Toronto: Djokovic domina Nishikori in una finale deludente. 30esimo successo in un Masters 1000 per il n.1
Dopo l’eliminazione choc a Wimbledon, Djokovic torna in campo a Toronto e ritrova subito il successo. Il n.1 del mondo supera in due set Kei Nishikori, strappando il 30esimo titolo nei Masters1000, e quarto agli Open del Canada. La finale non è stata esaltante, ha deluso le aspettative. Si era visto un Nishikori in crescita nel torneo, ed un Djokovic non al massimo, c’era speranza di un match potenzialmente più equilibrato. I due sulla terra rossa del Foro Italico ci avevano regalato lo scorso maggio una grande semifinale, una vera battaglia ad alto ritmo ed altissima tensione. Tutt’altro film è andato in scena stasera a Toronto, per la delusione di tutti.
Djokovic si è dimostrato troppo più solido e continuo. Come già molte altre volte negli ultimi due anni, è stato bravissimo ad alzare il livello del suo tennis nel match decisivo. Senza grandi fronzoli, concedendo fin troppo poco allo spettacolo… Una dimostrazione di estrema efficienza, un pragmatismo totale, ma che riesce a malapena a scaldare l’animo dello spettatore neutrale, quello che cerca un buon tennis, lotta agonistica, vincenti e colpi di scena.
Per battere un Djokovic così solido e sereno, non basta la modesta opposizione prodotta oggi in campo Nishikori. Kei non è riuscito quasi mai a sovrastarlo col ritmo, a togliergli i tempi di gioco. Non allontanando il n.1 dalla riga di fondo, Novak è stato più bravo a spingere con drive continui e carichi, sostenuti anche da un servizio preciso e molto continuo. Questa è forse l’immagine migliore del Djokovic 2016: la continuità del suo servizio, che quasi sempre lo sostiene nei momenti importanti e gli regala sicurezza, e molti punti. Inoltre Novak non è mai caduto nella trappola degli scambi a massima velocità e ritmo, dove il timing del nipponico poteva impensierirlo, alzando improvvisamente le parabole e variando qualche ritmo con i tagli o incursioni a rete; o anche con alcuni dei suoi rovesci lungo linea perfetti, “spacca gambe”. Così che il match è quasi scivolato via fino a metà del secondo set, senza che mai si avvertisse la possibilità che qualcosa potesse cambiare, e che la partita potesse diventare incerta. Un colpo di coda rabbioso ha rimesso in partita Nishikori, ma nella stretta finale del secondo set si è di nuovo avvertita la maggior consistenza di Novak, che senza troppa fatica ha strappato il servizio al rivale e chiuso il match. Si chiude così un’edizione poco fortunata degli Open canadesi. Pochissimi i match davvero interessanti, tanto che l’unico lampo della settimana resterà la “prima in società” del giovanissimo Shapovalov, dotato di un talento purissimo ed un potenziale sterminato per divertire. Speriamo arrivi prima possibile in questo tour Pro… Ecco la cronaca della finale.
