Flavia Pennetta sul ritiro: “Smettere è una liberazione. Significa rompere quella bolla di vetro nella quale, inevitabilmente, sei stata cacciata quando eri bambina”
Flavia Pennetta al quotidiano “La Repubblica” ha parlato del suo ritiro e anche di quello annunciato pochi giorni fa, almeno parziale, di Federica Pellegrini campionessa di nuoto.
“Brava, fai benissimo” scrisse la Pellegrini alla Pennetta quando annunciò il ritiro e lei rispose “Ora vinci i 200 alle Olimpiadi e lascia anche tu. Ha vinto i mondiali, diciamo che andrebbe bene lo stesso…”.
“Penso che il tennis e il nuoto abbiano molte cose in comune. Io ero stanca di competere, ma non con gli altri, io non ho mai giocato contro gli altri, ma con me stessa.
Gli sportivi professionisti sono dei privilegiati, girano il mondo, spesso guadagnano cifre altrimenti impensabili. Ma smettere è una liberazione, significa rompere quella bolla di vetro nella quale, inevitabilmente, sei stata cacciata quando eri bambina. Smettere vincendo è una pacificazione. Significa dire ce l’ho fatta, ho raggiunto quello che volevo, scusate ma non ho più niente da dire, grazie, è stato bellissimo ma ora ho altro da fare”.
“Smettere vincendo è una pacificazione. Significa dire ce l’ho fatta, ho raggiunto quello che volevo, scusate ma non ho più niente da dire, grazie, è stato bellissimo ma ora ho altro da fare”.
I suoi impegni sono evidentemente diversi ora: “Non ho mai avuto tanto tempo per me.”
“Le mie giornate erano cadenzate dal fisioterapista, dall’allenamento, dallo psicologo, tutto girava attorno a un colpo sbagliato, a una reazione in campo non efficace, sei sempre tu e soltanto tu. Ora se ho voglia di andare a prendere un caffè con le mie amiche, vado. È la mia liberazione”.
TAG: Flavia Pennetta, Italiane
Tema non nuovo nello sport…e non credo se ne smetterà mai di parlare. Per contro ci sono anche atleti che hanno dovuto smettere per problemi fisici o per raggiunti limiti di età che e rimpiangono i tempi in cui gareggiavano. Che sia una liberazione per Flavia non ho motivo di dubitare, se lo dice per lei, come per altri, sarà senz’altro così. Non è detto che lo sia per tutti, assolutamente. Altro discorso è quello relativo al confronto tra la vita dei comuni mortali e quella di chi, tramite lo sport, fa il nababbo. Io mi limito a dire, molto superficialmente lo ammetto, che se uno ha i numeri per fare il tennista professionista vale la pena provarci…Comunque la si vuol vedere è molto molto soggettivo.
Povera stella…
@ BICO (#1910022)
Ma magari!!! Purtroppo sono quasi coetaneo della Penna, e mi sa che il tennis rimarrà per me solo un passatempo che posso concedermi una volta o massimo due a settimana, perché purtroppo giocare a tennis per me è una passione costosa, non un lavoro milionario!
Io non dico che i tennisti hanno i problemi di noi comuni mortali, però anche loro hanno i loro. Che poi state ampliando una senolice frase che dice: “Ora se voglio andare a prendere un caffè con le mie amiche ci vado”. Voglio sapere cosa ha detto di così scandaloso.
Provaci che poi vediamo quanto resisti. Io non so, ma io non riesco a stare lontano da amici e famiglia, mi ha scioccato la tua dichiarazione del caffè
Quando posso cominciare?
Ma guarda che io non ho mica detto che la tua opinione non vale niente, io sto dicendo la mia, nei forum si esprime la propria opinione. Sei tu che non vuoi essere contraddetto, io rispetto tutte le opinioni, inclusa la tua. Se credi che non sia una serena discussione la colpa non é di certo mia. E pensa alla pasta che devi mangiare tu.
Dai 5 ai 10 anni
i sacrifici non ci sono visto la tenerà età.
