Marco Cecchinato squalificato per 18 mesi
Brutte, bruttissime notizie arrivano per Marco Cecchinato. Il Tribunale Federale FIT ha emesso la sentenza sportiva sull’azzurro.
Marco è stato squalificato per 18 mesi e dovrà pagare una multa di 40 mila euro per aver commesso atti contrari all’integrità del tennis.
In particolare avrebbe alterato il match contro Kamil Majchrzak al challenger di Mohammedia, inoltre avrebbe dato anche informazioni riservate su Andreas Seppi al Roland Garros 2015 nel match contro John Isner e ne avrebbe ricevute sulla partita di un Future con Lorenzo Frigerio in campo.
12 mesi per Riccardo Accardi e quattro per Antonio Campo. Patteggiamenti invece, per Vanni e Frigerio.
Cecchinato sicuramente si appellerà alla sentenza.
TAG: Cecchinato, Marco Cecchinato
Abolire le scommesse sportive non portano a nulla di buono!!!!
Se leggessi bene, prima di rispondere, forse il tuo pensiero avrebbe maggiore credibilità.
Per tuo uso e consumo riporto virgolettato e in maiuscolo: “non è affatto dimostrato che non sia un deterrente, ALMENO PER IL MONDO OCCIDENTALE”.
Spero che non ti capiti mai quanto detto al punto 3)
perdonami,ma dissento totalmente sul fatto che la condanna di breivik sia esemplare.
non puoi fare una strage come quella e cavartela con 21 anni (sempre ammesso che li sconti tutti,spero vivamente che l’ordinamento giuridico norvegese non somigli al nostro,dove tra sconti per rito abbreviato,patteggiamento,buona condotta ed indulti vari alla fine le pene sono irrisorie).
immagino scene di giubilo e feste varie quando tra meno di 20 anni uscirà dal carcere.
magari gli è piaciuto tanto che potrebbe riprovarci,alla faccia della nazione civile,ben educata e con ottimo stato sociale.
quanto agli u.s.a.,basta vedere come,pur con un presidente di colore (ma senza attributi),stanno riesplodendo le tensioni razziali,ennesima dimostrazione,se mai ve ne fosse stato bisogno,che razze diverse non possono coesistere nello stesso ambito.
la globalizzazione è una bellissima teoria,la pratica è tutta un’altra cosa.
il vero problema consiste nel capire chi giudica l’ “inutilità” della persona e sulla base di cosa. Se tu oggi giudichi “inutile” qualcuno, domani qualcuno avrà le basi per giudicare “inutile” te. Un truffatore è utile alla società? Un ladro di appartamenti? Un barbone-ubriacone che vive nel parco? Dobbiamo ucciderli tutti?
Io sono ammirato dalla Norvegia. Hanno avuto un mostro terribile in casa, Anders Breivik, che ha pianificato ed eseguito una strage immane per motivi ideologici. E’ stato condannato a 21 anni, il massimo previsto dalla legge norvegese. Secondo gli ideologi della “deterrenza”, l’assenza di una pena estrema avrebbe dovuto comportare una spinta all’emulazione. Che invece non c’è stata e sapete perché? Perché quella è una nazione civile, ben educata, con un ottimo stato sociale, che giudica e condanna moralmente fatti del genere, che non dà risposte “di pancia”. Negli Stati Uniti, dove in molti stati è in vigore la pena di morte, ci sono stragi quasi quotidianamente. Mi sembra un interessante spunto di riflessione per Marcus91, Yonex, LuchinoVisconti, e tutti i sostenitori del giudice Lynch.
oddio… se penso che queste persone quando escono da livetennis sono in giro per strada a fianco a noi… vanno negli stessi bar dove andiamo noi… per un terrorista-kamikaze che aspira alla morte la pena di morte sarebbe un deterrente… in America dove c’è la pena di morte si spara e si fanno stragi tutti i giorni… mi mettete i brividi, LuchinoVisconti e Marcus91. Io torno al tennis, vi lascio alle vostre elucubrazioni.
