Fabio Fognini: “In Italia ci sono pochi coach veramente preparati”

25/11/2016 10:36 42 commenti
Fabio Fognini classe 1987, n.49 ATP
Fabio Fognini classe 1987, n.49 ATP

Fabio Fognini ha rilasciato un’altra intervista, questa volta alla Gazzetta dello Sport dove parla della sua scelta e della sua voglia di ritornare nel ranking che conta.
“Io resto il più pazzo di tutti” – concluderà l’intervista Fabio con un sorriso parlando del suo primato che nessuno potrà mai toccare.

Il Nuovo coach: “Ho già scelto, ma definirò i dettagli tra qualche giorno. Vi posso garantire che sarà un coach di primissimo livello, come del resto era José Perlas, perché ho voglia di rimettermi in gioco per i traguardi più alti. Ho ancora fame di tennis e soprattutto continuo ad amare il mio sport” (Davin in pole position come già annunciato da Livetennis ormai 1 mese fa).

Perlas: “Ha ragione. Ma ho avuto paura, lo ammetto. Sono arrivato al numero 13, a soli 600 punti dal decimo, attorno a me ho cominciato a sentir parlare di top ten, addirittura di top five e improvvisamente mi sono ritrovato a gestire qualcosa di più grande di me. L’ultimo salto mi ha spaventato.
Con José sono stati cinque anni intensi e fantastici, ho vinto i miei primi tornei, uno Slam in doppio, però negli ultimi tempi ci siamo adagiati e quando perdi gli stimoli è giusto cercarli altrove. Vado incontro a un cambio radicale di tutto lo staff, c’è bisogno di adrenalina ma soprattutto di freschezza mentale. Resettare senza dimenticare le lezioni positive del passato e guardare avanti con fiducia”.

La posizione nel ranking: “Sarebbe facile dire fino al numero 12, cioè un posto in più della mia miglior classifica. Ma se devo essere sincero, in questo momento e da numero 49 del mondo, quel numero 13 mi sembra un traguardo lontanissimo, una montagna difficilissima da scalare. Perciò ora pensiamo a un gradino per volta, l’obiettivo più immediato deve essere l’ingresso nei primi 30 e rimanerci con costanza.
La continuità di risultati si ottiene mantenendo alto il livello su ogni superficie. Per questo la finale di ottobre sul veloce di Mosca è un buon segno…
Lo sarebbe di più se domani mattina mi alzassi dal letto con il servizio di Karlovic… Scherzi a parte, anche qui credo si tratti di una questione mentale: sono nato sulla terra battuta ed è una superficie sulla quale so trovare risposte tecniche quando vado in difficoltà, invece fattori esterni mi hanno spesso influenzato facendomi credere che sul veloce non sia possibile. Lavorerò anche per questo”.

Immagina un tennis senza Federer?: “Se per questo neppure senza Djokovic, Nadal e Murray. L’unico personaggio mi sembra Kyrgios, ma non diventi una star solo con le bizze e senza risultati”.

Le difficoltà del tennis italiano ed i coach poco preparati: “Certamente, ma anche il frutto degli errori commessi nel passato. In Italia ci sono pochi coach veramente preparati, bisogna incidere in profondità e devo dire che la scelta che sta facendo la federazione di affiancare ai tecnici di più lunga esperienza giocatori che hanno appena smesso va nella direzione giusta per costruire una base di conoscenze da cui ripartire. E poi noi maturiamo sempre dopo. Complimenti a Paolino Lorenzi”.


