Tennis italiano in crisi: Gaio e Vanni dicono NO!
Il tennis italiano al maschile ha vissuto nelle ultime settimane pagine importanti della propria storia: prima Paolo Lorenzi e Fabio Fognini hanno vinto nella stessa settimana due tornei del circuito ATP, poi Federico Gaio e Luca Vanni hanno portato a casa due successi a livello challenger, rispettivamente a Biella e Segovia. Curioso, alquanto curioso, per un movimento che viene definito da un po’ di tempo a questa parte in crisi e senza quel ricambio generazionale che dovrebbe essere già divenuto cosa certa, per far rifiatare i “vecchietti” e permettere ai “nuovi” di farsi conoscere e apprezzare.
È vero che i nostri tennisti maturano leggermente in ritardo rispetto ai propri coetanei, ma per quanto riguarda il tennis maschile azzurro per me le prospettive sono decisamente rosee: i più esperti non vogliono mollare, basti pensare a Lorenzi nuovo numero 1 d’Italia alla sua età, Vanni in top100 a 30 anni, Seppi e Fognini desiderosi di giocarsi ancora le loro carte mentre da dietro scalpita un plotone di giovani leve che appaiono agguerrite e soprattutto con mezzi tennistici importanti (Donati, Eremin, Mager, Napolitano, Pellegrino, Quinzi e Sonego…tutti racchiusi in un paio di anni di differenza). Manca ancora l’exploit, il definitivo salto di qualità ma l’impressione è che tutti stiano lavorando davvero bene.
Si potrebbe obiettare che in questo quadro idilliaco manchi effettivamente qualcosa, quell’anello di congiunzione fra il vecchio e il nuovo, quel presente che Marco Cecchinato sembrava poter incarnare alla perfezione, grazie a una solida attitudine che lo aveva portato a ridosso della top80 non meno di un anno fa: purtroppo le traversie legali faranno il loro corso e il tennista Cecchinato ne verrà inesorabilmente colpito. Il suo posto però potrebbe essere preso da Federico Gaio: negli ultimi anni abbiamo parlato del talentuoso Federico come di un tennista dalle grandi qualità e dal tennis estremamente bello da vedere, cui mancava però qualcosa a livello caratteriale per diventare una bella realtà azzurra. Un’estate al top con i successi di San Benedetto e Biella ci regalano adesso un tennista non più giovanissimo ma ancora giovane che sembra pronto al deciso salto di qualità e a un attacco repentino alla top100. I numeri li possiede, li ha sempre avuti, ora sembra essersene convinto. Forza Fede.
Chiusura d’obbligo su Luca Vanni: Lucone ha vissuto una stagione complicata, forse troppa terra battuta e poco cemento, troppe sconfitte e una classifica che da prossima ai 100 lo ha portato più vicino ai 200. Da un paio di settimane però la rotta sembra essersi invertita: il successo colto a Segovia non solo pareggia (più o meno) i tanti punti in uscita prossimamente a Portorose dove aveva vinto l’anno scorso ma dà sicurezza a un giocatore che merita sicuramente posizioni di ben altro spessore. Luca, torna a crederci: hai accarezzato il sogno, adesso riacchiappalo per godertelo un po’ di più.
Alessandro Orecchio
TAG: Federico Gaio, Gaio, Italiani, Luca Vanni, Vanni
Beh di top 150 almeno ce ne sono un numero consistente (tra USA,Serbi, Francesi, Australiani, Coric, Ymer, Edmund, Russi,Zverev Giapponesini, Koeranucci) e si potrebbe continuare a lungo. Ma in particolare si scopre che i vari 95 e 96 all’epoca sembravano scartine rispetto ad un Quinzi o anche ad un Baldi! Possibile che siano proprio tutti andati meglio?
Col massimo rispetto e stima per Alessandro Orecchio, francamente mi sembra che in questo articolo sia stato un po’ troppo ottimista.
Innanzitutto è vero che Vanni è arrivato a 30 anni al posto n. 100 ATP ma è oramai passato un anno e non è più riuscito a salire ancora. Come è vero che se la vittoria a Segovia compensa abbondantemente la vittoria dello scorso anno a Portoroz, è anche vero che ritornerà a giocare in competizione ufficiali sono nelle qualificazioni degli US Open e non dimentichiamo che in un torneo dello Slam solo una volta a Wimbledon è riuscito ad arrivare a giocare nel main draw come lucky loser.
Sono poi d’accordo con lui che le nuove leve stiano lavorando bene ma questo non dà la garanzia che sicuramente arriveranno. Oggigiorno c’è una tale concorrenza nel mondo del tennis che arrivare tra i top 100 è difficile quanto negli anni ’80 arrivare tra i top 20. Cecchinato era riuscito ad arrivare a ridosso dei top 80 ma dopo aver perso una cinquantina di posizioni e aver dato qualche segnale di ripresa, si è preso una squalifica di 18 mesi. Se tale squalifica non è stata ancora attivata, lui ne sta comunque risentendo mentalmente, tant’è che a Cortina ha subito perso racimolando pochi games. Inoltre dopo 18 mesi di squalifica avrà la forza per ritornare in alto? Pochi hanno il carattere di Muster o Robredo o Haas!