E ri-concordo, perché chi uccide, magari dopo la violenza dei bambini, i terroristi, i serial killer ed altri soggetti sono persone inutili, impossibile da recuperare e sono solo un peso per la società.
Vi porto solo un esempio che mi ha toccato profondamente. L’uccisione, da parte di un muratore che lavorava lì casa degli Onofri, a badilate di Tommy il bambino di Parma. Per me lì non ci sarà mai pena giusta…Poi se mi volete considerare nazista fatelo pure, ma state andando fuori strada decisamente
Anch’io penso che la pena di morte andrebbe reintrodotta ( non per Cecchinato, però :mrgreen:) e faccio solo un paio di osservazioni:
1) non è affatto dimostrato che non sia un deterrente, almeno per il mondo occidentale. IL fatto è che anche dove esiste non viene applicata o viene applicata solo saltuariamente e dopo anni, quando tutto è caduto nel dimenticatoio mentre, quando stabilita, dovrebbe essere applicata in tempi brevi e pubblicamente.
2) Le persone destinatarie della pena di morte non sono esseri “inutili”. Sono esseri altamente “dannosi” per la società, un cancro da estirpare al pià presto, dando un segnale a tutti della fine che sarà riservata a chi vuole emularlo.
3) E’ facile fare i buonisti e i buoni cristiani quando non si è toccati direttamente. Vorrei vedere se vostra sorella fosse stata stuprata, torturata e poi uccisa bruciata dopo essere stata cosparsa di benzina come la pensereste riguardo all’assassino.
4) Pensiamo alla cronaca recente della strage di Nizza. Il colpevole non andava ucciso subito, ma catturato, portato in piazza, torturato atrocemente per una settimana mandando i filmati in mondovisione e poi giustiziato. Penso che sarebbe un buon deterrente per chi volesse seguirlo in altri misfatti pazzoidi dello stesso tipo.
Scusate l’O.T.
@ Marcus91 (#1647906)
sì. ne sono sicuro. Innocente, cioè non colpevole, è proprio la parola giusta. E mi devi credere sulla parola, non è che io e Marco siamo amici, lo incontro spesso perchè frequentiamo gli stessi tornei. Però lo stimo, stop. Poi ci dobbiamo mettere d’accordo su un punto, che forse non è secondario: il concetto di equità.
@ fisherman (#1647877)
solo un abbraccio amico mio. e un saluto caloroso. sono disgustato dall’atteggiamento di tanta gente che crede alle favole. “ustica, fu crollo strutturale” così titolavano i giornali, chi se lo ricorda? C’erano prove, perizie, testimonianze, una tragica fatalità. a qualcuno però, persino più rompicoglioni di me, che NON E’ UN DETTAGLIO, ci metto nome e cognome non mi nascondo dietro a un nick, venne lo schiribizzo di investigare meglio e uscì fuori il mondo. Libia, Francia, USA, Russia ecc ecc. Io ho più facilità, primo perchè la vicenda non vede nessun morto per fortuna, secondo perchè sono testimone sul campo, sto 12 ore al giorno a seguire i challenger e qualcosina la vedo.Ciao Fisherman
SF challenger di Todi 2016: Cecchinato vs Napolitano. Non ci si poteva credere all’ “impegno” messo per vincere la partita. Cecchinato sconfitto.
Io evidentemente me l’ero perso, e forse molti altri qui dentro, ma c’era già un articolo sulla Gazzetta l’11 marzo 2016 del procedimento contro Cecchinato (anche se la sentenza è arrivata in queste ore). Ora, se è giusto essere garantisti e non condannare nessuno prima della sentenza, c’è anche un codice etico che impone ad una Federazione di non convocare o schierare a difendere i colori italiani un giocatore fortemente sospettato di frode sportiva, almeno per il periodo che intercorre dall’inizio alla conclusione del ‘processo’. Ora che il procedimento fosse in corso doveva essere informazione pacifica e chiara a tutti all’interno della Federazione. Se adesso cascano dal pero mi fanno veramente ridere. O sono incompetenti o sono in malafede, e non so quale delle due opzioni è la peggiore.
il problema non è certo questo per Cecchinato che un buon stipendio sicuramente se lo tirava fuori (40.000 € per la passeggiata agli US Open dello scorso anno..).
