Alex Zverev, talento NextGen al Foro (di Marco Mazzoni e con le dichiarazioni di Fognini)
Lunghe code per accaparrarsi (…a caro prezzo) un panino appena usciti dal Centrale, con un sentimento dominante dopo il match di Fognini: delusione. Questo lo status “social” degli appassionati, che con ancora negli occhi la straordinaria prestazione vs. Murray, sognavano e speravano ben altro esito dal primo match odierno agli #ibi17. Purtroppo non è andata così. Poco fa Fabio ha parlato in sala stampa, ed è stato molto bravo a dare merito al suo forte rivale. “Ha servito troppo bene nel primo set, non l’ho presa mai… ho subito un break stupido e via. Nel secondo sono andato sotto, ma ho avuto qualche chance”. Vero. Sul finale Fabio, dopo la rabbia per una chiamata dubbia, s’è rimesso a giocare, ed il giovane tedesco ha avuto l’unico momento di incertezza. Un paio di risposte sbagliate dall’azzurro, stavolta non impossibili, non contro delle prime assassine, l’hanno condannato alla sconfitta. Aveva recuperato un break, il pubblico era “on fire”, se si fosse scambiato su quei maledetti 15 chissà…
La domanda che vorrei fare è: perché giocare questa partita alle 12? Visto lo schedule, si pensava stamattina che fosse stato proprio Fabio a chiederlo, magari avendo notizie “allarmanti” da Flavia, troppo pronta a ricevere il primogenito e quindi… No, il ligure è stato secco “purtroppo a Roma si fa il contrario…”. Il campo alle 12 era secco, velocissimo. Di sera, con più umidità, le condizioni l’avrebbero – forse – favorito, o almeno non svantaggiato. Inoltre spirava un vento secco, a prosciugare ancor più la terra e far volare via velocissimi i servizi di Sasha. Purtroppo la partita si è chiusa male per “Fogna”, scappato via in direzione Barcelona, dove “giocherò la partita più bella della vita”. Già. Sarà padre, e poi Parigi. Dove con questa condizione tennistica potrebbe anche prendersi qualche soddisfazione, se il tabellone non sarà nemico. Vedremo.
Tutti a parlare di Fognini, giustamente. Allora quello che vorrei sottolineare, perché non passi sottotraccia, è il buon tennis espresso da Alex Zverev. Molto buono. In netta crescita. Fabio è stato non solo sportivo, ma anche assai lucido nel rendere merito al rivale. Il russo-tedesco ha fornito una prestazione assai convincente. Lui sì che ha saputo far fruttare al meglio le proprie qualità con le condizioni assai rapide del campo.
Impressionante come ha servito. Non un diluvio di Ace, ma palle costantemente sopra i 200 km/h e di una lunghezza e precisione matematica. Sentenze ad annichilire la risposta dell’azzurro. Forse oggi Fabio era un filo meno reattivo dell’altra sera, però il rendimento con la prima di Zverev è stato per quasi tutto il match da campione vero. Forte di questo vantaggio, ha governato con agio i suoi turni di servizio, ed è stato molto attento anche in quelli di risposta. Ha sparacchiato via 3-4 palle in tutto il match, sostenuto da un rovescio tanto bello quanto solido. Impressionante la fluidità del suo gesto, come arrivi benissimo sulla palla, sostenuto da appoggi perfetti, a trovare un timing ed una fluidità di esecuzione da maestro. Sulla direttrice cross ha giocato col pilota automatico, lungo, costante, una “macchina”. E bravissimo a chiudere improvvisamente l’angolo a tutta con una accelerazione imprendibile. Che forse, se vogliamo dirla tutta, dovrebbe cercare e provare più spesso, perché quella sbracciata diventa un colpo vincente. Contro tutti. Inoltre oggi Zverev è stato quasi perfetto anche nel trovare il cambio in lungo linea. Sempre per quel timing benedetto che si porta dalla culla, che gli fa leggere ad occhi chiusi la distanza e quindi gli permette di far entrare le sue corde nella palla facilmente, con un gesto armonioso, decontratto. Una bellezza. Questo è il colpo che dovrà far fruttare al massimo contro i grandi giocatori, perché lo nasconde molto bene e quando lo lascia partire così secco quasi non c’è difesa. Ancora più se riesce a tirarlo in leggero avanzamento, con un piede sulla riga di fondo. Lunghezza di palla, costanza di rendimento, facilità di gioco. Zverev è cresciuto molto negli ultimi mesi. Non lo ritengo ancora “pronto” al grande botto, ma ci stiamo avvicinando a grandi passi. Dove mi ha convinto di meno? Intanto è necessario attendere una o più verifiche contro avversari diversi da Fabio, più “tignosi”, che lo fanno lavorare maggiorente su palle complesse, che lo costringono a prendere l’iniziativa. La lezione patita qualche settimana fa da Nadal lo dimostra. A volte ha ancora la tendenza a cadere indietro sul dritto, perdendo quell’attimo di anticipo che fa enorme differenza. Dopo uno scambio cross, il cambio in lungo linea tende a scappargli largo, sempre per quel piccolo difetto di timing, l’attendere e far cadere la palla, ed il suo arretrare il busto. Il servizio sta diventando una base estremamente solida per impostare lo scambio da una posizione di vantaggio, ma per farne un’arma micidiale è necessario che cerchi più spesso la botta piatta, non solo al centro ma anche esterna. Più Ace contro i grandissimi sono necessari. E l’altro scatto di crescita che necessita è alla risposta. Attenzione: già oggi risponde molto bene; però tende a giocar troppo spesso la “stessa” risposta, ossia una botta lunga sui piedi del rivale all’uscita dal servizio. Eccellente tattica, molto “djoko-style”, però con quella si prende possesso dello scambio e si è costretti a lavorare ancora; vista la sua abilità nel chiudere l’angolo in cross da sinistra, o di accelerare con estrema facilità col dritto, perché non prendersi il rischio già dalla ribattuta? Non farlo in modo sistematico, ma alternare queste soluzioni, visto che le possiede e le governa, è un altro punto di forza, tattico e mentale, visto che mette ulteriore pressione al battitore, ancor più sulle seconde.