Quanto a Gaio, certo ha vinto 2 challenger ma che garanzia abbiamo che possa vincere anche a livello ATP? La vittoria su Bellucci? Quella da sola è troppo poco. Sì, ha talento e fisico, ma come testa ha sempre faticato ad essere affidabile. Ha compiuto enormi progressi sotto questo punto di vista e sembra che stia migliorando ancora, ma quanto tempo ancora continuerà questo trend? I giocatori azzurri, sia maschi che femmine, hanno la tendenza a giocare bene per un po’ di mesi per poi afflosciarsi. In questo sembra che non ci siano eccezioni. Cecchinato pareva destinato a essere un’eccezione (dopo un periodo di appannamento), ma è arrivata la squalifica. In altri casi sono arrivati infortuni.
Comunque, all’atto pratico, il tennis italiano manca ancora di ricambi generazionali e in ambito femminile, sotto questo punto di vista, siamo messi peggio (benché a livello assoluto questo vanti ancora punte ben più blasonate). Probabilmente se la situazione è questa, ha pesato anche un po’ di sfiga, però si stenta a salire.
La nota positiva è che vedo uno sforzo di evolversi. Stanno aumentando i coach italiani preparati e la federazione cerca di sostenerli non limitandosi più a sostenere solo i giocatori convocati a Tirrenia. Questo è il decentramento che tanto il buon Rino Tommasi invocava già 30 anni fa e che finalmente viene messo in pratica, con tante imperfezioni ma anche facendo lo sforzo di migliorare costantemente.
Concludo con una domanda: quanto dovremo aspettare ancora per avere un giocatore capace di vincere un titolo dello Slam anche a livello maschile? e per avere un giocatore o una giocatrice capace di vincere più titoli dello Slam e di restare tanti anni tra i top ten? e di arrivare a essere numero 1? Mah….
@ controcorrente (#1660026)
Ah, ci diamo del Lei? Per me è bizzarro, ma va bene.
In merito, allora, alle §Sue osservazioni mi permetto di farle nottare che nel 2013 la Bartoli vinse Wimbledon battendo, come giocatrice posizionata più in alto, la TdS n.17 Stephens.
Cosa facciamo, la consideriamo una vittoria di poco conto? Uno “Slammino”?
Battè due tennisticamente giovanissime Svitolina e McHale ai primi due turni, due giocatrici italiane (e quindi, a quanto si legge qua, conseguentemente scarsissime) nelle persone di Giorgi e Knapp ai turni successivi, e poi tre giocatrici di seconda fascia, nessuna racchiusa tra le prime 16 TdS, nelle persone di Stephens, Flipkens e Lisicki.
Eppure Le assicuro che il “panorama era di una certa qualità”. Le assicuro che il torneo è anche considerato di una certa importanza.
Come vede, nonostante il cammino non fosse stato particolarmente insidioso (riporto parole Sue), la vittoria fu di un “certo prestigio”, e credo che anche Lei ne converrà con me.
I dati vanno analizzati bene quando riportati, se no non si fa l’interesse più alto della verità ma li si distorce solo per dare supporto a qualche tesi personalistica.
per carità, bei risultati, settimane esaltanti soprattutto nei confronti della media a cui siamo abituati, massimo rispetto per i protagonisti di queste belle vittorie, fra le quali mi hanno esaltato soprattutto quelle di Lorenzi e la doppietta di Gaio.
però insomma.. piedi per terra, nel complesso siamo semplicemente più o meno stabili nel ranking, con una bella batteria di giovani, in mezzo alla quale molto probabilmente ci sarà almeno uno dei tanto sospirati ricambi. Resta il fatto che non esprimiamo un top ten da talmente tanto tempo da non sembrare vero, mentre movimenti tennistici irrisori rispetto al nostro ce l’hanno fatta.
Per me è questo che sulla bilancia pesa di più, cioè che può rendere più popolare da noi questo bellissimo sport.
Io preferisco un top 5 che vince o si gioca gli slam piuttosto che 18 top 100, sottolineo “io”, e credo di aver motivi fondati per pensarlo, ma questo è un altro discorso. Di sicuro non mi lamento del periodo attuale, c’è stato ben di peggio. non mi strappo altresì i capelli..