Dagli 11 ai 16 anni
Questa fascia d’età é il periodo dove i ragazzi iniziano un po’ a ribellarsi, voler uscire con gli amici e tornare a che si vuole. Ma anche dove la scuola ce la mette tutta a toglierti una vita. É anche il periodo in cui iniziano a vedersi meglio i ragazzi col potenziale. Allora gli allenamenti aumentano, tra un allenamento ed un altro ci metti lo studio ed il tempo di avere uma vita sociale non c’è più ( 1° sacrificio: studio-allenamento-mancanza vita sociale) . Dai 13 anni inizi i viaggi, allora i tuoi genitori li vedi sempre meno, idem per i tuoi amici. Quando torni a scuola gli insegnanti ti tartassano di interrogazioni, quindi tra un match ed un altro devi studiare, la stanchezza arriva a livelli molto alti ( 2° sacrificio: mancanza genitori e amici-scuola massacrante).
Dai 17 in su
Da qui inizia la carriera, vai a giocare nei posti più sperduti, amici e parenti si vedono raramente, tu ti devi massacrare a giocare e in concomitanza al 5° anno di superiori devi anche studiare (3° sacrificio perenne:i genitori e gli amici non si vedono mai). Ti basta?
Ok. Spero si capisca che io mi riferisco alla singola dichiarazione, e bisognerebbe ascoltarla da lei e nell’intera intervista per capire al 100% il significato. Per il resto apprezzavo la Pennetta come giocatrice e professionista esemplare.
Per quanto riguarda il dilagare di luoghi comuni ed i giocatori presi regolarmente di mira qualunque cosa facciano o dicono, non è il mio caso, ma conosco molto bene il problema!
@ alexalex (#1910576)
Ho capito quello che dici ma il mio discorso era generale e rivolto a chi usa quella cantilena “ma io mi alzo alle 5 di mattina” e non capisco cosa voglia dire in questo contesto, sinceramente.
Non penso che Flavia abbia usato parole offensive, poi le interviste lasciano il tempo che trovano ed io, molte volte, non le seguo neppure, soprattutto queste così vaghe e che non riguardano il campo.
L’ho scritto di nuovo pochi giorni fa: a volte si esagera e si prendono di mira determinati personaggi qualsiasi cosa dicano.
C’è un po’ di strumentalizzazione e di forzatura in molti commenti.
ps quel “prendi la racchetta in mano ecc” è chiaramente un’iperbole, certo che non è facile diventare campioni, ma diventare campioni di opinioni mirate e luoghi comuni è, invece, spesso facile.
Grande stima per Flavia ma ci vuole molta cautela nel fare certe dichiarazioni…buon caffè con le amiche!
@ alexalex (#1909949)
Nessuno sta dicendo che i tennisti professionisti (e tutti gli sportivi in generale) che guadagnano cifrone sono dei maledetti milionari. Li tifiamo perché ci fanno un po’ sognare, ci danno emozioni nel fare lo sport che ci piace, un po’ vorremmo essere come loro. Sono persone fortunate che, un po’ per il talento che gli hanno dato mamma e papà, e certamente per il loro massimo impegno in allenamenti e tornei, fanno uno sport per lavoro che gli rende milioni. Il problema è quando fanno dichiarazioni da persone che non conoscono minimamente quali siano i veri sacrifici e problemi della vita di tutti gli altri. In base a quello che dice, la Pennetta sembra non rendersi conto di cosa significa smettere di propria iniziativa un lavoro (di sport) a 35 anni e godersi la vita e i milioni, anziché dover lavorare fino a 70 anni con l’obbligo di non sforare con le spese, e magari dover fare un sacrificio (tipo cambiare la lavatrice che fa le bizze il mese prossimo) per prendere un paio di biglietti e portare tuo figlio a vedere la Pennetta agli Internazionali di Roma.
E, mi spiace per te, ma non si può decidere dall’oggi al domani di diventare campione di uno sport, e lo sai bene, perciò non dovresti mai affermare “prendi la racchetta in mano e diventa un campione”. Io ho avuto una vita fortunata, non perché mi hanno messo una racchetta in mano a 5 anni e ho vinto lo Us Open, ma perché ho avuto genitori che mi hanno voluto bene, mi hanno fatto studiare. E studiando e impegnandomi sono finito a lavorare in un ufficio, a fare un lavoro che mi da uno stipendio normalissimo, non mi piace, ma devo fare per mantenermi chissà per quanti anni. E mi sono trovato a 20 anni a scoprire il tennis. Ho cominciato a giocarlo e pago per farlo, ma non posso decidere oggi di diventare un professionista di tennis e potenzialmente guadagnare milioni. Se si potesse, rassegnerei le dimissioni domani mattina!
