Il flop di Pesaro. De Filippis “L’incasso è irrisorio rispetto alle aspettative”
Sicuramente non è stato positivo per gli organizzatori l’evento di Davis Cup tra Italia e Argentina, evento che si è disputato a Pesaro.
Ernesto De Filippis, uno degli organizzatori dell’evento, ha comunicato che sono stati solo 13.500 gli spettatori arrivati in tre giorni presso il circolo Baratoff, Pesaro.
“Abbiamo incassato 180.000 euro dalla biglietteria, meno dei 200.000 e oltre di marzo. C’è stata richiesta solo per i posti da 18 e 36 euro e non per il parterre: questo è il motivo per il quale l’arena sembrava quasi vuota. L’incasso è irrisorio rispetto alle aspettative, mi aspettavo almeno 400.000 euro, considerando i 500.000 di costi. E’ stato economicamente penalizzante. Certi eventi vanno organizzati in inverno: in estate la gente non rinuncia al mare.”
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De Filippis si lamenta per la scelta di pesaro, non fatta da lui.
Lui è stato comunque costretto ad organizzare, perchè altrimenti non si prendeva l’eventuale semifinale a Milano.
Ok la prossima volta vada per Rimini! 😉
@ Fabio (#1647951)
Ma è assurdo! Si parla di ricostruire nel colosseo il palco che anticamente era messo negli spettacoli e nei combattimenti ed è impossibile modificare temporaneamente e non invasivamente l’architettura del ventennio del Pietrangeli? In ogni caso al foro un campo precisamente da 6000 penso si possa configurare essendo anche ad oggi alcuni campi in tubi innocenti!
A Pesaro poi c’e’ solo il basket,il pesarese medio poi se la giornata e’ bella va al mare,se il tempo non e’ il massimo se ne sta a casa.
E’ il costo della vita che ti mette in mutande! 😆
@ GIANCA5152 (#1648263)
C’entra in questo caso,a Pesaro tutti sanno come mai si e’ giocato due volte di fila in quella citta’.
Cosa c’entra la politica con il tennis.
La prossima volta giochiamo a Cortina d Ampezzo
In estate la gente non rinuncia al mare….che fesseria..perfino a Cagliari abbiamo tutti assistito alla scontata finale di Italia Russia nonostante il mare fosse a due passi…..era il 2 novembre ma sembrava ferragosto e poi l estate mica dura due giorni…..chi è appassionato di tennis si sorbisce otto ore in tribuna a 40° ma tifa per la sua nazionale…..evidentemente a Pesaro e nei dintorni appassionati di tennis ve ne sono pochi e chi veniva da fuori, come me, si è lasciato scoraggare (forse a torto forse a ragione) dalla logistica
Non si può più fare Koko. Vincoli della Soprintendenza.
E rispondendo anche a Radames, non è detto per niente che ampliare la capienza di uno stadio esistente costi meno di costruire uno stadio interamente prefabbricato. Dipende da tante cose, fra cui lo spazio di manovra dei mezzi pesanti, eccetera.
Io a Milano mi metto in mutande, e sto male lo stesso!
😆 😆 😆
@ Alfredo (#1647878)
Che ovviamente non pagano
“Il gioco può svolgersi con le luci artificiali su campi all’aperto, dopo il tramonto o su campi coperti con la luce distribuita uniformemente su tutto il campo.”
Il regolamento della Coppa Davis prevede questa possibilità.
basta aggiungere delle strutture temporanee su un campo che ha già una certa capienza, in una città grande (Milano, Genova), e che ha l’impianto di illuminazione: hai gli spettatori, hai le luci, hai il pubblico, hai gli ingressi, hai speso meno di mezzo milione di sicuro. Secondo me un match del genere a Milano, Genova, Torino poteva fare 8-10mila spettatori a giornata
Quando gioca la Davis, sempre prezzi alle stelle, io ricordo che quando venne a Napoli, nn si vendevano biglietti singoli x la giornata, ma ti dovevi comprare il pacchetto dei 3 giorni e costava 95 euro (il piu’ economico) se si continua cosi’ la prossima volta sugli spalti ci saranno solo Binaghi la Pericoli e Pietrangeli 😆
Il campo è stato costruito su altri campi esistenti e le luci c’erano ma non erano ovviamente a norma per un campo del genere, erano luci che probabilmente si trovavano tra due campi.
Avrebbero dovuto fare anche le luci (oltre a tutto l’impianto) che poi sarebbero state smantellate inevitabilmente per ridare al circolo i suoi campi.
Si ma strutturalmente completi il campo da 2000 con altri 4000 aggiunti in una città grande ed hai risolto lo stesso! Non è che non si sia mai fatto. Anche il Pietrangeli era spesso ingrandito con strutture rimuovibili.