Si inizia con Djokovic al servizio. Molto attento il n.1, che memore delle partenze “lente” (vedi la semifinale vs. Monfils) ingrana immediatamente le merce alte. Trova solo prime, dritti solidi, pronto ad avanzare nel campo a chiudere alla prima palla più corta del nipponico. A zero, in meno di un minuto, muove lo score, 1-0. Altrettanto deciso l’ingresso nel match di Nishikori, che alla battuta serve bene, governa gli scambi con traiettorie centrali molto lunghe, che non consentono a Novak di ribaltare gli scambi. A 15 tiene il servizio, 1 pari. C’è molto vento, entrambi aprono l’angolo con relativo timore, quasi a non voler rischiare che le traiettorie finiscano via, larghe. Altro gioco a zero del n.1, finora perfetto alla battuta e molto preciso col rovescio, con lungo linea improvvisi. 2-1 Djokovic. Kei si prende discreti rischi con il servizio, deciso a disinnescare la risposta di Novak. Commette un doppio fallo, ma anche un Ace, e la tattica paga perché gli consente di tenere l’iniziativa e governare i ritmi. 2 pari. Quinto game, stesso copione: chi è alla risposta non riesce ad incidere, il servizio domina, gli scambi sono rarefatti, nessuno riesce a ribaltare l’inerzia. 3-2 Djokovic. Sesto game, quell’inerzia improvvisamente si rompe. Kei sembra improvvisamente meno fluido, la sua palla appena più corta, anche per via dei drive più lunghi e soprattutto più carichi di Novak. Due errori e 0-30, situazione nuova nel match. Altro errore di rovescio dal centro, 15-40, prime palle break. Il break arriva subito, lungo un dritto del giapponese, un errore banale di scambio. 4-2 Djokovic, che insiste con i suoi dritti assai più arrotati e pesanti rispetto all’avvio, facendo perdere sicurezza da dietro in Nishikori, molto forte nel tenere i ritmi in anticipo ma meno sicuro quando deve incontrare traiettorie molto cariche. A 30 il serbo consolida il break, 5-2 per lui. Nishikori sembra in confusione: non riesce ad alzare abbastanza i ritmi da mettere in difficoltà Djokovic, e quando forza la pallata a chiudere esagera sbagliando. Il n.1 è il “solito” muro, troppo veloce e bravo nella copertura del campo, troppo solido in spinta. 30 pari, seconda di servizio: Novak entra con il rovescio lungo linea, troppo pesante e preciso. Palla break, e primo set point. Lo fallisce Djokovic, che da tre quarti campo si fa arrivare troppo la palla in pancia, sbagliando. Con una volee acrobatica e due Ace, Nishikori si salva, 5-3, ma è Novak ora a servire per chiudere il primo set. E serve bene, preciso e pronto a prendere il centro del campo e far correre il rivale. Ci prova Kei in risposta, annulla un set point con coraggio, lasciando correre a tutta il suo dritto in risposta; ma niente può sul secondo, con Djokovic che difende in modo clamoroso su di un’accelerazione a tutto braccio, forzando quindi l’errore. 6-3 Djokovic. Un set meritato, in cui al primo cambio di ritmo il n.1 è scappato via, troppo più solido e continuo appena gli scambi si allungano e si “complicano”. Nishikori è parso più lento rispetto alla semifinale vs. Wawrinka, infastidito forse anche dal vento viste le sue traiettorie più rette ed il suo gioco in anticipo. Un primo set modesto come spettacolo, pochi i grandi winners, pochi gli scambi davvero emozionanti.
Secondo set, Nishikori alla battuta. Prova a variare qualcosa del suo piano tattico, avanza nel campo e chiude l’angolo con qualche cross più stretto. A 15 tiene il servizio, 1-0. Risponde in sicurezza Djokovic, che governa il gioco con il suo rovescio, come sempre molto fluido e ficcante. 1 pari. Come nel primo set, arriva improvviso un game molto negativo per il nipponico. Gambe meno reattive, impatti meno fluidi, errori, mentre Novak è lì pronto, piedi sulla riga a tirare i suoi colpi telecomandati. 0-40, tre palle break pericolosissime… Basta la seconda, risposta aggressiva e dritto largo del nipponico. Break Djokovic, 2-1 avanti. I due cambiano campo nel silenzio di uno stadio che ha già intuito che la consegna della coppa è vicina, in una finale che di fatto non è mai davvero iniziata. Novak è una macchina alla battuta, il “T” gli è assai amico, sorprendendo da destra il rovescio del rivale, il dritto gira bene, il rovescio non esce mai. 3-1 Djokovic, che finora non ha mai concesso alcuna palla break. Di pura rabbia Kei prova una reazione, tira un paio di pallate a tutta, a massimo rischio, e resta in scia sul 3-2 …ma il suo problema è quello di impensierire Novak con la risposta, cosa che non gli ancora mai riuscita nel match. Ci prova dando tutto nel sesto game, anticipando ogni colpo e scaricando il massimo della sua potenza. Prendendosi qualche rischio, sale 0-30 e con un’altra accelerazione 0-40, tre palle break, le prime a suo favore nell’intero match. Soffre e contiene Djokovic, salvando la prima; attacca troppo corto nella seconda, subendo il passante lungo linea in corsa. Break Nishikori, 3 pari. Adesso Kei ha un’altra presenza in campo: salta sulle palle per caricare a tutta il suo dritto, più lungo e penetrante. In un amen vola 40-0, pronto al primo sorpasso nel match. Risposta in rete di Djokovic, da 3-1 Novak a 4-3 Kei con parziale di 12 punti a 2 per il giapponese. Finalmente, c’è partita.
