Open Court: Wimbledon, e se fosse Roger vs.Rafa? (di Marco Mazzoni)
Perché amiamo il tennis? Ogni appassionato potrebbe dare la “sua” risposta, molto probabilmente una assai diversa dall’altra. E’ divertente, affascinante, complesso, complicato. Intrigante. “Lo sport del Diavolo”. Di sicuro è un’attività umana unica, perché il tennista in campo deve affrontare un numero di variabili tecniche, fisiche e mentali così complesse da rendere ogni colpo, ogni momento, ogni match raro e imprevedibile. Sia da giocare che da assaporare come semplice spettatore. Mi sono chiesto infinite volte perché amo il tennis. Essendo una passione profonda, non trovo una risposta univoca. Tra le tante, una di quelle che preferisco è “perché è ancora capace di sorprendermi”. Questa risposta calza a pennello per riassumere quello che è accaduto nella prima metà della stagione in corso. Sono passati sei mesi di grande tennis: due Slam, 5 Masters 1000, vari 500 e tante storie. Alzi la mano chi, il primo dell’anno, avrebbe scommesso su un 2017 dominato da Federer e Nadal. Anzi, stradominato. I due campionissimi si sono praticamente divisi a metà i grandi tornei: uno Slam a testa, due 1000, inclusa una finale incredibile in Australia, una delle più belle degli ultimi anni. Roger irresistibile sul veloce, con un tennis stellare; Rafa tornato dominante sul rosso, con un crescendo micidiale culminato con la “decima” a Roland Garros, ad issarlo ancor più come migliore di sempre sul mattone tritato. Bravissimi, superiori. Chapeau.
I numeri del ranking ATP sono lì a certificare questa situazione, totalmente inaspettata a gennaio, quando ci si apprestava al nuovo anno con ancora in mente il dominio di Murray e Djokovic nel 2016 e la condizione non proprio “top” dello svizzero e dell’iberico. Questa settimana Nadal guida saldamente la Race 2017 con 6915 punti, seguito da Federer con 4545 (e due sole sconfitte in stagione, con un pausa di oltre due mesi dopo Miami). Uno scenario davvero impensabile a gennaio, e totalmente diverso da 12 mesi fa, quando la situazione era: 1) Djokovic 7950; 2) Murray 5225; 3) Nadal 2930; 12) Federer 1410. Rivoluzione, o meglio si potrebbe dire Restaurazione. Sono in fermento i tantissimi tifosi delle due icone, che hanno goduto di successi inaspettati e bellissimi. Ma è davvero un bene per il tour? I punti di vista sono vari, e non è questo il momento – né lo scopo di questo approfondimento – per parlarne. Ci sarà tempo. Meglio tornarci verso il finale della stagione, quando sapremo se i due sono riusciti a reggere per tutto il 2017 al massimo livello, o se Djokovic, Murray e qualche giovane saranno riusciti a batterli, vincere grandi tornei ed interrompere il loro clamoroso ritorno al vertice. Che ne dica il ranking ufficiale (non la race), è palese che in questo momento il n.1 del mondo sia già Nadal, con Roger appena dietro, pronto a riprendersi il trono dopo i Championships o il cemento estivo. Attenzione… ma che ne sarà di Wimbledon? Con Federer e Nadal tornati così forti e dominanti, è utopia che possano essere proprio loro a contendersi la prossima finale dei Championships? Altra domanda complicata, ma molto, molto intrigante…
Che Federer possa arrivare in finale a Wimbledon è più di una ipotesi. Roger sembra stare bene fisicamente, sull’erba è ancor più “Federer” che altrove, e la spietata dimostrazione di forza imposta a Zverev ad Halle non è passata inosservata. Nemmeno ai bookmakers, che già propongono compatti lo svizzero come favorito. Nadal è tornato, in tutti sensi. In campo, a vincere. Più volte nelle scorse annate avevo parlato dei suoi problemi, fisici e tecnici. Non li ha superati completamente, non sarà il Rafa straripante del passato, ma è di nuovo abbastanza veloce, continuo ed aggressivo da aver dominato a Parigi come negli anni d’oro. E se la concorrenza è stata un po’ “spuntata” non è certo colpa sua.
Wimbledon, tennis sui prati. Roger e Rafa saranno teste di serie n.3 e 4, quindi non si potranno affrontare prima della finale. Good. Finale possibile? Finale probabile? Ecco una brevissima analisi, del sì e del no. In attesa che sia il campo a parlare, e speriamo a divertirci.
