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Jovana Jaksic: “vi racconto la mia vita al ritmo del tennis!”

07/06/2017 12:36 4 commenti
Jovana Jaksic classe 1993 e n.274 WTA
Jovana Jaksic classe 1993 e n.274 WTA

“Non lascerò che distruggano ciò che ho imparato ad amare”

Così si esprime il capitano Nathan Algren, interpretato da Tom Cruise, in uno dei passaggi più intensi de “L’ultimo Samurai”, il film preferito dalla tennista che presentiamo oggi: Jovana Jaksic. Mi è sembrato l’incipit migliore per introdurre l’intervista, perché Jovana, e lo scoprirete tra poco, non appartiene a quel gruppo di tenniste che descrivono la loro vita sportiva come intrisa di fatica, lacrime e sacrifici. Non che quei racconti non siano veri: ciascun essere umano è portatore di una sua Verità strettamente connessa con la propria storia. Ma proprio per questo, il vissuto di Jovana è un altro: lei ama il tennis, lo ha scelto, non l’hanno “portata” da bambina in un circolo ma ha chiesto ai genitori di poter praticare questo sport. Si diverte, nonostante infortuni, successi, seguiti da delusioni, rinunce: ma, proprio come il capitano Algren, non lascerà che qualsiasi accadimento distrugga ciò che ama.

E’ la mattina del 1° giugno, Jovana Jaksic e Sophia Shapatava devono entrambe giocare i quarti di finale del singolare del torneo di Wuhan, un 25.000k. Su FB compare un filmato: il cielo è grigio Sophia e Jovana sono in completo di riscaldamento. La georgiana dà il via al filmato premendo sulla telecamera di un cellulare fissata su una sedia: parte una musica, “La vida loca”, ed entrambe inscenano una danza. Sophia è più teatrale, esagera volutamente in modo buffo i passi, Jovana è impeccabile nel suo stile da discoteca, ma ad un certo punto non riesce ad andare avanti perché ride troppo guardando l’amica saltare e simulare il canto. Ma poi si riprende e balla con ritmo, accompagnando finanche il testo della canzone con le movenze giuste. Le due ragazze si divertono e, cosa non trascurabile, vinceranno poi i loro rispettivi incontri. Qualcuno ha detto che il tennis è una danza: Jovana lo sa e vincerà poi il torneo.

Allora Jovana: parliamo subito di questa bellissima vittoria a Wuhan contro la cinese Fangzhou:

Questa vittoria è stata sicuramente molto speciale, visto che era la prima di quest’anno. Ho dovuto combattere con degli infortuni per qualche tempo, e prendermi 3 mesi di riposo alla fine della scorsa stagione e all’inizio di questa. Quindi ora sono più che felice di stringere questo trofeo!



E’ stata la tua prima finale di quest’anno, a parte il doppio di Charlottesville, dove hai vinto in coppia con Catalina Pella. Quali sono i tuoi obiettivi per il 2017?

Sto cercando di non darmi degli obiettivi per quanto riguarda la classifica. Mi piacerebbe ottenere i punti sufficienti per le qualifiche degli US Open, se possibile, ma senza troppa pressione. Sto semplicemente cercando di godermi il campo, sorridere e ovviamente dare il meglio di me in ogni singolo punto.



Qualche giorno fa noi di livetennis, abbiamo dedicato un post ad un tuo simpaticissimo balletto insieme a Sofia Shapatava: un’esibizione scatenata al ritmo de “La vida loca”! Come vi è venuta l’idea?

Ahahah!… ci è venuto spontaneo. Ci siamo solo godute il tempo passato in Cina dove dividevamo la stanza. Siamo entrambe “pazze”, in senso buono è chiaro, e la musica ci ha ispirate. Dovete sapere che adoro ballare, quindi per me non è strano, ma anche Sofia è una persona molto tranquilla e serena, cui piace divertirsi, abbiamo due caratteri simili, quindi il tutto è stato naturale. Ed è anche stato un ottimo riscaldamento per i match che abbiamo giocato dopo (quarti di finale nda) ahahah!!!



Ma la vida è davvero loca?

Non lo so, dimmelo tu!!! (smile)



Noi abbiamo intervistato Sofia e siamo rimasti affascinati per le sue mille sfaccettature di donna: impegnata socialmente, solare, divertente, malinconica…ci racconti la tua esperienza come compagna di stanza di Sofia?