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FognaFabio 08-08-2017 11:02

Dai n.25

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turco (Guest) 26-11-2016 16:13

@ controcorrente (#1735476)

tu parla parla bla bla bla

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Thetis. 26-11-2016 09:03

Intanto Josè Perlas è diventato il nuovo coach di Dusan Lajovic

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Marcus91 26-11-2016 00:36

Scritto da controcorrente
Finalmente sue dichiarazioni che a mio avviso confermano in pieno quanto io mi permetto di sostenere su di lui da tempo, almeno su 2 punti:
1) Non regge la pressione, tant’è vero che quando si è trovato a pochi passi e punti dalla top ten si è sciolto come neve al sole.
2) La sua “vera”, massima dimensione è la Top 20, tant’è vero che ora si accontenterebbe di rientrare nella Top 30.
Ma se le cose stanno così, allora forse sarebbe più appropriato smetterla di scrivere e pensare, come invece avviene da più parti, che siamo indiscutibilmente di fronte al miglior tennista italiano degli ultimi 35 anni, solo perché è arrivato al n. 13 come best ranking e ha vinto 4 tornei: numeri, è vero, che lo collocano davanti ai vari Seppi, Gaudenzi, Camporese, Furlan, Cancellotti e Canè, ma che andrebbero anche un po’ contestualizzati.
Facendolo, si può osservare ad esempio come Fognini debba quel n. 13 a 20 giorni d’oro nell’estate 2013 (sulla terra rossa europea quando quasi tutti i migliori si riposavano o erano già impegnati nella tourné statunitense) e ai primi 100 giorni del 2014 (con costanza di rendimento nei tornei “veri” e abbondante raccolta di punti in Davis e sulla terra rossa sudamericana ma con un solo, grosso exploit, il successo a Napoli su un Murray peraltro stremato da 3 match in un giorno e mezzo). Insomma, 4 mesi indubbiamente brillanti ma molto “particolari” e comunque sempre solo 4 mesi. Tolti i quali, mi sembra che abbia sempre veleggiato più o meno sulle stesse posizioni raggiunte dai giocatori che ho ricordato prima, se non più in basso.
Quanto ai 4 tornei vinti, tralasciando la “qualità” dei giocatori battuti (quest’anno ad esempio a Umago si è aggiudicato il torneo senza dover incontrare nessuno dei primi 70 del ranking Atp!), vorrei far notare che uno è di terza fascia (l’Atp 500 di Amburgo 2013) e gli altri 3 di quarta (gli Atp 250 di Stoccarda 2013, Buenos Aires 2014 e appunto Umago 2016), intendendo come prima fascia le 4 prove dello Slam e come seconda i 9 Master 1000. Mentre nei 99 tornei di prima e seconda fascia ai quali ha fin qui partecipato in carriera ha ottenuto al massimo una semifinale (Montecarlo 2014) e due quarti di finale (Roland Garros 2011 e Cincinnati 2014). Ruolino, anche questo, che non mi pare lo ponga anni luce davanti ai giocatori di cui sopra…

Concordo su tutto, davvero un bel post
Unico appunto la vittoria su Murray, lì Fognini giocò veramente una partita incredibile, a mio modesto parere, superiore alle sue qualità e dove Murray pur non giocando affatto male non ha potuto fare nulla

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Marcus91 26-11-2016 00:35

Scritto da Wil
@ controcorrente (#1735476)
Scusa non per essere polemico ma tu quanti tornei Atp hai vinto?
Ma hai un idea di cosa vuol dire giocare a certi livelli? Secondo me qui oltre a te in molti non lo sanno. Criticate pure il movimento italiano… ma scusate ma gli Usa che ha un bacino di tennisti 50 volte superiore al nostro che fenomeni ha buttato fuori negli ultimi 10 anni? Oggi hanno Isner?… Donaldson?…Young? Il Canada oltre Raonic chi ha? Li vedi giocatori paragonabili ai talenti stile Sampras o Agassi?
Quindi oggi in questi paesi come in Italia sono tutti dei cretini o oggi arrivare nei primi 30 che tu credi sia un accontentarsi e’ gia’ un impresa? Gioca un po a tennis e una volta se ti capita vai a vedere a 10 metri dalla riga di fondocampo quanto viaggia una palla di un 2.3 in uma semifinale…da li capiresti tante cose. Invece di criticare vai in campo…fai i tornei e porta a casa dei trofei Atp..dopo si può anche fare i professori.