Perché sì
Perché nel 2017 sono stati nettamente i più forti, la concorrenza latita e non ci sono certezze che i rivali potenzialmente più pericolosi ritrovino la miglior condizione a torneo in corso. Questo è forse l’indizio più promettente. Murray è stato per tutto l’anno un n.1 di cartone, irriconoscibile, come risultati ma soprattutto come tennis. Un fantasma, incapace di elevare il livello su quei picchi che l’avevo reso pochi mesi addietro quasi imbattibile. Deve difendere il titolo, e chissà se la pressione lo schiaccerà definitivamente oppure possa finalmente pungolarlo abbastanza da svegliarsi. Forse accadrà una via di mezzo: eleverà il livello, ma non abbastanza da vincere. Djokovic è ancor più nel caos. Dopo Parigi si sono sprecate le analisi su di un campione diventato sportivamente “de cuius”. Team azzerato, dubbi infiniti sul futuro. A Wimbledon ha vinto tre volte, l’aria di Londra potrebbe forse aiutarlo; personalmente penso che nessun torneo, nessuna partita vinta o nessun coach possa farlo tornare se non sarà lui a lavorare su se stesso, al di fuori del campo da tennis, perché è evidente che la sua crisi sia più personale che tecnica. Wawrinka a Wimbledon non ha mai brillato, Cilic è in forma ma pensarlo come potenziale vincitore mi pare ardito. Raonic quest’anno ha solo deluso, Dimitrov dopo la partenza fulminante ha fatto grossi passi indietro. Kyrgios ha potenziale sterminato per i prati, ma ad oggi “solo quello”, manca il resto. Altri outsider? Dura, durissima. Ecco perché un altro episodio di “Fedal” è tutt’altro che utopia, se entrambi i campioni staranno bene, evitando qualche trappola in tabellone. Ecco le tesi del “no”.
Perché no
Perché Wimbledon resta un torneo spesso imprevedibile. Soprattutto nei primi turni, soprattutto per Nadal, il meno “attrezzato” tecnicamente al tennis sui prati. Il draw potrebbe proporre diversi match nella prima settimana potenzialmente molto complicati, per Roger ed ancor più per Rafa. Ad esempio, il Querrey che ha battuto Novak l’anno scorso potrebbe ripetere una prestazione del genere contro Nadal, con campi ancora molto veloci nei primi giorni. Ci sono diversi tennisti davvero pericolosi nei primi turni, con servizio, velocità nei colpi ed attitudine offensiva, capaci di mettere alle corde anche i due più forti tennisti al mondo. Fuori dalle teste di serie, per citarne alcuni: Khachanov (potrebbe essere anche testa di serie però), Haase, Andreson, Edmund, Tomic, Chardy, Pospisil, Mahut, Brown, solo citarne alcuni che su erba sono piccole mine vaganti. E nei top32 occhio a Del Potro, Mischa Zverev, Querrey, Gasquet, Karlovic, Isner e Sock. Insomma, le insidie ci saranno, e forse non solo per Rafael. Infatti Roger ci ha abituato, dopo un 1t spesso molto solido, a qualche tentennamento nel secondo, terzo turno o a volta anche negli ottavi. Con tennisti ormai “vecchietti”, non dimentico mai quello che definisco “sentenza Edberg”. Il grande svedese disse, spiegando uno dei motivi del suo ritiro “invecchiando, per quanto ti alleni bene e con ancor più intensità per tenerti in forma, capitano giornate in cui ti alzi dal letto e senti subito che il corpo non risponde come nei giorni migliori. Ti senti più lento, meno reattivo, senti meno la palla, e non c’è niente da fare. In campo non vai”. Giornate in cui Roger stecca con le sue accelerazioni, in cui trova di meno la palla col rovescio, e la prima non va; giornate in cui Rafa trova una peggior posizione di impatto, il dritto muore corto ed inoffensivo, l’intensità non è continua e gli errori in spinta fioccano. Giornate assolutamente da evitare quando c’è in palio la Coppa più importante del nostro sport, ma possono accadere anche a due miti come loro.
