Il tennis che cambia: anche Wimbledon cede il passo
Il Roland Garros è appena partito, con i tabelloni di qualificazione in pieno svolgimento eppure già risuona forte l’eco di Wimbledon: il secondo e il terzo Slam della stagione sembrano camminare a braccetto e non si fa in tempo a focalizzare l’attenzione sull’appuntamento in rosso che già il verde reclama il suo lecito protagonismo. Mentre i campi parigini danno lustro alla tradizione dei Moschettieri ecco che Wimbledon infatti comincia a fare notizia: da quest’anno l’accesso ai campi di Roehampton non sarà più gratuito come in passato. E le novità non finiscono di certo qui.
Se per assistere al torneo cadetto bisognerà pagare un biglietto, è pur vero che l’evento avrà una copertura mediatica, mai sperimentata in precedenza: ESPN ha infatti comunicato che seguirà alcune partite delle quali in diretta televisiva, una novità assoluta.
I tempi che cambiano invadono sempre più lo sport e i regolamenti subiscono ogni giorno modifiche importanti: se il tennis negli ultimi anni ha conosciuto vere e proprie rivoluzioni (calendari, regole, montepremi e che più ne ha più ne metta) è pur vero che Wimbledon si è mantenuto quanto più possibile vicino alle proprie tradizioni, di cui il dress code tutto in bianco è ed è stato solo la punta di un iceberg tutto britannico. Questi cambiamenti per il 2017 portano in dote però qualcosa di epocale.
La modernità che bussa alla porta, le novità, la voglia di non perdere terreno rispetto agli avversari, piccole modifiche che vanno apportate e che non sono altro che un giusto compromesso, fra il nuovo che avanza prepotentemente e il rispetto per il passato, un equilibrio che nello sport è difficile da trovare ma che può essere la formula perfetta del successo di una manifestazione.
Anni fa in molti si indignarono quando un arrembante Rafa Nadal arrivò sul centrale londinese con la sua canottiera, rigorosamente bianca: oggi un gesto come quello non può certo scandalizzare, perché nel 2017 alcune piccole concessioni vanno pur fatte.
Piccolo dettaglio da non sottovalutare: nel tabellone delle quali dovrebbe giocare la russa Maria Sharapova, dal suo rientro al centro dell’attenzione mediatica, e non certo per i suoi risultati in campo ancora balbettanti. La copertura televisiva di alcuni incontri delle quali quanto ha a che fare con la russa? Ho il sospetto che, tradizioni o meno, la russa c’entri eccome.
Alessandro Orecchio
TAG: Maria Sharapova, Wimbledon, Wimbledon 2017
6 commenti
Tutti fanno i soldi con Maria, gli inglesi non fanno differenza
La tradizione si rispetta quando non costa nulla come mantenere le tenute bianche altrimenti se le esigenze televisive lo impongono si deturpa un campo storico come il centrale con il tetto e se serve si gioca orribilmente indoor. La modernità non c’entra nulla si tratta solo di piegarsi alle regole del dio denaro ma noi occidentali e gli inglesi in primis siamo troppo ipocrati per ammetterlo.
@ Luca Martin (#1855826)
@ Reax (#1855828)
Ragazzi, è il business, purtroppo la passione per il tennis viene sfruttata per avere ritorni sempre più ingenti, sarebbe bello che lo sport in generale si liberasse di tutto questo marketing e tornasse ai livelli che gli competono
concordo anche io…..le nuove regole fanno letteralmente rabbrividire…boiccottiamole (non so come) 🙂
@ Luca Martin (#1855826)
Analisi che condivido al 100%…temo vogliano fare come con la F1
A me il regolamento delle NextGen Finals mi fa rabbrividire perche sembra pensato e scritto da delle Televisioni, non da degli appassionati di Tennis.
Temo che ci sia una malcelata volonta’ di rendere il Tennis piu’ appetibile alle grandi masse, indipendentemente dalle logiche che poi hanno creato i percorsi storici e la tradizione.
Per quel che riguarda Wimbledon, non mi stupiscono le sue innovazioni, ma mi sembra un po’ volgare e perfido che cerchi gia’ di attirare l’attenzione mediatica, quando ancora deve iniziare il Roland Garros.