatore su cui avevo grosse perplessità….a me non bastano un paio di bordate per farmelo passare come giocatore vero.
I risultati purtroppo mi stanno dando ragione per il momento.
Andrebbe costruito dalla testa ai piedi…siamo in grado in Italia? Probabilmente fosse nato altrove, gli avrebbero già dato una certa impostazione…da noi figurati….
Sonego. Ero altamente dubbioso anche su di lui e infatti….
Anche lui sul piano fisico è inadatto a questo sport…se non mette un po’ di massa lo troveremo fra 5 anni ancora a remare in qualche challenger italiota.
Eremin. Buon servizio…e poi? Mi ha sempre detto poco e i risultati anche per lui,purtroppo, mi stanno dando ragione.
Pellegrino. Inammissibile il rendimento in stagione.
Fatelo nascere a Valencia e poi ne riparliamo…
Volete veramente dirmi che su questo ragazzo non si può costruire qualcosa di interessante?
Al momento, ogni volta che lo vedo, gioca peggio della partita precedente…ma chi lo allena?
Insomma a fine della passata stagione avevamo, io un po’ meno a dir la verità, grosse attese per questi ragazzi.
Difficile onestamente ipotizzare peggio…anche per me….che non sono una persona di facili entusiasmi.
Che dire….nulla è compromesso….il tempo c’è, ma bisogna darsi una svegliata perché ad oggi tocca promuoverne 1 su 8.
Anche qui non facciamo l’errore di considerare solo una metà del cielo: nel femminile top ten negli ultimi anni a iosa!
Però gli infortuni non sono una prerogativa italiana…dai, mi sembra che siano distribuiti abbastanza equamente in tutte le nazioni
Quel che dici è vero in termini assoluti, però un movimento così vasto con parecchi giocatori nei primi duecento al mondo e con una crescita costante di giovanissimi e giovani intermedi forse non si era mai visto prima. Se non siamo ancora in salute…la sensazione è che ci stiamo rimettendo in piedi molto bene!
sono d’accordo sull’analisi che hai fatto sui giocatori – tranne l’accostamento di cecchinato a gaio e giustino essendo il primo se mai ascrivibile al gruppo travaglia, fabbiano e giannessi e con qualche chanche in più a travaglia secondo me di entrare nel tennis che conta – e soprattutto sul giudizio sui challenger nostrani, ottimi per i giocatori di seconda fascia ma una palude per i nostri giovani tutti dotati per il veloce ma tutti un po’ pavidi nel cimentarsi all’estero e su altre superfici, con l’eccezione di berrettini che non a caso sta procedendo a grandi falcate e superando tutti gli altri
Sicuramente negli ultimi anni qualcosa nel movimento tennistico italiano si sta muovendo, io però quando leggo i nomi degli allenatori di una larga parte dei ragazzi Italiani mi rendo conto che i cognomi coincidono spesso con quello dei propri allievi, ebbene senza voler togliere nulla ai figli degli allenatori che magari sono effettivamente bravissimi, mi da l’idea che la conduzione dei vari team di allenatori che seguono gli atleti sia un po’ troppo a conduzione familiare, anzi a volte temo che gli i genitori si inventino nel ruolo di allenatori senza avere competenze specifiche in materia. Non conosco bene le realtà tennistiche degli altri paesi, ma sospetto che il fenomeno sia meno evidente che Italia.
L’impressione che ne deriva secondo me è quello di un ambiente di dilettanti “allo sbaraglio” in un situazione simile secondo me possono crescere solamente discreti tennisti, i campioni necessitano di ambienti decisamente più professionali.
Ottimo,bravo,e ci stavo pensando anch’io da qualche tempo,riguardo al tennis svizzero.Direi che loro stanno lavorando benissimo,e hanno lavorato benissimo anche in passato naturalmente,sacrificando magari l’ambizione di costruire un movimento che poteva essere al limite della decenza come suo massimo (e d’altronde,che te ne fai della quantità,se non hai qualità?),ma concentrando tutti gli sforzi per creare un limitatissimo numero di giocatori,ma di livello veramente forte,e competitivi,in grado di giocarsela negli Slam,e arrivare così,abbastanza spesso nei quarti Slam,livello che,in passato come oggi,è sintomo di grande qualità.
