Diario dal Foro Italico – PreQuali DAY2
Quanto mi mancava il tennis al Foro. Dodici mesi dopo, i campi del Foro Italicoieri sono tornati ad essere popolati dai migliori giocatori italiani (per ora), e, dalla settimana prossima, dai migliori e basta (anche se l’assenza di Roger è un colpo basso, ancora da digerire). Dopo la giornata di ieri piena di nuvole dove sono stato un po’ al Garden a vedere le qualificazioni prima di andare al Foro per prendere la mia divisa da raccattapalle e dare un’occhiata ai match di Berrettini junior e della Bilardo, principalmente, oggi è stato il primo giorno di “lavoro”, e, a 12 mesi di distanza, devo dire che un po’ la fatica si è sentita.
La convocazione stamattina era per le ore 7.45 e, dopo appello, cambi delle divise e assegnazione campi, sono rapidamente diventate le 9, orario di inizio dei match. Sono stato nominato capogruppo del campo4, con primo ingresso previsto alle 10 (noi ballboys dobbiamo stare, di solito, com’è successo oggi, un’ora in campo e due ore fuori), quindi ho approfittato del poco tempo libero per fare un giro nei campi e dare un’occhiata ai vari match che si stavano disputando: poco da raccontare, se non la solidissima prestazione della Arcidiacono, che non avevo mai visto dal vivo, che, con una carica incredibile (sottolineata anche da un grunting spesso eccessivo), ha compiuto una delle maggiori imprese di giornata battendo la Brescia con un doppio 6-3, vincendo praticamente tutti i games lottati e mostrando spesso anche buone doti di tocco, palle corte in primis.
Quando sono entrato in campo alle 10 si stava disputando il secondo set tra Tatiana Pieri e la Dentoni, con la lucchese ampiamente avanti, 6-2 3-0, con un tennis pressochè privo di errori, tant’è che la Dentoni, girandosi verso il proprio coach, chiedeva come fosse possibile che non sapesse come vincere un punto: certo, Corinna non è più ai livelli di qualche anno fa purtroppo, ma davvero oggi Tatiana ha giocato per la prima ora da paura. Avanti 6-2 4-0, col match ampiamente nelle proprie mani, c’è stata la reazione d’orgoglio della Dentoni che ha iniziato a spingere maggiormente, la sorellina di Jessica ha iniziato a sbagliare qualche palla in più consentendo a Corinna di rientrare fino al 4-3. L’ottavo game vedeva però di nuovo l’allungo di Tatiana, complice anche un doppio fallo della tennista di Pietrasanta sul 30-30: la reazione, però, non tardava ad arrivare e, scuotendosi spesso a suon di pugnetti ed esultanze, la Dentoni annulla due match point alla Pieri e la aggancia sul 5-5. Tutti gli sforzi della rimonta, però, , sono stati resi vani dai due games successivi, con Tatiana che al terzo match point riusciva a chiudere grazie ad una fantastica controsmorzata di dritto su una palla corta ben eseguita dalla Dentoni.
Ho sfruttato le due ore successive di pausa per andare a vedere, prima, il match di Berrettini sul Pietrangeli con Di Mauro e dopo un primo set molto equilibrato nel secondo Matteo, supportato da Santopadre e da Rianna, nel secondo il tennista dell’Aniene ha sciolto il braccio lasciando andare maggiormente i colpi e facendo male non solo con le due armi principali, servizio e dritto, ma anche con qualche pregevole vincente di rovescio e qualche palla corta, soluzione sicuramente utile al suo gioco specialmente su terra rossa. Quello che però mi ha impressionato più di tutto di Matteo oggi è stata la seconda palla di servizio in kick, davvero impressionante il rimbalzo, così alto da non permettere mai a Di Mauro di far male con la risposta. Sul 6-4 4-1 decido di tornare verso il campo4 dove assisto, nel frattempo, sul campo affianco, al match più rocambolesco di oggi: la Di Giuseppe, che aveva vinto il primo set 6-4 con la Colmegna, dopo non aver sfruttato numerose chances di break sul 4-4 del secondo ed aver perso il game aveva anche totalmente perso la testa, sciogliendo completamente e perdendo 6-4 il secondo set e trovandosi sotto in un batter d’occhio 4-0 nel terzo ma a quel punto, con niente da perdere, ha ricominciato a fare il suo gioco tirando col dritto e variando spesso il ritmo col rovescio, oltre a mostrare spesso delle pregevoli discese a rete che nel tennis femminile son sempre più rare e questo improvviso risveglio ha innervosito la Colmegna che ha cominciato a lamentarsi anche di qualche net chiamato dall’arbitro sulla sua prima di servizio: non c’è il sensore sulla rete nelle prequali, quindi è a totale discrezione dell’arbitro. La più anziana delle due “Martine”, allora, ha infilato sei giochi di fila e da 0-4 ha vinto 6-4 al terzo, in un match a dir poco incredibile.
