John De’ Viana e l’ossessione di vedere le sue figlie campionesse di tennis
John De’ Viana, cinquantacinquenne britannico, si appresta ad affrontare un processo presso il Tribunale di Londra che lo vede accusato di aver aggredito le proprie due figlie, rispettivamente di 19 e 21 anni, nell’ossessivo tentativo di renderle campionesse di tennis.
La vicenda, portata ieri alla luce da The Telegraph, sarebbe stata persino caratterizzata da allenamenti che iniziavano anche alle cinque e mezzo del mattino e terminavano al calare del sole, gravi insulti rivolti pubblicamente e persino aggressioni, durante i tornei in cui le ragazze non ottenevano i risultati sperati.
“Dopo aver perso una finale, lui mi ha sputato, presa a calci e maltrattata. Ha detto che la mia prestazione non era stata al livello che lui avrebbe voluto. Ci chiamava ‘cose orribili'”, ha rivelato la più grande delle sorelle De’ Viana ai microfoni del noto giornale britannico.
Gli abusi sono comunque terminati oramai da cinque anni, ovverosia dal momento della separazione dei genitori: nonostante ciò, il caso è venuto alla luce soltanto adesso.
Edoardo Gamacchio
TAG: Notizie dal mondo
5 commenti
Gente malata!! 😕
E guarda caso sono tutti dei falliti, dei perdenti….
Purtroppo genitori così esistono anche al di fuori dello sport!
Genitori che si fanno prima il film su come deve essere la vita dei propri figli e poi, non appena la realtà delude le loro attese, ecco che sfogano tutte le loro frustrazioni sui figli!
La realtà è che i casi che diventano noti nel mondo dello sport e dello spettacolo sono solo la punta di un iceberg!
Peccato che siano diventate maggiorenni, altrimenti erano da affidare al padre!!!!!
Un padre così buono, premuroso, affettuoso e che pensa alle figlie dove lo trovate????
Io mi auguro non solo che venga condannato, ma dovesse essere messo in carcere la chiave venga buttata nel cratere di un qualsiasi vulcano!!!!!!
Purtroppo certi umani perdono l’equilibrio mentale, si ammalano e diventano disumani, il caso di famigliari che si sentono “proprietari” in questo caso delle figlie purtroppo e’ dilagante in forme piu’ o meno malate.
La mia solidarieta’ massima a queste povere ragazze che hanno un padre che ha di gran lunga perso di vista cosa vuol dire essere padre…