Oleksandra Andrieieva: “gioco per dare il meglio di me”. La sedicenne tennista di Odessa ci racconta il suo tennis, tra vittorie, speranze e determinazione
Era l’alba di un giorno d’estate del 1898: il sole cominciava ad affacciarsi sul Mar Nero e dalla steppa arrivava un venticello mite. Eduardo Di Capua, era un musicista napoletano innamorato di una splendida ragazza piemontese. Emigrato per lavoro, si trovava nella città di Odessa ed aveva appena ricevuto dall’amico Giovanni Capurro il testo di una canzone che sarebbe diventata la più famosa del mondo. Eduardo, sorseggiando un caffè, cominciò a studiare i versi, leggendoli e ripetendoli più volte, mentre guardava dalla finestra il paesaggio incantevole: attimo per attimo, già alcune armonie si componevano nella sua mente. Le ripeteva dentro di sé ed ancora si modulavano le note. Allora, quando ne fu convinto, le provò al pianoforte, una prima volta, poi una seconda e pian piano la canzone si compose, come per magia. Ormai era pieno giorno: Eduardo felice poteva telegrafare al suo amico per dirgli “Giovanni, ho la musica!” Pochi sanno che così nacque “’O sole mio”, molto più di una canzone: tutto si realizzò in una magica alba ucraina che illuminava il cielo di Odessa.
Oleksandra Andreieva, 16 anni appena compiuti a novembre, molto più di una promessa del tennis ucraino, probabilmente non sa nulla di questa storia che lega Odessa, la sua città natale, all’Italia e a Napoli. Ne verrà a conoscenza leggendo questa sua intervista rilasciata al telefono, nel solco della leggenda, proprio ad un napoletano. Solarità e malinconia, determinazione e tristezza, si confondono nella sua anima, proprio come nella famosa canzone, e da un unico accenno, che abbiamo rispettato senza approfondire, si intuisce il perché.
Allora Oleksandra, presentati ai lettori italiani di livetennis:
Ho iniziato a giocare a tennis più di dieci anni fa, quando avevo cinque anni: la mia prima coach è stata mia mamma. Non era lei a volere che giocassi a tennis, gliel’ho chiesto io proprio a 5 anni.
Penso di essere una tennista che colpisce sempre per fare punto, non mi piacciono i lunghi palleggi, mandare sempre la palla di là aspettando l’errore, non fa parte del mio gioco, ma in fondo neanche di me. Il mio colpo migliore è il dropshot, mentre quello che devo migliorare è la volée. Il mio primo obiettivo per il 2016 era di entrare nelle prime 100 dell’ITF juniors cercando di migliorarmi, e mi sembra di averlo realizzato. L’altro obiettivo era giocare il primo grande slam, e nel corso del 2016 ho fatto di tutto per riuscire ad andare in Australia nel 2017 e ci sono riuscita. Ho partecipato a tutti i tornei Juniors del grande slam. Penso di dover giocare e migliorare ancora nei tornei professionistici ITF e cercare di entrare tra le prime 500 del ranking, penso sia il miglior programma per quest’anno.
Raccontaci il tuo match più bello:
Il match più bello della mia vita… In realtà non me ne ricordo uno in particolare, perché penso che tutti quelli in cui ho giocato bene siano stati i più belli della mia vita… Però me ne ricordo uno di due anni fa, avevo 14 anni e avevo appena iniziato a giocare nell’ITF juniors: arrivai nello Zimbabwe con mia mamma, e giocai nel terzo turno contro Nicole Dzenga una ragazza locale. Abbiamo giocato per più di 4 ore, 7-6/6-7/7-6 (6) (in realtà il secondo set è finito 4-6, nda), il punteggio finale mi pare, non sono sicura, stavo perdendo il tie break 6-3 e alla fine ho vinto 7-6, è stato il match più bello della mia vita perché ero esausta ma alla fine ce l’ho fatta. E poi ho vinto il torneo!
Hai un modello di tennista?
Ti posso dire che il tennis femminile non mi piace, è successo anche agli Australian Open, lo trovo troppo lento, poco interessante… Ovviamente voglio dire che è poco interessante per me, per cui non ho una tennista preferita.