Secondo me non possiamo mai parlare di un movimento in salute quando sono decenni che non riusciamo ad avere, non dico un top 10 ma almeno un top 20 stabile, a parte rarissimi ingressi per periodi brevi. Non abbiamo neppure 4-5 giocatori stabilmente nei 50. In questi decenni tantissime nazioni hanno avuto almeno uno o due big: Usa, Svizzera, Spagna, Francia, Austria, Germania, Australia,Gran Bretagna, Canada, Cipro,Olanda, Belgio, Giappone etc etc….noi in 40 anni non siamo riusciti ad esprimere un top 10.
Condivido quasi tutto, solo una piccola osservazione che, come a te sfugge ai più, Svizzera;
Federer, Wawrinka, Rosset, Hlasek, Mezzadri, Hingis, Schnyder, Bacszinsky, Bencic.
Per favore, smettiamola di parlare di un solo giocatore ed ammettiamo che al di là delle Alpi ed in quel piccolo staterello, nel tennis lavorano alla grande e, pescando da un piccolissimo bacino, riescono a far lavorare i loro ragazzi alla grande.
Invece di continuare a snobbarlo, sarebbe l’ora di cominciare a prenderlo ad esempio quel movimento (come ovviamente anche quello spagnolo, francese e ceko), altro che storie…
Per arrivarci, i tre possono farcela e la tua lista e’ secondo me giusta in quanto a possibilita’ di riuscita a scadenza 12 mesi.
Per restarci, invece, i tre hanno bisogno di un importante salto di qualita’, sotto tutti gli aspetti della gestione di un’attivita’ professionistica di alto livello.
Innanzitutto,sono perfettamente d’accordo con il post di I LOVE BOBO,e che la situazione attuale non ha un granchè di eccezionale o di “evento” storico,in ambito tennistico,e poi,come già dissi qualche tempo fa,c’è già il precedente di una decina di anni fa,con ben sette italiani che c’entrarono l’entrata in top 100,ma non mi pare che in fatto di risultati,quella generazione fece meraviglie,è? Per quanto mi riguarda,io attendo ancora quelli che saranno gli eredi di Fognini e Seppi,e,per ora,non li vedo.Riguardo Berrettini,ci sarà da considerare soprattutto l’incognita degli infortuni(anche perchè,trattandosi di tennista italiano,vi pare che andrà tutto liscio? 🙄 ),come sempre,visto che ogni anno il nostro movimento,presunto forte,viene pesantemente falcidiato da infortuni di ogni genere.
Abbiamo un grande futuro nei……… challenger! Ma cosa dite……..
E.
Giuliano da Firenze è Gabriele da Viareggio.
Parlo da operatore nel settore ormai 40enne.
Il tennis negli ultimi anni è molto cambiato e ormai la media di ogni scambio è di 3/4 colpi per un massimo di 5 secondi di sforzo di media per colpo.
Le differenze sono ormai solo neurologiche-muscolari, un leggero irrigidimento muscolare, dovuto magari ad un piccolo calo di energia in un minuto del match, ti fa sbagliare una prima palla o tirare un colpo 15 cm più corto e alla fine fa la differenza, un pò come perdere 2 metri di corsa in una maratona di 42 km.
Il movimento tennistico italiano è uno dei più forti al mondo, insieme alla Francia, tra numero di giocatori e tecnici preparati e un giocatore (es. Serbia, Svizzera o Austria) non fa un movimento.
A livello femminile le brave Pieri, Turati, Pigato, Stefanini, Paolini, Trevisan, Samsonova, Cappelletti, Cocciaretto hanno tutte le qualità per emergere. Basta avere pazienza e giocare giocare incamerare sensazioni.