In campo femminile discorso opposto, credo in effetti ci sia una netta crisi all’orizzonte, fisiologica comunque, dopo aver avuto una generazione di tenniste eccezionali e forse irripetibile. Ci sta, è un prezzo che pago ben volentieri, dopo aver avuto quattro campionesse del genere. La popolarità attuale del tennis in italia è sicuramente dovuta per la maggior parte a loro..
poi magari ti arriva il/la 17enne che sconvolge tutto nel giro di due mesi .. 😀
magilla,con la tua ultima frase dimostri di capire poco del nostro tennis,o,come fanno altri,dimostri di considerare molto poco i risultati delle nostre tenniste.Perchè si da il caso che Silvia Farina sia stata n.11 del mondo,e la sua parte l’ha fatta eccome(ovvio che i suoi risultati impallidiscono,con quelli ottenuti dalle sue colleghe connazionali,a partire dal 2010).Ma se il livello dell’ottima tennista milanese secondo te era bassissimo,allora che dire dei risultati ottenuti nel maschile da Volandri,Starace,Seppi e Fognini? Visto che tutti loro hanno ottenuto un best ranking inferiore a quello della Farina(per tacere di Bolelli,che,ad analizzare il suo best ranking,in pratica sarebbe una frana,tennisticamente parlando),allora era meglio che fossero andati tutti a nascondersi.
@ Buon Rob (#1659772)
In merito al suo commento, mi permetto di segnalarle alcune considerazioni.
Innanzitutto li ho chiamati Premierini non in senso dispregiativo ma semplicemente perché in gergo tennistico così sovente si definiscono i Premier 470 proprio per distinguerli dai Premier Mandatory (1000 punti a chi li vince) e i Premier Five (900).
Quanto al torneo di San Pietroburgo, vinto dalla Vinci, le segnalo che la tds numero 1 era la Bencic, all’epoca n. 11 Wta, e un Premier che non ha nessuna delle top ten al via non mi sembra di primissimo livello (l’ottava tds era n. 36 al mondo, altro dato che non depone a favore dell’intensità tecnica di quel torneo). Per vincere, la Vinci ha dovuto sconfiggere 2 giocatrici di secondo piano (Wickmayer e Babos) e 2 quest’anno in chiara crisi (Ivanovic e Bencic). La Vinci ovviamente di ciò non ha nessuna colpa, ma è un dato di fatto che abbia incontrato un’opposizione relativa.
Quanto invece al torneo di Dubai vinto dalla Errani, il panorama di partenza era indubbiamente d’una certa qualità. Peccato che però nessuna (dico nessuna) delle 8 teste di serie abbia vinto nemmeno un match e ai quarti di finale si siano ritrovate solo giocatrici non tds. La Errani ha sconfitto, nell’ordine, Zheng, Shvedova, Brengle, Svitolina e Strycova, nessuna delle quali al momento del torneo era fra le prime 20 del mondo. Anche qui: nessuna colpa della Errani, ma le sembra un cammino particolarmente insidioso?
Come vede, le ho risposto pacatamente e con dei dati. Magari, prima di darmi del bugiardo o affermare che scrivo cose false, poteva analizzare lei stesso questi numeri, comodamente rintracciabili sul sito della Wta, ed evitare di muovermi critiche che non penso di meritare. Comunque, nessun problema: è bello avere opinioni diverse. Però più la contrapposizione dialettica è serena e più la pratico volentieri. Buon tennis.
La mia era ovviamente una battuta legata al fatto che nei tuoi post ci sono spesso gli exploit dei trentenni.
Per la cronaca, non disprezzo affatto le 29enni…anzi…
per quello che riguarda il settore femminile il mio parere è che la verita’ sta nel mezzo…..la crisi c’è ed è grande…..poi pero’ le due vittorie di errani e vinci restano e sono di grande livello e anche quella di francesca non va sminuita……brava lei che l’ha giocato ,presuntuosa o altro chi non ne approfitta!….cmq io credo che la errani tornerà a dei buoni livelli….e forse anche la knapp ritornerà’ ai suoi livelli medi……ho meno speranze nella giorgi…..ma credo che da qui a 3-4 anni avremo di nuovo delle buone giocatrici…..
ps: le donne ci hanno viziato per anni….ricordiamoci che prima delle fantastiche 4 il livello era bassissimo con solo qualche squillo di silvia farina!
Infatti è un interpretazione….
@ MAX LA SPEZIA (#1659882)
che interpretazione bizzarra hai fatto del mio commento…
Vero copriamo una misera percentuale di pubblico…allora non parliamone proprio…esprimere opinioni in effetti….è totalmente sbagliato in un sistema democratico….
E’ interessare vedere come proprio ieri su La Stampa, Stefano Semeraro commentava l’attuale situazione del tennis italiano in termini diametralmente opposti a quelli proposti da Alessandro Orecchio. Lui, infatti, evidenziava come fosse una sorta di sconfitta del sistema tennistico italiano l’avere Paolo Lorenzi come capofila nostrano (senza nulla togliere, ovviamente, a Paolo, tennista straordinario). Il fatto è che il tennis che conta per infiammare le folle è quello degli Slam e degli atp1000 e dal 2010 ad oggi (senza guardare più indietro, perchè sarebbe peggio), su 60 tornei atp1000 abbiamo raggiunto una semifinale e due quarti, mentre su 27 slam solo in un caso abbiamo fatto almeno quarti di finale.
