La lezione di Marco Cecchinato
Messi alle spalle i fatti dell’anno scorso, Marco Cecchinato ha una carica in più. “La lezione è stata importante e mi è servita”. All’ASPRIA Tennis Cup, dove è campione in carica, resta a galla contro Eysseric, poi doma Londero e adesso sfida Delbonis, da cui ha perso in finale a Todi. Semifinali da sogno: in campo quattro ex vincitori di eventi internazionali a Milano. Dopo Cecchinato-Delbonis ci sarà Robredo-Pella.
“Dalle lezioni di vita si impara”. I fatti dell’anno scorso, che per un periodo ne hanno minato la serenità, hanno fatto nascere un nuovo Marco Cecchinato. Nel 2017, il palermitano sta giocando un ottimo tennis e ha riacciuffato un posto tra i top-100. L’ultimo ranking lo vede al numero 105 ATP, ma conta soprattutto il livello: vittoria al Challenger di Roma-Garden, finale a Ostrava, finale a Todi, alcune qualificazioni ATP…insomma, la continuità che già nel 2015 lo aveva portato ad annusare il tennis dei grandi. Poi c’è stata la vicenda-scommesse che lo aveva fatto sparire un po’ dai radar, fino alla rinascita targata 2017. Campione in carica all’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (43.000€ + H, terra battuta), ha centrato la semifinale in una giornata dove ha rischiato seriamente di finire KO al secondo turno, nella prosecuzione di un match interrotto giovedì. Sotto 7-6 3-1 contro Jonathan Eysseric, ha rimesso in piedi una partita quasi persa, specie dopo una volèe affossata in rete in avvio di tie-break. Con il francese avanti 4-1, la sua avventura sembrava terminata. E invece ha raccolto sei punti consecutivi, dominando il terzo set e non lasciando spazio, un paio d’ore dopo, a Juan Ignacio Londero, battuto con un netto 6-2 6-3. “Ieri le condizioni erano totalmente diverse, non mi piacevano – spiega Cecchinato – il campo era bagnato, si scivolava, a tratti pioveva. Oggi mi sono svegliato sapendo di dover ribaltare una situazione molto complicata, facendo qualcosa di diverso. Una volta vinto il tie-break, lui ha accusato il colpo. Sono più che soddisfatto del secondo match, in cui sono stato aggressivo sin dall’inizio e ho fatto il mio gioco”. Detto che la vicenda di giustizia sportiva si è esaurita, osservando il Cecchinato attuale si nota una certa grinta, che forse non gli era propria in passato. “E’ vero, sono più cattivo. Ho tanta grinta, tanta rabbia, è stata una lezione importante e mi è servita. Inoltre ho lavorato tanto con il mio team. Lo definirei ‘meraviglioso’, si lavora tanto sia sul campo che in palestra. Abbiamo uno splendido rapporto e questo aiuta a migliorare le cose”.
OBIETTIVO BEST RANKING
Fino a qualche tempo fa, Cecchinato diceva che gli sarebbe piaciuto trascorrere una decina d’anni tra la 50esima e la 100esima posizione. E se adesso avesse ambizioni ancora più alte? “Per cominciare, voglio migliorare il best ranking – dice – è al numero 82, e visto che non ho tanti punti da difendere penso di poter chiudere l’anno con una buona classifica. Ovviamente devo proseguire su questa strada”. Sul piano tecnico, ha mostrato alcune soluzioni interessanti con il rovescio, storicamente il suo colpo più debole. “Ci sto lavorando tanto, di recente mi è capitato di vincere alcuni buoni match proprio con questo colpo. Riesco a muovere bene la palla: penso al match contro Londero, ma anche con Caruso a Parigi, o a Ostrava…c’è tanto da migliorare, ma se qualche anno fa era nettamente il mio colpo più debole, adesso ho molta più sicurezza. Direi che merita la sufficienza piena, a volte si prende anche un 7”. In una Final Four con tutti giocatori che hanno vinto tornei a Milano, “Ceck” se la vedrà con Federico Delbonis (facile vincitore su Uladzimir Ignatik), da cui ha perso pochi giorni fa nella finale di Todi. “Si può battere, ma è un grandissimo giocatore. E’ stato numero 33 ATP e ha vinto la Davis. Vi assicuro che per vincerla ci vogliono grandi attributi, a maggior ragione se giochi sul 2-2. Insomma, è uno che ha vissuto emozioni importanti. Sarà un match difficilissimo, stasera ne parlerò con Simone Vagnozzi per cercare di capire cosa fare”. A chiudere, due parole proprio su Vagnozzi, il giovane coach che ne ha rilanciato la carriera. “E’ una persona molto intelligente: quando giocava, sfruttava alla grande i suoi punti di forza ed è qualcosa che mi trasmette sul piano tattico. Credo sia una delle qualità più importanti per un coach. Inoltre è un bravissimo ragazzo e un grande lavoratore: mi ha fatto capire che per arrivare ad alti livelli bisogna trascorrere tanto tempo sul campo”. Contro Delbonis, di sicuro, dovrà essere disposto a restare in campo molto, molto a lungo.