Mi spiace ma il tuo discorso fa acqua da tutte le parti, il tennis americano adesso ha una schiera di giocatori giovani che potrebbero dominare il circuito per molti anni, Fritz, Tiafoe, Mmoh, opelka, Donaldson, Paul e forse qualcuno me ne dimentico…il Canada oltre a Raonic, ha un talento cristallino come Feliz Auger-Aliassime ealtri junior che se non si persono potrebbero venire su forti
In italia sembra si stia muovendo qualcosa, che potrà essere qualcosa di buono tra qualche anno, ma negli ultimi anni, con un movimento e la tradizione nostrana avremmo dovuto tirar su molto di più, e su questo concordo con l’utente “controcorrente” che “addossa” le responsabilità su una Federazione, passatemi il termine, “repressiva” che fa scappare tutti i nostri ottimi tecnici

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Rasti (Guest) 25-11-2016 23:28

Scritto da xbico
Non capisco il senso di questo commento. Bisogna per forza sempre trovare un motivo per criticare qualcosa o qualcuno.
Io leggo la consapevolezza di un giocatore che ammette di essere arrivato ad un punto dove si è spaventato di quello che avrebbe potuto essere e ha ceduto. Con umiltà ha amesso di essersi trovato a gestire qualcosa più grande di lui. Non ha cercato scuse.
Complimenti a Fabio che ora vuole rimettersi in gioco, cambiando la base sulla quale stava, perché non si vuole accontentare di quel “best ranking” oramai lontano.
Basta criticare sempre a priori e che non si cerchi sempre di interpretare le parole e i concetti in negativo!

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Wil (Guest) 25-11-2016 22:35

@ controcorrente (#1735476)

Scusa non per essere polemico ma tu quanti tornei Atp hai vinto?
Ma hai un idea di cosa vuol dire giocare a certi livelli? Secondo me qui oltre a te in molti non lo sanno. Criticate pure il movimento italiano… ma scusate ma gli Usa che ha un bacino di tennisti 50 volte superiore al nostro che fenomeni ha buttato fuori negli ultimi 10 anni? Oggi hanno Isner?… Donaldson?…Young? Il Canada oltre Raonic chi ha? Li vedi giocatori paragonabili ai talenti stile Sampras o Agassi?
Quindi oggi in questi paesi come in Italia sono tutti dei cretini o oggi arrivare nei primi 30 che tu credi sia un accontentarsi e’ gia’ un impresa? Gioca un po a tennis e una volta se ti capita vai a vedere a 10 metri dalla riga di fondocampo quanto viaggia una palla di un 2.3 in uma semifinale…da li capiresti tante cose. Invece di criticare vai in campo…fai i tornei e porta a casa dei trofei Atp..dopo si può anche fare i professori.

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Becuzzi_style (Guest) 25-11-2016 19:30

Che i nostri allenatori non siano mai stati tra i più preparati lo dice la storia e i soliti freddi numeri …nel settore maschile in quasi 40 anni il bistrattato Fognini é stato l’unico ad entrare nei top 15…nonostante il movimento italiano sia stato almeno sul piano quantitativo buono….insomma un vero fallimento che evidentemente pone le proprie radici in quella che chiamiamo comunemente “scuola”….la scuola italiana non ha mai dato frutti…ripeto lo dice la storia…i numeri….inutile girarci intorno.
…poi i i limiti di Fognini li conosciamo tutti….ma quella é un’altra storia

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controcorrente (Guest) 25-11-2016 17:27

Scritto da Sato
Uno dei migliori è Piatti, ma purtroppo lavora con Raonic.

Infatti secondo me è proprio tutto il discorso che andrebbe impostato diversamente. Allora la prima domanda potrebbe essere: non è che magari tecnici preparati ce ne sono anche in Italia ma qui non vengono valorizzati o comunque, appena ne hanno l’occasione, preferiscono “accasarsi” all’estero?

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controcorrente (Guest) 25-11-2016 17:15

Scritto da Giuseppespartano
Sembra di sentire la volpe,che quando non arriva all’uva,dice che è acerba. Servirebbe più umiltà e oggettività. E mettere veramente in discussione,se stessi e i propri difetti.