Oltre a questi due fattori, che vanno oltre il diretto controllo di Federer e Nadal, ci sono alcune note proprie del loro tennis che vale la pena considerare come possibili problemi nella loro corsa verso il titolo 2017 di Wimbledon. Federer ha vinto gli Australian Open e gli altri tornei ad inizio stagione producendo un tennis irreale per aggressività e tempi di gioco ridotti all’osso, sostenuto da un anticipo di assoluta precisione. Rovesci aggressivi come mai, drive in contro piede e via, a chiudere in avanti. Un tennis più che difficile, che per esser riprodotto ha bisogno di condizioni di gioco “quasi ideali”. Un tennis forse più facile da produrre sui regolari rimbalzi di un cemento rapido che sulle incerte variabili dell’erba. Un’erba, tra l’altro, mica così veloce… Riuscirà Roger a tenere sul rovescio quell’anticipo, quelle traiettorie basse sbagliando quasi niente? Riuscirà a prendere immediatamente l’inerzia dello scambio già dalla risposta? Troverà percentuali di prime vicine al 75%, condizione quasi imprescindibile per vincere? Chiavi tecniche non scontate. I rivali faranno di tutto per non consentirgli di dominare il campo. Zverev ad Halle – su erba – è stato travolto; vedremo che accadrà a Londra. Per Nadal le insidie tecniche sono diverse ma non inferiori. Tutti lo attaccheranno appena possibile, buttandolo fuori dal campo e non consentendogli di girarsi a tirare il dritto. Riuscirà Rafa a rispondere abbastanza bene da non crollare in continue difese? Col dritto riuscirà a tenere una lunghezza tale da non scoprire il fianco anche su tempi di gioco accorciati? Il rovescio cross (miglior suo colpo sui prati) funzionerà bene in anticipo, per girare gli scambi e trovare vincenti? Insidie reali, soprattutto nella prima settimana, quando ancora i campi sono veloci, e soprattutto scivolosi, condizioni per lui peggiori con palle basse, dure da tirar su con la sua meccanica e ginocchi non proprio freschi.
Questi sono alcuni aspetti che vivremo a torneo in corso. Aspettiamo il sorteggio. Aspettiamo eventuali insidie per i due campioni, e quali teste di serie forti dovranno sfidare e sconfiggere per arrivare alla finale dei Championships. Non sarà affatto scontato avere un’altra sfida Federer vs Nadal. Sarebbe la quarta sul centre court più famoso del mondo. Sarebbe un sogno per tutti gli amanti del tennis. A volte i sogni diventano realtà.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Federer, Marco Mazzoni, Nadal, Open Court, Wimbledon, Wimbledon 2017
Bell’articolo, scritto con competenza. Comunque tutto può succedere soprattutto se Rafa riesce a superare la prima settimana.
E che abbia ad iniziare Winbledon. ..e che arrivi la finale annunciata
Nada Fed …il mondo vi attende grandissimi campioni. E vinca il migliore
Vamossssss Rafa
Io ci spero e al momento non trovo grosse alternative, specie se Rafa supera indenne i primi turni
http://www.livetennis.it/post/272871/wta-birmingham-i-risultati-con-il-live-dettagliato-della-seconda-giornata-in-campo-camila-giorgi/
Quì c’è l’inizio della faida Rovescius-Roger fan, così, se vi interessa, spero di no, vi fate un’idea. Chiaramente non ne vale la pena.
L’ho messo per non ricevere accuse sul tentativo di nascondere le prove.
Vedo molto bene Lucas POUILLE, potrebbe sorprendere molti in quel di Wimbledon.
Comprendo che ormai siamo alla questione personale. Nei miei confronti ha iniziato lei, se poi cerca il modo girare la cosa, faccia pure.
Erroraccio inguardabile da parte mia…
Qualcuno sa qualche sito sulle esibizioni di Hurlingham?
Io non derido nessuno, il mio umilmente deriva dal fatto che sono un appassionato ma non un esperto come voi, poi se mi si vuole rispondere in maniera piccata ognuno può fare come vuole e senza mancare di rispetto nessuno.
Vorrei ricordarti, che mentre Federer ha una vittoria in uno slam, anno in corso, Nadal, sempre quest’anno, ha una vittoria è una finale, umilmente
@ RogerFan (#1883534)
Perché deve deridere l’utente riportando la parola ” umilmente ”? , poi non faccia la vittima se riceve risposte”piccate”
Più che cechi direi slovacchi! Hahahahaha.
Ha battuto Raonic (finalista a Wimbledon nel 2016) sull’erba del Queen’s una settimana fa. Mica male come biglietto da visita prima di Wimbledon. O no? E non dimentichiamo che gli australiani, sull’erba, ci giocano da quando – da bambini – prendono in mano una racchetta per la prima volta…
Se ad inizio stagione Djokovic e Murray fossero arrivati con una condizione accettabile dubito che sarebbe arrivato in finale.
Al contempo credo che il Nadal attuale sia tutt’altro giocatore rispetto ad inizio anno, dove si vedeva chiaramente che era un giocatore fuori condizione e privo di fiducia.
L’idea di egualiare Becker, McEnroe come numero di vittorie a Wimbledon penso lo stuzzichi notevolmente.
Se Nadal non fosse stato così forte su terra secondo me sarebbe percepito come un grande giocatore da erba.
