È proprio l’Argentina dei miracoli
Il bello dell’esprimere opinioni e sbilanciarsi nei pronostici sportivi è che si può sbagliare: faccio mea culpa quindi sulla semifinale Davis giocata in terra britannica e per cui avevo dato alquanto favoriti i giocatori di casa. Ben venga sbagliarsi, d’altronde quando non si ha problemi a chiedere venia è un piacere equivocarsi…più o meno.
Incredibile Argentina, incredibile Juan Martin Del Potro, incredibile Leonardo Mayer: solo pochi mesi fa un risultato del genere sarebbe stato impensabile, con la formazione sudamericana chiamata a coprire le toppe di assenze pesanti e una Gran Bretagna defending champion e che poteva cantare su un fuoriclasse assoluto come Andy Murray, una sicurezza in Coppa tanto in singolare quanto in doppio. Eppure se c’è un luogo immaginifico dove le previsioni della vigilia possono venire travolti e i valori in campo raccontare storie diverse, beh…quello è proprio la Davis.
Juan Martin Del Potro e Andy Murray hanno dato vita probabilmente alla più bella partita dell’anno: non c’è nessuna finale Slam 2016 che tenga, non c’è nessuna partita del circuito che possa reggere il confronto. Sono stati 5 set di pura lotta, passione, sangue e arena come direbbero alcuni, con Murray muro stoico e restìo a mollare e il tennista argentino a reggere sulla lunga distanza, fra incognite spazzate a colpi di dritti spaventosi e una tenuta furibonda e che ha decisamente impressionato, con la foga già vista a Rio in occasione delle Olimpiadi. Gli spalti hanno tributato giuste standing ovation ai due protagonisti: impossibile non decretare il giusto tributo a chi ha dato vita a uno spettacolo puro, purissimo.
Murray è stato ancora una volta eroico: in campo praticamente sempre, col fratello a ridare speranze a un popolo intero, il primo giorno ma anche l’ultimo quando ha agganciato la formazione argentina sul 2-2. A quel punto Mayer ed Evans a scendere in campo con il fardello della possibile disfatta ma anche con la chance di entrare nella storia. E dalla porta principale.
Un giocatore che per sua stessa ammissione in Davis gioca il suo miglior tennis. Il carneade inglese con le spalle troppo strette per il peso da portare: per un po’ c’è stata anche partita fino a quando Leonardo Mayer, reduce da una stagione pessima nel circuito che l’ha fatto scivolare fuori dalla top100, ha innestato la quinta e ha schiacciato le resistenze del britannico, talmente frastornato in campo da non sapere più che cosa fare (cit.). Tempo per la festa, per le celebrazioni, la gioia pura, i pianti e i balli che strappano sorrisi, a tutti.
L’Argentina che vola quindi in finale contro la Croazia e che proverà a portare a casa una Coppa strameritata ma inaspettata: se vittoria sarà, sarà la vittoria di Del Potro, con altre lacrime e un ritorno a grandi livelli sempre più dolce, ma sarà anche la vittoria di Leonardo Mayer, colui che ha compiuto l’ultimo e più difficile passo, senza dimenticare un gruppo che sembra soprattutto divertirsi, superando la fatica e le avversità con il sorriso e la gioia a fine gara.
Per pensare alla Croazia però c’è ancora tempo: adesso è solo tempo di festeggiare. Viva Del Potro, Viva Leonardo Mayer.
Alessandro Orecchio
TAG: Coppa Davis, Coppa Davis 2016
8 commenti
Sì ma secondo me purtroppo la finale la perdano
Secondo me la vera impresa l ha fatta pella.Veniva da 1 partita vinta in 3 mesi ,non aveva mai vinto una partita indoor e giocava contro un giocatore in forma
il bello delle partite la quinto set è che puoi cambiare il giocatore per cui stai facendo il tifo almeno tre o quattro volte!
Faccio i miei complimenti a Orecchio, un articolo molto completo e oggettivo.
stanno ridando grande interesse? parla pure per te e forse per qualche altro tifoso di Delpo …..per me il grande interesse e’ vedere Nole che ha incominciato il terzo anno da NR.1 e che ci possa rimanere ..
Orecchio …articolo molto incompleto in quanto e’ facile nominare partita dell’anno Murray – Delpo ma forse dimentichi un certo Pella che ha vinto una partita fondamentale in quanto l’impresa di delpo sarebbe stata inutile senza poi considerare Delbonis giocatore dai limiti caratteriali evidenti che praticamente da solo ci ha eliminati a Pesaro …non ti ricordi piu’? si si hai nominato il gruppo senza degnarti di scrivere questi due giocatori….oltretutto mi sembri quasi di nazionalità argentina ma scusami se la vince la Croazia non sarà meritata forse? spiegati meglio perche’ nell’articolo dai quell’impressione….
Concordo.
Il rientro di Del Potro nel tennis di alto livello ha dato una scossa .. Quest’anno le gerarchie sono decisamente più fluide e le grandi imprese dell’argentino (e non dimentichiamo Stan the final man) stanno ridando grande interesse. Si può vincere anche contro muri di gomma che sembravano imperforabili .. Certo bisogna attaccare e fare vincenti per ore senza mollare!