Le dispute su Vanni, Gaio, Sonego e chi per loro sono interessanti su questo sito, ma solo per appassionati che coprono però una misera percentuale del pubblico tennistico
io credo che il problema sia che i giocatori di talento italiani si portano dietro sistematicamente alcuni difetti letali che compromettono quel salto di qualità, che denota poca cura specifica nella fase di crescita
abbiamo giocatori splendidi veloci di piedi rovescio enorme diritto ottimo buon tocco, servizio alla errani (vedi ad esempio volandri, avrà avuto qualche problema alla spalla ma molto di piu’ trascuratezza nella fase di formazione tennistica), ma anche fognini è sottomedia anche rispetto alla sua altezza. un giocatore come ferrer negli anni è diventato un giocatore con un servizio micidiale, estremamente sottovalutato ed è alto come fogna.
Abbiamo un giocatore che serve bene, tira missili di diritto e rovescio, grande sensibilità? si muove come se a giocare osse galeazzi, vedi omar camporese, o comunque non si muove adeguatamente come bolelli. Si puo’ migliorare molto in quel campo, vedasi ad esempio ilgiraffone canadese che ora perbug mentale non mi viene il nome.
E insomma tanti esempi così
io credo ci sia una lacuna nella formazione Under, non si cura abbastanza il miglioramento nei difetti. E per essere un top 10 non devi avere difetti
se un allenatore di un bambino dice “non preoccuparti di fare bene il movimento del servizio, metti solo di la la palla che senno’ perdi” , quell’allenatore gli ha appena compromesso ogni possibilità di diventare un top player, semmai ne avesse avute.
Ma quando mai il miglior italiano sarebbe stato titolare nelle migliori nazioni d’Europa? Forse nella Germania di Becker e Stich o nella Svizzera di Rosset e Hlasek? O nella Spagna di Bruguera e Carlos Costa? O nella Francia di Pioline e Boetsch? O nella Croazia di Ivanisevic? Cioè parlate come se il tennis italiano avesse un passato da grandi firme…la valutazione attuale del tennis italiano non puoi mai prescindere con quello che è statao il livello medio degli ultimi 30 anni altrimenti parliamo di aria fritta. IMHO.
vedo che siamo ancora nella fase di negazione del problema, che è la prima condizione per cercare di risolverlo.
ci vogliono anni di lavoro serio e il discorso riguarda anche e soprattutto tecnici, dirigenti e appassionati.
il movimento crea giocatori di buon livello, ma il fatto significativo è che gli altri sono semplicemente migliori.
aggrapparsi a gaio,vanni o lorenzi per giustificare la situazione non porta a nulla di costruttivo.
Ma poi come fai a dire”da come ne parli sembra che …” ho scritto solo una frase dove appoggiavo il pensiero dell’altro utente. Io direttamente non ho scritto nulla nello specifico. Solo una frase che non andava ad analizzare un solo aspetto. Quindi che cosa dici?
Scusa forse non hai letto bene il post dell’utente paoloz,che io ho quotato. Parlava delle nazioni PIU IMPORTANTI D’ EUROPA . E quindi proprio Francia spagna svizzera Germania Croazia. Non abbiamo detto tutte le nazioni d’Europa ma le più importanti dal punto di vista tennistico ovviamente. Poi l’articolo parlava se il tennis maschile italiano è in crisi o no,al di là dei motivi
. E io ero d’accordo con l’utente paoloz. Cosa c’entra dire che con quello che si ha,accontentiamoci o altro? Si sta facendo solo una constatazione se c’è o meno una realtà in crisi.
Probabilmente ha 90 anni, ed è quindi evidente che un tennista di 30 anni gli possa sembrare una giovane promessa con tutto il futuro davanti a sé…
Il “completamente obiettivo!!!” utente controcorrente definisce premierini quelli vinti da Errani e Vinci.
Guardiamo le TdS del Dubai Open:
1) Halep 2) Muguruza 3) Suarez Navarro 4) Kvitova 5) Bencic 6) Pliskova 7) Vinci 8) Kuznetsova.
Io direi che ha ragione, lo considererei un torneino di terza categoria.
Invece nel torneo periferico vinto dalla vinci c’erano Bencic, Woniaci, Ivanovic, Mladenovic, Cibulkova, Pavliucenkova e Kasatkina.
Ma perché bisogna scrivere cose assolutamente false?
Questo non è essere “controcorrente”, è essere “bugiardo”!
@ Giorgione1978 (#1659690)
un certo Corrado Barazzutti 21 agosto 1978 nr.7 a fine anno era ancora nr.10……
@ Giorgione1978 (#1659690)
Mi viene in mente Panatta, o Barazzutti…..dopo di loro nessuno, questo è sicuro…..
Gerontofilo?
Se le 29enni sono da considerarsi vecchie, allora sì, sono un gerontofilo.
3 delle prime 8 al mondo sono over 33, ma considerare giovni le 29enni viene considerato essere “gerontofilo”.