Parole a mio avviso sacrosante ma un tantino anacronistiche rispetto alla realtà che viviamo: quelle che consigli tu (umiltà, oggettività, autocritica…), mi sembra siano cose che, nella società attuale, non fa più almeno il 90% delle persone. E ti stupisci se non le fa un tennista ricco e, come tutti gli uomini di successo, magari osannato anche quando non se lo merita?

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donati n1 (Guest) 25-11-2016 17:11

E ci sono anche giocatori poco preparati fisicamente e mentalmente…….

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Sato (Guest) 25-11-2016 17:11

Uno dei migliori è Piatti, ma purtroppo lavora con Raonic.

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controcorrente (Guest) 25-11-2016 16:41

Scritto da biglebowski
Proverei a scindere le dichiarazioni sicuramente importanti circa le prospettive di Fabio Fognini sulle quali si può dire tutto e il contrario di tutto ma non si sbaglia di molto se gli si attribuisce un valore tra il 20 e il 40 se piace prendere il ranking come metro di giudizio, dall’argomento decisamente più significativo, direi fondamentale perché riguarda il tennis italiano in generale ed è molto più importante.
Mi riferisco al pensiero espresso dal titolo che è molto preoccupante se corrispondesse al vero.
Potrebbe essere la facile spiegazione al pessimo momento che il tennis nostrano sta vivendo.

Ma se fosse come dici tu (e non mi sento di escluderlo, sia chiaro!), sarebbe un po’ come se tutto il movimento tennistico italiano si desse la zappa sui piedi da solo. Perché i tecnici eventualmente poco preparati non sono forse l’espressione di vertice del lavoro di base che una Federazione porta avanti attraverso i circoli a essa affiliati? E questa Federazione non è forse la stessa che da 15 anni vede al timone lo stesso dirigente, recentemente rieletto senza che ci fosse nemmeno un avversario a contrastarlo? E allora come mai nessuno, dalla base, costruisce concretamente qualcosa per cambiare concretamente le cose? Questo mi sembra il punto. Però ho l’impressione che su questi argomenti, su questo sito (Redazione compresa) non ci sia la tendenza ad approfondire.

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xbico (Guest) 25-11-2016 16:37

Non capisco il senso di questo commento. Bisogna per forza sempre trovare un motivo per criticare qualcosa o qualcuno.
Io leggo la consapevolezza di un giocatore che ammette di essere arrivato ad un punto dove si è spaventato di quello che avrebbe potuto essere e ha ceduto. Con umiltà ha amesso di essersi trovato a gestire qualcosa più grande di lui. Non ha cercato scuse.
Complimenti a Fabio che ora vuole rimettersi in gioco, cambiando la base sulla quale stava, perché non si vuole accontentare di quel “best ranking” oramai lontano.
Basta criticare sempre a priori e che non si cerchi sempre di interpretare le parole e i concetti in negativo!

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xbico (Guest) 25-11-2016 16:36
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biglebowski (Guest) 25-11-2016 16:12

Proverei a scindere le dichiarazioni sicuramente importanti circa le prospettive di Fabio Fognini sulle quali si può dire tutto e il contrario di tutto ma non si sbaglia di molto se gli si attribuisce un valore tra il 20 e il 40 se piace prendere il ranking come metro di giudizio, dall’argomento decisamente più significativo, direi fondamentale perché riguarda il tennis italiano in generale ed è molto più importante.
Mi riferisco al pensiero espresso dal titolo che è molto preoccupante se corrispondesse al vero.
Potrebbe essere la facile spiegazione al pessimo momento che il tennis nostrano sta vivendo.

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Giuseppespartano (Guest) 25-11-2016 16:07

Sembra di sentire la volpe,che quando non arriva all’uva,dice che è acerba. Servirebbe più umiltà e oggettività. E mettere veramente in discussione,se stessi e i propri difetti.