Dimmelo tu se lo sai
Io la penso come te. Sei fortunata? Bene, lo sappiamo e ti tifiamo perché sei una campionessa, ma non ti lamentare della vita che hai fatto.
Certamente avere tanto talento é fortuna, ma se conosci il tennis sai che solo con talento fai poco. Anche loro fanno sacrifici e li fanno per un mestiere che amano. Se io faccio l’insegnante ed amo il mio lavoro, alzarsi alle 6 tutte le mattine é un sacrificio, però é ricambiato dai risultati che ti da’, é la stessa cosa col tennis. Perchè tutto questo astio? Lo sapete che i tennisti sono ricchi e che hanno problemi diversi da noi. E allora? É una novità? Vanno sputati in faccia per questo? Che ragionamenti sono?
Non potersi vedere con i propri amici e parenti per te non é un sacrificio? Voi dite che i tennisti sono dei privilegiati, ma non capite cosa ci sta dietro una carriera da tennista.
@ Vito (#1910515)
Ma perché non hai fatto il tennista professionista?
Chi te l’ha vietato, chi te lo ha impedito?
A te e a tutti gli altri.
Anch’io odio chi affoga nella ricchezza e prende pure in giro la gente, tipo Briatore, ma non me ne frega nulla di lui e dei suoi simili. Sono fiero di essere quello che sono.
E lo sportivo o il tennista che diventa campione è comunque uno baciato dal talento ma che fa pure sacrifici.
Se non ti va di andare in miniera prendi la racchetta in mano e diventa un campione. Perché questa cattiveria, quando ognuno fa quello che sceglie di fare e nel mondo c’è spazio per tutti?
E allora cosa guardate a fare il tennis, sono tutti miliardari e privilegiati e viziati…e io mi alzo alle 5…che senso ha? Incredibbile.
@ alexalex (#1910269)
Non so te, ma io mi alzo alle 5 la mattina. Forse sarebbe ora di uscire un po’ e vedere come se la passa la maggior parte della gente.
@ Luciano.N94 (#1910227)
Certamente è invidia, invidia alimentata da dichiarazioni fatte da chi non si rende conto della fortuna che ha avuto nella vita. Flavia, alzati alle 6 e vai a lavorare; Flavia, preoccupati di come arrivare a fine mese; Flavia, paga l’affitto…
Magari perché loro vivono in un mondo che non è il tuo, e viceversa. Ad esempio, chi gioca a tennis non va sui blog dei ferrotramvieri a dare consigli su come guidare un treno…
Cara Flavia, lo sai che una persona comune andrà in pensione a 67 anni facendo più sacrifici di te? Anche io viaggio per lavoro..,ma non posso dire ora basta per esempio…
Bello spot per il tennis queste dichiarazioni! Mah è proprio vero che il silenzio è d’oro
Non ci puo’ essere un confronto sereno con gente come te, sei del 94 ne devi mangiare di pasta al sugo per imparare a rispettare le opinioni diverse dalla tua….
Sono d’accordo con Alexalex. A parte il fatto che le dichiarazioni di Flavia non sono quelle di una campionessa affamata, ma di una persona costretta a fare ciò che non avrebbe voluto, pur rispettandone la filosofia , manca un po’ di sensibilità e di comprensione. Lei in fondo è in una pensione dorata (una volta si sarebbe detto baby pensionata), e le parole poteva dosarle meglio.
Ma come dice qualcuno, noi non capiamo lei, e lei non può capire noi. Insomma la solita vecchia differenza di classe…
….o semplicemente non hanno mai preso in mano una racchetta e magari impiegherebbero 10 anni ad imparare quello che un talento naturale (allenandosi bene) ottiene in 3….per dire. Insomma non tutti, credo, sono portati per una cosa redditizia economicamente, quindi rimane il duro lavoro mal remunerato: questa è la realtà, finche esistono questi sport d’elite.
