Marco Bortolotti e la sua esperienza in Cina: “Ho scelto di venire a giocare ad Anning perché si gioca in condizioni a me congeniali ovvero terra battuta all’aperto a 2000 metri di altitudine”
Tra una partita e l’altra, a circa due mila metri sul livello del mare, nella città cinese di Anning, il nostro portacolori Marco Bortolotti, nativo di Guastalla ma cresciuto e vissuto a Reggiolo, si concede gentilmente alle mie domande.
Prima di passare alle domande è giusto, per chi non conoscesse Marco, spendere due parole sul suo conto. Bortolotti è nato e cresciuto tennisticamente sui campi in cemento del C.T. Correggio. Successivamente il passaggio a Tirrenia, dove il reggiolese si è allenato per quattro anni. In seguito vi fu l’esperienza spagnola durata un solo anno a Barcellona. Ritornato in Italia, prima da Panajotti a Verona, poi un anno da Fava a Padova ed infine dall’Aprile 2014 in pianta stabile in quel di Bassano del Grappa. Proprio a Bassano e grazie al lavoro svolto lì, Bortolotti nella stagione 2015 si aggiudica i suoi primi tornei future in Georgia e Austria (entrambi su terra), disputando la sua stagione migliore sino ad ora, che lo porterà poi nel 2016 al suo best ranking di 355 ATP. Come è giusto che sia, il romagnolo ha provato ad alzare il livello dei tornei, partecipando a challenger e qualificazioni ATP, ottenendo buoni risultati, su tutti i quarti di finale in Brasile, nel challenger di Sao Paulo battuto solo da Thiago Monteiro, attuale top 100. Il voler, giustamente, confrontarsi ad un livello superiore ai futures ha portato Marco a perdere punti in classifica, disputando però tante partite alla pari con gente più quotata e con più esperienza di lui, battendo l’allora numero 108 ATP Thomas Fabbiano. Purtroppo però, nel 2016, Marco perse ben sei match dove aveva avuto a disposizione match point. Adesso da numero 446 del mondo, vi è da un lato qualche posizione in meno in classifica, ma tanta consapevolezza nei proprio mezzi in più. L’ultimo elemento, unito a un maggior bagaglio di esperienza, potrebbe essere un mix decisivo per le successive sfide nel circuito e perché no per andare a ritoccare e migliorare il best ranking raggiunto ormai quasi un anno fa.
Da circa due settimane il tennista di Guastalla si trova in Cina, dove ha in programma di disputare ben tre tornei futures, tutti ad Anning. Nel primo, il suo rendimento è stato quasi perfetto. Ha vinto il torneo di doppio in coppia con il croato Nino Serdarusic. In singolo è stato sconfitto solo in finale per 7-6 al terzo set dall’esperto neozelandese Jose Statham. Nel secondo future, in corso questa settimana, Marco è ai quarti di finale, dopo aver battuto agilmente due tennisti locali e nella giornata di domani (mattinata italiana) sfiderà il giovane ventenne russo Ilya Vasilyev, numero 634 ATP, incontro valevole per i quarti di finale.
Ciao Marco, la tua scelta di andare a giocare dei futures in Cina, su terra in altura ha destato la mia curiosità, puoi spiegarci il perché della tua scelta?
“Ho scelto di venire a giocare ad Anning perché si gioca in condizioni a me congeniali ovvero terra battuta all’aperto a 2000 metri di altitudine. Inoltre, a mio modo di vedere, l’altitudine è molto allenante per la resistenza. Purtroppo, dati i costi importanti che la trasferta comporta, ho dovuto rinunciare all’allenatore altrimenti la trasferta sarebbe stata troppo dispendiosa. Quindi ho deciso di partire da solo.”
Quali sono i tuoi obiettivi che ti sei posto prima di partire per la Cina? Conquistare tanti punti ATP, giocare match per il raggiungimento della condizione ideale o altro?