Non si fa attendere la reazione del serbo, che si aggrappa a prime precise e colpi a tre-quarti di velocità, lunghi ma non troppo rischiosi, perfetti per far correre Kei senza farlo spingere in ritmo. 4 pari; ma adesso Nishikori è tonico in campo, spinge, ringhia, accelera con maggior sicurezza ed incisività rispetto al primo set. Con un tennis molto aggressivo sale 5-4. Ora la pressione è tutta su Novak, che però, da campione, se la fa scivolare via. Serve benissimo, incluso un Ace di seconda di puro piazzamento, figlio di una sicurezza e serenità assoluta. 5 pari. Undicesimo game, e stavolta la tensione si avverta palpabile in campo. Nishikori regala un doppio fallo, Djokovic scarica out un rovescio malamente, tanto da mimare il gesto per distruggere contro il suolo la racchetta. Si va ai vantaggi, uno dei rari game nel match in equilibrio. E nella “garra” il serbo “sguazza” molto più agile del nipponico. Alza la parabola, alza anche il numero dei decibel, e Kei sbaglia, concedendo una palla break delicatissima. Se la gioca molto bene Novak, con un dritto lungo ed arrotato; molto male Kei, che esagera con il cross stretto, out. Break Djokovic, 6-5, va a servire per il match. E come in tutto il match (eccetto il game in cui ha subito il break), serve alla grande, da campione, senza esagerare con la velocità, ma combinando angolo, rotazione e precisione. 40-15, due match point Djokovic. Sbaglia due rovesci, per lui non impossibili. Arriva il terzo match point, è quello buono perché Kei scentra la palla. Alza le braccia Novak, è il quarto titolo in Canada per il n.1, settimo torneo in stagione, sempre più n.1. Adesso sarà Olimpiade, uno dei pochissimi titoli che mancano nella bacheca del serbo. Da favorito, parte la sua caccia all’Oro.
Marco Mazzoni
@marcomazz
La partita punto per punto
N. Djokovic – K. Nishikori
01:22:30
5 Aces 4
0 Double Faults 2
76% 1st Serve % 69%
36/44 (82%) 1st Serve Points Won 26/41 (63%)
6/14 (43%) 2nd Serve Points Won 9/18 (50%)
1/2 (50%) Break Points Saved 2/5 (40%)
11 Service Games Played 10
15/41 (37%) 1st Return Points Won 8/44 (18%)
9/18 (50%) 2nd Return Points Won 8/14 (57%)
3/5 (60%) Break Points Won 1/2 (50%)
10 Return Games Played 11
42/58 (72%) Total Service Points Won 35/59 (59%)
24/59 (41%) Total Return Points Won 16/58 (28%)
66/117 (56%) Total Points Won 51/117 (44%)
1 Ranking 6
29 Age 26
Belgrade, Serbia Birthplace Shimane, Japan
Monte-Carlo, Monaco Residence Bradenton, Florida, USA
6’2″ (187 cm) Height 5’10” (177 cm)
172 lbs (78 kg) Weight 165 lbs (75 kg)
Right-Handed Plays Right-Handed
2003 Turned Pro 2007
46/4 Year to Date Win/Loss 36/11
6 Year to Date Titles 1
65 Career Titles 11
$102,026,620 Career Prize Money $13,461,747
TAG: Djokovic, Kei Nishikori, Masters 1000 Toronto, Masters 1000 Toronto 2016, Nishikori, Novak Djokovic
L’hanno detto,l’hanno detto…una certa o certo genie_roger ad esempio
‘faccina con pollice alzato’
‘faccina con pollice alzato’
‘faccina che aspetta fiduciosa chi scende in terr… ehm, sull’erba a miracol mostrar’;
@ Luca da Sondrio (#1659121)
noiosissimo? se lo dici tu…
eh si djokovic ne ha tanti di difetti…oltre a non essere italiano non è spagnolo…poi è serbo…ma soprattutto è troppo forte 😆
E allora? Hai scoperto l’acqua calda? Complimenti! E’ ovvio che farei carte false per essere il numero uno del mondo! Le farebbe chiunque. Ciò non toglie che il gioco di Djokovic è noiosissimo…
Io spero vivamente che Djokovic non batta tutti i record di Federer. Non vorrei infatti dire a mio figlio quando sarà grande che quello è il giocatore più forte di sempre. Sarebbe una vergogna per il tennis.
