Maria Sharapova e la squalifica ridotta
È stata la notizia bomba degli ultimi anni, un caso mediatico scoppiato all’improvviso e senza precedenti che ha scombussolato in lungo e in largo il mondo del tennis: è ancora negli occhi di tutti il viso pietrificato di Maria Sharapova che annuncia con una conferenza stile Hollywood la sua positività doping.
Nel tempo la parola Meldonium è entrata con prepotenza nelle nostre case virtuali, i forum dove esprimere la nostra opinione e confrontarsi con quelle altrui, con una ridda di voci e talvolta illazioni dalla portata incredibile: la bomba ha perso però ben presto i toni dell’esplosività e la colpevolezza doping della russa è andata via via assomigliando sempre più a una disattenzione, tremenda disattenzione.
Sia ben chiaro che se una lista di medicinali proibiti c’è e tu fai uso di uno di questi, qualche colpa ce l’hai (o chi per te nel tuo entourage): chiunque, famoso o no, si è espresso in merito, fra capi d’accusa a ripetizione e difese d’ufficio di colleghe (poche) e organi di stampa (decisamente di più).
L’ITF grande accusatrice, gli sponsor che prima abbandonano e poi tornano al fianco di Maria, 24 mesi lontano dai campi che potrebbero voler dire addio al tennis, una giocatrice che non abbandona mai il campo ma trova il tempo per iscriversi alla prestigiosa università di Harvard, il non poter andare ai Giochi olimpici di Rio, i tentativi di ridurre la squalifica in appello e finalmente la notizia che il Cas di Losanna (Court of Arbitration for Sport) ha ridotto la pena dai 24 mesi iniziali a 15. Maria potrà tornare in campo a partire dal 24 aprile 2017 e per il trattamento riservato alle ex numero 1 al mondo potrà avere diritto a wild card illimitate: i più importanti tornei del mondo neanche a dirlo faranno la fila per averla e lei, il cui prize money degli ultimi Australian Open resta però congelato, potrà prepararsi al meglio per la stagione europea sulla terra rossa che verrà.
Restano i tanti interrogativi sull’operato dell’ITF ed è proprio la russa a dire che abbiano voluto colpirla per creare un precedente, affondare uno per spaventare tutti: il Cas ha però evidenziato la buona fede dell’atleta, assumendo per 10 anni una sostanza proibita solo nei primi 3 mesi del 2016 ma che comunque era sempre richiesta a livello medico. Si può discutere sulla durezza o meno della pena, se punire una dimenticanza con una pena di 2 anni sia esagerato o meno, ma adesso tutte queste discussioni lasciano il tempo che trovano perché hanno perso lentamente il proprio fondamento.
L’importante oggi è che una delle più incredibili storie del tennis volge rapidamente verso la sua fine: Maria Sharapova non avrà il suo happy ending, ma riconoscere le sue attenuanti e ridurne la squalifica suona come una dolce (parziale) vittoria.
Alessandro Orecchio
TAG: Maria Sharapova, Notizie dal mondo, Sharapova
Percepisco una netta sensazione di costruzione comunicativa a tavolino figlia della spietata determinazione di Masha….una di quelle che guarda solo l’obiettivo e spiana tutto e tutti per arrivarci, facendo e dicendo tutto e il contrario di tutto.
@ adriano (#1708875)
WADA – WORLD ANTI-DOPING CODE
21.1 Roles and Responsibilities of Athletes
21.1.1 To be knowledgeable of and comply with all applicable anti-doping policies and rules
adopted pursuant to the Code.
21.1.2 To be available for Sample collection.
21.1.3 To take responsibility, in the context of antidoping, for what they ingest and use.
21.1.4 To inform medical personnel of their obligation not to Use Prohibited Substances and
Prohibited Methods and to take responsibility to make sure that any medical treatment received
does not violate anti-doping policies and rules adopted pursuant to the Code.
x adriano
“deve dichiarare farmaci ed integratori presi negli ultimi 10 giorni…”, e allora ? Se prendo il meldonium 11 giorni prima sto zitto !
….dimenticavo, le sostanze negli Stati Uniti “NON DOPING” sono le amfetamine, pensate un po’ che dirittura morale ! Naturalmente se c’è la certificazione medica si ingurgita di tutto !!!!!!
Per me se un’atleta “sta male” , SI FERMA , SI CURA qundi riprende, ma che asinaccio che sono ….ed i quattrini che fine fanno ?
Era la portabandiera della Russia alle Olimpiadi e gli USA l’hanno voluta estromettere perché è un’icona mondiale.
x tutti
ma cosa pensare dell’uso di sostanze che aiutano la concentrazione che sono usate da tantissimi atleti,si dice che il 50-60% delle richieste basate su certificato medico siano accolte dalle autorità.
La Williams ha dichiarato che queste sostanze sono usate normalmente da MILIONI di studenti americani (vedasi Corriere della sera di poche settimane fa), peccato che tali sostanze in Italia siano doping !!!!!
Ah, dimenticavo, se c’è il certificato medico va tutto bene…..madama la marchesa !