CHE BELLE SEMIFINALI!
L’ASPRIA Tennis Cup avrà il miglior weekend possibile. In semifinale sono arrivati tre ex campioni del torneo (Marco Cecchinato, Federico Delbonis e Tommy Robredo) più un ex vincitore di Avvenire e Bonfiglio (Guido Pella). Nomi importanti, con un passato di rilievo e la possibilità concreta di un futuro altrettanto brillante. Su un Campo Grandstand gremito, Guido Pella ha interrotto la corsa di Gianluca Mager. E’ finita 6-1 6-1, punteggio un po’ troppo severo per il ligure, incapace di trovare un varco nella solidità del 27enne di Bahia Blanca. Nel primo set, Mager ha avuto una palla break per acciuffare il 2-2. Non l’ha sfruttata e si è un po’ disunito. Più o meno stessa storia nel secondo: in svantaggio 3-1, non ha concretizzato un paio di chance per tornare in scia. Il risultato è netto, ma non cancella il miglior torneo stagionale per Gianluca, sostenuto fino alla fine dal suo gruppetto di amici. A fine partita, ha parlato a lungo con coach Gabrio Castrichella per cercare di capire cosa non ha funzionato, contro un avversario onestamente molto forte. In semifinale, Pella se la vedrà con Tommy Robredo. Il campione di Hostalric è rimasto in campo per cinque set tra mattina e pomeriggio: ha dovuto lottare duramente contro Guilherme Clezar, mentre nel pomeriggio ha gestito con agio il dominicano Pedro Hernandez-Fernandez. Il programma di sabato scatterà alle 13.30 con la prima semifinale, poi ci sarà la finale del doppio (con in campo gli azzurri Baldi-Giacalone contro Bednarek-Pel), mentre non prima delle 17.30 chiuderanno Tommy Robredo e Guido Pella.
ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (43.000€ + H, terra battuta)
Quarti di Finale Singolare
Federico Delbonis (ARG) b. Uladzimir Ignatik (BLR) 6-1 6-4
Guido Pella (ARG) b. Gianluca Mager (ITA) 6-1 6-1
Marco Cecchinato (ITA) b. Juan Ignacio Londero (ARG) 6-2 6-3
Tommy Robredo (SPA) b. José Hernandez-Fernandez (DOM) 6-3 6-4
Secondo Turno Singolare
Marco Cecchinato (ITA) b. Jonathan Eysseric (FRA) 6-7 7-6 6-1
Tommy Robredo (SPA) b. Guilherme Clezar (BRA) 6-7 7-6 6-3
Semifinali Doppio
Filippo Baldi / Omar Giacalone (ITA-ITA) b. Jonathan Eysseric / Denys Molchanov (FRA-UCR) 6-0 6-4
Tomasz Bednarek / David Pel (POL-NED) b. Gianmarco Moroni / Gianluca Di Nicola (ITA-ITA) 7-6 6-4
Quarti di Finale Doppio
Tomasz Bednarek / David Pel (POL-NED) vs. Laurynas Grigelis / Zdenek Kolar (LTU-CZE) 6-2 7-5
TAG: Challenger Milano, Challenger Milano 2017, Gianluca Mager, Marco Cecchinato
Forza Ceck!
@ Serra (#1886006)
Il fatto che uno pratichi una professione non è automatico che la faccia bene.Mi riferisco a chi consiglia Cecchinato. C’è sicuramente di meglio in giro.
