Il Louis Armstrong non c’è più
Nell’ambito delle grandi imprese e degli imponenti lavori annunciati, il fatidico giorno è arrivato. Il Louis Armstrong ed il Grandstand sono oramai storia, per gli U.S. Open.
Due dei palcoscenici che hanno ospitato alcune delle più gloriose sfide della storia di Flushing Meadows, infatti, sono stati abbattuti per lasciare posto alle moderne strutture che costituiscono il fulcro dell’ampio piano di rinnovamento già in atto.
Il nuovo Grandstand è stato per l’appunto inaugurato nel corso dell’edizione 2016, mentre la nuova versione del Louis Armstrong dovrebbe essere pronta per il 2018. Quest’ultima potrà contare su una capienza di 15.000 spettatori e, soprattutto, sarà dotata di tetto retrattile.
Edoardo Gamacchio
TAG: Us Open, Us Open 2018
4 commenti
Il nuovo stadio conserverà il nome del vecchio?
L’Armstrong ospitò tutte le finali dell’Open per quasi vent’anni (1978-1996) e quindi fu praticamente casa di McEnroe, Connors, Lendl, Edberg, Sampras ed Agassi. Impressionante che i primi sette vincitori furono americani!
Beh grazie…sn costruiti sul nulla!
Questi al Roland Garros gli fanno un baffo!
Parigi rimasta all’età della pietra, mentre gli altri 3 Slam continuano ad ammodernarsi.
Flushing Meadows avrà il secondo campo con la capienza del Centrale di Wimbledon e della Rod Laver Arena: complimenti a loro.