Qua si tratta di ludopatia, mista a grettezza morale e magari qualche giro anomalo di frequentazioni …
scusa hai ragione, ero andato a memoria
Come ha detto Pierre, questa pena, più il conseguente sputtanamento sono (a mio avviso) sufficienti.
Però non ci deve essere una seconda volta.
Poi, se in appello riesce a farselo ridurre, buon per lui, ma ripeto, non ci può essere una seconda volta.
Il problema è uno solo, questi poveretti con i challenger non vivono anzi ci rimettono. Se gli fosse garantito un minimo per vivere con la contestuale diminuzione degli introiti collegati al circuito maggiore diminuirebbero anche i tentativi di frode sportiva.
@ gigetto (#1647967)
Grazie Gigetto, mi rivolgo anche agli altri commentatori del blog, io sono un grande appassionato di Tennis e non ho alcuna voglia di vedere questo sport e soprattutto il settore tennis finire in brutte vicende e in cattive acque, per colpa di alcuni del settore, il tennis non deve prendere esempio negativo da altre discipline sportive, non faccio i nomi, ma già avete sicuramente capito a chi mi rivolgo, si dovrebbe continuare con il contesto della competizione fatta sul campo da gioco, in forma lineare e giusta, il resto è da eliminare e da scartare.
Viva il tennis pulito, solo cosi darebbe un ottimo esempio di comportamento leale e di trasparenza, ne abbiamo veramente bisogno.
Grazie a tutti
per fortuna c’è la libertà dipensiero. di culto, di parola…..credo che la pena di morte sia una cosa per paesi incivili e un segno di debolezza per chi la impone.l’essere umano puo’ giudicare il reato e non l’essere umano con una pena capitale.chi ha il potere di decidere quali pene sono punibili con un omicidio (in quanto di questo si tratta)….ragazzi limitiamoci a parlare di tennis…..perche per parlare di certi argomenti minimo bisognerebbe guardarsi negli occhi!
La discussione etico-giuridica sulla congruità della pena mi ha un po’ annoiato. Resto ai fatti. Dalla lettura della sentenza emerge un quadro di miseria morale tale che di Cecchinato e degli altri (che non ho mai sentito nominare) non voglio mai più sentir parlare. Non si tratta di sei, dodici, diciotto o duecento mesi, per me non esistono più.
@ luca14 (#1647979)
Lo scorso anno peró agli US Open perse con Fish
gigetto 10 e lode…
lo scorso anno agli US Open, dopo la sconfitta con Raonic, dichiarò che la sua carriera cominciava in quel momento…
Direi che non è stato buon profeta, e i 40.000 € di prize money di Flushing Meadows dovrà “recuperarli” in altro modo
1) il discorso può essere detto in modo abbastanza semplice, sei tu che cerchi di farti forte di una presunta complessità che non esiste. D’altra parte, ho letto che ne hai parlato negli altri post, riguardo a concetti certamente condivisibili come equità e certezza della pena, della sanzione.
L’esperienza in ogni caso, l’aver visto e magari sperimentato come vanno le cose nel mondo, ti aiuterà a dotarti di un pensiero sintetico, te ne renderai conto..
2) può darsi, come esisteranno anche avvocati che si macchieranno di crimini, o medici che utilizzeranno la loro professioni per scopi illegali, ma non sarà questo a far ritenere insensato l’aver introdotto il deterrente della radiazione dall’albo degli avvocati e dall’ordine dei medici, o l’aver introdotto la misura dell’immediato licenziamento per i furbetti di cui sopra..!
bravo. esatto, per quanto sia per la libera espressione sempre e comunque, per una volta mi è venuto voglia di invocare la censura per un commento tanto stupido e idiota…
@ Mauro64 (#1647962)
Hai perfettamente ragione!
Pare che la notizia si sapesse già poco prima della Davis ma ovviamente è stata fatta uscire oggi. Sia la squadra di Davis,sia la Fit ma anche i giornalisti hanno la loro parte perché per far parte del gioco devono sottostare ai diktat imposti. Complimenti a tutti!! Così non si risolve nulla!