NORMATIVA SPORTIVA ANTIDOPING DEL CONI
CONTROLLI ANTIDOPING
Sintesi delle procedure
mi scuso per aver omesso il titolo
@ Carl (#1708840)
L’ATLETA:
–
può richiedere la presenza di un proprio rappresent
ante diverso dal dirigente accompagnatore; se l’Atl
eta è un minore,
il rappresentante può: a) accompagnarlo costantemen
te nel corso della procedura per il prelievo dei ca
mpioni,
fornendogli insieme al D.C.O. ogni informazione che
si renda necessaria; b) presenziare, se richiesto
dall’Atleta, alla
produzione del campione; c) firmare, in aggiunta al
l’Atleta, la modulistica dei controlli antidoping;
–
deve presentarsi quanto prima al controllo antidopi
ng e comunque entro l’orario quando specificato nel
la notifica;
– deve essere sotto la costante osservazione visiva
e diretta del personale addetto alla sessione dei
prelievi, dal momento
della notifica fino alla produzione del campione;
– è il responsabile di qualsiasi cibo o bevanda ass
unti;
– deve conoscere le procedure per il prelievo del c
ampione;
– è il responsabile del proprio campione, fermo res
tando l’obbligo del contatto visivo, dal momento de
lla produzione
fino a quando non viene sigillato;
– deve attenersi alla procedura ed accertarsi che n
on ci siano irregolarità;
– deve dichiarare nella modulistica del controllo a
ntidoping i farmaci e gli integratori assunti negli
ultimi dieci giorni
dalla data del prelievo, nonché le trasfusioni effe
ttuate negli ultimi tre mesi dalla data del preliev
o;
– se inserito nell’R.T.P., è bene che presenti il c
ertificato di Esenzione a Fini Terapeutici (T.U.E.s
);
– può fornire commenti sul processo di prelievo del
campione all’interno della modulistica del control
lo antidoping
Fesseria. Dove l’hai letta, dove l’hai sentita?
Gli obblighi degli atleti e del loro staff sono dettagliati agli articoli 21.1 e 21.2 del “WORLD ANTI-DOPING CODE” pubblicato dalla WADA, reperibile in rete, e non c’è nessun obbligo di comunicare “tutti” i farmaci assunti.
Magari documentarsi un pochino prima di sparare sciocchezze no?
E documentarsi vuol dire leggere i documenti ufficiali e riferirsi a fonti certe ed autorevoli, non basarsi sul mucchio di scempiaggini che tutti si sentono autorizzati a dire.
Diciamoci la verità la Sharapova ha pagato la conferenza che ha fatto, che sia stato giusto o sbagliato ancora non lo so. L’Itf da parte sua ha sbagliato a gestire il caso, sono stati travolti e divisi dalla Wada che ne voleva una squalifica esemplare e la stessa atleta che con quella conferenza ha voluto mostrare tutto il suo potere mediatico. Hanno scelto di darle una squalifica massima, ma parliamoci chiaro, tu federazione puoi dare una squalifica massima se e solo se tutte le persone coinvolte in questo caso sono state almeno minimamente punite. Per questo farmaco l’unica atleta punita rimane lei e tutto questo perché la Wada la vera artefice a questo punto dellè proprie disgrazie, ha deciso di fare un dietro front su una sostanza che a loro dire era stata studiata ampiamente ma di cui poi non si conoscevano le dosi precise… a quel punto la palla è passata alle varie federazioni ma per l’Itf ormai era troppo tardi. Ultimamente i vari Tue e via dicendo… da questa storia non ne esce bene nessuno: l’Itf e forse quella che ne esce peggio perché l’incapacità nel gestire il caso si è trasformata in accanimento nei confronti di un’atleta; la Wada che non si capisce da che parte sta: prima vuole una squalifica esemplare, dopo fa un dietro front, poi battute sul conto in banca dell’atleta in questione (questa davvero di cattivo gusto), poi il silenzio e la sentenza nelle mani del Caf e poi ancora silenzio. Infine la stessa Sharapova a cui rimarrà sempre questa macchia indelebile ma che forse forse è quella che ne esce meglio: paga una squalifica giustamente ma è l’unica, fin dall’inizio se ne assume la piena responsabilità e fa parlare tutto e tutti, il dietro front della Wada la aiuta e poi tutta la sentenza del Caf che ne dichiara il doping non intenzionale e di fatto l’unica colpa di MaSha rimane una negligenza, perché al di là di tutto quello che si possa pensare la Sharapova paga 15 mesi di stop per una NEGLIGENZA e non per altro… la sentenza parla chiaro. Poi le idee che uno si può fare sono pari alle mie idee sui Tue di Serena Williams…
Tutti sanno che gli atleti sono obbligati a dichiarare tuttti i farmaci che assumono . Maria non ha mai dichiarato nulla . Per questa ragione ha preso 2 anni . La buona fede non esiste invece è di dominio pubblico che il tennis ha avuto un crollo di ascolti e di spettatori . Maria S. da sola vale almeno il 10% di questo mercato . La riduzione della squalifica a mio avviso è dovuta solo a questo.
E` finita cosi: la natura della sostanza, le modalita` di assunzione e le tempistiche di proibizione non sono state sufficienti a sostenere un’accusa di doping.
“ in no way she should be considered a doper” per citare la sentenza del TAS. Punto.
Forse sarebbe l’ora di spostare l’attenzione, in questa vicenda, dalle resonsabilita` di Maria a quelle di ITF e WADA.
forse sarebbe stato meglio parlare di dubbi che non di parziale vittoria della sharapova
dubbi sui tennisti che sono protagonisti nel circuito
dubbi sull’itf
dubbi sul cas