Che utenza bizzarra. 😛
@ controcorrente (#1659645)
In realtà Vanni ha fatto punti dovunque tranne che nei challenger italiani (su terra). Stessa cosa per Fabbiano che i punti se li è fatti tutti in Asia. Per carità il discorso lo trovo condivisibile, ma:
-non concordo sulla “qualità” dei punti per la formazione di un giocatore. Ad esempio i britannici Evans ed Edmund, gli australiani (ed altri) si sono fatti molti challenger di basso livello in Asia, hanno acquisito classifica e si sono confermati a livello ATP.
-non credo che i challenger in Italia siano di basso livello.
e intanto gaio ha vinto ancora…preceduto da giustino…… 😆
nel caso che la storia di cecchinato si risolva a suo favore…rientrerebbe tra le sfighe
3 top 50 (o quasi) infortunati + 2 giovani in ascesa su un kokkinakis che era si e no nei 70…se permetti sono due cose differenti….
pensa se all’Australia togli per 2 o 3 mesi kyrgioss,tomic,per un anno quasi kokkinakis…e pure qualche problema a whittington….cosa gli rimarrebbe?….è un po’ quello che è successo nel 2016 agli italiani
@ Roberto (#1659678)
Infatti le donne sono messe anche peggio. Però anche lì molti preferiscono veder il bicchiere mezzo pieno a tutti i costi e osservano che in fin dei conti nel 2016 abbiamo vinto 3 tornei (Vinci, Errani e Schiavone). Peccato che nel caso di Vinci ed Errani fossero due “Premierini” disertati dalle big e quello della Schiavone un International con main draw più simile ai tornei Itf (come quello che sta giocando in questi giorni a Nanchang). In compenso, nel “tennis che conta” (prove dello Slam, Premier Mandatory e Premier Five), su 9 tornei fin qui svolti abbiamo appena una presenza nei quarti e una negli ottavi (sempre della Vinci), ma ciò sembra passare per i più inosservato. E se lo evidenzi passi per uno che tifa contro le italiane: tifo e obiettività quasi mai vanno di pari passo.
Per definire se il nostro movimento è o no in crisi secondo me non si può prescindere da quello che è statao il livello medio del tennis italiano negli ultimi decenni. Altrimenti, se si considera un movimento in crisi se non esprime top10 allora il nostro sarà quasi sempre in crisi. Invece andrebbe tutto contestualizzato con la media del livello dei nostri tennisti. E’ certamente positivo vedere che alcuni giovani sono in ascesa anche se ovviamente nessuno può dire fin dove potranno spingersi però vedere under25 che finalmente cominciano a superare turni nei challenger è sicuramente un dato positivo.
Emergere ad altissimi livelli non è affatto semplice per nessuno: basti vedere dov’è adesso Harrison che faceva il fenomeno a livello junior a 15 anni e ora non si sa che carriera avrà. Avreste mai detto che a 24 anni il suo coetaneo Gaio gli sarebbe stato così vicino in classifica?
Beh se dobbiamo ricorrere a vittorie in challenger e atp 250 con risibili entry list per dire che stiamo bene… Ma chi è Alessanro Orecchio ? Un parente di Binaghi ?
Tutto giusto? No, su alcune cose non sono d’accordo. Le WC nei challenger mica ti garantiscono il superamente dei turni: per fare classifica e avvicinare la top100 devi arrivare in fondo ai challenger e se non ne hai il livello non ci arrivi almeno in semifinale. Citare il caso di Vanni è improprio perchè quest’ultimo nei top100 mica ci è arrivato grazie a WC nei challenger. Questi tornei li ha giocati per diritto di classifica e si è costruito la sua miglior classifica facendo anche tantissimi punti all’estero. I nostri giovani che ricevono WC nei challenger, nella stragrande maggioranza dei casi quando va bene passano un turno tranne alcune eccezioni di tennisti in ascesa (Napolitano in questo momento…) e passare un turno ogni tanto non ti garantisce di certo di scalare le classifiche.
Buongiorno sig. Orecchio.una domanda non polemica ma perche giannessi non rientra nella sua lista?a livello di impegno mi pare superiore a molti di quelli da lei citati ..tecnicamente ha lavorato tantissimo sul rovescio che ora è un colpo guardabile rispetto a prima ed ha un buon dritto come è migliorato sul servizio.
grazie se vorrà rispondermi.
Sono completamente d’accordo
chi è stato l’ultimo top ten italiano?
2 grandi vittorie ottenute nel gioco anche dal sottoscritto
@ magilla (#1659669)
Gli infortuni fanno parte del gioco, nel senso che rientrano tra i rischi del mestiere. Anche Kokkinakis, per dirne uno, senza infortunio magari ora sarebbe nei primi 30 come Zverev, invece Olimpiade a parte ripartirà dai challenger. Quanto alla (possibile) sciocchezza di Cecchinato, come la chiami tu, se così fosse quella non la definirei sfiga: userei un termine diverso… E poi, anche senza squalifica mi sembra che sia ormai uscito dalla top 100. Insomma, l’annata sopra le aspettative, anche con tutte le spiegazioni del caso, non la vedo proprio.
