Challenger Barletta, Bedene: “Vittoria complicata, grande gioia”. Il dt Enzo Ormas: “Edizione promossa a pieni voti, oltre 10mila presenze in una settimana”
Tre trofei sollevati al cielo nelle sue ultime tre partecipazioni, nessun set ceduto agli avversari, 15 partite consecutive concluse con una vittoria: il film si ripete al Challenger Città della Disfida di Barletta, arrivato alla 18esima edizione sotto l’egida della Wave Productions. E’ ancora Aljaz Bedene a conquistare la vittoria nel tabellone del Singolare: superato in finale il portoghese Gastao Elias per 76, 63 al termine di una sfida intensa, emozionante, durata più di due ore. Dopo i successi del 2011 e del 2012, il tennista britannico –tesserato un tempo anche con il Ct Simmen di Barletta- torna a mettere la sua firma nell’albo d’oro della competizione.
“E’ stato bellissimo essere a Barletta, qui ho vinto 15 partite di fila e vuol dire che ho sempre affrontato la competizione in ottima forma –il commento di Bedene- a Barletta sto bene, ma come in tutta Italia: qui ho vinto tanti tornei, tanti Challenger, e si sta bene grazie alla gente e all’ambiente”. Eppure i quattro giochi consecutivi conquistati da Elias nel primo set stavano minando la sua scalata verso la vittoria: “Non era semplice giocare oggi, il campo era molto lento anche a causa del meteo, poi nel secondo set ho acquisito maggiore confidenza con la partita e ho portato a casa la vittoria. Il futuro? Spero che questo sia stato l’ultimo Challenger (ride, ndr), nel 2017 ho conquistato già gli stessi punti dell’intero 2016. Ora miro ai Master, voglio entrare nella Top 30 entro la fine dell’anno solare in corso”.
Sconfitto, ma comunque soddisfatto per il cammino vissuto a Barletta, è stato il portoghese Gastao Elias: “Aljaz ha giocato molto bene, è in un periodo di grande forma fisica e arrivava da tre vittorie in altrettanti tornei, personalmente non credo di aver giocato una brutta partita, ma lui ha fatto meglio –il commento del 26enne di Lourinha- era la mia seconda esperienza a Barletta.La prima volta ero arrivato ai quarti di finale, quest’anno ho perso in finale, ora spero che la prossima sia la volta buona. Ora punto alla tappa di Francavilla per accedere al tabellone di Wimbledon”.
La testa di serie numero 1 e la testa di serie numero 2 in finale, elemento di soddisfazione per il direttore tecnico del Challenger, Enzo Ormas: “Direi che è quasi il sogno di ogni organizzatore, ma non dimentichiamo tanti altri tennisti di elevato valore che ci hanno pregiato della loro presenza in questa edizione. A Barletta Bedene non ha perso un set, ha mostrato grande forma e oggi con Elias hanno dato vita a una finale estremamente piacevole: un grazie va al pubblico, che ci è stato vicino. Oggi erano in 1500 nonostante la giornata festiva e il meteo, e durante la settimana abbiamo superato il record di 10mila presenze della scorsa edizione”. Il Challenger ha compiuto 18 anni e guarda già alla prossima avventura: “Comporta costi importanti, che sono stati sostenuti grazie all’impegno dei partner commerciali –evidenzia Ormas- ma servirà uno sforzo in più: questi avvenimenti sono l’anima del territorio e lo promuovono per 10 giorni, 24 ore su 24, con tanto di dirette streaming sul circuito Atp e su Supertennis”.
Gradita presenza sugli spalti quella di Nicola Amoruso, ex attaccante di Juventus, Reggina e Torino tra le altre: “In famiglia abbiamo una grande passione per il tennis, e da quando ho smesso di giocare a calcio è una disciplina che pratico con grande costanza. Ho visto alcune partite e mi hanno colpito livello e organizzazione. Un bello spettacolo, importante per tutto il territorio”.
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2 commenti
Se mettiamo due top100 (fra l’altro, un ex-top50 e un ex-top 60) a giocare con ragazzi con tanta esperienza in meno che si barcamenano fra la 150 e la 300 posizione mondiale secondo voi chi arriva in finale? Tutto scontotato e tutto profondamente ingiusto. E Elias che dice che farà pure Francavilla…che schifezze queste regole…
Be mo non ci venire più 🙂