Posso solo ribadire che Sofia ha tutte quelle qualità, ma tre volte tanto. Ci eravamo già conosciute in passato, ma solo di sfuggita tra un torneo e l’altro. Questa era la prima volta che ho avuto la possibilità di conoscerla meglio e posso solo dire cose grandiose su di lei. È una ragazza fantastica, una grande amica, un’atleta incredibile e le sono molto grata di aver passato una settimana insieme.



Ora Sofia è in Italia a Brescia. Tu invece giocherai quale torneo? E che programmazione hai per i prossimi mesi?

Giocherò il 25.000K in Portogallo e poi i 60.000K in Ungheria e Turchia. Dopodiché avrò una settimana libera e dopo ancora giocherò il 60.000K a Roma, (venite a vedermi!!!) e il 100.000K a Budapest prima di rientrare a casa negli Stati Uniti.



Che rapporto hai con l’Italia a livello sportivo e personale? Sofia è fidanzata con un italiano…

Si lo so…lei è imparentata con voi! Non ho un rapporto particolarmente stretto con l’Italia, se non che adoro venire in questo paese ogni volta che ne ho l’occasione. Amo l’Italia, il cibo, la gente e tutte le bellezze che questo paese ha da offrire. Non vedo l’ora di tornarci!



A chi di livetennis non conosce bene Jovana Jaksic ecco l’occasione migliore per presentarti:

Ma queste sono tante domande in una sola! Ho iniziato a giocare a tennis quando avevo 8 anni e mezzo. Alcuni circoli tennistici erano venuti nella mia scuola per presentare vari programmi e opzioni per giocare e così mi sono incuriosita. Volevo andare a vedere che cos’era questo “tennis”. Sono andata dai miei genitori e li ho messi a parte del mio desiderio di giocare a tennis: all’inizio non mi hanno creduta, pensavano scherzassi, ma ora sono sicura che si sono convinti che dicevo sul serio! Prima di giocare a tennis ho fatto danza per un anno, chi lo avrebbe mai detto dirai…ahahah!!!. Il mio primo coach era un ragazzo serbo di nome Dean Dermanov, e mi ha allenata per 6 anni prima di trasferirsi a Lisbona per lavoro. Adesso che sto viaggiando (probabilmente Jovana ha risposto alle domande che le avevo mandato, scrivendole in viaggio dalla Cina all’Europa nda), ci incontreremo oggi stesso in Portogallo! Se mi chiedi il mio match più bello ti dico che ogni partita è speciale a suo modo, ma dovendo scegliere direi che la mia vittoria preferita è stata quella in semifinale WTA a Monterrey, in Messico, tre anni fa contro Kimiko Date Krumm. La mia tennista preferita fin da piccola è Lindsay Davenport. Il mio colpo migliore è il diritto, mentre sto ancora perfezionando ogni mossa del mio gioco.



15 tornei di singolare vinti in ITF più due in doppio: un bilancio positivo. Ma è quello che ti aspettavi quando eri junior? Ricordiamo che allora sei stata la n. 13 del mondo:

Ora sono 16 le vittorie prego! (smile con strizzatina d’occhio) Non avevo aspettative da junior, ho sempre vissuto giorno per giorno. Ciò che contava era che adoravo questo sport, ed è ancora così, quindi ogni torneo era una nuova sfida da affrontare. Da allora ogni giorno mi sveglio motivata e con la voglia di lavorare sodo e crescere come atleta e come persona.



A maggio del 2014 sei arrivata al tuo best ranking di 102, un altro passo ed entravi tra le prime 100 del mondo. In WTA una finale a Monterrey contro Ana Ivanovic…dobbiamo tornarci presto vero?

Ho subito un infortunio alla schiena i cui postumi sono durati a lungo. Ora sto bene e farò del mio meglio. (smile)



Sembrano due mondi diversi WTA e ITF. Prize money a parte, che cosa noti tu come principali differenze?