Sul campo2, intanto, si trasferiva la bolgia del “clan Berrettini”, composto principalmente da soci dell’Aniene, perchè stava giocando Jacopo contro Caruso, in un match che sulla carta appariva chiuso. Il minore dei due fratelli Berrettini è sceso in campo molto contratto nei colpi, specialmente nel rovescio, e i primi 3 games sono stati una passeggiata per Salvo. Tutto facile, forse troppo facile, infatti non appena Jacopo ha iniziato a giocare come è nelle sue corde, spingendo molto da fondo con ambo i fondamentali, Caruso ha sprecato parecchie chances ed ha dovuto subire il rientro di Berrettini, fino al 3-2, e questi due games influiranno molto sul morale di entrambi nel secondo set, specialmente in quello di Jacopo che ha iniziato a credere di potersela giocare ad armi quasi pari. Già, dopo il primo parziale terminato 6-2, il secondo set è finito nelle mani di Jacopo complici i tanti, troppi errori del siciliano, che se ne è andato alla fine del set in bagno a chiarirsi un po’ le idee. Erano ormai le 13 ed era ora di rientrare, ma l’andamento del match ho continuato a seguirlo grazie alle esultanze dei rispettivi tifosi che si sentivano benissimo sul campo4, dato che anche i tifosi di Salvatore avevano alzato un po’ il volume vedendo il loro beniamino in difficoltà. La partita la vincerà Caruso, dopo un terzo set dominato e vinto col punteggio di 6-1, ma i segnali lanciati dal fratellino di Matteo fan comunque ben sperare per il futuro. Sul mio campo, intanto, c’era una battaglia, per certi versi inattesa, tra Eremin e Pancaldi: livello alto, a tratti altissimo, con la palla che usciva dalle corde di entrambi con velocità veramente notevoli e, non avendo mai visto Pancaldi dal vivo, son rimasto piacevolmente colpito dal suo gioco, infatti è dotato di un buon servizio, di un buon dritto, di un rovescio in back tagliatissimo che ha mandato al manicomio Edo nel secondo parziale ed anche di una buona voleè, sfruttata ogni tanto con qualche serve&volley, che è sempre bello da vedere. Eremin, nervoso dopo aver perso il secondo set, ha vinto un game fondamentale sotto 2-1 nel terzo annullando parecchie chances di break (nonostante abbia servito 3 aces ampiamente sopra i 200km/h in quel game) e quel game vinto gli ha permesso di scuotersi e, molto sostenuto da Chicco Porro, assistente di Puci, si è iniziato a caricare spesso e volentieri urlando “sì!” al termine di scambi lottati vinti. Il break nel quinto gioco e il break, soffertissimo, nel settimo gioco, gli han permesso di vincere il faticosissimo, anche se il punteggio non lo direbbe terzo set per 6-2 e i segnali lanciati oggi da Edo per me son più che positivi, dato che Pancaldi era palesemente in stato di grazia (ha anche giocato ad un certo punto un passante di rovescio lungolinea ad una mano che ha lasciato tutti a bocca aperta). Dopo di loro sono entrati Mager e Di Nicola, con l’arbitro che ha sbagliato il nome del ligure annunciandolo come “Alessandro Mager”, facendosi così riprendere (col sorriso) dal classe ’94 che lo ha prontamente corretto. In un clima amichevole iniziava così il match, sin dai primi scambi il meno giovane, seppur di poco, dei due Gianluca appariva nettamente superiore e molto centrato, con continui attacchi nei pressi della rete e grandi vincenti, soprattutto di dritto, da fondo. Il match si rivelerà una formalità, 6-1 6-2 lo score finale, ed anche per quanto riguarda lui si son visti degli ottimi segnali ma purtroppo lo sappiamo, il suo problema è la continuità, già domani con Naso potrebbe rinnegare quanto di buono mostrato oggi.