@ controcorrente (#1659645)
Finalmente un commento totalmente obiettivo..
I challenger in Italia sono proprio un arma a doppio taglio x gli italiani.
Per questo la vittoria di Vanni o quelle di fabbiano a inizio le ritengo più importanti..
Bisogna farsi le ossa all’ESTERO come fa la maggior parte di giovani stranieri che avrà si e no un paio di wc all’anno.
Detto questo il dramma è a livello femminile..dietro alla Errani e alla volonterosa knapp il nulla.(nn considerando la Giorgi che spicca x patriottismo)
Secondo me Buon Rob è un gerontofilo!
tutti a toccarsi gli zebedei…pero’ c’è una possibilità’ : o ti metti a giocare tu o segui uno sport che ti dia più soddisfazioni…..che so….le bilie in spiaggia!!!!
tutto giusto…..pero’ non si puo tenere conto degli infortuni di fognini,seppi,bolelli,donati,marcora….e della (possibile) sciocchezza di cecchinato….
io credo che fognini sia uno da top20 (chi dice top 10 è un pazzo)….seppi da top 30….bolelli da top 50….credo che in una annata sfigata come questa i risultati stiano andando contro ogni più’ rosea aspettativa
Abbiamo vinto l’ultimo Slam in singolare undici mesi fa ed il tennis italiano è addirittura pronto al “funerale”.
Della serie “la razionalità qua la fa da padrona”, vedo.
Il tennis italiano non è in crisi è agonizzante. Un paio di anni e (miracoli a parte) facciamo il funerale….
Riconoscere che qualche timido segnale confortante c’è non significa concludere che allora il tennis italiano non è in crisi. La crisi, a livello di vertice, a mio avviso è oggettiva: primo italiano al 40° posto Atp, solo 3 italiani nei primi 100, nessun italiano nel 2016 anche solo agli ottavi nei tornei di prima-seconda fascia (prove dello Slam e Master 1000). Questi sono dati, difficilmente contestabili. E quanto alla crescita di alcuni nostri giocatori a ridosso, se non per qualche settimana all’interno, dei primi 100, c’è al riguardo un altro dato inconfutabile: in Italia ci sono tantissimi tornei challenger, credo che siamo il Paese in Europa (se non al mondo) che ne organizza di più. Cosa c’entra? C’entra eccome perché, anche solo a livello di wild card concesse, consente ai nostri giocatori molte più occasioni per giocare, quindi emergere, quindi scalare le classifiche. Poi, quando, anche attraverso questo meccanismo, arrivano attorno al 90°-100° posto Atp, dopo qualche settimana quasi sempre ricalano, perché chiamati a giocare a un livello probabilmente superiore al loro tennis. La parabola di Vanni, a questo riguardo, mi sembra ad esempio illuminante. In conclusione, prima di anche solo ipotizzare che la crisi non ci sia o sia finita, aspetterei qualcosa di più di qualche challenger vinto o anche di qualche Atp 250, dal livello però molto più simile ai challenger, vedi ad esempio i recenti tornei di Kitzbuehel e Umago. Tutto ciò non per denigrare i risultati dei nostri giocatori, come molti pensano, semplicemente per contestualizzarli meglio possibile.
pero’ francia spagna e germania ( e ultimamente l’est europeo) sono più’ forti di noi negli sport in generale…..è un discorso di cultura sportiva che nel nostro paese manca e non solo in chi lo pratica. per svizzera e austria invece….nonostante i nomi da te fatti….lo ritengo un fenomeno + casuale comunque….
*dovrebbe
@ Mattia mazzarri (#1659491)
L entry list delle quali degli us open dovrebbero uscire oggi
koko ma se togliamo thiem e forse pouille e zverev (di coric e fritz ho molti dubbi)….dove sono tutti sto giovani?
non puo’ essere casuale non avere avuto un top 10 negli ultimi 35 anni, visto che in altri paesi li producono costantemente
paesi come la svizzera non ha solo feerer
ha anche wawrinka, ha avuto rosset e altri giocatori di quel tipo
ed èun movimento decisamente piu’ piccolo
l’austria ha thiem, ma ha avuto muster, skoff, melzer e via avanti
parliamo delle nazioni che in quanto a popolazione sono simili alla nostra: francia? spagna? germania?, balcani?
sono troppo sistematici per essere “fortuna”
abbiamo un movimento non in grado di produrre giocatori che per altre nazioni sono continui e normalissimi.
se si nega che non ci sia un motivo allora non potremmo mai migliorare, questo è sicuro.
e non sto dicendo che siano da attribuire colpe, ma c’è un motivo, statisticamente è impossibile che sia un caso.
Ma ho davvero appena letto in un commento che una ragazza di ventinove anni è “attempata”?
Nelle prime 10 ben 5 giocatrici sono meno giovani di lei, ma noi consideriamo “attempata” una 29enne? Ma seriamente?
dipende da cosa vuol dire essere al vertice…..per me già chi ottiene successi nei challenger è da ritenersi uno che si distingue dallo sport dilettantistico…..che lo fa seriamente e ad alto livello!…poi se a te interessano solo i top 10….beh….mi spiace per te!