Tra il 2010 e il 2015 cioè pochissimi anni, l’Italtennis ha raggiunto con 4 giocatrici diverse (Errani, Pennetta, Schiavone, Vinci) la finale di uno slam e tutto il mondo tennistico si toglie il cappello davanti alle nostre ragazze.
Esiste nella storia del tennis una cosa simile?
Forse bisognerebbe giocare sin da bambini di più sul cemento ma non è semplice, visto che il grosso del tennis si gioca sul veloce.
Pazienza bisogna avere pazienza.
Grazie a tutti.
Berrettini
Travaglia
Napolitano
Io non vedo altri che possano entrare nei 100 a brevissimo, voi che dite?
Bisogna valutare se oggi abbiamo più tennisti in grado di entrare in tabellone slam (e direi di si con 6 nei top 100) e se ne abbiamo di più anche in quali slam e master 1000. Il fenomeno da top ten è fenomeno esclusivamente individuale e anche una nazioncina come Cipro può casualmente produrne uno anche con un movimento tennistico piccolo e scassato con un simil Baghdatis che si forma in Francia! In tal senso è innegabile che nell’ultimo anno qualcosa quantitativamente è migliorato rispetto a prima. Ma questo non garantisce sicuramente la vittoria in tornei dal 250 ATP in su. Magari organizzarne qualcuno in Italia invece di 20 challengers fotocopia dei campanili minuscoli che danno pochi punti aiuterebbe il nostro movimento pro come avviene in Francia in cui hanno WC 250 o slam che lanciano davvero tra i pro di livello top 100 a parità di bravura con i nostri giovani con i Galletti che in sostanza oggi nazionalizzano anche punti pesantissimi ATP!
Giusta analisi in complesso
Io sono stato per diversi anni un dirigente di una squadra di pattinaggio corsa a rotelle, sport assolutamente sfigato in confronto al tennis, per cercare di reclutare bambini mandavamo nelle scuole i nostri istruttori con dei progetti per i quali la scuola avrebbe dovuto come unico aggravio rendere disponibile la propria palestra, ebbene nei pochi casi in cui riuscivamo ad entrare riuscivamo a raccogliere decine di bambini ad scegliere il nostro sport, il problema è che i bambini spesso nemmeno sanno dell’esistenza di altri sport che non siano il calcio, la pallavolo o il basket o la danza, se quindi chiedi a loro che sport vogliono fare difficilmente sceglieranno uno sport minore. Ora Il tennis non è proprio uno sport di nicchia ma comunque è scomparso dalle TV generalistiche e dai giornali, i ragazzi lo sceglieranno solo se un genitore o un amico lo praticano, altrimenti opteranno per attività sportive più mediatiche.
@ V.D. (#1913633)
😀
O si concepiscono le nuove scuole come i campus americani, oppure potrebbero semplicemente portarli al campo da tennis più vicino.
A scuola il tennis la vedo dura…ragazzi per motivi di costi e mancanza di fondi il campo dovete portarvelo da casa.
@ will (#1913485)
Io rimango dell’idea che in Italia il calcio cannibalizzi oltre il 90% dei ragazzi atleticamente più promettenti, in campo femminile il cannibale è forse rappresentato dalla pallavolo e da tutte le attività connesse con la danza. Lo sport dovrebbe essere praticato intensamente a partire dalle scuole che dovrebbero cercare di indirizzare i ragazzi verso gli sport per loro più promettenti. Ma nelle scuole già si fa fatica a svolgere le normali attività didattiche, figuriamoci lo sport!!!
Condivido assolutamente Moroni, forse il ragazzo con la migliore impostazione, come potrebbero in futuro anche Forti e Musetti. Per ora sono davvero troppo giovani.