Trovo assurda le decisioni prese, costruire una struttura temporanea spendendo 500000 € per un evento di tre giorni, per di più in una città di medie dimensioni non sfruttando strutture preesistenti.
@ Fabio (#1647818)
Per me le luci sono un falso problema nell’ outdoor! Indoor le accendi sempre e sono necessarie di default ma outdoor da che mondo e mondo si gioca dalle 11 di mattina proprio per evitare il buio e non sono utilizzabili come pure a Parigi. A meno che non abbiano cambiato i regolamenti da poco.
Ragazzi, ma il problema è strutturale…
In Italia di stadi del tennis all’aperto abbiamo solo:
– il Centrale del Foro (che è troppo grande per un evento del genere);
– Il Pietrangeli (che al massimo porta 4.000 persone);
– lo stadio Beppe Croce di Valletta Cambiaso a Genova (che mi pare porti circa 2.000 spettatori ed è troppo piccolo;
– il campo centrale del circolo Bonacossa a Milano (che ha anch’esso una capienza di circa 2.000 posti.
L’ITF vuole una capienza di almeno 6.000 spettatori.
Quindi se si vuole giocare all’aperto (come è naturale che sia in luglio) bisogna per forza costruire un campo prefabbricato e trovare un imprenditore disposto a correre il rischio di organizzare l’evento.
L’errore grosso secondo me è stato quello di scegliere un circolo sprovvisto di illuminazione notturna. Se giochi in una località di mare devi far iniziare le partite non prima delle 16, sennò i biglietti non li vendi.
Ci fossero state le luci, avremmo avuto molto più pubblico e più tifo, Fognini avrebbe giocato il singolo venerdì sera e probabilmente avremmo anche battuto l’Argentina.
Sì su questo non c’é dubbio, anche a me sembravano un’enormità. Certo, han dovuto smontare quattro campi che stan poi ricostruendo dopo la fine della Davis, peró 500.000.
Addirittura 🙂 Grazie a te dei complimenti
Ma io dico…abbiamo fior fior di challenger in giro per l’Italia e andiamo a costruire un impianto nuovo?
E poi ci credo che la gente va a al mare a Pesaro….se avessimo giocato a Genova, Milano o a Roma e non in quel posto sperduto sicuramente la gente della città veniva a fare il tifo!
E stata una scelta di favoritismo clientelare che la FIT aveva con Pesaro e tra l’altro ne abbiamo pagato le conseguenze…..in tutti i sensi.
Spero che ora l’abbiano capito! 👿
Siccome è finita 1-3, chi ha beccato il pronostico? non c’ho dormito stanotte. 😕
In realtà il percorso di innalzare cattedrali nel deserto è iniziato dagli anni della FED cup vincente. Si prendeva un paesino pugliese o sardo e lo si trasformava nella Las Vegas del tennis! Che qualche volta la cosa possa andar male non sorprende.
Ringrazio AndryREAX per le sue informazioni precise e puntuali che già nei giorni scorsi ci aveva fornito sul genere dei lavori che l’organizzazione(rischiando)aveva dovuto approntare.Grazie anche per la sua presenza dal vivo nei vari tornei che ci fanno vivere in tempo reale anche situazioni che dallo streaming non si riescono a cogliere(malesseri etc) e per le informazioni sui regolamenti.GRAZIE,DI CUORE,GIULIANO 😀
Spero che la Davis abbia detto definitivamente addio a Pesaro, il peggior ambiente in cui abbiamo giocato in casa negli ultimi anni.
il sindaco di Pesaro e’ vicepresidente del PD e amico personale di Renzi.
Radames condivido quello che dici, pero’ la colpa e’ dell’imprenditore che sfrutta le amicizie politiche o dei politici e dirigenti? Che, invece di essere professionisti e fare con scrupolo le scelte adeguate per il bene dell’Italtennis, privilegiano scelte insensate per motivi che solo il principale sopra il cielo conosce…..forse e’ per questo che ha fatto piovere….per fare uscire la polvere da sotto il tappeto, polvere messa li in quattro e quattrotto dai politicanti alla matriciana….tristezza infinita essere attorniati dal sistema degli amici degli amici e da pacca sulla spalla…..
Ho il medesimo sospetto.
Sono assolutamente d’accordo ma tanto a chi interessa?!?!
@ adecor (#1647666)
Si’ lo so grszie ma io abito a Milano e non e’ l’autostrada “dell’orto” come si dice dalle mie parti!!!