“No, la condizione fisica è già molto buona. Considerando che durante il primo torneo ho corso moltissimo giocando quattro partite su cinque al terzo set. Non ho un obiettivo di punti, vivo il presente con serenità, cercando di imparare qualcosa da ogni partita.”
Rispetto a quanto si dice, sulle non facili condizioni in Asia, come ti stai trovando in Cina a livello ambientale, economico, è davvero una trasferta difficile da organizzare?
“Il volo e il visto sono costati parecchio, ma la quotidianità è più economica rispetto ai futures tunisini turchi e a quelli europei in generale. Quindi più avanti vado nei tornei, maggiori sono le possibilità di ripagarmela questa trasferta.
A livello umano non è facile, perché nessuno ti capisce! Non parlano inglese, c’è giusto una signora all’hotel e l’assistente del supervisor, altrimenti uso google translater! Per quanto riguarda il cibo io fortunatamente sono abbastanza duttile e mangio un po’ di tutto.”
Quali sono i tuoi obiettivi e programmi futuri?
“Non mi voglio porre obiettivi di classifica perché mi metterei pressione. Vediamo cosa accadrà, intanto gioco questi tornei in Cina, compreso quella di settimana prossima. Poi andrò in Sardegna per disputare i 25 mila dollari che sono tornei ottimali per il ranking che ho in questo momento.”
Quale è il sogno nel cassetto del Marco Bortolotti tennista? Mentre i tennisti a cui ti ispiri e da cui prendi spunto?
“Il mio sogno nel cassetto è vincere il torneo di Roma e rappresentare l’Italia in Coppa Davis.
Le mie fonti di ispirazione sono due persone eccezionali: Paolo Lorenzi, con il quale ho avuto la fortuna di condividere una trasferta in Colombia giocando pure il doppio insieme, è stato veramente bellissimo. E David Ferrer che ho conosciuto l’anno scorso all’ATP di Bastaad, mi sono allenato con lui e l’ho seguito come uno stalker per cercare di imparare il più possibile da lui.”
Luigi Calvo
TAG: Italiani, Marco Bortolotti
Marco sei un grande ragazzo ed un grande sportivo io tifo per te
Pasquale
E alto come Ferrer ! Se fa la metà della sua carriera, metterei subito la firma ! 😉
Mah, chiamare “normale” gente drl calibro di Nadal, Djokovic o Murray mi sembra un’esagerazione al contrario. :O 😉
Un altro tennista d’altura dopo Lorenzi e Gaio!
Come definirli? tennisti d’alta quota, alpi-tennisti, tennisti di montagna (le caprette ti fanno ciao, etc)….
Con tutto il rispetto per questi tennisti “particolari” che continuerò a tifare fino alla fine, però uno normale come Murray, Nadal, Djoko … a noi no, neh?
Ottimo articolo, complimenti tutto bello tutto vero. Ho conosciuto Marco l’anno scorso x la prima volta a Lecco, è veramente un ragazzo disponibile e simpatico. Ogni bene x la sua carriera che merita.
Bravo Bortolo. Scelte ed esperienze importanti e sicuramente ricche sotto molti aspetti, soprattutto umani.
Bravo Marco, coraggio, determinazione, carattere e serietà sono qualità che nn ti mancano!
Con queste caratteristiche presto si può arrivare al best ranking!!!
Spero possa emulare il grande Paolino Lorenzi
Forza MArco
Grande…dall’Italia con furore; l’urlo di Marco terrorizza l’oriente!
sarebbe andato bene nelle quali di Quito,peccato..
Grande Marco Bortolotti! 😎
a me questo sembra uno con le palle, l’intervista mi ha fatto davvero tenerezza….
Ragazzo davvero molto, molto molto ammirevole. Peccato solo che gli manchino un po’ di centimetri, i suoi sforzi meriterebbero maggiori soddisfazioni.