Diario da Biella- Day 6
Giornata in chiaroscuro per i colori azzurri oggi sui campi del Thindown Challenger di Biella. Sono infatti arrivate due sconfitte ed un’insperata vittoria, tutte maturate durante splendidi match, che hanno reso la giornata odierna estremamente piacevole.
Iniziamo da una nota dolente: il primo incontro in programma sul campo centrale. Qui si sono scontrati l’alessandrino di belle speranze Matteo Donati e il più quotato serbo Dusan Lajovic (attuale N.71 del ranking mondiale e testa di serie N.3)
La partita è sembrata subito mettersi sui binari giusti per il giocatore piemontese, che, grazie ad un dritto lungo di Lajovic, è riuscito a strappare il break al serbo e, sfruttando con maestria ed esperienza i suoi turni in battuta, è riuscito a portare a casa il primo set. Parziale che avrebbe potuto facilmente finire con un punteggio più favorevole all’italiano, dato che Matteo ha avuto altre tre possibilità di brekkare il ventiseienne di Belgrado ed ha tenuto quasi sempre in mano il pallino del gioco.
Dopo essere uscito dal campo (sono stato impegnato fin da subito come giudice) sono andato a mangiare con i miei colleghi e sono ritornato sul centrale solo sul 5-5 del secondo set. Dopo un game molto duro, dove Matteo è riuscito a mantenere il servizio dopo aver concesso una palla break, e un turno di battuta tenuto a 0 dal serbo si è arrivati ad un importantissimo dodicesimo game, nel quale Donati ha probabilmente avuto un po’ del cosiddetto braccino (ha infatti commesso qualche errore di troppo), che ha regalato il secondo set al serbo. Il terzo set non ha visto nemmeno l’ombra di una palla break fino all’ottavo gioco, che ha visto un Donati irriconoscibile (complice anche un doppio fallo) cedere la battuta a 0 a Dusan Lajovic. Il game successivo è stato semplicemente una passerella per il serbo, che è riuscito a chiudere la partita senza concedere nemmeno un punto al piemontese. Nonostante la sconfitta penso che il gioco di Donati sia molto regolare e senza sbavature o passaggi a vuoto significativi; ho visto il giovane azzurro anche ben centrato mentalmente e lo ritengo (con Napolitano) il giocatore più promettente del panorama tennistico italiano (ne è testimone anche la classifica). Dall’altro lato del campo ha trovato, suo malgrado, un tennista dal rovescio ad una mano strepitoso e che non si dà mai per vinto, neanche quando il vento sembra essergli contrario (come nella giornata odierna). Proprio questo ha fatto si che il serbo vincesse la partita oggi, chiusa con il punteggio di 4-6 7-5 6-3.
Nel frattempo sembrava poter maturare una sorpresa sul campo 7, proprio in contemporanea con il match di Donati. Il qualificato croato Viktor Galovic, infatti, era avanti di un set sul detentore del torneo Andrej Martin. Lo slovacco testa di serie N.6 ha ristabilito i ranghi nel secondo set, dominato 6-1. Il terzo parziale sembrava a quel punto essere indirizzato verso un dominio slovacco, mentre in realtà il giocatore sconfitto da Fognini nella finale di Umago ha dovuto aspettare fino al nono gioco per strappare (dopo due break reciproci) il servizio decisivo al croato (che settimana prossima farà comunque un bel balzo in classifica) ed andare a chiudere la partita, con il punteggio di 3-6 6-1 6-4, il game successivo.
Continua quindi il cammino della testa di serie N.6, mentre sul campo centrale si materializza la grande sorpresa di giornata: l’uscita di scena della testa di serie N.1. E la testa di serie N.1, ahinoi, è il veterano Paolino Lorenzi. Il senese, stremato dalle fatiche della soddisfacente settimana austriaca, non è riuscito a reggere la fisicità del brasiliano Joao Souza, che, senza strafare, è riuscito a portare a casa un match il cui filo conduttore sono stati i lunghi ed estenuanti scambi da fondo tra i due protagonisti (sebbene la partita sia durata solo un’ora e mezza). Nel primo set Paolino si porta anche avanti di un break, salvo poi restituirlo il game successivo, prima di perdere definitivamente il set per colpa di una serie di non forzati finiti in rete che non lo contraddistinguono. Il secondo set si è aperto subito con un inaspettato break di Lorenzi che, come nel primo set, lo restituisce al brasiliano il game successivo. Scambio di break che avviene, a parti invertite, tra l’ottavo e il nono gioco, e che dimostra quanto il senese lotti sempre come un leone. Questa caparbietà oggi non è però bastata per sconfiggere il più giovane carioca, che ha infine chiuso la partita con il punteggio di 6-4 7-5.