Hai una sorella che gioca:
Mia sorella si chiama Tatiana Andrieieva, tra due settimane compie 18 anni, ha un anno e mezzo più di me. Studia negli USA all’università di San Francisco e gioca a tennis nell’ambito dell’università. E’ stata campionessa Ucraina under 12 e under 14 nel doppio, è brava anche lei.
Hai 16 anni compiuti da poco e sei entrata tra le prime 50 tenniste juniors al mondo (mentre scriviamo è n.52 juniors e 857 del ranking), è una bella soddisfazione: a gennaio hai giocato gli Australian Open Juniors. Non hai vinto il turno di qualificazione, ma deve essere stata una esperienza fantastica. Come la descrivi?
Per quanto riguarda gli Australian Open, sono appena tornata, qualche settimana fa, ed è stata una grande esperienza. Ho visto giocare i grandi, Federer, Nadal, è stato fantastico. Perché ho perso? Ero lì da sola, ed è molto difficile giocare quando non c’è nessuno che ti sostiene, psicologicamente sono fatta così, è stata dura, non ho mostrato il meglio. Non è vero però che ho perso alle qualificazioni (lo dice quasi rimproverandomi n.d.a.), era il primo turno del main draw! Ma non ho giocato al meglio e per questo ho perso.
A dicembre del 2016, poco più di due mesi fa, sei arrivata in finale al torneo ITF di Antalya, dove hai dato un 6-0 a Maria Marfutina, tennista tra le prime 400 del mondo:
Sì, lo scorso dicembre ero in Turchia e ho vinto contro Maria Marfutina 6-0 7-5. E’ stata una grande esperienza, la mia prima finale su dieci tornei… ho fatto del mio meglio ed ho ottenuto questo risultato. A 15 anni potevo giocare solo dieci tornei femminili, ora posso farne dodici, se non sbaglio, quindi cercherò di farli tutti.
Ti confronti con le tenniste della tua età? Ti senti più o meno brava?
Non voglio assomigliare a qualcuno, voglio essere me stessa, restare me stessa e pensare a me. Non mi occupo degli altri e dei loro risultati, solo così riesco ad essere concentrata. Voglio occuparmi di me e della mia famiglia. Non mi sento privilegiata, sono chi sono, e basta. Qualcuno gioca meglio, qualcuno peggio, ma è il gioco, e io devo pensare a me, è tutto quello che posso rispondere.
Quali sono le migliori amiche che hai nel tennis ed è sempre possibile l’amicizia nel vostro campo?
Ho poche amiche nel mondo del tennis e una di queste è Marta Kostyuk, che ha vinto gli Australian Open 2017, e poi Yulia Starodubtsewa, con cui ho giocato in doppio di recente in Moldova, e poi ancora una tennista russa, Sofya Lansere. Sono le mie tre amiche. Peraltro non sono sicura delle amicizie nel tennis, siamo tutte avversarie e ciascuna cerca innanzitutto ciò che è meglio per sé…
A che punto sei con gli studi? Hai intenzione di iscriverti all’università e si possono conciliare studio e tennis professionistico?
Devo finire la scuola quest’anno, in tre mesi. Poi non so ancora cosa farò, voglio andare all’università e fare il meglio possibile nella mia attività tennistica, ma vedremo cosa succederà, per me e per la mia vita. In realtà non credo sia molto compatibile essere un tennista professionista con lo studio all’università. Penso anche per un uomo sia un po’ più facile, può andare all’università e essere un tennista, ha meno difficoltà, mentre una ragazza spesso è costretta a scegliere: o studia o si dedica al tennis.
Tu sei nata ad Odessa come Elina Svitolina; di recente Elina ha dichiarato che vuole diventare numero uno al mondo. Pensi possa farcela? E ti capita di sentire Svitolina, Tsurenko, Bondarenko?
Sì, anche Elina è di Odessa. Io penso che un essere umano possa fare tutto quello che vuole se ci crede; nel caso specifico, io credo in Elina e penso che possa arrivare dove desidera, ne ha i mezzi e soprattutto la volontà. Non ho mai parlato a nessuna di queste ragazze, intendo le “star” ucraine, non siamo proprio in contatto.
Ci sono altri tuoi coetanei a Odessa che praticano tennis e come trascorrete il tempo libero?
