Alessandro Giannessi non si ferma più: “nel 2016 finalmente sto raggiungendo risultati importanti. A New York ho disputato un torneo meraviglioso giocando il miglior tennis della mia carriera”
Un mese fa Alessandro Giannessi si allenava per disputare le qualificazioni degli Us Open, in una stagione che, fino a quel momento, era positiva dopo le annate difficili vissute per via di problemi fisici che avevano rallentato la crescita dello spezzino, capace, a neanche 22 anni, di centrare il best ranking alla posizione n°126 (30 aprile 2012). In un mese, però, la carriera di Alessandro può davvero aver preso la strada verso la definitiva consacrazione. Dopo aver disputato un magnifico Us Open, battuto solamente dal futuro campione Wawrinka nel secondo turno dello slam americano, il mancino azzurro continua nel suo momento magico e domenica ha vinto il primo Challenger in carriera, battendo in finale l’estroso Dustin Brown e avvicinando sensibilmente il suo best ranking. “Domenica ho giocato un match praticamente perfetto” – afferma il 26enne ligure – “senza mai calare di concentrazione e senza concedere nulla. Sono stato bravo a rimanere concentrato ogni singolo punto perché sapevo bene che con Dustin non puoi perdere la concentrazione altrimenti rischi di non ritrovarla più, lui è un giocatore che non ti dà tempo di pensare troppo. Sono veramente felice del primo titolo Challenger e della prestazione. Nell’ultimo periodo penso di aver espresso un ottimo livello di tennis, sono molto centrato sul mio gioco e sono lucido su ogni singola giocata. Sicuramente l’esperienza e i risultati ottenuti a New York hanno inciso sulla consapevolezza dei miei mezzi ”.
Ciao Alessandro, inizio chiedendoti degli US Open, tu cosa mi rispondi?
Ti rispondo che lo slam newyorkese è un torneo meraviglioso dove ho trovato sensazioni ottime e ho giocato il mio miglior tennis. Negli Stati Uniti ho trovato fin da subito un feeling ottimo con le condizioni di gioco, ho giocato da subito un ottimo tennis e ho passato 3 turni di quali molto difficili, qualificandomi per la prima volta in un tabellone principale di uno slam. Dopo aver vinto il match con Kudla sapevo di dover affrontare Wawrinka e, non avendo mai avuto la possibilità di affrontare un giocatore di tale livello, ero abbastanza teso, ma mi sono detto che dovevo entrare in campo sereno e godermi il momento e giocare il mio tennis. Penso di esserci riuscito benissimo, ho giocato uno dei migliori match della mia carriera e mi sono reso conto che il mio livello quel giorno era davvero alto.
Il 2016 è l’anno del riscatto dopo annate meno fortunate. Cosa è cambiato rispetto al passato?
Quest’anno sono più sereno e tranquillo. Finalmente sto trovando risultati dopo aver lavorato bene durante tutto l’anno, ma la cosa più importante è che quest’anno finalmente sono stato meglio dal punto di vista fisico e non ho avuto infortuni. Questo influisce tantissimo.
Il 2012, a soli 22 anni, il best ranking, poi tre stagioni difficili in cui non sei riuscito ad esprimerti come avresti voluto. Cosa è successo in quei tre lunghi anni?
Sono stati anni difficili, ho sofferto di tantissimi problemi fisici, polmonite, operazione al polso e tutto questo non mi ha aiutato a trovare la serenità necessaria per centrare dei risultati importanti. Oggi, però, mi sento molto più maturo, e credo che ciò sia dovuto alle esperienze negative passate. Penso che tutto serva, sia le cose positive che quelle negative.
Da chi è composto attualmente il tuo staff? Su quali aspetti del tuo tennis hai lavorato maggiormente negli ultimi mesi?
Quest’anno mi sono affidato al centro tecnico di Tirrenia che vorrei ringraziare moltissimo per l’aiuto che mi ha sempre dato. Per la parte atletica sono seguito molto bene da Roberto Petrignani e Pino Carnovale, mentre per la parte tecnica ci sono Infantino, Palumbo e Rianna che mi hanno aiutato a crescere, infine da inizio estate ho intrapreso una collaborazione a settimane molto proficua con Paolo Cannova. Credo di essere sicuramente migliorato dal lato del rovescio e soprattutto penso di aver fatto passi avanti con il servizio, adesso sono più incisivo e riesco ad ottenere qualche punto con questo fondamentale.
Secondo alcuni esperti per rendere al massimo ed esprimere il tuo tennis migliore devi essere in una condizione atletica pressochè perfetta. Consideri giusta questa affermazione?
Io penso che il tennis moderno sia molto atletico e sicuramente, se fisicamente non sei al top, non puoi esprimerti ad alti livelli al giorno d’oggi. Il tennis è uno sport assolutamente duro dal punto di vista fisico, io sicuramente sono un giocatore molto fisico che ha della ottime qualità atletiche ma, nonostante ciò, sto cercando di migliorarmi sempre più anche sotto questo punto di vista.
L’esempio di Lorenzi, giusto per citare un tuo collega italiano, dimostra che l’età media nel tennis si sta alzando e i migliori risultati si possono raggiungere anche ben oltre i 30 anni. Pensi di essere quasi al massimo del tuo potenziale o credi di poter migliorare ancora?