Uhm! Bella domanda. Io la vedo così: il livello di gioco è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. Puoi stare sicuro che non giocherai mai una partita “facile” che sia contro una giocatrice classificata tra le prime 100 o sia contro la numero 300: oggi tutte le tenniste sono bravissime, a partire dal piano fisico. In WTA hai certamente più pubblico e più fans a sostenerti, le condizioni di gioco sono migliori ed è mentalmente più dura gareggiare contro giocatrici più esperte che hanno l’attitudine a giocare match importanti. Ma con nessuna è una passeggiata.



A proposito di Ana Ivanovic, che abbiamo ricordato prima: tu sei considerata tra le tenniste più belle del circuito. Quanto ti fa piacere e quanto credi possa essere un limite per una giocatrice? Di recente Timea Bacsinszky ha dichiarato che gli organizzatori dei tornei femminili assegnano il centrale tenendo conto dell’aspetto fisico:

Oh…! Non lo sapevo di essere così considerata, ma grazie! Fa piacere sentirselo dire, anche se la bellezza è un concetto soggettivo. Preferirei sapere cosa pensa la gente di ciò che ho dentro e di come sono come persona. Non avevo ancora sentito il commento di Timea, ma concordo che le giocatrici non dovrebbero essere trattate diversamente solo in base al loro aspetto..



Come prepari un match: studi prima l’avversaria o ti lasci comunque guidare dal tuo gioco?

Mi piace sapere qualcosa sulla mia avversaria, ma non lascio che ciò interferisca con il mio gioco. Sono informata e consapevole delle sue debolezze, ne tengo conto, ma continuo a seguire il mio gioco, coerentemente.



Quanto sei emotiva in campo? Riesci a giocare lucidamente palle break e match point?

In campo sono emotiva e agguerrita, ma non lascio che le emozioni condizionino la mia performance. Posso dire che rimango abbastanza calma in quelle situazioni. Solo la settimana scorsa ho guadagnato in totale 15 punti facendo così.



Dove abiti quando non giochi e quanto ti pesa il continuo viaggiare e la lontananza da casa?

Vivo a Sacramento, negli Stati Uniti. È difficile stare lontana da casa e non poter vedere i propri cari spesso, ma il mio ragazzo ed io abbiamo questo patto: mai più di tre settimane lontani. O torno io da lui oppure mi raggiunge lui in un torneo.



Ci sono delle regole che cambieresti nel tennis, tipo abolizione dei vantaggi, super tie break al terzo set o altro?

Uhm… no, non me ne vengono in mente, va bene così.



Raccontaci una tua giornata tipo durante un torneo:

Alzarsi, fare colazione, prendere un mezzo per raggiungere il campo, giocare, esercitarsi, pranzare velocemente, allenarsi in palestra, stretching, tornare in hotel, doccia prima di cena, tornare in camera per dormire, svegliarsi e ricominciare da capo.



Abbiamo intervistato per livetennis la tua connazionale Aleksandra Krunic: la sensazione è che siate molto diverse, vero?

Ma che sei uno psicologo? Ahahah…è vero: siamo sicuramente molto diverse in ogni aspetto di gioco, vita e carattere.



Alex mette al primo posto dei suoi desideri sportivi la vittoria in Fed Cup con la Serbia prima ancora che una vittoria in uno Slam. Tu cosa ne pensi?

Penso sia un desiderio stupendo.



Sempre la Krunic ci ha detto che il tennis ricompensa di tutti i sacrifici fatti ma che forse la rinuncia principale è l’infanzia che viene “portata via”. Sei d’accordo?

Non la penso così. Non vedo il tennis come un sacrificio, è stata una mia decisione quella di seguire la passione della mia vita: se invece avessi voluto giocare nei giardinetti e guardare la TV avrei potuto fare quello.



Qual è il tuo rapporto con la Fed Cup: in squadra nazionale esprimi il tuo tennis migliore?

Adoro giocare in Fed Cup e rappresentare il mio paese. Non credo ci sia onore più grande. Gioco sempre meglio in squadra che da sola…ahahah!!!



Chi ci segnaleresti tra le giovanissime tenniste serbe?

Non l’ho mai vista giocare, ma ho sentito grandi cose su Olga Danilovic.



Tu non hai ancora 24 anni e nel tennis sempre più tenniste si stanno affermando dopo i 27/28 anni. Possiamo dire che il meglio non è ancora arrivato per Jovana?

Grande!! Assolutamente si, puoi dirlo…ti autorizzo…ahahah!