ragazzi…. anche a me piaceva di più vedere il tennis 80-90 però nella vita occorre sapere evolversi e comprendere che tutto cambia, anche il tennis. Scusate ma non avete colto la differnza giocando? Io, nel mio piccolo, mi sono accorto che non conviene più venire a rete se non prendo almeno gli ultimi 10 cm di campo…. figuriamoci i professionisti! Lo ha affermato anche Roger qualche anno fa ” se il mio approccio non è più che perfetto mi passano!!”
Tinapica, secondo me Federer ha appreso a giocare “antico” solo quando ha incontrato Stefan; apprezzo comunque la logica del tuo commento.
Commento perfetto!!
@ Luca da Sondrio (#1658987)
beh fossi te noiosissimo come Djokovic e Murray faresti carte false….
Possibile che qualcuno non si renda conto che, pur essendo nel 2016 e pur essendoci nuove tecniche e nuovi materiali, esistono giocatori spettacolari (Federer, Dimitrov, Gasquet, Kyrgios, ad esempio) e giocatori noiosissimi (Djokovic e Murray, ad esempio)?
@ bad_player (#1658884)
Per quanto mi riguarda cito Federer perché è il solo ad ottenere vittorie significative giocando in modo “antico” con attrezzi moderni e sulle superfici attuali. Che il suo stile sia un compromesso tra giocatori di puro fioretto e giocatori di clava non è un segreto ed è proprio ciò che gli consente di arrivare ancoora in semi a Wimbledon. In realtà io preferisco chi come lui può adottare bene tutte e due le strategie a chi ne può solo una ma comunque, pur comprendendo che tutti i gusti son gusti, non capisco proprio come si possa preferire vedere un Djokovic vincitore che uno Stepanek sconfitto. Fermo restando che Djokovic nella classifica di chi sa giocare di fino non sta certo in fondo. Infine, avessi le registrazioni dei grandi incontri anni’80/’90 me le guarderei eccome!
Secondo me è evidente che questo non sia il periodo più emozionante per il tennis, ma la colpa non è del tipo di gioco espresso dai vari Djokovic e Murray. Il punto è semplicemente che ci sono pochi giocatori davvero forti. Negli ultimi dieci anni abbondanti ci sono stati pochi fenomeni veri, inoltre i loro periodi migliori si sono incrociati raramente: se avessimo avuto Federer, Nadal, Djokovic e Murray tutti insieme al top della loro condizione per diversi anni ci sarebbe stata molta più competizione e raramente avremmo assistito a stagioni dominate da un solo giocatore, cosa alla quale ormai siamo invece abituati. I loro periodi migliori, invece, si sono incrociati raramente, e così abbiamo visto spesso tre slam vinti da un solo giocatore nella stessa stagione (ciò è dovuto anche all’omogeneizzazione delle superfici).
A questo bisogna aggiungere la perdita di alcuni ottimi giocatori (anche se comunque inferiori), tra cui il sempre citato Del Potro, e soprattutto un paio di generazioni che hanno prodotto solo talenti incompiuti o mezzi giocatori: quella dei coetanei di Federer (con i vari Safin, Nalbandian ecc.) e quella dei Nishikori, Raonic, Dimitrov.