Sono d’accordo, non mi sembrano affermazioni negative, fanno invece capire che il tennis attuale è talmente impegnativo e globalmente competitivo, che in 15 anni si comprime una vita media lavorativa di almeno 30, inoltre logora fisico (guardate certe donne di 30 anni, sembrano quarantenni) e mente…..ricordate che Borg (utilizzatore esasperato del top-spin) smise a 26 anni, un motivo ci sarà…. 😉
Io rispetto tutte le opinioni, però mi danno fastidio queste considerazioni. Vai a rileggere le tue frasi sull’amord del tennis perchè mi sa che non ti ricordi bene. Qui per me non hai saputo pesare le parole. I fastidiosi siete voi che avete da dire anche se Flavia dice che le piace la pasta al sugo.
Donna intelligente (e vincente)
Nessuno ha detto questo
Luciano 94 stai sereno e rispetta le opinioni degli altri, ho scritto che era stufa ovvero quello che ha detto lei, ho scritto che per Federer e la Schiavone e’ prevalso l’amore per il tennis ma nessuno ha detto che la Pennetta nella sua vita tennistica non era innamorata del tennis…certi di voi Fans accaniti in modo esagerato siete veramente fastidiosi perche’ se c’e’ un pensiero che va minimamente contro i vostri idoli andate fuori di mela…ultima cosa, non ti preoccupare che io nella vita, nel lavoro e anche su livetennis so pesare le parole e so regolarmi….
Flavia ti sei spiegata benissimo, io ti posso capire anche se non sono mai stato un tennista professionista.
Evidentemente qui molti lo sono o lo sono stati e nessuno li conosce e si è mai accorto di loro.
Tu sei quella che sei, io sono quello che sono, ognuno è quello che è.
Anch’io avrei voluto essere David Gilmour ma non lo sono, anche se in ufficio immagino sempre di suonare davanti a folle oceaniche.
Non devi piu’ suonare la chitarra e guadagnare soldi, David, perché la mattina alle 5 la gente va a lavorare in miniera e sta male dai, è un affronto nei loro confronti…
Però c’è modo e modo di esprimersi! Se avesse dichiarato ho avuto una vita fortunata, ora posso godermela senza nemmeno giocare a tennis, è un conto. Far passare per un sacrificio non poter bere un caffè con le amiche fa un po’ ridere… Facesse esempi di sacrifici seri non le avrei dato contro!
Sai quando ti tornerà la passione per il tennis ?. Quando appenderà la racchetta al chiodo Fognini e te lo ritroverai per casa tutto il giorno 🙂
Vuoi dire che la Pennetta non ama il tennis?Una che era sprofondata al numero 158 del mondo e ci ha riprovato a giocare tornando in top10 e vincendo un master1000 ed uno slam. Una che ci ha riprovato un sacco di volte. Ora uno non può dire basta a 33 anni dopo più di 25 anni continuati di tennis? Ma le pesate le parole? Vi regolate? Grazie che é stanca. La Schiavo non ha un obiettivo per ora nella sua vita privata. Federer é sposato ed essendo naschio non deve subire una gravidanza.
Secondo me il focus del discorso era che è bello finire vincendo il torneo o la manifestazione dei sogni! Il resto erano discorsi di contorno. In tal senso la Pennetta ha finito come pochi hanno finito una carriera per cui per lei è molto più dura ritornare all’agonismo per fare figure magre. La sua liberazione dal tennis è accentuata dall’ aver raggiunto in extremis il suo obiettivo dei sogni. Una Errani invece magari continuerà a macerarsi nella poca competitività della tarda carriera non raggiungendo la liberazione che emancipa! Era un discorso più psicologico e di autorealizzazione che altro. I soldi sono una componente ma anche sentirsi realizzate è importante: ci sono anche recentemente rockstars ricchissime e Californiane (in un clima invidiabile) che si sono tranquillamente suicidate anche con soldi e bella vita che però non li realizzava come persone.
Giuli l’invidia é una brutta bestia
Cara Flavia…almeno te puoi scegliere di andare in pensione prima dei 35 anni…beata te!
Dispiace che la Pennetta sia arrivata alla fine cosi’ “stufa” di tennis,di certo e’ molto piu’ bello sapere che invece un Federer e’ innamorato del suo sport e vorrebbe andare avanti per tanto tempo, cosi’ come la Schiavone,dove invece in tanti insensatamente avrebbero voluto un suo ritiro anticipato; comunque visto che e’ una cosa molto personale direi che non e’ corretto andare a sindacare.
