Sam Querrey, tanta sfortuna e tanti scalpi eccellenti
Un giocatore non certo spettacolare (nel senso più intrinseco del termine), un tennis sicuramente redditizio in grado di condurlo a traguardi importanti eppure non di quelli che animano le folle sugli spalti, un tennista dall’atteggiamento low profile che può vantare scalpi eccellenti, vicino alla doppia cifra per numero di tornei vinti in singolare e che senza gli infortuni subiti stagioni orsono avrebbe potuto ambire alla top10: l’americano Sam Querrey è tutto questo e molto altro, atleta serio che ha recentemente alzato al cielo il trofeo dell’ATP500 di Acapulco battendo in finale e da sfavorito nientedimeno che un ritrovato Rafa Nadal.
Lo statunitense non è nuovo a questi exploit contro tennisti dall’assoluto valore, basta ricordare la vittoria colta l’anno scorso a Wimbledon contro il dominatore incontrastato (fino a quel momento…) Novak Djokovic, torneo Major in cui si spinse fino ai quarti di finale, a oggi il suo miglior piazzamento Slam; con la vittoria messicana Querrey rientra in top30, lui che ha un best ranking di numero 17 al mondo, e tocca quota nove tornei vinti in singolare (conta anche 5 affermazioni in doppio): Las Vegas nel 2008, Los Angeles nel 2009, addirittura Memphis, Belgrado, il Queen’s e nuovamente Los Angeles nel 2010 suo anno di grazia, torneo losangelino che rivince per la terza volta nel 2012, prima di tornare al successo quattro anni dopo a Delray Beach nel 2016, trionfo che rappresenta una vera e propria ripartenza per il gigante Sam dopo un periodo assai buio.
Giocatore polivalente che ha ottenuto vittorie sul cemento outdoor (sicuramente la sua superficie favorita) ma anche sul cemento indoor, sulla terra rossa e sull’erba: la sua carriera avrebbe potuto prendere una piega ben diversa se non avesse subito brutti e singolari infortuni con conseguenti lunghi stop che ne hanno rallentato l’ascesa ai vertici. Nel 2009 ad esempio, mentre è impegnato nell’ATP di Bangkok, cade su un tavolo di vetro e si procura una lesione a un braccio che lo tiene lontano dai giochi diversi mesi, mentre nel 2011 gioca un tennis senza particolari acuti con la stagione che si chiude in anticipo per un infortunio al gomito sinistro patito al Queen’s, infortunio che lo costringe all’operazione e a saltare la stagione estiva sul cemento americano. Quando sembra tornare la faticosa normalità però, Querrey si becca una rara infezione al cordone ombelicale che ne rallenta ulteriormente il rientro.
Un gran professionista Sam, un servizio bomba ciliegina su dei buoni fondamentali da fondocampo e un discreto gioco di volo (in doppio vanta anche un successo Master1000): anello di congiunzione perfetto fra Roddick e la nuova generazione, il classe ’87 è ancora in tempo per togliersi grandi soddisfazioni, magari ritoccando quel best ranking fermo al gennaio del 2011. La fortuna sembra essere girata questa volta dalla parte dell’americano, il primo importante banco di prova saranno i due Masters1000 americani oramai alle porte.
Alessandro Orecchio
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Non sono d’accordo che il suo gioco non sia spettacolare. Semmai non ha mai dimostrato una grande personalità.
In ogni caso ha un potenziale enorme. Avesse avuto maggiori risorse agonistiche (oltre che meno infortuni), avrebbe avuto tutte le carte in regola per arrivare a vincere anche tornei dello Slam. Ha un gran servizio e anche i colpi da fondo sono assolutamente eccellenti. Può chiudere lo scambio da fondo in qualunque momento, sia con il dritto che con il rovescio (ne sa qualcosa anche Nadal). Anche a rete gioca molto bene. Il suo problema è l’agilità, cosa piuttosto inevitabile data la sua mole. Ha un’altezza di mt. 1,98 e inoltre è anche piuttosto muscoloso con ossatura massiccia! Ma per diventare un fuoriclasse devi anche avere un fisico integro
Anche se ha avuto dei periodi negativi c’e’ da dire che ha fatto anche delle cose belle. Bravo Sam! E bravo anche l’autore dell’articolo! @@@
Tennis di sostanza.
Bravo.
anche io chiedo , gentilmente, alla redazione di ripristinare la pagina : Italiani. grazie
A volte si è portati a pensare che un tennista sereno e rilassato in campo non abbia la personalità e la concentrazione necessarie, ma questo a mio avviso non è il caso di Querrey. A me il suo atteggiamento piace e anche il suo tennis, che non trovo poi così poco spettacolare.
Non ho in mente di infortuni sinceramente, ha sempre fatto bene in uno o 2 tornei l’anno in America, più di così non fa. Robottone d’annata.
Secondo me il lunghone Sam può dire la sua in altri tornei del circuito anche perché riesce ad adattarsi su molte superfici,l’ho visto bene in Messico di fronte aveva un certo Nadal..quindi forza Sam.
Querrey ha sicuramente ottenuto meno in carriera rispetto alle sue qualità, peraltro sottovalutate! Ha un servizio che non ha nulla da invidiare rispetto ai bombardieri del circuito e si muove molto bene per la stazza! Quando sta bene poi, ha un dritto micidiale… fatico a trovarne di migliori nel circuito per coordinazione ed efficacia
A me sta simpatico…
In effetti è un giocatore di primo livello su queste superfici Querrey. Approfitto di questo spazio per tornare a chiedere alla gentile redazione di ripristinare la utilissima informativa sugli azzurri/e in campo il giorno dopo nei tornei Challenger, ATP WTA. Grazie