Già, Naso, perchè nonostante si sia ritirato dall’attività internazionale oggi ha dimostrato un grande stato di forma e una grinta non da poco, rimontando un set ad un grande lottatore come Bortolotti in una partita di buon tasso tecnico, soprattutto grazie a “Giallo” e al suo rovescio, mentre di Marco son sempre apprezzabili le qualità da difensore e la grande grinta, a volte forse un po’ eccessiva, tant’è che anche Naso ogni tanto era infastidito dalle sue esultanze. Il pomeriggio andava avanti senza particolari sorprese, con Gaio che sbrigava abbastanza agevolmente la pratica Ricca (6-2 7-5, non ho visto molto, attendo match più impegnativi per Fede), Pellegrino che approfittava di un Trevisan apparso non al top della condizione fisica, poco mobile e neanche troppo carico, ed anche la bella vittoria di Capecchi su Giacalone in un match più combattuto di quanto non dica il punteggio.
Erano diventate le 16, ora di rientrare sul campo4, con Arnaboldi agevolmente avanti 6-0 4-3 su Heras. Patricio però è un fighter, questo chi lo conosce lo sa bene, ed Arnaboldi è stato tanto, troppo ingenuo, nelle chance che ha avuto a disposizione nel secondo set e che non ha sfruttato, come per esempio i due set point sul 5-4 e servizio dell’argentino, sul primo dei quali ha tentato di chiudere in bellezza fintando una palla corta e provando un attacco in chop di dritto finito lungo di poco. Heras si caricava, esultava quasi ogni punto ed arrivava al tie break dove, dopo essersi trovato 3-0 subito ed aver subito la rimonta del canturino fino al 3-3, chiudeva per 7 punti a 4 forzando la partita al terzo parziale e facendo iniziare ad innervosire non poco Arnaboldi, che scagliava prima la racchetta in terra, poi la pallina nel viale del Foro, procurandosi così un warning meritato. Anche nel terzo set, nonostante il 2-0 immediato del canturino che aveva ri-iniziato a mostrare il suo bellissimo tennis, fatto di variazioni, attacchi e dritti vincenti, subiva il ritorno di Heras fino al 3-2 in favore dell’argentino con Andrea che perdeva ancora una volta totalmente la pazienza, iniziando ad imprecare contro chiunque, se stesso compreso, accusandosi di aver fatto una programmazione insensata per giocare questo torneo, inutile, a dir suo. Riusciva, per fortuna, a calmarsi in tempo Arnaboldi e ottenendo il break decisivo sul 4-4 al terzo set vinceva una partita che avrebbe potuto chiudere circa 1h e 20 prima, evitando i malumori di molti raccattapalle che avrebbero preferito tornare a casa alle 17.30, e non ben oltre le 19, come poi effettivamente sarà; già, perchè funziona che fino a quando non finiscono tutti i match del campo a cui sei assegnato, non puoi lasciare il Foro.
Prima delle 19 c’era tempo di farsi un giro e vedere altro bel tennis, specialmente sul campo3, con un Jimbo Moroni super in forma, sostenuto anche da parecchio pubblico, che dava vita ad un match bellissimo contro Trusendi, vinto per 6-2 al terzo dal romano che si è fatto notare, oltre che per la potenza nei colpi, anche per un’ottima mano in alcune voleè per niente facili. Sul Pietrangeli intanto chiudeva Napolitano, del quale ho visto ben poco, ma mi han detto fosse abbastanza stanco per il ritorno lampo da Ostrava e quindi il match, a quanto ho capito, non è stato indimenticabile. Sul campo1 sfortunatissima la Natali che, dopo essersi aggiudicata il secondo set 7-5 con la Giovine, è stata costretta al ritiro per infortunio, anche piuttosto grave, dopo il primo game del terzo, uscendo in barella con le lacrime e col ghiaccio sul ginocchio: in bocca al lupo Marianna!