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Paolo (Guest) 25-11-2016 15:31

@ GL91 (#1735390)

sicuramente i risultati sono buoni ma nell’ultimo anno non ha combinato un granchè e se non ha più voglia perchè ha altro per la testa si ritirasse e non cercasse scuse stupide. Poi i risultati sono buoni ma non è che abbia vinto master mille o grandi slam nel singolo per cui si potrebbe opinare su questi grandi risultati

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controcorrente (Guest) 25-11-2016 15:19

Finalmente sue dichiarazioni che a mio avviso confermano in pieno quanto io mi permetto di sostenere su di lui da tempo, almeno su 2 punti:
1) Non regge la pressione, tant’è vero che quando si è trovato a pochi passi e punti dalla top ten si è sciolto come neve al sole.
2) La sua “vera”, massima dimensione è la Top 20, tant’è vero che ora si accontenterebbe di rientrare nella Top 30.
Ma se le cose stanno così, allora forse sarebbe più appropriato smetterla di scrivere e pensare, come invece avviene da più parti, che siamo indiscutibilmente di fronte al miglior tennista italiano degli ultimi 35 anni, solo perché è arrivato al n. 13 come best ranking e ha vinto 4 tornei: numeri, è vero, che lo collocano davanti ai vari Seppi, Gaudenzi, Camporese, Furlan, Cancellotti e Canè, ma che andrebbero anche un po’ contestualizzati.
Facendolo, si può osservare ad esempio come Fognini debba quel n. 13 a 20 giorni d’oro nell’estate 2013 (sulla terra rossa europea quando quasi tutti i migliori si riposavano o erano già impegnati nella tourné statunitense) e ai primi 100 giorni del 2014 (con costanza di rendimento nei tornei “veri” e abbondante raccolta di punti in Davis e sulla terra rossa sudamericana ma con un solo, grosso exploit, il successo a Napoli su un Murray peraltro stremato da 3 match in un giorno e mezzo). Insomma, 4 mesi indubbiamente brillanti ma molto “particolari” e comunque sempre solo 4 mesi. Tolti i quali, mi sembra che abbia sempre veleggiato più o meno sulle stesse posizioni raggiunte dai giocatori che ho ricordato prima, se non più in basso.
Quanto ai 4 tornei vinti, tralasciando la “qualità” dei giocatori battuti (quest’anno ad esempio a Umago si è aggiudicato il torneo senza dover incontrare nessuno dei primi 70 del ranking Atp!), vorrei far notare che uno è di terza fascia (l’Atp 500 di Amburgo 2013) e gli altri 3 di quarta (gli Atp 250 di Stoccarda 2013, Buenos Aires 2014 e appunto Umago 2016), intendendo come prima fascia le 4 prove dello Slam e come seconda i 9 Master 1000. Mentre nei 99 tornei di prima e seconda fascia ai quali ha fin qui partecipato in carriera ha ottenuto al massimo una semifinale (Montecarlo 2014) e due quarti di finale (Roland Garros 2011 e Cincinnati 2014). Ruolino, anche questo, che non mi pare lo ponga anni luce davanti ai giocatori di cui sopra…

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Gabriele da Ragusa 25-11-2016 15:13

Scritto da Ja-ja
Io come allenatore italia molto bravo metterei anche Cina’

Vero, concordo

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Ja-ja (Guest) 25-11-2016 14:32

Io come allenatore italia molto bravo metterei anche Cina’

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Gabriele da Ragusa 25-11-2016 14:10

Scritto da Lory278
@ Tony71 (#1735418)
Sempre la stessa cosa scrivi…vai sul profilo Instagram di fognini …

Se uno si “suca” indietro l’addome o contrae ti assicuro che molti di noi comuni mortali otterrebbero risultati anche migliori. Te lo dice uno cm me che si allena e fa palestra 5 volte a settimana. Nessuno dice che sia ciccione, nn io almeno. Ma che fisicamente nell’ultimo anno abbia fatto pena e’ una impressione fortissima e diffusa. E se un tennista di 1,78 (abbastanza generoso tra l’altro) nn e’ tirato a mille fisicamente e’ in grado di fare ben poco…

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Gabriele da Ragusa 25-11-2016 14:07

Scritto da Salvo
Piatti?
Pistolesi?
E poi????