@ V.D. (#1913505)
Io aggiungerei anche Moroni, non ha ancora fatto vedere nulla di eccezionale, ma a me quelle poche volte che mi è capitato di vederlo in streaming è parso avere potenzialità notevoli, non ho la più pallida idea di come sia caratterialmente, ma se avesse un po’ di “attributi” potrebbe fare strada…
Il migliore commento di Giuliano da Firenze da quando esiste!!!
Bravissimo!!!
Qui fanno tutti gli schizzinosi ma no si rendono conto che l’Italia ha sempre avuto poco come talento.
Invece il movimento sforna qualcosa di buono, basta guardare le classifiche comparate.
Sapete che come numero di tennisti top 300 siamo al quarto posto al mondo?????
Se intendiamo salute come la possibilità di avere degli altri Fognini, gente che vinca tornei e dia fastidio ai top attualmente forse solo Berrettini, che però credo rimarrà in posizioni più arretrate. Tra i giovanissimi vedo speranze dai 2001 in giù, speranze che si dovranno concretizzare a breve sennò attenderemo gli u12….
Travaglia per me se sta bene può stare tranquillamente nelle posizioni di Lorenzi, Donati e Napolitano andranno nei 100 ma da comprimari, così come Pellegrino, su GQ non dico più niente.
Si può dire che chi si affaccia ad un certo livello viene seguito e stimolato piuttosto bene. È raro che si abbia la sensazione di talenti che non si esprimono al meglio. Cosa probabilmente successa in passato. Tuttavia la base da cui pesca il tennis italiano è ristretta e troppo abituata alla terra.
Ai tempi in cui Bolelli aveva raggiunto il b.r. di n. 36, si pensava che lui fosse il talento in rampa di lancio, e di Fognini si diceva che vinceva le partite che doveva vincere. Quante cose sono cambiate da allora! La Federazione tarpò le ali a Bolelli, così come ha fatto più tardi con la Giorgi dopo il suo b.r. di n. 30. Loro non si sono più ripresi, ma Fabio almeno è sbocciato, tanto che si discute tra lui e Camporese come i migliori del dopo Panatta. E chi l’avrebbe detto allora? Quindi una speranza c’è sempre, se non di avere un nuovo Panatta, almeno di avere qualche buon talento che si faccia rispettare, come riesce a Fabio. Per le donne, abbiamo campato sui successi di Schiavone Errani Pennetta e Vinci, risultati che per ora i nostri maschietti si sognano. Ma l’attuale situazione è chiara: 6 italiane tra le prime 200, 12 italiani tra i primi 200.
@ will (#1913485)
Posso aggiungere che Galgani, prima, diede vita al movimento tennis. Specie in Toscana il livello medio e’ alto ma il tutto servi’ appunto a creare un sistema cui pero’ l’Italtennis non riuscì a star dietro nonostante le finali di Davis disputate.
Oggi è cambiato poco da allora, tanti praticanti ma zero campioni e un gran numero di tornei, suddivisi per categoria, per gli appassionati del circus ma nulla piu’.
Il resto son tutte promesse di un futuro migliore ma solo quello!
Fognini è un giocatore vero. Nonostante le più che comprensibili scelte familiari, che ne hanno pregiudicato la stagione che conta su terra rossa, continua a rimanere a ridosso dei giocatori importanti e va considerato un outsider di lusso in ogni torneo 1000 o 500 e un chiaro favorito nei 250.
Berrettini è un giocatore vero. Servizio e dritto da top 20, rovescio, gioco di volo e mobilità migliorabili, agonismo e concentrazione da top 10. Non ha riscontrato difficoltà nel passaggio dai futures ai challengers ed è pronto per i tornei atp.
Lorenzi è arrivato al limite massimo delle proprie possibilità e solo una grande abnegazione e un enorme senso del lavoro gli consentono di restare così tanto tempo a questo livello. Migliore esempio per i giovani di qualunque sport.
Seppi e Bolelli hanno potenzialità per la settimana giusta, il mese giusto, la stagione giusta ma sono entrati in quella fase della carriera in cui cominci a guardare più alla futura vita che al presente tennistico.
