La paternità è stato un fattore positivo per Andy Murray
Quello che nel corso del duro mese di marzo scorso era parso come un fattore che potesse sottrarre forze fisiche e mentali, adesso rappresenta senza dubbio una grande fonte di energia.
Per Andy Murray, la paternità non ha portato con sé nulla di simile a distrazione o ad un peso (soltanto nella dimensione sportiva, ovviamente): lo scozzese, infatti, ha saputo trarne il meglio per continuare a lottare nel circuito e mantenere il proprio tennis ad un livello altissimo.
“Non ci sono stati che effetti positivi quest’anno, sia per il mio tennis che per la mentalità. Quando sono fuori, penso: ‘Non voglio questo, ho bisogno di stare con la mia famiglia”, ha dichiarato. Per poi proseguire: “Se però devo stare lontano dalla famiglia e devo fare questo sacrificio, in campo devo dare sempre il massimo. Altrimenti, perché essere qui? Meglio rimanere a casa, allora”, ha detto il tennista originario di Dunblane.
Edoardo Gamacchio
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2 commenti
Più che la paternità, la gnoc…
Ha ragionissima.
Lo stesso impegno che mette Kyrgios in campo. Uguale proprio….