Invece quello che mi preoccupa e’ la serialita’ con cui la Pennetta continua a dire a tizio e caio la mitica frase “vinci e poi ritirati…..” lo ha fatto con Federer, ora vengo a sapere che lo ha fatto con la Pellegrini, la domanda che mi viene e’ Perche’ ❓ visto questa accanimento a cercare la dipartita sportiva dei vari campioni non vorrei che certi discorsetti li abbia fatto anche a un tennista a lei molto vicino….
Ma appunto, lei e tutti i tennisti hanno fatto tantissimi sacrifici. Il problema è che qui si pensa che per diventare campioni basta avere fortuna. Non é vero, si deve lavorare, idem per la scuola, non ci si laurea con nulla. Cosa c’entrano? Non lo sanno neanche loro secondo me 😆
Michele chi lavora in fabbrica lo fa perchè da ragazzino si stufava a studiare. I laureati fanno lavori importanti. Stessa cosa i tennisti, chi si é spaccato la schiena é arrivato nel tennis che conta, chi preferiva allenarsi quando capitava no. Secondo me non avete ben chiaro il come si diventa tennista. Flavia come tutti gli altri suoi ex colleghi si é ammazzata ad ha fatto saceifici per arrivare dove é arrivata. Se le 30enni che sognano la sua carriera non ci sono arrivate é anche colpa loro che non hanno lavorato abbastanza. Lorenzi docet
Non vorrà paragonarsi alla Pellegrini che ha per anni vinto di tutto?!? Eppoi perché ogni volta che parla deve ripeterci di quanto sia felice di aver smesso di giocare?Basta… Ma chi ti ha obbligato per 20 anni a questa vita di …denuncialo!!!
Quoto in parte… In fabbrica magari sei costretto per portare il “pane” a casa, invece si a tennis ci sono tanti sacrifici,ma li fai anche per amore dello sport e comunque una volta arrivati sui 50 del mondo guadagni molto di più di 1200 euro al mese, quindi liberazione é esagerato contando che ci sono ragazze di 30 anni sotto la 300 posizione che sognerebbero di arrivare dove é arrivata Flavia.
Quoto Luciano. Qui stiamo impazzendo tutti.
Ma figuriamoci adesso se un’atleta che sin da bambina compete con se stessa e gli avversari per mantenere un livello di eccellenza mondiale non può neanche vivere il momento del ritiro dalle competizioni come una liberazione…
Dopo che per 20 anni della tua vita, quelli dell’età bambina, adolescente e della gioventù in generale, il tuo primo pensiero ogni santo giorno è stato: tennis, allenamento, psicologo, dieta, etc. Ma avete idea di cosa significhi? Di quanti sacrifici – fisici e mentali – ci sono dietro la vita di uno sportivo di questi livelli?
Ma poi che c’entrano gli operai delle fabbriche? E i disoccupati? E i profughi? E i morti di fame? E i marò? Ma, basta! Qui si parla di sport…
Io ringrazio Flavia per le emozioni che ci ha fatto vivere. Per tutti i sacrifici che ha fatto e che l’hanno portata ad ottenere traguardi storici.
Le auguro di sapersi adattare rapidamente alla sua nuova vita e di riuscire a godersi oggi tutte quelle piccole cose che – necessariamente – chi punta a raggiungere traguardi altissimi come i suoi – non può fare a meno di sacrificare.
ecco un’altra vittima del sistema co miliardi in banca. sto sistema mirasse me mi dipingerei un bersaglio sul petto per aiutarlo a non sbagliare.
Guarda, il concetto è questo. Se avesse detto, ho avuto una vita da privilegiata, ma ero sempre lontana da mamma e papà, tanto di cappello. Ma visto che dichiara che finalmente è libera di bere un caffè con le amiche e di andare in vacanza… Adesso può stare al bar in vacanza tutto il giorno tutto l’anno!
Ma perché tutto questo rancore nei confronti di chi si è dovuta superare ogni giorno per diventare una Campionessa? Ed è colpa sua se così pochi nascono con tutto quel talento ?
Mancano tanto le tue imprese sul campo da tennis Flavia!
P.s. Per me in parte si è spiegata male. L’umiltà non è una cosa che manca al suo carattere.