Alex Zverev è da anni considerato un predestinato, forse il più futuribile della NextGen perchè il più completo, il più solido. Adesso il tabellone di Roma si è aperto, e chissà che proprio sulla terra del Foro Italico non possa provare a raggiungere il weekend in un Master1000.
Dal Foro Italico,
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Marco Mazzoni
Zverev contro Anderson ha dato prova della sua forza non solo tennistica e fisica ma anche mentale contro un Kevin Anderson che ha giocato benissimo molti top ten avrebbero perso invece lui giocava passanti di rovescio dagli spalti col ginocchio sinistro radente il terreno a dimostrare un ‘ ottima forma fisica, se non cala , a fine anno sarà 6 o 7 del mondo
@ sasuzzo (#1849056)
Giusto
basta non andare la prossima volta in davis
Zverev un fenomeno ma veniva da un trittico durissimo Monaco (dove ha vinto)/Madrid e arrivato a Roma sembrava molto stanco già contro il serbo al secondo turno. Partita REGALATA da Fognini. Zverev futuro top 5 scontatissimo. Ma futuro.
Concordo, verissimo che Fabio sia entrato in campo nervosissimo. Infatti quando ho letto il tabellone pensavo fosse stato Fabio espressamente a chiedere di giocare a quell’ora, invece…..l’altro ieri alle 21, ok ….. ma stavolta proprio no….!
Ma cosa c’entra!! Un giocatore buono abbiamo, cerchiamo di accontentarlo e di favorirlo!! Lo farebbero dappertutto
La federazione italiana continua a fare quello che ha fatto finora:
favorire i grandi nomi stranieri.
Poi si ricordano degli italiani e delle italiane solo quando devono fare la Davis/FedCup
Siamo proprio asini. Noi un un top 10 non ce lo meritiamo.
probabile, ma ha delle chances
quasi certo
E perche fognini nn e’ un campione da meritare trattamenti di favore. Le chiacchere stanno a zero
Questo altro che master di milano questo va a londra
Vabbè gli organizzatori non lo sapevano altrimenti non avrebbero dovuto metterli nel programma credo. Almeno spero che non lo sapessero.
Tranquilli tanto poi arriva Nadal e lo asfalta.
Mazzocchi ma la grandissima fluidità del rovescio di Zverev e gli appoggi straordinari dove erano la scorsa settimana contro Nadal? Scusa la risposta mi e’ venuta scrivendo , non era in giornata.
Ieri Zverev era una macchina al servizio, meglio di oggi ..sempre sui 200 e passa con percentuali altissime. Troicki in risposta si sedeva a veder passare il treno.
Se serve così solo un grande ribattitore lo può ingabbiare.
perché in italia non siamo in spagna…..
Come era andata bene a Fogna con Murray così è andata di lusso a Zverev con un Fogna simile. L’obiettivo rimane Parigi per il nostro.
Sì sono ritirati nel doppio
Zverev ha anche il doppio oggi quindi questa volta non si possono contestare gli organizzatori per l’ordine di gioco di oggi perché da regolamento un giocatore con il doppio impegno deve giocare prima il singolare.
Piuttosto io li contesto per l’ordine di gioco di ieri in cui potevano mettere il doppio dei fratelli Zverev e non uno dei due che hanno messo oppure credo anche tutti e tre non sarebbe stato un problema.
Se perdeva di sera avrebbe detto che preferiva giocare alle 12. 😳
fognini è quello che è va bene….è una primadonna va bene…perché non favorirlo e farlo giocare di sera con campo più lento…perché??
sono sempre più convinto che è entrato in campo “scazzato”
l’altra sera con murray (sia pure non al top ed i suoi risultati sono emblematici) aveva avuto tutt’altro atteggiamento
Certo che se fabio( lo ricordo unico Italiano che era ancora in gara capace di vincere contro il n 1) non viene ascoltato dal torneo di casa e anzi sfavorito, siamo proprio alla frutta
Magari non avrebbe neanche vinto ma almeno se la sarebbe giocata e avrebbe lasciato il foro italico tra gli applausi ( anche se avrei preferito che il centrale glieli dedicasse pure dopo la delusissima partita di oggi)