Sam Groth parla delle difficoltà dei tennisti: “La chiave di tutto è entrare nei main draw”
Sam Groth negli ultimi mesi ha avuto un notevole calo in classifica e il tennista australiano ha voluto parlare delle difficoltà dei giocatori che non sono nelle prime posizioni del ranking.
“All’inizio del 2016 entravo lo stesso nei tabelloni principali dei tornei più importanti e anche se non vincevo e perdevo al primo turno, guadagnavo una buona somma di denaro. La chiave di tutto è entrare nei main draw.
Man mano che la mia classifica è scesa e ho dovuto giocare le qualificazioni perdendo tra l’altro all’esordio, il mio guadagno è stato praticamente zero. Nelle quali non vieni pagato e se perdi poi ai primi turni del tabellone cadetto non guadagni nulla, eppure hai tutte le spese settimanali da coprire.”
“Se sei 188 o 53, le spese non cambiano, ma i guadagni sì! Sei nel circuito per 40 settimane l’anno, devi pagare i voli aereo, l’allenatore, l’alloggio in hotel o l’affitto in una casa come ho fatto a Wimbledon..Quando ero top 60 le cose andavano sicuramente meglio di oggi”.
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Purtroppo per adesso il tennis a livello challenger viene poco seguito, difficile aumentare ancora i montepremi
Anch’io volevo giocare a tennis invece faccio l’operaio e gioco i 4 cat.
Purtroppo piu’ di tanto non facevo…
Per guardagnare nel tennis devi almeno partecipare agli slam… quindi essere top 95…
Lui ha iniziato a giocare quando si è lasciato con la (ex) groth..
Buona fortuna comunque perché mi piace il suo tennis
la questione centrale è :
è giusto che solo chi è abbiente possa praticare l’attività professionistica,visto le spese che l’australiano ha elencato per chi non entra nel main draw ?
Bisogna ripensare alla ridistribuzione dei montepremi.
Non è concepibile che un pro ci metta dei soldi di tasca sua.
Giusto quello che dice @Fabio Fichera. Ma il suo discorso va bene da una certa classifica in giù, non per tennisti che occupano il 183 posto!
Per mantenere la classifica di Lorenzi devi cmq fare ogni tanto qualche buon risultato negli Atp, sennò fai la fine di Groth..
Ma guardate che non sta scritto da nessuna parte che sia obbligatorio fare il tennista. Se non gli va bene così può fare domanda per lavorare su un supermercato o all’ ikea, ad esempio. Può fare anche il muratore volendo, fisicamente è messo bene, oppure l’ operatore ecologico, il bidello, ecc.. ecc…
la atp dovrebbe garantire la hospitality per tutti i giocatori e al loro allenatore in tutti i suoi tornei, challenger compresi.
Ha scoperto l’acqua calda !!!
Per ovviare a ciò per i tennisti di ” medio valore ” c’è un solo metodo.
Usare la testa PER DELLE PROGRAMMAZIONI INTELLIGENTI che ti permettano di ottenere il massimo target possibile.
Esempio lampante ; Paolo Lorenzi è il giocatore ” meno forte ” che grazie all’ ottimizzazione della programmazione ( intelligenza ) RIESCE A STARE PIÙ A LUNGO POSSIBILE NEI TOP 50… e stare nei top significa che in tornei come umag o kitzbuel passa già il primo turno gratis con un by. Bisogna usare la strategia come nei gp di formula 1.
Argomento non nuovo, ma tant’è…Non posso fare a meno di pensare a quanto letto su questo sito circa l’ aumento dei premi al prossimo slam statunitense, auguro a Groth di riuscire ad arrivare almeno al primo turno
Questo perchè le decisioni economiche NON sono prese a maggioranza dai giocatori.
E’ evidente che se su un montepremi di X si sceglie a maggioranza come dividerlo, ne risulta una divisione molto più “comunista” di quella attuale che premia anche con i punti, molto di più il top che la base.
La divisione attuale segue l’interesse del pubblico e della televisione ?
Credo di si, ma non l’interesse dei tennisti membri dell’ATP stessi
E chiaro-ma finché non cambia il sistema dei montepremi -cari giocatori oltre il 100′ posto—la storia sarà sempre la stessa!