È possibile, ma in ogni caso penso che co siano sacrifici peggiori!
Guarda che i tennisti si spaccano la schiena sin da piccoli, come fanno i ragazzi che studiano per non lavorare in fabbrica. Evitatevele voi certe dichiarazioni.
Esatto! Chi ha detto che non esistono amicizie nel circuito e che il clima non è certo quello idilliaco che si vuole dipingere, viene crocifisso. Chi dice che non si diverte ma lo prende come un lavoro (non sono poi tanti quelli che hanno la fortuna di fare un lavoro che piace) sembra che abbia bestemmiato in chiesa.
Se lo dice una signora come Flavia, magari qualcuno si ricrederà.
Alex se sei bravo emergi anche se ti ritrovi con tutte le ruote a terra. Noi non possiamo capire la vita dei tennisti come loro non possono capire la nostra.
Non so niente della vita di uno sportivo, ma lei è ricca a 35 anni, io e probabilmente anche te, i sacrifici continueremo a farli dai 35 ai 70! Se avessi potuto scegliere a 5 o 6 anni non ho dubbi sui sacrifici che avrei scelto! E se a 35 anni fossi ricco e ritirato come lei, forse farei le stesse dochiarazioni, da puro “ignorante” della vita di tutti i comuni mortali come te e me!
Non è vero, c’è anche chi parla prima. E viene crocifisso più di chi parla dopo. Chiedere a Tomic o a qualche altro.
@ alexalex (#1909988)
Ma quante stupidate in un solo post. Parli senza sapere niente della cita dello sportivo professionista. Dietro ci sono tantissimi sacrifici: mon solo la vita da copertina che conosce il pubblico. Per 10 che ce la fanno, 1000 saltano. È una vita che comincia piena di sacrifici già dall’età di 6-7 anni. Ma cosa vi credete! Sono sacrifici per i bambini e anche per i genitori. Non ci so o divertimenti, feste, ritrovi con gli amici. Tutto è legato allo sport. Se si ha del talento, la volontà e tanto spirito di sacrifio allora TUTTI possono provarci. Riuscirci è un’altra cosa! Tanti professionisti non avevano certo famiglie ricche alle spalle eppure ce l’hanno fatta. Spesso si sceglie semplicemente la via più semplice e poi si muore di gelosia. Pensio perchè non ce l’abbiamo fatta noi stessi se è così semplice. Possibile che la colpa sia SEMPRE degli altri?
Se è lei la prima a dire che è vissuta in un bolla di vetro, come possiamo pretendere che possa mettersi nei nostri panni? Noi, piuttosto, professionisti, operai, artigiani, operai mettendola al muro, malgrado le nostre vite, non sappiamo ugualmente metterci nei suoi panni…
Le porte del successo non sono aperte a tutti! E non basta farsi un mazzo tanto per diventare grandi sportivi, ci vuole talento,fortuna e una famiglia che ti mantiene finché non sei nessuno! E poi che ne sai dei problemi e delle difficoltà che deve affrontare un giovane che non può studiare, non può fare sport, e deve andare a lavorare il prima possibile e fare quel che gli capita, semza poter scegliere? E se tutti fossero sportivi professionisti, chi farebbe la malta per costruire la villa dello sportivo? Chi coltiverebbe la verdura per la dieta dello sportivo? Nella vota si fa quel che si può, e una privilegiata che ha fatto i milioni facendo la tennista di successo e “va in pensione” a 35 anni dovrebbe almeno fare il piacere di non lamentarsi della fortuna che ha avuto e non sentirsi una condannata che ha trovato la libertà!
Certo che c’è invidia! Vorrei fare io quei sacrifici! Vorrei stare io in giro per il mondo senza poter prendere un caffè con gli amici, passare le giornate in palestra o sul campo da tennis! Firmare contratti con sponsor e alzare trofei! Poi a trent’anni smettete col conto in banca pieno! Tale Rafael Nadal, che per carriera non è nemmeno paragonabile a Pennetta, un giorno ha detto: “vincere o perdere in fondo non ha molta importanza. L’importante è che sono fortunato e felice di fare questa vita”.
@ shailendra (#1909979)
Chi te l’ha detto che è invidia? Ognuno dice quello che pensa.