Castellani e caperchi magari e poi…basta veramente

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Shuzo (Guest) 25-11-2016 13:39

Gli italiani maturano dopo proprio perché i coach preparati sono pochi. Lorenzi ha sfondato quando anche il suo coach si è aggiornato.

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Salvo (Guest) 25-11-2016 13:18

Piatti?
Pistolesi?
E poi????

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Gabriele da Ragusa 25-11-2016 13:17

Scritto da GL91
@ Paolo (#1735342)
Ma sei serio? Non è andato bene con i coach stranieri? Best ranking 13 al mondo, 4 tornei vinti, 3 anni chiusi di fila in top20, semifinale in davis, Australian open vinto in doppio, partecipazione al master in doppio.. può bastare?

2 anni di fila….il 2015 ha chiuso da 21 ma durante l’anno era stato parecchio fuori dalla top20. Il punto nn e’ qst cmq. Mi preoccupa, da appasionato si intende, che sembra lui stesso non convintissimo di poter rientrare.

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Lory278 25-11-2016 13:14

@ Tony71 (#1735418)

Sempre la stessa cosa scrivi…vai sul profilo Instagram di fognini …

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Tony71 (Guest) 25-11-2016 12:41

Che intervista inutile si mettesse a dieta piuttosto

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marco (Guest) 25-11-2016 12:18

@ Gabriele da Ragusa (#1735356)

Vero….e poi basta on Italia col dire che non ci sono giocatori di livello per colpa loro,mentre invece i coach ci sarebbero…..un Piatti non basta per dirlo e altri che abbiano allenato campioni non li ricordo…

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stefan (Guest) 25-11-2016 12:14

Eccolo, presuntuoso, bravo solo lui…. uno specchio no??

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Federer.Forever 25-11-2016 12:02

…e aggiungerei pochi giocatori veramente professionisti…vero Fabio?

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GL91 (Guest) 25-11-2016 11:57

@ Paolo (#1735342)

Ma sei serio? Non è andato bene con i coach stranieri? Best ranking 13 al mondo, 4 tornei vinti, 3 anni chiusi di fila in top20, semifinale in davis, Australian open vinto in doppio, partecipazione al master in doppio.. può bastare?

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Andre77 (Guest) 25-11-2016 11:54

Non sembrerebbero dichiarazioni di uno che vuole preparare la pensione tennistica come da molti scritto un mese fa in questo sito, poi ovviamente dobbiamo vedere in campo quale atteggiamento vedremo, però le premesse sembrerebbero buone!

10
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Angelos99 25-11-2016 11:41

Concordo sul discorso allenatori in Italia, Fabio può e deve osare di più.

9
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Tomax (Guest) 25-11-2016 11:22

Decisivi I primi 3 mesi dove non difende praticamente niente.deve far bene e avere un po di fortuna nei sorteggi nei tornei piu grossi in particolare I 500 tipo rio,acapulco.e spero che non lo facciano andare in davis.largo ai donati gaio giannessi

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Lucabigon 25-11-2016 11:18

Scritto da Guido
Mi sa che il passaggio più significativo è quando dice che la posizione numero 13 gli sembra lontanissima. Secondo me non è vero che ha ancora voglia. L’anno prossimo farà 30 anni e l’idea di stare a lungo nei 30 mi sembra un po’ come dire che spera di reggere ancora qualche anno ad un buon livello, ma che ormai il suo massimo l’ha già raggiunto. Boh…vedremo.

La risposta alle tue perplessità secondo me potrà darla il nome del nuovo coach. Se sarà un coach di alto livello e allora significherà che ha ancora voglia di provare a restare in alto. Un coach di livello top non accetterebbe di allenare un giocatore senza stimoli che si avvia alla fine della propria carriera.