Non ci sono molti tennisti, ragazzi e ragazze, a Odessa, per cui non so dirti cosa facciano nel tempo libero al di fuori del tennis. A me piace trascorrere il mio tempo con le amiche, in un caffè o anche solo a chiacchierare da qualche parte, per esempio a casa di qualcuna.
Tu sei molto presente sui social, in particolare su Istagram: ti si vede spesso fare dirette e filmati divertenti. Quanto è importante per te il loro uso e che rapporto hai con i tuoi fans?
Sono attiva su Instagram, ma non su Facebook. Non ho certo moltissimi fans, ma se qualcuno mi scrive cerco di rispondergli; tuttavia se mi scrivono su Facebook non li vedo, quindi non posso rispondere, non mi piacciono molto né Facebook né Messenger.
Come gestisci la tensione fra un match e l’altro?
Prima di un match cerco di calmarmi, sorrido, parlo con i miei amici, ascolto musica, chiamo qualcuno in Ucraina; penso che tutto questo mi aiuti a tranquillizzarmi ed a rilassarmi. Cerco soprattutto di ascoltare musica: mi aiuta ad avere sicurezza, a credere in me per giocare al meglio.
Preferiresti vincere le Olimpiadi per il tuo paese, Wimbledon o diventare la numero uno al mondo?
Non posso scegliere… Le Olimpiadi, Wimbledon: ecco perché gioco a tennis! Gioco per dare il meglio di me, per essere la numero uno. Se fai qualcosa, devi puntare ad essere la migliore, altrimenti tanto vale non farlo. O sei tutto o non sei nulla, voglio dire che se punti al massimo puoi ottenere dei risultati, altrimenti parti già sconfitta.
Sei mai stata in Italia?
Sì, sono stata in Italia una volta, ho fatto i Juniors Masters ed è stata una bellissima esperienza, ero con la mia famiglia. Ho anche buoni amici in Italia. Penso che non sia stata l’ultima volta, perché il vostro Paese mi piace molto. Quando sono stata in Italia c’era ancora mia mamma, eravamo a Roma, ovviamente ho visto il Colosseo, mi è piaciuto molto.
Che valore ha per te la bellezza, sentire di piacere agli altri non solo come tennista ma come ragazza?
A me piace essere bella, mi piace truccarmi, mi piace piacere ai ragazzi, essere al centro dell’attenzione… Essere bella per me è importante allo stesso modo di come è importante vincere.
Se tu potessi fare una domanda a Serena Williams, cosa le chiederesti?
Se potessi chiedere qualcosa a Serena, probabilmente le chiederei se ha mai avuto momenti in cui non voleva giocare a tennis, che cosa ha fatto in quei momenti e chi l’ha aiutata.
Immagina di chiedere al genio della lampada di Aladino di realizzare tre tuoi desideri, quali esprimeresti?
Se potessi esprimere tre desideri, il primo sarebbe per mia mamma, la rivorrei con me… Il secondo sarebbe per me, perché voglio essere libera, mentalmente libera, voglio scegliere quello che preferisco per me stessa, e il terzo sarebbe per la mia famiglia, perché tutti fossero in salute e felici. Soprattutto mia sorella, vorrei che fosse felice.
Sei fidanzata o preferisci concentrarti sul tennis?
Sì, ho avuto un ragazzo per molto tempo, ma ora ho deciso di concentrarmi sul tennis e così ho interrotto la nostra storia, voglio pensare solo al tennis adesso.
C’è un luogo che ti trasmette tranquillità?
Il primo posto dove andrei per sentirmi calma è il Portogallo: ci sono andata in viaggio con mia mamma e mia sorella e amavamo molto questo Paese. Il secondo è casa mia, mi sento tranquilla a casa, nella mia stanza, tra le mie cose.
Tra le tenniste degli anni 2000-2001-2002 su chi punteresti come futura top ten, a parte Oleksandra Andrieieva?
Penso che ci siano alcune ragazze che potrebbero arrivare nella top ten: la prima è Marta Kostyuk, poi Anastasia Potapova, Olesya Pervushina, Sofya Lansere, Dayana Yastremska, Katya Zavatska. Ci sono molte ragazze che possono giocare in modo fantastico, ma non so cosa accadrà nel loro futuro ovviamente, dipende da tante variabili compresa la fortuna. Amanda Anisimova, mi ricordo anche di questa ragazza statunitense molto forte. Penso che basti così, non me ne vengono in mente altre.