@ Amico di livetennis (#1909967)
Però la maggior parte di quelli che lavorano in fabbrica a 1200 al mese non hanno avuto voglia nella loro adolescenza di studiare fino a notte per diventare dei bravi professionisti o di farsi un mazzo nello sport per emergere …
Ma secondo voi quando una tennista parla di sè, della sua vita, delle sue emozioni e sensazioni, deve sempre per forza e obbligatoriamente fare i confronti con le operaie e le casalinghe che fanno ovviamente una vita più grama? Una tennista non può parlare senza sentirsi in oolpa? Più che ammettere d essere una privilegiata cosa deve fare, cospargersi la testa di cenere? Ma guardatevi la vostra invidia e andate avanti per la vostra vita! Flavia dice delle cose interessanti e vere, per arrivare a certi livelli lo sress fisico e psicologico è molto forte, il 99% di voi che la criticate, a parità di talento, non avreste raggiunto neanche lontanmente i suoi risultati.
Lavorare non è sempre un piacere per nessuno. Forse ci dovrebbero pensare un po anche loro.
@ alexalex (#1909949)
Completamente d’accordo con alexalex. Con questa dichiarazione Flavia ha spiegato benissimo le sue ragioni, ma non ha capito affatto cosa significa alzarsi alle 6 tutte le mattine e lavorare in fabbrica per 1.200 euro al mese, senza allenamenti e senza psicologo, senza dover dimostrare niente a se stessi ma tutto a un “padrone” che ti guarda con sospetto perché non lavori abbastanza. Flavia, un po’ di umiltà e risparmiati certe dichiarazioni sulla libertà.
parole assurde…questa gente vive su un altro pianeta!!!
Sia le le prime che le seconde devono essere belle sensazioni
Non mi piacciono queste parole…
“Gli sportivi professionisti sono dei privilegiati, girano il mondo, spesso guadagnano cifre altrimenti impensabili.” e smettono poco dopo i 30 anni e possono godersi la vita. Ma quanti appassionati si “libereranno” a 70 anni (se ci arrivano) e non potranno godersi un cavolo!
Ringrazia la vita che hai avuto Flavia, e i sacrifici che ti hanno permesso di arrivare dove sei arrivata, grazie ai quali sei ricca e libera a 35 anni! Per favore abbi rispetto di chi è meno fortunato e non sentirti uno schiavo sfruttato che ha trovato la libertà!
Rispettabile come filosofia di vita, però non esattamente quella di una sportiva con ambizioni da campionessa. Però, ripeto: rispettabile. E forse più equilibrata ed umana di quella che sacrifica ogni cosa, sull’altare del Successo.
Comunque Brava per tutto quello che ha saputo regalarci.
Per quel che riguarda Federica Pellegrini, immensa, ha un ruolino di marcia fantastico tra Mondiali Europei ed Italiani, però il bottino a livello Olimpico non le fa giustizia. Un oro e un argento con tutto quelle potenzialità non sono tanta roba. Non avesse avuto la love affair con quel besugo di Magnini e avesse rinunciato ad essere la portabandiera, probabilmente l’oro di Rio sarebbe stato suo.
Nessuno viene costretto a fare ciò che non vuole se non ti piaceva una volta diventata adulta e maggiorenne potevi cambiare mestiere meno ipocrisia sarebbe gradita
Rientro impossibile…
beh…insomma….un po’ viziata Flavia…..la maggior parte delle donne prima di poter andare a bere un caffè con le amiche devono aspettare l’8 marzo ……o la pensione…..le dichiarazioni di questi campioni spesso mi lasciano un po’ allibito…..
ok il tennis di ora puo’ essere esasperato ed esasperante ma dopo i due australiani si moltiplicano a vista d occhio gli insoddisfatti ,un altra ingrata al mondo del tennis che le ha dato tutto soldi fama … ,ma che succede
REdazione, ripetete due volte la stessa dichiarazione
Goditi la vita Flà. Quella dei tennisti é si una vita, ma non quella vera, almeno secondo me.
Che vita dura. Un vita di sudore e fatica, per fortuna che adesso, dopo tanto tempo, a 30 anni può andare a prendersi un caffè con le amiche. E poi chissà quanto costa !
Mi e’ scalata
O
Si parla sempre dopi mai prima facile cosi…
Non ha detto ultimamente che sta valutando di rientrare?