Del match tra Paolini e la Di Sarra, vera sorpresa del giorno, non ho visto purtroppo niente ma avendo visto l’alto livello di Federica, mostrato ieri, temevo che avrebbe potuto insidiare un po’ Jasmine, ma non a tal punto dal buttarla fuori. L’ultimo ingresso da ballboy è stato alle 19 con in campo Sabino e Zmau, in un match a dir la verità non troppo bello dal punto di vista tennistico ma apprezzabile per la grinta mostrata dalle due giocatrici. Sul 3-3 del secondo set, dopo che l’italosvizzera aveva vinto il primo, questa si è trovata sotto 15-40 in un game che avrebbe probabilmente portato il match al terzo ma, per fortuna di noi ballboys, così non è stato, infatti Lisa ha prima tenuto il servizio, poi è stata controbreakkata ma è riuscita a chiudere la partita al secondo match point, col punteggio di 6-3 6-4 e dopo una stretta di mano molto cordiale con la Zmau ci ha liberati dal nostro incarico, dato che il programma sul campo4 si era esaurito e dato che ormai erano quasi 12 ore che stavo lì, ho deciso anche io di andarmene, anche perchè la Paolini era avanti 3-1 al 3° quando ho lasciato il Foro e credevo, a quel punto, che l’avrebbe portata a casa.
Si conclude così il diario della prima, intensa e stancante, ma anche molto soddisfacente, giornata di tennis, che verrà seguita da molte altre nei prossimi 14 giorni: lo spettacolo è appena iniziato!
AndryREAX (Andrea Pellegrini)
TAG: Pre Quali Roma, Pre Quali Roma 2017
Graazie!!!
E invidia assoluta!
Grazie per il diario leggerlo è un pò come esserci! 🙂
Caro Andry, sai qual è uno dei motti dei giornalisti? Che quello che conta di un pezzo è l’attacco perché il lettore o lo conquisti nelle prime 5 righe, o lo perdi per sempre. E quella è un’inesattezza. Detto questo, so anche che lo spirito del tuo pezzo è un altro. Quindi, nessuna vena polemica, anzi regali a tanti che al Foro non ci sono mai stati un po’ di atmosfera. Saluti.
No, a partire dalle quali c’è sempre il sensore 😉 Che poi, anche quello sbaglia parecchio.
Una volta, prima dell’avvento dei sensori, c’era chi giudicava il fallo di rete al servizio stando appositamente in ginocchio e con una mano appoggiata al nastro. Visto che l’ineffabile federazione pompa questo torneo come democratica possibilità (avendo versato l’obolo-tessera) di giocare nel tabellone principale di un evento prestigioso, avrei creduto che anche l’organizzazione, comprendente chi giudica, fosse al livello di tale evento. Così, evidentemente, non sembra essere: il livello giudicante di queste prequali sembra quasi essere da “circolo sottocasa”, se non da CRAL aziendale.
Ma poiché credo di aver capito che i campi su cui si gioca ora siano gli stessi su cui si giocherà settimana prossima, c’è un altra, sconcertante, possibilità: che, anche negli incontri dei tabelloni principali maschile e femminile del torneo, vi sarà chi dovrà giocare nell’incertezza di sapere se la propria palla abbia toccato il nastro al servizio, con seguito di relative ed inevitabili polemiche. Si tratta di due tornei che assegnano 1000 punti al vincitore e 900 alla vincitrice…
Napolitano c’è. Gli altri, per scelte di programmazione, han preferito giocare i challenger dove avevano più possibilità di fare punti. Comunque sì, mi sono espresso male, intendevo in questi giorni a Roma tra qua e il garden, dove ci sono gli altri che hai nominato.
No, non era mia intenzione dire che il meccanismo delle prequali é giusto, e tanto meno il tempismo, la mia intenzione era solo raccontarvi una bella giornata di tennis, tutto qua. Polemica inutile.
Grande Andry
SE UNA COME LA PAOLINI NON PRENDE UNA WILD CARD A ROMA….
….TUTTO QUESTO TEATRINO MI SEMBRA ASSURDO!!!
ottimo pellegrino con il dritto e il servizio, impreciso col rovescio
bentornato al mitico giallo
bravo e grazie. raro leggere di una sfilza di incontri senza annoiarsi.
“Dodici mesi dopo i campi del Foro Italico sono tornati ad essere popolati dai migliori gocatori italiani…”. E Travaglia, Cecchinato, Napolitano, Quinzi, Donati, Bellotti, Giustino dove sono? Oggi le comiche… Ma li detta Binaghi certi articoli?
welcome back andry
Sempre un piacere leggere i tuoi diari. Ti avrei anche chiesto a breve se quest’anno avresti rifatto il ballboy XD buon lavoro e buon divertimento al foro 😉