Detto questo, a fronte di alcuni periodi di bassa competitività, i big 4 ci hanno regalato anche tantissimi match memorabili e di altissima qualità, quindi secondo me, nonostante molti prendano posizioni così estreme, questa non è stata né un’epoca d’oro del tennis, né un momento molto basso.
lo sapete qual’e’ l’unico difetto di Djokovic?? ………non e’ italiano
Infatti è proprio quello che ho fatto ieri sera. Dopo il primo quarto d’ora ho smesso di guardare Djokovic e il nipponico e mi sono rivisto la finale di Wimbledon vinta da Edberg su Becker al quinto… molto molto meglio…
ma invece di lamentarvi mettetevi le repliche dei match di 30 anni fa invece di guardare questi…e già che ci siete buttate via il cellulare il pc e quando fate le partite con gli amici portatevi le racchette di legno così vi divertirete un mondo
Ed Edberg sulla terra perdeva da Chang…
Io sono imbarazzato per chi scrive di tennis… Capisco gli utenti che possono sparare la qualunque e dire che Djokovic è un pallettaro (mi ammazzo dalle risate quando lo leggo, è in grado di tirare vincenti con qualsiasi colpo da qualsiasi zona del campo, è un fenomeno!). Ma avete mai visto giocare Vilas? Borg? Barazzutti? Orantes? Wilander? Lendl? Bruguera? E tantissimi altri… La solidità è una dote imprescindibile. Purtroppo con le racchette moderne è diventata anche la dote fondamentale insieme a quella fisica. Se corri tantissimo, giochi ad alto ritmo e non sbagli mai, a tennis alla fine vinci. I talenti non mancano, a partire da Kyrgyos, ma non sempre si ha la fortuna di accoppiare talento, testa e fisico. Con Federer o Sampras il miracolo è avvenuto. Penso a gente come Gulbis o Dolgopolov che non sono riusciti a combinare le tre cose. Lo stesso Dustin Brown l’ho visto giocare a Vercelli un paio d’anni fa in modo vergognoso. Se col suo talento è in quella posizione di classifica, la colpa non è di Djokovic. L’unica speranza sarebbe il ritorno alle racchette di legno, ma è un utopia. Sarebbe come chiedere agli sciatori moderni di scendere a Kitzbuhel con gli sci di Zeno Colò per aumentare le difficoltà. Queste racchette rendono più facile colpire e dare effetti, e la fantasia è soppiantata dalla forza fisica. Se qualcuno vincerà col solo tocco sarà un miracolo, bisogna accettarlo o cambiare sport.
@ Luca96 (#1658704)
Ma chi l’ha mai detto
Leggere certi commenti ormai è diventato divertente; possibile che ci sia ancora chi non capisce che giocare a tennis come negli anni 80-90 non è più fattibile? Possibile che c’è ancora chi non capisce che, con l’evoluzione dei materiali e la preparazione fisica a livelli maniacali, questa è la “maniera” più efficace per fare risultati? Possibile che tutti coloro che rimangono attaccati a questa idea di gioco citino Federer mentre l’esempio supremo è Edberg?
Bah…. 🙄
Credo che molti commenti abbiano già espresso quanto sto per scrivere: ma veramente ci si può aspettare che un incontro tra Djokovic e Nishikori possa essere anche solo -divertente manco con la più fervida immaginazione- appassionante? Questi giocano come sanno fare e come, purtroppo, risulta essere il più delle volte efficace per la vittoria.
E’ chiaro che trattandosi di due tra i più forti al mondo non è che siano completamente privi di talento nel maneggiare la racchetta. Questo vale in particolare per Djoko che, infatti, non a caso è il più forte.
Ormai, tolto Federer e certi lungagnoni che per sopperire alla scarsa mobilità laterale si sono visti “costretti” a sviluppare le capacità di tocco e di gioco a rete, più che semifinali e finali vale la pena vedere i primi turni dei tornei, prima che i vari Brown, Stepanek & compagnia (sempre che le telecamere riprendano i loro incontri) vengano eliminati.
