La Coppa Davis 2.0: cambi che salveranno la competizione?
Una serie di modifiche già approvate dal Board of Directors e che verranno discusse nel meeting di Ho Chi Mihn in Vietnam ad agosto, data limite in cui tali cambi diverranno realtà già dalla prossima edizione della Coppa Davis: se ne parlava da tempo per ravvivare la manifestazione, sempre meno appetitosa per gli appassionati del bel tennis ma anche per i campioni della racchetta solitamente riluttanti nel prendervi parte. Ma quali sono questi cambiamenti che già a partire della prossima edizione della Davis vedranno la luce?
La finale si giocherà in campo neutro in una sede che sarà diversa anno dopo anno (un po’ come la finale della Champions League nel calcio) e che si presterà a ospitare anche la finale della Fed Cup, una novità che però non sembra né cambiare gli equilibri della competizione né rendere più attrattiva la formula. Un piccolo aggiustamento, più che altro logistico.
Ciò che invece cambierà e non di poco il corso delle prossime edizioni della Coppa Davis è la distanza prescelta per l’evento: niente più 3 set su 5 ma solamente partite al meglio dei 3. Merce rara i 5 set, che rimarranno in vita sfortunatamente nel circuito solo per gli appuntamenti Slam, di cui peraltro si discutono modifiche che possano relegare la lunga distanza dei match solo alla seconda settimana.
L’idea è quella di rendere più appetitosa la formula in modo da attrarre più campioni nei vari week end di gioco restii a sperperare le proprie energie (però le varie IPTL si che le giocano…) e arrestare l’emorragia di spettatori che negli ultimi anni ha colpito la Coppa: dato per scontato che il tennis 3 su 5 è tutto un altro sport rispetto a quello più breve, siamo sicuri che tanti cambiamenti facciano rima con successo? La vita ci insegna che la voglia costante di cambiare per restare al passo con i tempi per evolversi sempre e comunque ad ogni costo anche bruciando tappe e andando oltre i limiti spesso, purtroppo, significa disfatta.
Personalmente non credo che stravolgere una manifestazione storica che nel tempo ha saputo creare bellissimi ricordi legati a match leggendari possa portare necessariamente a qualcosa di buono: ammetto che l’idea del restyling possa essere affascinante ma sono estremamente convinto che ridurre la durata dei match, equiparandoli a quelli di un “semplice” ATP250, complichi solo le cose con il rischio prossimo di acuire l’emorragia piuttosto che arginarla.
Perché in un mondo di continue rivoluzioni anche la bellezza del passato più attuale deve essere messa a giudizio?
Alessandro Orecchio
TAG: Coppa Davis, Coppa Davis 2018
A me sembra si cerchi solo di tappare una falla di una barca che affonda, la davis e la Fed Cup sono destinate a morire, e non penso ci sia nulla da fare.
Sono cambiati i tempi e soprattutto lo sport, ora è molto più prefossionale, non c’è spazio per questa esibizionacina
La Davis è ormai alla stregua delle gare canore tolto Sanremo i vari Festivalbar cantagiro disco per l’estate sono spariti perché anche l’industria musicale ha subito dei cambiamenti
Modifiche frutto della stupidità di pochi e che non serviranno a richiamare più pubblico nè a coinvolgere maggiormente i tennisti top. Comunque, chi vivrà vedrà…..
Potrebbero lasciarla così come è e farla ogni 4 anni come i mondiali di calcio…di sicuro ci giocherebbero tutti i migliori.
Anzi, un bel tabellone da 64 nazioni con alcuni bye giocato 2 anni dopo le Olimpiadi 🙄
Non sei solo, anch’io apprezzo molto di più i tre su cinque. Quello è tennis vero ed è quello che può rendere un match mitico. Se andiamo a vedere i match che rimangono nella memoria di solito sono match lottati che spesso finiscono al quinto.
Comunque non credo che accorciare le partite convincerà i campioni a partecipare. Non credo che sia un set in più da vincere a fare la differenza. Il rischio è che chi oggi apprezza la Coppa possa disaffezionarsi mentre richiami poco “nuovo” interesse.
Il fatto di giocare in casa di una squadra, con il pubblico magari “caldo” per me è uno degli aspetti belli, una caratteristica della Coppa che la differenzia dal torneo standard. C’è molto coinvolgimento emotivo…..e si vuole eliminare?
Le fasi finali della Coppa di solito sono ben frequentate dai top player, sono maggiormente i primi turni a languire…..io magari cercherei di modificare qualcosa lì e non altro.
Voglio vedere quanti “appassionati” del bel tennis poi saranno contenti di vedere i big vincere 6/1 6/2 in 40 minuti
se tolgono i 5 set, di sicuro non la guarderò più. Manca poco che li toglieranno anche dagli Slam, a quel punto non saranno più Slam per quanto mi riguarda(non saranno più possibili rimonte tipo Fognini-Nadal, partita passata alla storia, fosse stato un 2 su 3 la partita finiva subito!). E pensare che si parlava poco tempo fa di mettere i 5 set negli Slam femminili. Anche la finale in campo neutro per me è un errore (l’Italia ha vinto la sua unica coppa fuori casa). Che mercenari
a me della coppa davis piace non tanto il gioco ma assistere alla parabola emotiva, a volte un tracciato come un elettrocardiogramma, dei giocatori. In un 2 su 3 si penserà poco o niente…appena una causa si manifesterà subito si avrà l’effetto definitivo: perè il tennis è altro.
A questo punto, 3/5, si dovrebbe giocare il terzo set senza TB. Cosi, almeno, un po’ di differenza ci sarà con i Tornei ATP.
@ Bratislava (#1872676)
Si ma sinceramente fa impressione più il paragone con gli ATP250 che con i masters1000!
La durata dell’evento partite sarebbe equiparata anche a quella di tutti i master 1000 e non solo agli atp250
che schifo
Sono l’unico che apprezza molto di più le partite 3 su 5 rispetto alle partite 2 su 3 ?
Assolutamente in disaccordo sul ridurre gli incontri al meglio dei 3 set. I 5 set erano un motivo in piu’, non in meno, per guardare la Davis ed erano un elemento per ricordare ai campioni che questo e’ un avvenimento prestigioso!