È un problema di livelli di protagonismo: i giovani degli altri lo sono in torneoni importanti mentre noi vantiamo falsi giovani a metà carriera contenti di vincere challengers dopo anni di magre inspiegabili. Siamo oggettivamente ottimi ma in serie B!
Anche perché il tennis è uno sport verticistico, dove conta essenzialmente il grande giocatore (o giocatrice) mentre gli altri fanno solo massa anonima.
Sono quasi 40 anni che l’Italia non ha un top player a livello maschile, e ci sono tutte le premesse perché non ne abbia nessuno nemmeno in futuro.
Fortunatamente il settore femminile ci ha regalato grandissime soddisfazioni, ma il futuro non promette nulla di buono nemmeno per esso.
Avere tanti giocatori tra il 100esimo e il 300esimo posto nel ranking serve a poco o a nulla !
Anch’io sono in sintonia con Orecchio, il top 10 non dipende dalla bontà del movimento tennistico di una nazione ma dalla casualità. Per crisi si intende quello che sta avvenendo nel settore femminile dove purtroppo non si intravede nessun ricambio per i prossimi 3-5 anni. Il settore maschile è in salute e come!!
L’hai detto deuce.Per noi italiani è così,dato che tutti gli altri in tante parti del mondo,specialmente in gran parte d’Europa,a tennis ci sanno giocare eccome,oltre ad ottenere grandiosi risultati,nei tornei che contano,tornei ATP,Slam e Master 1000 in primis.
Quasi tutti i commenti a questo pessimo articolo (di cui ne evidenzio un paio esemplificativi, ma ce ne sarebbero altri analoghi) confermano purtroppo l’amara realtà del tennis italiano, che è cronicamente mediocre a livello maschile da quasi 40 anni e che, ahimè, è destinato all’oblio anche in campo femminile, dopo che le magnifiche (e attempate) 4 moschettiere avranno definitivamente lasciato la scena.
Poi, certamente, se ci accontentiamo di avere qualche vincitore di Challenger o qualche sporadico giocatore nei primi 100 al mondo, come se fossimo l’Albania o la Grecia, allora l’articolo calzerebbe a pennello.
In verità il tennis italiano, come base di praticanti e come entità di investimenti, è certamente almeno nei primi 8 al mondo. Invece, se guardiamo il ranking, non siamo neanche nei primi 30 !
Bella consolazione, Presidente Binaghi….
@ Giuseppespartano (#1659516)
Ma quali sono tutte queste nazioni in cui Fognini sarebbe riserva scusa?
Se vogliamo considerare Fognini un top 30 quando sta bene, le uniche nazioni europee in cui non giocherebbe titolare sono:
Francia, Spagna, Svizzera e forse Germania e Croazia.
Da come parli sembra che praticamente tutta europa abbia gente più forte di Fognini.
Poi non capisco onestamente tutte queste critiche. Questi sono i giocatori che abbiamo, io a seguirli mi diverto e se un Lorenzi arriva al numero 40 al mondo sono contento.
Al limite può darmi fastidio che se volessi far giocare a tennis mia figlia già so’ che non potrebbe fare una carriera professionistica perchè per farla in Italia ci vogliono un bel po’ di soldi, quello si. Considerando la situazione della federazione e del tennis in Italia mi sembra già tanto quello che abbiamo, alla fine quelli che possono anche solo pensare di provare a fare una carriera professionistica sono veramente pochi. Indipendentemente dal talento.
No, non è in crisi. Negli ultimi 35 anni e passa nemmeno una semifinale slam. MA PER FAVORE.
Di certo non gode di ottima salute, nel tennis che conta siamo messi male, in quanto proprio questa settimana ho fatto un piccolo studio e’ noto che tra i primi 100, ben 2 italiani hanno perso + posizioni in classifica, nella sostanza sono Seppi addirittura ne ha perse 23 e Fognini 8, se vi va di leggerlo e’ nel mio blog http://alfredoluongo.blogspot.it/
Naturalmente tutto deve essere tarato al netto del campanilismo, che ovviamente qui trionfa. Quando ad esempio Fognini ha perso da Donaldson, tutti a scrivere dell’americano (cito testualmente) “mediocre”, “scarsone”, eccetera, quando invece è un classe 1996 centinaia di posti davanti ai nostri fenomeni da challenger suoi coetanei. Poi è chiaro che ragazzi di 20-21 anni possono nel futuro fare di tutto e di più, ma questo dipende esclusivamente da loro, noi professionisti della tastiera possiamo solo prendere atto.
Anche per me il tennis a livello maschile non e’ in crisi,il futuro dovrebbe essere sicuramente migliore sperando di trovare anche un top player.In vece e’ molto preoccupante il livello femminile dove non si intravedono ricambi.