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Mattia (Guest) 25-11-2016 11:07

Dichiara in fondo che non ha grandi obiettivi e che è solo interessato a galleggiare tra i primi 30 per i prossimi anni. Spero che nel frattempo arrivi un giovane italiano con tanta fame di vincere e con gli attributi giusti che questo non ha più

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Fede-rer 25-11-2016 11:04

Scritto da Guido
Mi sa che il passaggio più significativo è quando dice che la posizione numero 13 gli sembra lontanissima. Secondo me non è vero che ha ancora voglia. L’anno prossimo farà 30 anni e l’idea di stare a lungo nei 30 mi sembra un po’ come dire che spera di reggere ancora qualche anno ad un buon livello, ma che ormai il suo massimo l’ha già raggiunto. Boh…vedremo.

Anche secondo me… Una persona realmente motivata avrebbe risposto che ha imparato dai suoi errori e l’obiettivo è sparare le ultime cartucce della carriera migliorando il proprio best ranking… Poi non è detto che ce la faccia, ma per arrivare in alto bisogna porsi traguardi ambiziosi! E mi sembra che l’ambizione gli sia sempre un po’ mancata!
E poi vorrebbe il servizio di Karlovic… La battuta è simpatica… Però deve capire che ci sono tennisti alti esattamente come lui, anche meno potenti fisicamente (ad esempio Goffin e Baghdatis) che servono molto meglio di lui e giocano benissimo sul veloce. Bisogna fare lavoro mirato sul servizio (o meglio bisognava farlo anni fa) e giocare di più sul veloce, senza rifugiarsi sempre sotto la coperta di Linus-Terra rossa!
Ci sono anche giocatori con un servizio poco significativo come Ferrer che sono stati Top-5 e vincono molte partite anche sul veloce.

Insomma, Fabio deve smetterla di trovare scuse. Il suo problema non è che trova scuse con i giornalisti, quello ci starebbe anche! Il problema è che , secondo me, lui trova scuse con se stesso! E questo non gli permette di migliorarsi!

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Gabriele da Ragusa 25-11-2016 11:01

No invece ha ragione sul tema dei coach. Non scherziamo e nn facciamo finta di nn capire. SI riferisce sicuramente a coloro che lavorano full time in italia cm apparato federale, e visti i risultati fanno mediamente ….re. Si parla di tante cose qnd senti parlare qst coach, di progetti, piani etc…Siamo una tra le federazioni piu ricche e nn abbiamo un avera scuola. I migliori italiani o lavorano all’estero o in italia stessa ma cn tennisti stranieri e cn team autonomi (ogni riferimento a piatti non e’ puramente casuale).
Quindi su qst ha ragione. E mi da indirettamente ragione anche a me qnd parla del suo reale e fattibile obiettivo di classifica. Lui stesso riconosce ce per avere un determinato livello dei rimanerci in maniera continuativa che vuol dire nn mesi ma anni e quel livello lui lo vede tra i top30, realisticamente. Io sn convinto che lui ha il tennis anche per stare tra i top20-25 ma deve essere lui il primo a crederci. Un fognini top15 lo vedo al max cm picco in seguito a risultati cm nel 2014 e cm, ancora meglio, fecere Monaco e Almagro al n.10. Ma nn cm prospettiva di carriera continuativa. Smeplicemente per me nn e’ nelle sue corde. Nn ce’ mica niente di male

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renzopii (Guest) 25-11-2016 10:56

trovare un coach preparato a seguire la fogna basta cercare nei peggiori bar di Caracas…

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Guido (Guest) 25-11-2016 10:55

Mi sa che il passaggio più significativo è quando dice che la posizione numero 13 gli sembra lontanissima. Secondo me non è vero che ha ancora voglia. L’anno prossimo farà 30 anni e l’idea di stare a lungo nei 30 mi sembra un po’ come dire che spera di reggere ancora qualche anno ad un buon livello, ma che ormai il suo massimo l’ha già raggiunto. Boh…vedremo.

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Paolo (Guest) 25-11-2016 10:50

Il problema sei tu non trovare sempre scuse puerili ed infantili. I coach italiani non saranno preparati ma tu neppure con quelli stranieri sei andato bene per cui fatti un esame di coscienza

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