Quali sono il film ed il libro più bello che hai letto?
Mi piace leggere libri classici, mi piace Jack London, ma leggo anche libri di psicologia. In questo momento però leggo solo i libri che mi servono per passare gli esami a scuola… Mi piace guardare i film dell’orrore, mi fanno paura ma li guardo lo stesso sempre, però guardo anche commedie.
Qual è il sogno più grande che hai come tennista e nella vita?
Il mio sogno più grande è di diventare la numero uno, di dare benessere a me ed alla mia famiglia. Nella mia vita vorrei realizzare tutti i miei desideri, vedere la mia famiglia felice ed aiutare i bambini poveri. Sono cose semplici, ma credo che la semplicità sia delle cose vere.
Puoi lasciare un saluto agli appassionati di tennis italiani?
Ho diversi fans italiani che mi scrivono quando gioco i tornei , mi sostengono ogni volta: voglio ringraziarli tutti, da parte mia farò sempre del mio meglio per renderli felici. Grazie anche a voi di livetennis per lo spazio che mi avete dedicato…e continuate a seguirmi!
Ti seguiremo certamente Oleksandra, capiremo le tue vittorie e le tue dediche ovunque rivolte. E’ stato bello conoscerti e ci hai lasciato, tra le varie cose che hai detto, quest’immagine del Portogallo, come isola felice, luogo per te familiare e nostalgico. Per questo, come un fado, ti dedichiamo una poesia, “Le fonti”, della scrittrice portoghese Sophia De Mello Breyner Andresen, augurandoti di salire sempre più in alto, così come recitano questi splendidi versi:
Un giorno romperò tutti i ponti/ Che legano il mio essere vivo e totale,/ All’agitazione del mondo irreale,/ E calma salirò sino alle fonti.
Andrò sino alle fonti dove risiede/ La pienezza, il limpido splendore/ Che mi fu promesso ad ogni ora, / E nel volto incompleto dell’amore.
Andrò a bere la luce e l’aurora,/ Andrò a bere la voce di questa promessa/ Che a volte come un volo mi attraversa,/ E in essa realizzerò tutto il mio essere.
Antonio De Filippo
traduzione di Ludovica Eugenio e Simona Morelli
TAG: Interviste, Oleksandra Andrieieva
Bella intervista.
È una ragazzina adolescente che si sta affacciando allo sport professionistico e che ha da poco perso la madre.
Per qualsiasi teenager è abbastanza normale essere un mix tra paure ed arroganza, figuriamoci per una come lei.
Tennisticamente da come parla farebbe pensare alla classica sparapalle next-gen, però dice anche che il suo colpo preferito è la palla corta…quindi magari non è proprio così e ha un gioco più vario.
Comunque a quell’età è ancora tutta da costruire, quindi se ne riparlerà quando comincerà a giocare i tornei wta.
Un introduzione che immerge il lettore in un clima magico..davvero splendida!
Non conoscevo Oleksandra Andrieieva..
Leggendo l’intervista ho avuto la sensazione che sia solo apparentemente una ragazza “arrogante” e molto sicura di se..traspare infatti, in alcuni passaggi, la sua fragilità e le sue paure!
Complimenti per la splendida intervista!
E che bella fig….liola!!
Quasi il nonno potrei esserli hahaha
ho colto questo dettaglio, non ti preoccupare. Non ho minimamente toccato l’argomento nelle mie argomentazioni e sicuramente non deve essere facile viaggiare da sola. Questo però non cambia molto la mia idea, ovviamente mi spiace tantissimo per la sua storia personale. Gli uomini hanno vantaggi sociali? da uomo si, è vero, ribadisco che la maternità è già un grande punto di distanza, ma non l’università a mio parere. Se poi, risultati alla mano, credi che effettivamente si stia parlando di una futura stella non contraddico, ma meglio sempre argomentare. La ragazza non mi sta antipatica, ma non è emerso un profilo così convincente (per me)
@ vaidanihantu (#1781145)
Bisognerebbe conoscere il sistema universitario ucraino e comunque da donna faccio notare che i maschi amettono sempre con difficoltà i vantaggi sociali che hanno rispetto alle donne. A me Oleksandra ha fatto molta tenerezza, da sola in Australia… Forse è sfuggito che dalla lettura dell’articolo si capisce che la ragazza ha perso la madre da poco. Alcune sue risposte credo che vadano inquadrate anche in tal senso.