Quando eri bambina la Serbia e tutti i Balcani vivevano anni difficili. Quanto ancora incidono nel tuo paese, a livello economico e sociale, le tragedie vissute?

Quello che è successo molti anni fa ha avuto ed ha varie conseguenze su tutti noi in ogni ambito. Il mio paese non si è ancora ripreso a vari livelli, ma sappiamo dal nostro passato che siamo un paese forte e supereremo anno dopo anno le difficoltà come facciamo sempre (smile)



Sei impegnata in qualche azione di supporto a persone svantaggiate?

Non mi piace parlarne. Comunque quando ho tempo faccio il possibile per aiutare il prossimo. Di recente, tutti i miei vestiti e attrezzature sportive sono andati in beneficenza.



Abbiamo letto che ti piacciono molto gli animali. In realtà in una diretta Facebook con la Shapatava ti abbiamo vista con una grande orso di stoffa:

Gli animali e gli orsetti di peluche sono la mia passione. Il mio cane è al primo posto tra le cose che più mi mancano della Serbia. Ogni volta che penso a lui scoppio in lacrime! In viaggio porto sempre un orsetto con me ne avrò più di 30 a casa! Ti scrivo un hastag: #amantedeglianimali.



Film e libro preferiti?

Come film “L’ultimo Samurai” di Edward Zwick e come libro sono rimasta davvero colpita dall’ultimo che ho letto: “I 5 Linguaggi dell’amore” di Gary Chapman. Penso che tutti quanti dovrebbero leggerlo per capire bene il suo significato, dell’amore intendo dire.



E il genere musicale? Che ti piace ballare si è visto benissimo…complimenti!

La musica e la danza sono un’altra grande passione, appena posso ballo! Mi piace ogni genere musicale, anche se la bilancia pende leggermente verso la musica serba. (smile) Grazie!



Scrive Miloran Pavic, grande scrittore serbo: “Sogno in una lingua che non capisco quando sono sveglio.” Che ne pensi di questa citazione?

Posso immedesimarmi moltissimo in queste parole. Mi colpiscono nel profondo e mi fanno riflettere. Faccio tanti sogni, e fortunatamente non faccio fatica a ricordarli. È come un film, c’è sempre una storia dietro che va raccontata.



E un sogno ad occhi aperti che fai per la tua vita da tennista?

Essere in salute…proprio così. Se stai bene, allora puoi sognare di vincere qualcosa di importante.



Concludiamo con 3 desideri per la tua vita oltre il tennis:

Felicità, salute e amore (tre smile)



Fin qui Jovana, una delle tenniste più simpatiche, ma anche precise e corrette che abbiamo conosciuto. Non perde un tempo e, dopo aver inviato la mail con le risposte, a velocità inaspettata, mi scrive su Messenger: “Hey, guarda che ti ho inviato l’intervista”. Allora la ringrazio e le dico che se ci fosse qualcosa di poco chiaro la contatterò. E poi le anticipo i tempi di pubblicazione. “Sound good, thanks” è la sua risposta…

Un giorno chiesero a Rudolf Nureyev quale fosse il segreto della felicità. Questa fu la sua risposta:
“Per cercare la felicità ogni uomo dovrebbe danzare, per tutta la vita. Non essere ballerino, ma danzare”. Crediamo che Jovana lo sappia…


Antonio De Filippo

traduzione di Alice Bidetti


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4 commenti

roberta (Guest) 09-06-2017 09:51

Non conoscevo questa giovane tennista!
Mi colpisce molto il fatto che, tra le tante tenniste intervistate, è quella che sottolinea meno l’aspetto massacrante e sacrificante della sua carriera!.. Una tennista senza filtri e ballerina! 🙂
In bocca al lupo! 😎

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mauro (Guest) 07-06-2017 19:57

La vidi a Chiasso itf 3 anni fa ma non mi pare abbia fatto grandi progressi,per quel che riguarda simpatia e bellezza sicuramente al top

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Lilly 07-06-2017 15:51

Bellissima intervista, come sempre. 😉 Si legge davvero tutta d’un fiato, complimenti all’intervistatore (e alla traduttrice)! 😀

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Peppo81 (Guest) 07-06-2017 13:28

Bella solare e gioiosa Jovana, grande danzatrice in quel video del La vida loca, spirito fiero serbo e innamorata, auguri!

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