Travaglia, Giannessi e Fabbiano sono ottimi giocatori in grado di togliersi soddisfazioni economiche facendo questa professione. Per loro nessuna possibilità di lasciare un segno indelebile nella storia di questo sport ma ad averne di giocatori così.
Le giovani speranze quest’anno hanno tutte, chi più chi meno (Napolitano e Quinzi meno), deluso. In Italia chiunque non voglia rischiare nulla ha una grande possibilità: una sfilza di torneini challenger a basso costo che ti garantiscono la sopravvivenza e ti permettono di dire “io esisto ancora”. Una volta entrati in questo meccanismo, chiari esempi ne sono Gaio Giustino Cecchinato, non ne esci più. Appena provi ad alzare il tiro e subisci una sconfitta te ne torni al tuo bel challenger eliminando ogni possibilità di crescita.
Infine Pellegrino: questo ragazzo ha vissuto una stagione difficilissima ma ha numeri notevoli e soli 20 anni e sono certo che per lui ci sarà un futuro importante.
😎 forza, avanti tutta! finiamo alla grande questo 2017!
Beh, neanche Panatta arrivò tra i primi tre, se non ricordo male… 🙄
Parlo da over 50 e che dal lontano 1976 guarda il tennis e lo segue. Forse i più giovani non lo sanno o non conoscono la storia del nostro movimento ma senza fare proclami la FIT da quando c’è Mr. Binaghi, (che a me non piace) qualcosa lo ha mosso. Partendo dai tesserati, che è vero che conta anche i bambini di 10 anni, ma i numeri gli danno ragione. Il movimento ha fatto un salto in avanti..e grazie a una rete TV dedicata allo sport che seguiamo e che per chi è appassionato come noi non potete dire che sia una grande traguardo, anche per promuovere il movimento. USA non ha un canale gratuito per il tennis ad esempio…Tornando all’articolo sicuramente si potrebbe fare di più prima di criticare il movimento italiano dovremmo guardarci intorno e analizzare anche gli altri paesi dove non mi sembra che vi siano decine di fenomeni che emergono. Si parla di giovani promettenti nelle altre nazioni? bhe a me non sembra che ad esempio gli USA abbia un futuro meraviglioso, considerando il bacino di utenti che hanno. Non mi voglio dilungare in cose trite e ritrite ma pensare che il tennis maschile ci stia almeno provando a cambiare le cose questo ne va dato atto. Poi se invece vogliamo sempre e solo fare i lamentoni e non apprezzare gli sforzi anche dei ragazzi che ce la mettono tutta per arrivare in alto allora chi dice certe cose non conosce la storia. Ci sono stati anni in cui gli italiani non esistevano….. perchè quando passi il periodo buio ( e per una decina di anni è stato buio pesto) c’è poco da fare festa. Godiamoci qualche bella vittoria, godiamoci il talento di PSYCOFOGNA, godiamoci qualche main draw con 4/5 italiani presenti e cerchiamo ogni tanto di vedere il bicchiere mezzo pieno. FORZA RAGAZZI!!!
A mio parere è molto in crisi. Rispetto a Spagna, Francia Germania la stessa Svizzera l’Austria e quasi tutta l’Europa siamo agli ultimi posti. In campo femminile una Vinci e una Schiavone a fine carriera, una Giorgi che non sboccia ed una Errani in crisi, dietro nessuna giovane di valore vero. Nel Maschile a parte le fiammate di Fognini e il vecchio Lorenzi che lotta, cis sono giovani speranze (non tanto giovani e non tanto speranze a parte Berettini)che possono arrivare nei 100 ma non è questo che si aspettano i tifosi. Insomma siamo veramente in crisi.