Se sei così bravo perché non ti proponi tu come coach?… Ma credete davvero di capirne più di tecnici preparati che hanno fatto parte del mondo professionistico e che sono ogni giorno su un campo da tennis ? Quando Cecchinato entrerà nei 50 e giocherà Atp su tutte le superfici mi auguro che farai metà culpa 😉
Qualcuno ti ha già risposto che due anni fa ha giocato Montecarlo, Roma, Rg e Amburgo (passando due turni). Poi per i noti motivi è crollato al 180 e nonostante questo ha fatto tutte le quali Atp in Sudamerica. Quindi ha dovuto far punti perché un sogno, come quello di giocare gli Atp su terra, va costruito con i fatti, non con le tue chiacchiere
@ ghisallo (#1885831)
Stendiamo un velo pietoso sopra i tuoi commenti che non valgono 1 €… ➡
A proposito, Challenger si scrive cosi, e no challAnger…
Grandissimo Ceck, semifinale a Milano con tre giocatori fortissimi sicuramente da ATP!!!quest’anno è praticamente ripartito da zero dopo le note vicende, per cui secondo me sta facendo una stagione con una programmazione molto intelligente!!!
Cosa c’è di male se vola a Londra a riscuotere un assegno di 35000 sterline????
Voi ci sputereste sopra?
conoscete i costi che affronta un giocatore professionista di tennis non di primissimo ordine?
Marco è uno specialista della terra rossa, farà grandi stagioni anche a livello ATP!
È un uomo maturo, serio, gran lavoratore che come tutti gli esseri è caduto ma si è subito rialzato e con molta umiltà è ripartito !!!
Forza Ceck!!!!
E Paolo? Guarda ora dov’è
@ Bustarell (#1885898)
Ti ricordo anche che Delbonis l’anno scorso o due anni fa ha fatto sì il challanger di Milano, ma appena ha visto il tabellone di WB ha lasciato perdere ed è andato a Londra per allenarsi.
Si ma Napolitano darebbe lezioni agli altri se si presentasse su erba e ad esempio sfruttasse i suoi 196 cm di altezza per servire efficacemente su erba alla Groth! Altrimenti non può certo vantare chissà cosa se fa come il moscone simil terraiolo alto che sbatte su un vetro rimanendo secco su erba!
@ Nevskij (#1885891)
Non è questione di sapersi adattare sull’erba o no, a WB un tennista professionista deve andarci preparato, punto e basta. Dopo tutto si gioca a tennis anche li, con la racchetta e le palline. E poi Cecchinato non solo sonbba WB ma anche gli ATP su terra, sempre privilegiando i challanger (italiani) su terra. Questo lo rende un giocatore provinciale, un mezzo giocatore, uno che non ha ambizioni se non quella di guardare alla classifica e non a migliorare come professionista. Regola uno, dei grandi manager: circondarsi sempre di gente migliore. Ecco lui fa sempre il contrario, cercare i tornei peggiori per vincere le partite. Detto questo, se lui è contento così… e se lo siete voi… tenetevelo.
Ti ricordo che Lorenzi ha giocato su erba questa settimana (pur perdendo) in Turchia
Ho detto chiaramente che ognuno ha i suoi tempi ed i suoi modi, non che tutti debbano fare come paolo. Evidentemente non vuoi capire. Cecchinato non ha un gioco da erba, è assolutamente inutile che vada ad immolarsi in un momento come questo. Non è il primo e non è l’ ultimo, giocatori come delbonis ( dimmi che è un giocatore perdente ) nonostante abbiano un tennis più adattabile all’ erba hanno giocato solo una manciata di partite, tra l’ altro prendendole tutte.
Ceck non ha un gioco da erba, non si capisce perché ti irriti. Ovvio che non giochi tornei di preparazione sulla superficie, Sergi Bruguera, tanto per fare un nome, dopo le vittorie al RG nemmeno ci andava a Londra. Esistono giocatori forti su tutte le superfici e altri specializzati. Schwartzman è un terraiolo puro, vale i top 40 e non credo che in Argentina si lamentino. Le altre tue affermazioni (vale piu andare in Inghilterra che vincere tre challenger, alla lunga paga chi osa, Cecchinato giocatore di B…) sono talmente bislacche e livorose che non meritano replica.