Paolo è un grande esempio per tutti noi, un grandissimo professionista e una grande persona, sicuramente fa capire che non bisogna mai accontentarsi e che si può sempre migliorare e porre i propri obbiettivi sempre più in alto. Credo di poter migliorarmi ancora tantissimo, naturalmente continuando a lavorare sodo senza mai sedersi sugli allori.
Cosa ti aspetti da questo finale di stagione e qual è la tua programmazione?
Ora giocherò tre tornei sul cemento americano con l’obiettivo di continuare a migliorarmi. In questa ultima parte di stagione mi sono imposto di giocare sul cemento dove sicuramente potrò continuare a migliorare il mio tennis, questa è la cosa principale. Spero, inoltre, di riuscire a chiudere l’anno nel miglior modo possibile, continuando ad ottenere buoni risultati e magari avvicinandomi sempre più alla top 100.
Antonio Galizia
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Super Giannessi… super Galizia!!
Se continua così i top 100 sono assolutamente alla portata! Vincere aiuta a vincere e Giannessi deve cavalcare l’onda, soprattutto in questo ultimo mese di tornei dove può fare punti pesanti!
Gianna sei un grande e per me in Top 100 tra le nostre “seconde linee” ci possono stare solo lui e Ceck!
Assolutamente, ma non trova ancora punti col rovescio.
Ora lo butta in campo, il che è tanto pensando a che colpo possedeva.
Tra l’altro ha un back che mi piace davvero molto.
Servirebbero punti però
Mi fa piacere che abbia deciso di giocare sul cemento perché è lì che può veramente compiere quei progressi, indispensabili a salire ancora nel ranking ATP. Mi piacerebbe però che un giorno arrivasse al punto da non cercare più di spostarsi appena possibile sul diritto ma vorrei che come Nadal imparasse a spingere, a forzare e a cercare il punto anche con il rovescio.
Dritto di livello assoluto e buon servizio ma comunque molto migliorato anche col rovescio ben più competitivo di quando arrivo’ ad essere 126 del Ranking facendo filotto nei future nostrani anni indietro
Riuscisse a trovare qualche punto anche col rovescio..
Ecco che farebbe un balzo in avanti notevole
Come qualità fisiche e tecniche, tolto il rovescio, è di tutto rispetto.
Forza Giannezz
Se i problemi fisici lo lasceranno in pace la top100 non è un’utopia…condivido la scelta di giocare qualche torneo sul cemento per migliorarsi ulteriormente. Il nostro prossimo top100 sarà lui in attesa di un ritorno di Fabbiano e di Cecchinato 😉
vedendolo giocare, direi che ha ancora ampi margini di miglioramento soprattutto sul dritto in avanzamento.
la scelta di andare sul cemento per cercare un tennis meno d’attesa e più in spinta la condivido al 100%
Forse perchè si sente bene fisicamente e quindi può azzardare di piu (anche economicamente penso), allontanandosi dall’Italia rossodipendente!!!
Bene dopo la California potrebbe giocare quali a Vienna e Parigi per stare sempre più nel tennis che conta è magari fare il salto nei 100 già quest’anno
Questo ottimo post spiega perché il suo gioco di rimbalzo può adattarsi meglio al duro che non alla terra. Avendo migliorato il servizio, adesso può ambire veramente al salto di qualità.
è stato rallentato tantissimi dalle magagne fisiche, ma non importa
ora avanti tutta
Bravo Alessandro! Grande partita contro quel fenomeno di Wawrinka e vittoria schiacciante contro quello showman di Dustin Browne.
Sono molto contento di ritrovarlo sugli scudi, dopo un periodo che ne sentivo parlare veramente poco.
Come mai sembra scoprire solo adesso, a 26 anni, che si trova bene sul cemento in America? aveva già giocato lo slam junior a New York se non sbaglio, ben 8 anni fa. Io invece continuo a pensare che lui si esprima meglio sulla terra e credo che abbia fatto male a scegliere di non finire la stagione europea sul rosso. Poi sa giocare anche sul duro, evidentemente e l’anno prossimo fino a primavera farà bene a giocarci.
il miglioramento sul rovescio è impressionante.
Per assurdo è molto più bravo a impattarlo se riceve una palla veloce e potente che non una palla lenta e arrotata.
Deve migliorare nella spinta del colpo su palle “moscie”.
Sul dritto tira meno forte rispetto al 2011, all’80% di velocità, ma con un affidabilità quasi assoluta e …quando mette pressione all’avversario dopo 2-3 colpi si apre il campo e trova il vincente.
Mi preoccupano solo i piccoli infortuni che ogni tanto lo affliggono (vedi Barletta ed il periodo post Barletta).
In ogni caso un ragazzo dalla grande volontà e un lottatore in campo.
Ciao Ale!!grande!!tanto che lo seguo…ha nettamente migliorato il rovescio che era veramente debole…È a posto fisicamente e io spero che raggiunge i top 100 ma secondo me potrebbe salire anche di più…lo spero..se lo merita…È persona seria!!!!Forza Ale!!!!!!!!!CONTINUA COSÌ! !!!!!!!!!!!!!!!@
La differenza più significativa che ho notato nell’ultimo challenger è la ricerca di vincenti e/o di palle che comunque fanno male.
Forza Gianna.
Grande, se tiene fisicamente per me può davvero scalare la classifica, contando che il livello di gioco è salito rispetto al 2011, quando impressiono’ tutti.
Grande
Bravo!