il problema è che le nuove le tutte non sono competitive a livello ATP,infatti ricorrono spesso e trooppo a rifugiarsi nel challenger appena la classifica scricchiola,e credetemi che è uno sblaglio enorme,cosi non potranno mai avere il livello alto
Sognare, sognare : ecco usiamo questo verbo nella sua forma intransitiva ed in senso figurativo ed avremo come risultato questo articolo che sembra un redazionale della Fit. Suvvia, diciamola tutta a parte i ” vecchietti” chi abbiamo ? Fabbiano e Giannessi hanno 27/ 28 anni e sono al culmine della loro carriera ; potranno restare ancora qualche annno nei primi cento tra la 70 e la 100 posizione ma lì si fermeranno.Travaglia, Caruso, Giustino, Bellotti hanno circa 25 anni e se sono lì in quelle posizioni al massimo possono sperare di fare qualche exploit e fare un balzo in top 100 in stile Vanni che ormai è giunto al capolinea. Le nostre leve “next gen” sono indietro, troppo indietro e se non si danno una mossa saranno ottimi giocatori tra la 100 e la 200 posizione magari sperando che riescano per un mese, magari due a fare una breve apparizione in top 100. Gaio, Eremin , Quinzi sono finiti mettiamocelo in testa e non speriamoci più. I nostri tennisti che potrebbero essere il nostro futuro, classi 2000,1999,1998 si contano sulla punta delle dita e poi dove sono? Il movimento tennistico italiano maschile è in crisi nera…..quello femminile non esiste più 😥
@ IlCera (#1913321)
Confermo in pieno, inoltre evito di andare in miniera o di chinarmi a piantare qualcosa! 🙂
Livello mediocre mantenuto da challenger spargi punti e soldini!
Il tennis non è uno sport che deve essere circoscritto a una federazione,se Federer fosse italiano cosa cambierebbe nella valutazione di un movimento? Crisi nera come quella post Panatta durata 10 anni
Come bait il post di Orecchio non è male eh…. 🙂
Ne in salute e ne in crisi,medio….anzi mediocre direi
Il solito post ottimistico da tifoso ……la realtà è veramente sconfortante ,se si eccettuano gli sporadici exploit del Fogna giocatore non più giovanissimo,per il resto è notte fonda.ci sono un altro paio di tennisti vedi Lorenzi che a dfispetto degli evidenti limiti tecnici hanno raggiunto posizioni insperate,sfruttando una buona programmazione ,ma fermiamoci lì per favore.
movimento in stato comatoso.
Io non vorrei essere il solito guastafeste ma quando si parla di “movimento”,’di regola, si dovrebbe analizzare cosa sta dietro i primi 20 in classifica.
Gli junior, i tesserati, il sistema, il know how dei tecnici di base, le prospettive e i progetti federali, le accademie.
Questo non è un focus sul movimento, sullo stato di salute del tennis italiano.
È semplicemente l’analisi dello stato di salute dei giocatori italiani meglio “rankati”.
Analizzare il movimento femminile al tempo di Pennetta, Errani, Vinci, Schiavone, Knapp, Giorgi, Burnett, Barbieri e altre, dava un quadro assortito piuttosto confortante.
Guardare dietro avrebbe svelato le magagne.
Limitando l’analisi al raggio di Orecchio, comunque, è evidente che c’è un fermento che personalmente non ricordo, almeno negli ultimi 15 anni.
Sarà che noi “diversamente giovani” siamo abituati male e che il tennis maschile italiano è sempre stato un morto in piedi,ma è chiaro che ci sono stati periodi in cui le mucche erano veramente anoressiche!!
movimento in super salute, tra i primi tre noi non ci arriveremo salvo miracoli per cui nella media degli ultimi 30 stiamo alla grande.
Titoli ATP praticamente ogni anno, gente che vince Slam in doppio, worldserie Davis.. ampia partecipazione seconde fasce challenger e giovani promettenti per entrare nel top 100.. ma che..vuoi?……
d’accordo al 100% 😆
ottimo articolo, ma a me pare eccessivamente ottimistico, non vedo giocatori in grado di arrivare neppure tra i primi 3 nel futuro…
Attendo gustosi commenti da parte di mirko.dlm
Sostanzialmente condivido. Va detto che i nostri migliori tennisti, Fognini, Lorenzi, Seppi e Bolelli, sono piuttosto avanti negli anni, di conseguenza occorrerebbe quanto prima un ricambio al vertice per non sparire dal “tennis che conta” e che per il momento stenta a manifestarsi. Fabbiano, Giannessi e Cecchinato non mi sembrano in grado di proporsi nella top 50 come i su menzionati, ma potranno giocarsi le loro carte tra challenger e 250.
