Nick Kyrgios: stavolta basterà?
È sinceramente l’argomento trend topic di questo fine 2016: l’ennesimo exploit in negativo dell’australiano Kyrgios, una prima multa, le polemiche, il polverone anche mediatico sollevatosi e che invoca una sanzione ben più importante fino ad arrivare a un inasprirsi della pena economica attraverso una seconda multa ben più salata e una sospensione di due mesi dal circuito.
Potrà tornare in campo giusto in tempo per prendere parte agli Australian Open, il primo torneo Slam dell’anno e per lui dotato di un significato e un valore ovviamente particolari.
Per alcuni non è ancora abbastanza, per altri stavolta il pentimento è sincero: le scuse sono ovviamente arrivate ma quanta verità e quanto senso di colpa nascondono?
Il carattere non si cambia, tanto in campo quanto nella vita di tutti i giorni: difficilmente si ricordano casi di tennisti che abbiano cambiato le loro peculiarità, vuoi per dimostrare più carattere o vuoi per smussare lati e attitudini troppo esagerate. Così Lendl non ha mai abbandonato il suo aspetto da uomo di ghiaccio e Connors e McEnroe non sono mai diventati due santarelli.
Se da un lato è vero che Kyrgios non è l’unico che mantiene in campo atteggiamenti sopra le righe (si possono citare tranquillamente anche Klizan, Monfils o il nostro Fognini), è pur vero che qualcosa stavolta andava fatto, qualcosa dal forte impatto.
A fine anno tennistico, pochi tornei saltati per punizione, multa irrisoria per un top15: cosa vuoi che siano per Nick Kyrgios tali sanzioni? Mal che vada si allungano le sue vacanze!
Attenzione però, non sono assolutamente d’accordo: questa punizione è esemplare, soprattutto per quello che rappresenta. Con questa decisione è stato infatti creato un precedente: la prossima volta non saranno più 2 mesi, ma di più. La prossima volta la multa sarà più cospicua. La prossima volta forse si passerà a un altro tipo di provvedimento: magari saltare un torneo del Grande Slam, magari perdere un tot di punti nel ranking…insomma le sanzioni non potranno essere blande.
Addio vite extra: mio caro Kyrgios, non puoi più sbagliare. Ma qualcosa mi fa pensare che gli errori continueranno a esserci e che le polemiche sul tennista australiano difficilmente si pacheranno. Dobbiamo solo aspettare il 2017.
Alessandro Orecchio
TAG: Caso Kyrgios, Nick Kyrgios
3 commenti
Si dice “comminate”, e non “commissionate”.
A mio parere le multe andrebbero commissionate anche a seconda del valore del torneo in cui sono stati tenuti comportamenti inaccettabili.
Comportarsi male in un torneo dello Slam, ha molta più risonanza che se viene fatto in un futures da $ 10000. Pertanto comporta molta più responsabilità e di conseguenza l’errore diventa più grave.
Ancora con Kyrgios? Bastaaaaaaa! Bastaaaaaaa!