Diciamo che le imprese di queste settimane hanno riportato la situazione in equilibrio, anche se l’annata travagliata di Fognini, Seppi, Bolelli e Cecchinato continua a pesare.
Gli exploit sono stati in tornei piuttosto “periferici”, quest’anno l’Italia sta latitando nel tennis che conta.
Il movimento italiano consente di avere sempre qualcuno nei 100 e molti tennisti nei 300 e questo è merito della numerosità di tornei. Manca il tennista top.
Fra i giovani Thiem, Pouille, Kirgyos e Zverev mi paiono indubitabilmente molto più avanti delle nostre promesse.
Lo scorso anno avevamo Donati, ora Gaio e Napolitano. La strada anche solo per i top50 non è breve. Tanti hanno potenziale, ma arrivare non è semplice.
Beh se vediamo i risultati dei giovani non mancano le prospettive positive per i tennisti maschi. C’è un bel gruppo di ragazzi nati nel ’90 che certamente prenderà il posto di quelli nati negli anni ’80. Il ricambio generazionale di livello medio ci sarà sicuramente, su questo non penso ci siano dubbi.
Certo per il top 10 chissà, magari uno dei 4-5 che si stanno facendo valere adesso esplode tra 2-3 anni … speriamo.
E chiaro che avere Fognini (13 al mondo e 4 tornei vinti, nessuno mole lui) come migliore italiano dai tempi di Panatta e Barazzutti, ovvero dal 1980, è abbastanza deprimente.
Dove la situazione è drammatica è a livello femminile dove ci attende un crollo verticale anche del livello medio nei prossimi 2-3 anni con solo la Giorgi in grado di resistere tra le top 100.
Tuttavia, dato i risultati che ci hanno regalato, ci si può stare.
Assolutamente d’accordo. La cruda realtà è questa descritta da te.
2 tornei atp 250 e 7 challenger vinti…
un best ranking nei top 50…
2 nei top 100…
e tanti giocatori più o meno giovani in ascesa : da gaio ad eremin, da napolitano a mager…..
insomma a me non sembra un annata così’ terribile come in troppi dicono…..per altro in una annata dove i nostri 3 top 50 sono stati vittime di infortuni alcuni molto gravi (bolelli)….come pure è successo ai nostri 2 nomi più promettenti del 2015 (donati e marcora)….e aggiungendo la presunta sciocchezza di cecchinato!
io da 2 anni mi sto divertendo molto con i nostri giocatori visto che vanno avanti in più tornei….e tutti sti giovani che avanzano negli altri paesi io non li vedo :
in spagna nessun nome nuovo….in francia tanti piccoli exploit e niente di nuovo (tutti i nomi nuovi dell’anno scorso sono spariti)…in argentina zero…..il tanto osannato rublev non decolla anzi…precipita a fondo nel ranking….gli stessi zverev,coric,e soprattutto fritz non mi sembra stiano facendo sfracelli da poter essere considerati dei nuovi top 10 almeno per ora (certo…magari li avessimo noi nomi simili)….l’unico nome nuovo dell’anno alla fine è thiem e forse i due americani sock e johnson (criticatissimi l’anno scorso dallo stesso orecchio)….insomma…diciamola tutta : l’Italia non è mai stato un paese col tennis come sport nazionale…ma in questi ultimi 2 anni io mi sto divertendo di più’ e sarei molto meno critico verso i nostri portacolori!
Assolutamente corretto!
@ paoloz (#1659494)
disamina perfetta…anch’io credo nessuno al momento…. se da 35 anni non arriva un top 10 una ragione ci sarà…..evidentemente non e’ facile giocare a tennis almeno per noi italiani…
certo che il tennis ha dei tifosi veramente strani….. 😯
Tutto dipende da che cosa si intende per crisi. Quando si fa capire chiaramente che viene considerato un successo accedere alla top 100 (e francamente non vedo italiani al momento in grado di ambire a qualcosa di più e di meglio), e si scrive che le prospettive sono “decisamente rosee”, secondo me qualcosa non quadra.
Secondo me siamo in crisi invece,stiamo parlando di vittorie in challenger,portiamo pochissimi giovani nei 250,e poi non abbiamo un top 10 da tanti anni
Tra 4-5 anni saranno tutti in top 100 !!!!
per me un paese che non riesce ad esprimere un top10 da 35 anni, contrariamente a quello che fanno continuamente tutti i paesi europei che ci circondano e non solo, va considerato in crisi costante
domanda da farsi:
nonostante che il miglior italiano dal 1980 in poi (fognini), sarebbe panchinaro nella squadra davis di tutti i piu importanti paesi europei, e mi riferisco a quellae attuali non la loro migliore squadra negli ultimi 35 anni, ebbene fra le nuove leve quanti sono in grado non di entrare nei top10, ma di sostituire semplicemente fognini, cioè un giocatore che negli altri movimenti sarebbe considerato assolutamente un giocatore medio? Io credo nessuno.
Quando esce l’entry list delle quali US open?
Bell articolo! Bravo