@ ghisallo (#1885831)
Quest’anno Cecchinato è stato “sotto i 100″solo per due settimane e ad inizio anno per poco non usciva dalla top200…
Lasciamolo lavorare in pace, e auguriamoci che faccia dieci anni nella top100 come lui stesso si augura: vedrete che dalla prossima settimana di challenger ne farà pochi! 😉
Il Ceck intanto è al n. 78 della race, e ricordo che da gennaio a tutto marzo non ha fatto sostanzialmente punti tranne qualche briciola, ha vinto un future la prima settimana di aprile e da li in poi ha fatto una scalata di 100 posizioni in 2 mesi e mezzo avendo adesso circa 120 punti da difendere da qui a fine stagione. Ora andiamo alla tanto agoniata presunta programmazione poco ambiziosa. Dopo Wimbledon il Ceck ha un torneo 125K in germania e poi finalmente perché adesso solo adesso per classifica li può giocare Atp Umag, Atp Gstaad o Atp Amburgo (che è un 500) e Atp Kitzbuel tutti in successione. Non potrà mica essere sfortunato in ogni sorteggio come il 2016 in cui beccò 2 volte Raonic, Kjrgios solo per fare degli esempi. A mio avviso il Ceck ha i mezzi per fare una semifinale in uno di questi tornei. Se ci riuscirà, allora vorrà dire che avrà fatto un salto di qualità come quando nel 2013 da 350 Atp con una wild card andò (a sorpresa) a vincere il Challenger 110K di San Marino, o tanto per essere in tema quando Delbonis alla stessa età del Ceck nel 2014 faceva finale partendo dalle quali al 500 Atp di Amburgo. Il vento è cambiato ed è decisamente favorevole al Ceck.
Ma lascialo stare in pace, dopo Fognini, Seppi, Lorenzi, che sono ormai agli sgoccioli, mi pare l’unico con un po’ di concretezza al momento. Sicuramente uno dei futuri davisman
Scusate ma che senso ha andare a Wimbledon? A intascare l’assegno sicuro perché punti non ne prende solo quei 10 del primo turno. Dovrebbero mettere un minimo di match su erba per poter accedere al main draw. Per chi ha citato Lorenzi: sia chiaro che anche lui arriva a Wimbledon in tasca l assegno e torna in Italia. Fino alla settimana scorsa giocava a Caltanissetta. Mi dispiace parlare male dei nostri connazionali ma bisogna essere obiettivi
@ ibson (#1885847)
MA QUALE LEZIONE?? Se gioca solo sul rosso è chiaro che sull’erba non la becca. Non si può poi paragonare Lorenzi con Cecchinato, ogni giocatore è diverso, allora tutti dovrebbero fare come Lorenzi, secondo te? Un giocatore ambizioso si vede da come si programma: Napolitano non aveva una classifica migliore della sua, è più giovane eppure è andato in Inghilterra. Ha perso due volte al primo turno, ma l’esperienza che ha fatto è 100 più utile di quella di vincere tre challanger sulla terra. Queste sono sconfitte che ti fanno crescere come giocatore, quelle sono vittorie che ti fanno crescere solo in classifica. Alla lunga vedrai che paga di più chi osa, chi tenta di fare il salto di qualità. Cecchinato potrà arrivare anche 60 del mondo, ma poi a cosa serve se non passa un turno ATP? La programmazione è quella che fa la differenza. Quinzi ha sbagliato tutto da questo punto di vista e i risultati si vedono, anzi non si vedono. Cecchinato è un giocatore di serie B e tale resterà. Ripeto devono proibire ai giocatori che entrano nei 100 di disputare i challanger. (a proposito, e Travaglia, allora! meglio il torneino di Milano o passare le quali a WB?)
perchè lorenzi cosa ha fatto fino a due anni fa? ma per favore… ognuno ha i suoi tempi e i suoi modi, ci dimentichiamo che cecchinato l’ anno scorso quando si trovava nelle posizioni di classifica adatte ha provato ad entrare in tutti i principali tornei atp a partire dalla stagione sul rosso ( montecarlo-roma-rg ) dove seppure avendo sorteggi sfortunatissimi fece delle ottime prestazioni, fino all’ intoppo giuridico. poi se un giocatore che ha dei punti da difendere a milano fondamentali per stare nel treno dei 100 decide di andare ad allenarsi a wimbledon, su cui, data la superficie non avrebbe passato un turno con l’ 80-90 % degli avversari è un autolesionista senza un briciolo di cervello
@ ghisallo (#1885831)
Stiamo parlando di un ragazzo di non ancora 25 anni..quando avra la classifica giusta i challenger non li fara piu
Un giocatore che gioca i challenger su terra e poi va a WB a riscuotere l’assegno è un giocatore con mentalità da provinciale. Del resto quante partite ha vinto ATP questo giocatore? Rino Tommasi diceva sempre che un giocatore si valuta dai risultati negli SLAM. Stendiamo un velo pietoso su Cecchinato, anche se dovesse arrivare n. 60 del mondo, cosa possibile vincendo i challanger. Comunque non dovrebbero permette a giocatori con classifica sotto i 100 di giocare i challanger, è come se una squadra di calcio vincesse il campionato di serie B e poi continuasse a giocare in serie B all’infinito.