@ Marcus91 (#1781144)
@ vaidanihantu (#1781139)
Avevo letto rumena giuro!Ahahahah.Chiedo venia!
Non vorrei rovinare l’aria di ammirazione nei confronti della giovane ragazzina, però vorrei fare un paio di riflessioni. Intervista condotta molto bene, non impazzisco però per le risposte. Premetto che non l’ho mai vista giocare ma posso immaginarmi il suo tennis… Innanzitutto direi che al momento non può essere considerata una predestinata… ha 16 anni, è vero, ma molte ragazze più giovani di lei o poco più grandi hanno ottenuto ben altri risultati… qui si parla di un primo turno slam a livello junior, nulla di che per ora. Poi altra cosa che mi lascia un po’ perplesso è l’idea che l’università la possano fare i giocatori maschi, mentre le donne faticano a mantenere entrambe le cose; a cosa è dovuta questa distinzione? Capisco quando si dice che per un giocatore diventare padre è un contrattempo minore rispetto a una donna, che perde almeno un anno e mezzo (come minimo), ma l’università come può cambiare le cose? Da studente universitario maschio penso che qualsiasi mia collega di corso avrebbe le mie stesse difficoltà a portare avanti una carriera tennistica professionistica, ma ci sono molti e molte (relativamente) che ce la fanno. Inoltre è l’ennesima convinta che l’amicizia nel tennis esiste a fatica e ha già fatto intendere alle “amiche-colleghe” che la cosa non durerà in futuro a quanto pare.
Sarei felice di vedere dei grandi risultati da parte sua ovviamente, e che smentisse l’impressione che ho avuto da queste parole, al momento preferisco altre giovani, su tutte Zhuk (dicembre 99), Aiava (2000), Potapova (2001) e diverse altre
La Andreieva è ucraina, e la Halep è rumeno..che connazionali 😳
Bella bella sta ragazza, ed anche molto ambiziosa, quasi arrogante, ma fa bene se non si punta ad essere i migliori si è già in parte sconfitti in partenza…Come d’altronde ha sottolineato anche lei
@ Salvo (#1781133)
Ha 16 anni…ne sentirai certamente parlare
Erede della Halep? mi sa che hai un po’ di confusione in testa ahahahah
Mai sentita.
Complimenti a questa ragazza che sembra avere le carte in regola per essere la degna erede della Halep,anche se sicuramente entrerà nelle 100 prima del ritiro della connazionale,potrà sempre continuare qualcosa di grande.Per gli altri utenti del sito,evitate commenti troppo eccessivi sulla ragazza,anche io sono un uomo e noto la bellezza di questa tennista,però ricordo che ha ancora 16 anni e potrebbe essere la figlia di molti.A buon intenditore poche parole 😉 .
anche io voglio emigrare ad Odessa, anche Kiev va bene 😛 😆
Bellissimo articolo, tutti i migliori auguri alla brava e bella Oleksandra, ma veramente un articolo che ti apre un mondo, ti mostra e ti lascia qualcosa. Bravo Antonio.
Zarytska, Zavatska e Andrieieva: il tennis ucraino è messo bene per gli anni a venire.
Come ha detto Oleksandra nell’intervista cercano il punto, non sono interessate ad aspettare l’errore dell’avversaria, non fanno per loro i lunghi palleggi..
La ragazzina pare avere le idee chiare: me la ricordo in campo aggressiva e tosta, in qualche match seguito nel 2016.
Diretta, col suo tennis, così come nelle risposte e nelle parole rilasciate durante l’intervista.
Interessante che fosse sola allo Slam australiano: il risultato ne ha risentito, ma è anche indice di grande determinazione.
L’intervista, condotta bene, la ricorderemo anche per l’incipit e la conclusione: 2 perle, che ti fanno sentire leggero e più felice.
Gran bella ragazza
Quanto diavolo è BELLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!
Beh davvero una bella figliola complimenti
Quanto potrà crescere sportivamente non si sa..dal lato estetico direi che è un pezzo avanti invece…