Una buona idea sarebbe quella di far giocare a Pesaro anche il prossimo incontro di Davis: magari gli spettatori aumentano e sono più calorosi, il campo è migliore e le luci sono a norma.
il che fa capire nuovamente quanto fosse sbagliata la scelta: si va a giocare laddove l’impianto non c’è, invece che in luoghi dove l’impianto già c’è. Mezzo milione per un impianto temporaneo mi sembrano comunque troppi, qualcuno ci ha mangiato su.
A Cagliari, Palermo o Roma avrebbero fatto il pienone.
Il livello dei prezzi non mi sembrava incoraggiante…
Io ero a Riccione, la notte un temporale infinito con allagamenti. La temperatura si era ridotta di circa 15 gradi rispetto ad un paio di giorni prima. Percui ho deciso di non andare visto che il pomeriggio era ancora più freddo. Credo che anche tanti altri potenziali spettatori che avevano aspettato fino all’ultimo, poi abbiano deciso di non andare. Weekend sfigato da ogni punto di vista.
Sembrava che l’Argentina giocasse in casa… Anzi leviamo il sembrava.
@ Susanna (#1647660)
Se leggi sul biglietto ci sono scritte le informazioni, e c’era scritto che sarebbe stato valido per il singolare rimandato al giorno dopo.
Io venerdi ero li’ partita da Milamo all’alba un freddo pazzesco sotto l’acqua e nell’acqua perche’non solo il circolo e’ in via pantano ma vi giuro era un pamtano, senza parcheggio senza strutture..una tristezza infinita…. E in piu’ nomostante i biglietti acquistati per i due singolari ne hanno giocato uno solo ed ovviamente srnza rimborso.di nuovo tristezza infinita!!!
Concordo su tutto.
Pero’ l’illuminazione non e’ rilevante, perche’ mi sembra di capire che in Davis non si gioca con le luci comunque.
Dunque 500.000 sono anche pochi.
Beh, l’ha detto, dove vive: al mare. Dove è diverso organizzare un evento, di giorno e non di sera, d’inverno o d’estate. D’estate di giorno io abito al mare e vado al mare, mi metto in mutande, sto bene e non mi costa niente. A Torino o a Milano certo non hanno questo problema.
In un altra città, oltre che i soldi di incasso in più, avremo avuto un pubblico più degno anche a livello di tifo e supporto per la squadra mentre invece a lunghi tratti, non si capiva se giocavano in Italia o a Buenos Aires…
La costruzione da zero dell’impianto mi é stato detto, da alcuni vecchi soci del circolo, che è costato, solo quello, circa 500.000.
questo commento mi fa particolarmente innervosire. Ma come fa a costare 500.000 euro un evento del genere? Ma l’incasso lo faceva solo la biglietteria? Non c’erano sponsor, non c’erano i diritti TV, non c’era il contributo FIT/Supertennis? Ma in quale evento si coprono i costi con la sola biglietteria?
Il risultato è che per colpa di questo De Filippis ci hanno portati per la seconda volta consecutiva a giocare a Pesaro, visto che era rimasto in perdita dal primo evento. Così abbiamo giocato in un impianto senza illuminazione con conseguente slittamento del programma. Ma lui lo sapeva che il secondo turno della Davis era a luglio, o lo ha saputo di recente? Perché ha accettato di organizzarlo, se “non è il periodo giusto”
Le palline nuove ogni 9 game
aggiungiamo anche che 13.500 spettatori, con i biglietti a 18 e 36 euro, ti dovrebbero portare ad un incasso di 300-350.000 euro. Non è che si sono scatenati con gli omaggi, e 4-5mila spettatori erano non paganti?
Come fa a costare 500.000 euro organizzare un week end di Davis dove gli organizzatori non devono pagare price money? E la federazione non dà loro niente sui diritti tv?
Sarebbe bello vedere una lista dei costi.
L’hospitality non è a carico della federazione?
Non riesco a capire come si fa ad arrivare a 500.000,00 per tre giorni.
quindi per questo signore il problema è il periodo? Ma dove vive? Sono stato al preolimpico di basket al PalaAlpitour di Torino, 12000 persone per ogni match, un’atmosfera fantastica, un risultato di pubblico pazzesco: bastava giocare lì, e non in una realtà di provincia con carenze logistiche (sottolineate da molti utenti). Il problema qui era l’impianto, e non il periodo. A Torino, a Milano, a Napoli avrebbe avuto nelle tre giornate 20-30mila spettatori
Ma lo sapevate già…scegliere una città come Pesaro…ma si può?!?!?
36 Euro per vedere Fognini e Del Bonis mi sembrano fin troppi.
Per organizzare un evento del genere si deve curare anche ogni piccolo dettaglio perché quelli sono che fanno la differenza e i dettagli cari organizzatori voi non li avete curati a sufficenza