In rampa di lancio Travaglia e Berrettini: hanno i colpi, il tennis per proporsi ad alti livelli,top 50, perchè in grado di esprimersi bene su tutte le superfici, ma sappiamo che per fare un tennista di quel livello occorrono tante componenti, non soo tecniche, e quindi per loro la strada è ancora lunga.
Dietro ci sono altri giovani e meno giovani interessanti, a partire dal solito Quinzi, ma anche qui c’è da lavorare per colmare lacune tecniche e acquisire la preparazione anche mentale adeguata per scalare la classifica.
Insomma, i ricambi al vertice per il momento non ci sono, ma s’infoltiscono le secondo linee, e si affacciano alla ribalta tennisti potenzialmente in grado di fare il salto di qualità e di ritagliarsi uno spazio stabile nel “tennis che conta”.
Pienamente in accordo anch’io sul tennis maschile. Su quello femminile…… 😎
Se Simone sta bene entra negli 80 tranquillo
a me pare un movimento in linea con ogni generazione precedente…2 tennisti TOP 40…2/3 tennisti che viaggiava tra l 80esima e la 120esima posizione e un paio d giovani in rampa di lancio….non vedi nessuna novità in proposito…fognino/Lorenzo sono i cane’ / camporese oppure i caratti/furlan…gaudenzi…volandri…ecc ecc della situazione…i 2/3 top 100 sono i vari sanguinetti/ Simone colombo/ cancellotti/pistolesi /nargiso ecc ecc della situazione…poi ci sono i 2 che sostituiranno i nuovi top 30 e poi tutti gli altri che navigheranno tra la top 150 e il tennis che nn conta
Il movimento maschile mi sembra decisamente in salute perchè molti giocatori si sono affacciati al mondo dei challenger con speranze di progredire. E’ vero che ancora ci mancano i ricambi reali nel settore di punta ma quantomeno molto si sta muovendo e abbiamo la speranza che almeno Berrettini possa sfondare ad alti livelli (top30?). Gli altri devono continuare a progredire in massa come hanno fatto da inizio anno. E dobbiamo cercare di recuperare gente in crisi come Gaio, Donati, Sonego mentre su Eremin ho perso le speranze e non per una questione anagrafica.
Ricordo i grandi progressi degli ultimi periodi: Fabbiano entra finalmente nei top100 e riesce a giocare gli ATP; Giannessi idem; Cecchinato si conferma ai suoi livelli; Fognini e Lorenzi con livello e risultati da primi 30; Travaglia protagonista di un’ascesa sensazionale: non aveva mai auto la classifica da MD challenger e adesso è addirittura intorno al n° 150; Giustino, Napolitano e Bellotti top200 circa. Insomma ci manca sempre il top player ma c’è almeno qualcosa da guardare.
Condivido l’analisi fatta da Orecchio…. forse avrei menzionato anche Pellegrino e l’Adelchi nazionale!!!
Cmq il movimento tennistico maschile mi sembra decisamente vivo… anche dietro i giocatori nominati nell’articolo ci sono altre diverse potenzialità che stanno già sgomitando nei Futures…
Movimento femminile attualmente preoccupante!!!
Per me, da tenere d’occhio,per il futuro, ci sono anche Berrettini (Matteo e Jacopo), Pellegrino, Balzerani, Fonio, Summaria, Forti, Frinzi, ecc… Speriamo bene ❗ 😉 😎
In salute, certamente. Io per esempio giocando a tennis mi tengo in forma e mi diverto anche.