Alla scoperta di Marco Miceli: “l’obiettivo principale per il 2017 è quello di giocare più partite possibile cercando di migliorare e crescere sempre più
Tanti tennisti italiani si stanno affacciando al circuito Futures dopo la lunga gavetta fatta nei tornei giovanili. Oggi abbiamo contattato Marco Miceli, classe 1998 e reduce da un buon torneo disputato a Padova, dove ha raggiunto la semifinale di doppio in coppia con Andrea Guerrieri. Il tennista di Formia ci racconta questa prima parte di 2017. “Sono soddisfatto perchè sto alzando sempre di più il mio livello di gioco riuscendo a riportare in partita le cose provate in allenamento” – afferma il 18enne romano – “i Futures che ho giocato in Italia quest’anno sono andati discretamente bene, al Vomero ho giocato direttamente in main draw grazie ad una wild card della federazione e sono arrivato al secondo turno, avendo buone sensazioni in entrambe le partite. A Frascati sono partito dalle qualificazioni, giocavo in casa visto che sono di Roma e credo di aver disputato un buon torneo perdendo al secondo turno in main draw. L’ultimo torneo è stato a Padova, dove ho eliminato il mio amico Andrea (Guerrieri, ndr) nell’ultimo turno di qualificazione e ho raggiunto il tabellone principale, perdendo però al primo turno, mentre in doppio siamo arrivati fino alle semifinali, centrando un bel risultato”.
Ciao Marco e benvenuto su livetennis. Chi ti ha trasmesso la passione per il tennis? A che età hai impugnato per la prima volta la racchetta?
Ciao Antonio. La passione per il tennis è nata un po’ per caso e nessuno me l’ha trasmessa, ho iniziato a giocare a sette anni perché un mio amico alle elementari svolgeva questo sport e un giorno, dopo scuola, sono andato a provare e me ne sono innamorato, iscrivendomi al circolo di Formia, il mio paese natale. Sinceramente non pensavo di poter continuare per tutto questo tempo.
Da chi sei seguito attualmente? Dove ti alleni e su cosa state focalizzando l’attenzione?
Mi alleno con Alessandro Galli all’Eschilo 2 a Roma. Stiamo lavorando tanto per continuare a perfezionare il mio gioco, prevalentemente ci focalizziamo sull’attenzione e concentrazione durante i match, quindi un lavoro soprattutto a livello mentale e nell’ottenerne molti punti con il sevizio, arma fondamentale del tennis moderno.
Sei molto giovane e tanti lettori non ti hanno mai visto dal vivo. Che tipo di giocatore sei?
Sono un tennista che cerca sempre il punto e la giocata vincente. Il rovescio penso che sia il mio colpo migliore anche se i punti li faccio prevalentemente con il dritto. Gioco soprattutto su terra rossa che è la mia superficie preferita.
Quali sono le tre persone più importanti per te in questo mondo?
I miei genitori in primis perché mi permettono di fare lo sport che più mi piace e a tempo pieno, sostenendomi in tutto. Altra persona importantissima è il mio allenatore perché trascorro tantissimo tempo con lui e con cui condivido un sogno e molti obiettivi, infine anche i miei amici più stretti con cui passo il mio tempo al di fuori del tennis.
Quali sono i tuoi interessi e le passioni oltre il tennis?
Quando non sono impegnato con il tennis mi piace seguire il calcio e la Juventus, la squadra per cui tifo. Amo guardare serie Tv, le vedo un po’ tutte ma soprattutto quelle che sono su Netflix, ma soprattutto ne approfitto per trascorrere del tempo con gli amici, che vedo poco per via dei miei impegni sportivi.
Tra pochi giorni hai gli esami di maturità. Sei pronto? Quanto è difficile conciliare scuola e sport?
Sì, il 21 giugno inizio la maturità. Fino al terzo superiore riuscivo a conciliare il tennis con lo studio, poi ho preso la decisione, di comune accordo con i miei genitori e il mio maestro, di iscrivermi ad una scuola privata. Gli ultimi due anni, quindi, non ho frequentato la scuola pubblica.
Dal 2019 una profonda ristrutturazione ad opera dell’Atp ridurrà drasticamente il numero dei tennisti professionisti. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
Ho sentito di questo cambiamento ma sinceramente non mi sono ancora informato a riguardo ma lo farò al più presto. L’importante è che tutte le modifiche apportate migliorino il tennis e ci permettano di poter svolgere al meglio questo sport.
A quale giocatore ti ispiri? Chi è il tuo idolo?
Il mio idolo fin da quando ero un ragazzino è Roger Federer, ma cerco di imparare un po’ da tutti i giocatori top che osservo e contro cui gioco.
Qual è la tua programmazione e gli obiettivi stagionali?
La settimana prossima gioco a Bergamo, poi sarò impegnato con la maturità e riprenderò i tornei intorno alla seconda settimana di luglio. L’obiettivo principale che ci siamo posti con il mio allenatore è quello di giocare più partite possibile cercando di migliorare e crescere sempre più.
Quale torneo vorresti disputare almeno una volta nella tua carriera?
Ci sono due tornei che vorrei giocare più di tutti. Da amante della terra rossa e romano ti dico il Foro Italico e come slam il Roland Garros.
Antonio Galizia
TAG: Italiani, Marco Miceli
7 commenti
Bravo Marco,continua così!!
è ancora troppo presto per dirlo, noi dobbiamo sostenerli ed incitarli a prescindere
Io invece sono dubbioso sul fatto che qualcuno dei nostri giovani possa raggiungere anche i livelli di Seppi e Fognini. Spero di sbagliarmi, ma la mia impressione è quella
Conosco Marco da tempo, essendo compaesani. Felice della strada che sta facendo e credo possa ancora salire. Complimenti
Bravissimo Antonio.
Miceli dal vivo a Padova mi ha sorpreso in positivo, lavorandoci su (è piuttosto acerbo) può essere una piacevole realtà
ottima intervista e auguriamo che uno dei giovani tennisti intervistati faccia il definitivo salto di qualità. Come on!!!