L’ultima partita in programma sul centrale ha visto fronteggiarsi il padrone di casa Stefano Napolitano è il giovane cannoniere russo Karen Khachanov. Il ventunenne biellese, spinto dal numeroso pubblico di casa (posto soprattutto nella tribuna dietro sul campo, che non si vede nello streaming), è riuscito a rimontare un game dove si è trovato sotto 0-40 e, nel gioco successivo, ha brekkato il russo grazie ad un doppio fallo. Il biellese è stato in controllo per tutto il parziale, fino a quando Khachanov è riuscito, grazie a qualche errore di Napolitano e a qualche sua bella giocata, a rientrare nel match sul 5-5. A questo punto Stefano è stato molto bravo a vincere il set grazie ad un game durissimo, concluso da un altro doppio fallo del russo. Nel secondo set l’intensità è, se possibile, aumentata e Khachanov ha migliorato il livello del suo gioco, limitando gli errori non forzati e alzando il numero dei vincenti. Ha in questo modo strappato il servizio a Napolitano per ben due volte (sfruttando le uniche due palle break concesse da Stefano) e chiuso il secondo parziale con il punteggio di 6-3.
L’ago della bilancia sembrava pendere verso Mosca dopo la fine del secondo set, ma il campo ci ha dimostrato la freddezza di Napolitano, che, senza farsi condizionare dal set appena perso e sfruttando la carica datagli dal pubblico, ha subito strappato il servizio al russo. Dopo essere stato in controllo per tutto il set il biellese è riuscito a prendere un altro break (anche grazie a due vincenti di dritto in risposta da destra sulla seconda di Khachanov) e a chiudere facilmente il set decisivo con il punteggio di 6-2. Questa partita ha dimostrato una volta di più il meraviglioso momento di forma del ventunenne e ha messo in evidenza gli enormi miglioramenti da lui messi in atto. Il rovescio è ormai un colpo solidissimo, con cui trova vincenti e regge benissimo gli scambi, il servizio è l’arma vincente e il dritto funziona più che bene. Sinceramente, dopo aver visto questa partita, non riesco ad individuare una caratteristica sulla quale Stefano debba migliorare molto o lavorare in maniera approfondita; mi ha molto soddisfatto e mi ha finalmente convinto di poter avere un futuro radioso davanti a sé.
Oggi si sono giocati anche i due quarti di finale di doppio rimanenti: sul campo 8 la coppia Cerretani/Oswald (entrambi specialisti del doppio, coppia molto concreta e cinica) ha sconfitto la coppia sudamericana composta da Guido Andreozzi e Sergio Galdos con un periodico 6-4; sul campo 7 i favoriti N.1 del seeding Martin/Podlipnik-Castillo hanno avuto ragione del duo, ormai consolidato, tutto italiano Ghedin/Motti, che dono usciti sconfitti 10-4 dal super tie break.
Le partite di oggi sono state davvero degne di un evento importante come il Thindown challenger di Biella e sono sicuro che quelle di domani lo saranno altrettanto, se non di più.
Con mio sommo dispiacere però, questo sarà il mio ultimo diario da Biella poiché domani partirò per le vacanze estive e quindi non potrò più seguire il torneo dal vivo; è stato un piacere raccontarvi la mia esperienza e spero che sia stato altrettanto piacevole per voi leggere i miei resoconti. Se in futuro andrò a vedere qualche torneo, ne scriverò su questo sito, se questo non accadesse vi do appuntamento all’anno prossimo per il torneo 2017. Nel frattempo però aspettiamo la fine del torneo di quest’anno, che ha ancora molto da dire, e tifiamo per i nostri ragazzi ancora in gara (Gaio e Napolitano)!!! Alla prossima
LORENZOJ
TAG: Challenger Biella, Challenger Biella 2016
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