Arriva “In/Out” per il tennis. Possibile svolta anche per i tornei minori
Accade tutti i giorni, sui campi da tennis, che vadano in scena battibecchi per tentare di stabilire se la pallina sia finita sulla riga o se, al contrario, il tiro sia terminato fuori dai confini del campo.
Grazie al lavoro dell’ingegner Grégoire Gentil, ad ogni modo, discussioni del genere potrebbero presto smettere del tutto di verificarsi. Sembrerebbe, per giunta, che non debbano nemmeno essere impiegate costose tecnologie per raggiungere l’obiettivo sopracitato.
Il quarantaquattrenne francese, stabilitosi a Palo Alto, potrebbe infatti aver inventato un dispositivo capace di rivoluzionare il tennis.. “social”: trattasi di “In/Out”, piccolo congegno che opera dalla cima della rete e, quando connesso alla fotocamera di uno smartphone, riesce a monitorare in tempo reale tutte le linee del campo e stabilire di conseguenza se la pallina sia terminata dentro, sulla riga o fuori.
L’algoritmo utilizzato per la realizzazione del progetto è lo stesso impiegato da colossi quali Tesla e Google -che lo hanno adottato per testare i prototipi di automobile con pilota automatico, garantendo un’efficacia di viabilità del 99%. “Una cosa del genere non sarebbe stata possibile, cinque anni fa”, ha dichiarato Gentil. Il quale, inoltre, ha condotto una simulazione della propria creazione con il giornalista di Bloomberg che si è occupato dell’intervista ed ha naturalmente generato grande meraviglia. Durante la prova, tutto quello che i presenti hanno dovuto fare è stato controllare se, effettivamente, i verdetti di In/Out fossero stati corretti.
Sebbene abbia le credenziali per affermarsi come un’idea rivoluzionaria, quella di di Gentil non è una iniziativa che apporterebbe cambiamenti al gioco da un punto di vista strettamente pratico. Non si tratterebbe, infatti, di alterare l’esistente sistema elettronico di arbitraggio che viene già impiegato in tutti i principali tornei del mondo; piuttosto, il vantaggio competitivo di In/Out sarà quello di costare appena duecento dollari, contro i sessantamila richiesti per installare hawk-eye su ciascun campo.
Edoardo Gamacchio
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10 anni è improbabile ma
https://www.youtube.com/watch?v=-h5qpXO3isM
Ormai manca solo l’AI (che si sottrae ad una previsioe precisa sui tempi di evoluzione…)
Grande invenzione, potenzialmente rivoluzionaria.
Interessante… sfida tra cyborg. Why not? Credo tuttavia che passeranno molto più di 10 anni.
eccellente! Del resto, tale sistema è molto più semplice di un autopilot, dunque è difficile stupirsi. Il problema è che a questa velocità, tra 10 anni, ci sarà un robot che giocherà a tennis meglio dei campioni…. speriamo che almeno si autoevolva in una versione alla Mcenroe (a livello di gioco ma anche di insolenza…) 😈
Hai perfettamente ragione! Porrebbe fine delle grattate!
@ Vinny (#1784588)
Vero!
Importante a livello pro sui campi secondari.
Devastante nei tornei di 3a e 4a, paradiso dei “sei lungo” a ripetizione
😀
Una invenzione creata per la tranquillità di Troicki (campo secondario trascurato con possibilita di furti millimetrici e sbrocco)! 😆 Per il servizio probabilmente se ne dovrebbe mettere una nella parte opposta del campo perchè la prima sarebbe tarata per considerare buone le palline appena dopo i rettangoli di battuta. Infine andrebbe ben protetta perchè uno con la testa calda potrebbe spaccarla con una pallata insofferente.
Si dovrebbe creare un sistema di arbitraggio-rete con incorporati 2 sensori per battuta e scambio ai lati + sensore per il nastro il tutto a prova di pallate o racchettate.
Magari!
Se fosse attendibile sarebbe una grande invenzione. Dovrebbe essere installato in ogni campo su cui si organizzano Tornei FIT: così si renderebbe la vita più dura agli immancabili ‘orbi seriali’ che affollano i circoli di provincia.
Un sacco di giudici di linea disoccupati che vanno ad accodarsi ai tassisti 😥 comunque è un’occhio di falco in pratica