Dopo Borg che secondo me è il giocatore più forte su erba e dopo Sampras, Federer, non vedo tanti altri tennisti superiori su erba nell’ultimo mezzo secolo.
Indubbiamente Federer ha molte più chance di raggiungere la finale rispetto a Nadal, esattamente come a Parigi sarebbe stato il contrario. Sull’erba, checché ne dicano i saputoni che parlano di superfici superfici uniformate, si continua a giocare con baricentro più basso che su altri campi, cosa che rende dura la vita a Nadal, ed alle sue ginocchia, da ben prima della crisi del 2015! Al contrario è il terreno prediletto di chi è abituato in qualunque campo e torneo a giocare addosso alla linea di fondo e a gestire anticipi e controbalzi come Federer. Ahimè una finale fra i due non avrebbe storia! Ma credo che Nadal non ci arriverà. Allo stesso tempo non riesco a vedere Roger come strafavorito, perché è da tanto tempo fuori e ha perso l’abitudine di giocare in dererminate condizioni che solo la partita ti propone! Sarebbe bello rivedere Roger alzare quella coppa (anche se poi chi li sopporterebbe più i suoi sudditi più cechi e fanatici???). Se non sarà così speriamo in una sorpresa!
@ Luca da Sondrio (#1883405)
Ma figurati, Kokkinakis ma come ti viene?
Questo Davide non avrà visto nemmeno una partita e parla…
haase mina vagante sull’erba? e da quando?
Finale Australian Open, finale Acapulco, finale Miami… non mi risulta che questi tornei si giochino su terra, semmai volevi dire che non è più competitivo come un tempo su erba, e in questo caso avresti anche ragione.
Secondo me Nadal supera 2o 3 turni, non si presenta con grande aspettative, invece potrebbe arrivare il riscatto di Murray, ed una finale Murray Federer
Veramente hanno vinto esattamente gli stessi titoli. 1 slam, 2 mille e 1 500. Australian, Miami, Indian Wells e Halle Roger. Roland Garros, Montecarlo, Barcellona e Madrid Rafa. Umilmente.
PS – Tutto ciò per la mia gioia, perchè pur adorando Federer stimo immensamente Nadal e ne ho le palline da tennis piene di una rivalità becera tra tifosi, quando loro due si stimano e si affrontano sempre con grande rispetto. Consapevoli di essere due leggende viventi.
Ragazzi Nadal esce al primo turno, ormai è competitivo solo su terra, siamo seri.
Vorrei umilmente far notare che, per adesso, Nadal superiore, Feder ha vinto uno slam e un mille, Nadal uno slam, due mille e finalista (al quinto) in un altro slam.
Infatti ha fatto solamente 5 finali!
Mah nom credo. Nadal è senza dubbio il più grande di tutti i tempi su terra battuta, ma non credo riuscirà mai a raggiungere la finale su erba, sarebbe incredibile per uno come lui, ma non mi sembra abbia le caratteristiche per far bene anche su questa superficie
Mi aspetto una grande sorpresa per Wimbledon, Zverev e Dimitrov possibili outsider di lusso.
Non ci credo neanche se lo vedo!
@ Gerry (#1883433)
Assolutamente sì! Se l’ho omesso, mio errore, Muller è una delle mine vaganti più pericolose…
Articolo molto preciso e puntuale come sempre con un’analisi totale di ogni aspetto e condivisibile, sig. Mazzoni. Tra gli outsider che potrebbero fare scherzetti al primo turno a qualche big e perchè no spingersi molto in avanti nel torneo però ci metterei soprattutto Muller
No, per sua stessa ammissione, Rafa non è pronto per essere competitivo a Wimbledon. Nei tornei tedeschi ho visto Federer bene ma non benissimo. Secondo me ci può scappare una sorpresa. Kyrgios, Cilic, Lopez, karlovic. Djoko e Murray ancora in alto mare
Per curiosità, basandomi sulle quote di Bet365, ho estrapolato le probabilità che ne derivano di essere vincitore a Wimbledon.
Federer 21
Murray 16
Nadal 12
Djokovic 10
Raonic, Kyrgios, Cilic, Zverev 4
Wawrinka, Dimitrov 3
Thiem, Del Potro, Nishikori 2
Tsonga, Lopez, Berdych, Gasquet, Isner, Monfils 1
Altri 7
Fra 20 giorni ne riparliamo!!!!
Caro Marco, tra i nomi delle possibili sorprese non hai messo quello di Kokkinakis. Io credo che, come ha già fatto una settimana fa con Raonic, potrà fare qualche “sgarbo” a più di un big fin dal primo turno…
Assolutamente impossibile..Rafa non sará competitivo quest’ anno