Quoto. Ad altissimi livelli il tennis attuale è così omologato che mi fa pensare a quel videogioco degli anni 80: Pinball.Tecnica ineccepibile, personalità sovrumana, ma una volta ritirato Federer il tennis maschile diventerà peggio di quello femminile, che magari adesso è ad un livello più basso del maschile ma sembra meno omologato, almeno per ora.
Sarò monotono… ma Djokovic ha sempre giocato a tennis come rivincita sociale. Per lui non è importante far divertire il pubblico ma vincere e portare a casa il premio. Questa purtroppo è la conseguenza della globalizzazione e del fatto che ormai tutti possono permettersi tutto. Un tempo, molto lontano, il tennis invece era uno spettacolo solo per pochi…
@ proio (#1658808)
non lo saprai mai quando finiscono i meriti di Djokovic e iniziano i demeriti degli avversari….
Il tennis di Mole é solido ed efficace,ma noioso . Personalmente preferisco vedere Stepanek o Dustin Brown .In questo momento tutti i giocatori di alto livello tranne Federer sono dei pallettari che basano le vittorie sull’errore dell’avversario. Tecnicamente sono tutti perfetti ,ma esprimono un tennis monotono. Non spreco più ore a vedere incontri monotoni seppur di alto livello tecnico.
Quando il serbo gioca di sera l insonnia scompare…..
Nole in questo momento sta veramente giocando senza avversari. E’ il periodo meno competitivo per il tennis degli ultimi 20 anni.
Tutto il torneo è stato deludente, sarà che si è giocato la settimana prima dei giochi ma un 1000 così non si era mai visto.
Come dicevo…finale dall’esito scontato…
Se una partita è deludente,anche la cronaca deve essere sintetica!
Vedere Djokovic è una noia mortale.
Avercene di giocatori come Nischikori e Berdych in Italia!!!!!!
Tranquilli il serbo rimane saldamente al suo posto, lo davano per finito dopo una sola partita persa,credo rimarrà in testa al ranking almeno fino al 2018 se Murray non si dà una bella mossa
ma che partita avete visto? il secondo set ha avuto un livello altissimo!
@ Tweeners (#1658742)
infatti come ho specificato tutt’altro che esaltante ……ma ce ne passa a farla passare addirittura deludente come ha scritto Mazzoni sopra….col tentativo di rimonta del giapponese nel secondo set aumentando un po il pathos credo sia stata una partita nella norma ….Djokovic ? altri 2 anni e mezzo cosi e batte tutti i record….classifica con settimane al nr. 1 tornei e slam…ogni tanto a qualcuno gli riesce di batterlo ….ovvio non e’ fatto di ferro e qualche acciacco di varia natura incomincia ad uscirgli….ma di fatto gli e’ rimasto 1 solo vero avversario…
Una delle più brutte partite che io abbia mai visto.Poca passione da parte di entrambi i contendenti,sembravano scesi in campo per lavoro come si va in ufficio o in fabbrica.
@ deuce (#1658706)
Sicuro bella non è stata….saldo negativo vincenti/errori non forzati per tutti e due….
Si sono visti quasi solo scambi lunghi che finivano inesorabilmente con l’errore del giapponese nel tentativo di forzare…peccato che non ci sia riuscito quasi mai.
Nole gioca sempre così,stà all’avversario metterlo sotto pressione con accelerazioni improvvise o con qualche trovata geniale.
Se la si mette sul ritmo vince sempre il Serbo.
Nishikori si conferma il primo degli eterni perdenti…Peggio di lui solo perdych
non sarà stata senz’altro una finale esaltante ma passare al deludente c’e’ ne passa ancora….
djokovic può arrivare quasi a 40 master1000
Meno male che il livello era più simile 😆 .
finale deludente cosa? e per chi? forse e’ stato più bello il match Fognini – Donaldson?…..
E c’è chi diceva che Nole era finito:beccatevi il 30esimo Master in carriera
RoboNole c’è!! 😈