Il primo punto Atp di Stefano Reitano: “Sono entrato definitamente nei pro, ma un giorno sogno di difendere i colori azzurri in Coppa Davis”
Stefano Reitano, con una vittoria sorprendente contro il più quotato Marco Bortolotti, ha conquistato il primo successo nel circuito Futures e di conseguenza il primo punto Atp della sua giovanissima carriera. Al 19enne tennista piemontese ora si aprono le porte della classifica mondiale e, chissà, una carriera importante a livello professionistico.
Ciao Stefano, cosa significa per te il successo ottenuto contro Bortolotti?
Salve a tutti, per me significa tanto. Sono entrato definitivamente tra i pro, nel match ho provato emozioni bellissime, anche se durante il match ero molto teso, quando ho chiuso è stata una liberazione che aspettavo da molto tempo. Le chiavi di volta che mi hanno permesso di raggiungere questo risultato sono il lavoro e la perseveranza.
Il tennis immagino è sempre stato lo sport che hai praticato. A che età hai iniziato a giocare, chi ti ha trasmesso la passione e credi che possa diventare una professione per te?
Esattamente, ho sempre giocato a tennis ed ho iniziato all’età di 6 anni, la passione me l’ha trasmessa mio papà che è un grande appassionato e praticava questo sport a livello dilettantistico e successivamente da mio fratello maggiore. Non so se potrà diventare la mia professione, sfondare in questo sport è difficile, ma in ogni caso mi piacerebbe molto anche insegnare come maestro, insomma spero di rimanere a lungo in questo mondo.
Il 2016 è stato anche l’anno della maturità. Quanto è complicato gestire studio e attività sportiva? Hai intenzione di continuare a studiare?
È davvero molto complicato, i primi tre anni ho studiato in una scuola pubblica come geometra, dopodiché mi sono spostato in una scuola privata perché tra allenamenti e tornei non riuscivo più a gestire entrambe le cose. Quest’anno mi sono diplomato ma non continuerò a studiare, per qualche anno mi dedicherò al 100% al tennis cercando di emergere.
Da junior, soprattutto nell’ultimo anno, hai giocato poco e non hai ottenuto risultati importanti. Come mai?
Sicuramente non avevo il livello per fare risultati importanti e nei tornei junior facevo fatica ad esprimermi, non giocavo mai al massimo delle mie potenzialità, giocavo troppo teso, senza mai capire il motivo. Per questo abbiamo preferito concentrarci su altro tralasciando l’attività da junior.
Quali sono gli allenatori che ti seguono quotidianamente e dove vi allenate?
Attualmente il mio allenatore è Gianluca Luddi e ci alleniamo a Torino al Circolo della Stampa Sporting, mentre per la parte atletica sono seguito da Luigi Casale. Il coach che mi seguiva prima di Luddi invece era Gianpiero Arbino, maestro che mi ha allenato per diversi anni, e che mi ha insegnato moltissimo, facendomi crescere come tennista, ma soprattutto come persona, a lui devo davvero molto ed ancora adesso sono in buonissimi rapporti, è una persona fantastica.
Cosa ti piace fare quando non sei impegnato con allenamenti e tornei?
Seguo molto il calcio ed in particolare la Juventus che è la mia squadra del cuore.
Non ho interessi particolari, quando non gioco mi piace uscire con gli amici, divertirmi e godermi la vita.
Che giocatore sei? A chi ti ispiri e su quali superfici rendi maggiormente?
In questo momento penso di essere un contrattaccante, anche se devo lavorare per cercare di essere più aggressivo e giocare più vincenti. Djokovic è il giocatore a cui mi ispiro anche se il mio preferito e quello che stimo di più è Rafa Nadal, ma il migliore è sicuramente il mio grande amico Sonego, che lottatore, mi esalto quando lo vedo giocare. La superficie dove rendo meglio è il veloce perché mi appoggio bene e riesco a fare più vincenti.
Questa stagione ormai sta volgendo al termine. Un bilancio sulla stagione in corso e gli obiettivi a cui punti nel 2017.
Questa stagione, a causa degli esami di maturità, non ho giocato tantissimo, ma sono contento di aver preso il primo punto da cui potrò partire il prossimo anno. Nel 2017 vorrei cercare l’ingresso nei primi 800 al mondo.
Qual è il torneo che vorresti giocare almeno una volta nella tua carriera?
Vorrei giocare il torneo di Wimbledon, inoltre ho il desiderio di giocare in Davis con la maglia azzurra perché amo quando c’è tanto pubblico a supportarti e caricarti.
Non possiamo che augurare il meglio a Stefano Reitano, sperando un giorno di vederlo difendere i colori azzurri della nostra nazione durante i tornei di Coppa Davis, come sogna fin da piccolo.
Antonio Galizia
TAG: Italiani, Reitano, Stefano Reitano
ma il cielo è seeeempre piu’ blu…
Il ragazzo è un tipo patriottico, sogna di giocare in Davis, speriamo riesca ad esaudire il suo desiderio..
Vabé é una provocazione, ci sta. 17enni no ma in effetti 19/20 enni già qualcuno ce n’é nei top 50.
Il fatto é che si spera sempre possa arrivare finalmente un giorno nel quale sia un italiano ad essere tra questi 19/20enni.
Come no, è pieno di 17enni top 50… 🙄
Ribadisco, molti di voi vivono nel tennis di 30 anni fa, quello dei Becker e dei Chang.
In top 100 ci sono molti più over 34 che under 21, eppure qua si continua a scrivere, inventandoselo, di improbabili 17enni top 50. 😕
Aneddoto: Stefano fino a due anni fa si allenava insieme a Sonego allo Sporting di Torino…
Becuzzi starà rosicando…
Troppa pressione x un punto? Gli atleti di altre nazioni a 19anni sono pro e best 50 gia da 2 anni
Olè Reitano, olè Antonio Galizia!!!
Non credo che si lasciano intimidire e mettere sotto pressione per una chiacchierata con un’altra persona. Per me, invece, può essere da stimolo a continuare a lavorare sodo alla ricerca di altri risultati importanti. Poi naturalmente la questione è soggettiva.
@ Andre77 (#1718327)
I nostri giovani devono sempre essere sostenuti.
Non penso che un’intervista possa generare pressioni.
L’importante è capire che il primo punto ATP deve essere considerato come il primo mattone nella costruzione della propria casa.
Forse vado contro corrente, ma non si mette troppa pressione ai nostri giovani iniziando già con le prime interviste per aver preso un punto e dico un punto! ATP?!
Giorgio Ricca e Stefano Reitano: 2 ragazzi pieni di belle speranze su cui puntare nel 2017 😛
Mi sembra che abbia le idee chiare sul suo futuro nel tennis.
Qualche anno di tornei per farsi un minimo di curriculum e vedere fin dove si spinge, bilanciando l’attività tra futures, open e tornei a squadre per poi diventare maestro/coach.
😀 😉