Inoltre il capitano Barazzutti, che lo convoca in davis e sia lui che Binaghi e Malagò, che non ne sapevano niente della vicenda.
Ma fatela finita di giustificarvi e di nascondere sempre le verità.
Continuano con questi atteggiamenti che non si andrà mai da nessuna parte.
Brutta vicenda e pessimo comportamento di Ceck, inoltre faccio notare che è stata commessa da un tennista che più o meno figura tra i 100 del ranking ATP, con questo non voglio salvare e tutelare la fascia di tennisti con ranking più scarsi e meno vantaggiosi, anzi sentenza equa con colpevolezza per tutti, ma mi chiedo se Ceck aveva cosi tanto bisogno, scusate il termine di sputtanarsi e infangare la sua carriera e i suoi valori, per questi sporchi e ridicoli soldi.
tutto il discorso sull’equità della pena ruota intorno al concetto etico-giuridico di punizione ed espiazione. Qual è il periodo minimo di pena che consente al detenuto di espiare la propria colpa? Qual è il periodo minimo che possa scoraggiare altri dal ripetere le gesta efferate del colpevole?
Forse per una colpa del genere, per un primo episodio, si può cercare di essere magnanimi, per poi colpire duro in caso di reiterazione del reato? Forse un anno è sufficiente?
si può essere contro la pena di morte solo con lo scopo di farsi belli?
bravo. Ho evitato di commentare per non uscire distantissimo dalla tematica tennistica. Concordo su tutto.
Ho letto attentamente quello che ha scritto l’utente Yonex, caro Marcus91. Fallo anche tu. Troverai espressioni come “esseri decisamente inutili”, o “cervello malato”, attribuendo tali qualifiche a persone a cui comminare la pena capitale. Ho letto opinioni come queste in un libro intitolato “Mein Kampf” scritto da un certo Adolf Hitler… Terrificante. Terribile. Orripilante.
Provo a rispiegarti per punto:
1. L’esperienza di vita è un non parametro in questi casi. Non sono situazioni che si affrontano sulla base dell’esperienza di vita, il discorso è assai più ampio;
2. Scommettiamo che fra qualche mese sentiremo di nuovo dalla durso (o al telegiornale, come preferisci) di nuovi furbetti del cartellino?
Fammi capire, pensi che Cecchinato sia innocente?
Leggere attentamente quello che ha scritto l’utente Yonex e non rispondete per farvi belli di fronte agli altri utenti, grazie!
per l’appunto
No comment…….
Ciao egregio Alessandro…!
Certo qua si sta parlando sulla scorta e sulle onda della sentenza, quindi a caldo…vediamo cosa ne uscirà da tutto il procedimento…adesso arriverà la richiesta d appello. .staremo a vedere.
Comunque ciò non toglie che sia una brutta pagina per il tennis italiano, se verrà confernata. Un saluto a te..!
Molto medioevale.
Magari si può richiedere la vendita delle armi anche nei supermercati, così ci si spara tra di noi e si risparmia anche sui tribunali guidici e forze di polizia.
altro palese esempio di italianità nel mondo
@ cataflic (#1647852)
esatto, cataflic, credo tu sia dell’ambiente tennistico di livello alto. Tutto giusto. Le notizie che spesso hanno i book fanno parte del loro lavoro. Fanno bene ad averle. Ma non si può chiedere ad un competitor che in questo caso è uno scommettitore di non cercarne a suo favore nello stesso modo. Quando vediamo che una quota è sbagliata, perchè fanno favorito un ragazzo che noi riteniamo inferiore, è perchè hanno informazioni.Quindi condannando chi dà informazioni porteremmo in ballo una questione nuova: perchè lo stesso dritto ad accedere alle stesse informazioni non viene lasciato ai due competitor?
Attenzione a quello che leggi, ho scritto sopra che l’esperienza di vita è quella che tu sembri non avere..
E quindi in un certo senso ti fai forte dei “secoli di studi di sociologia dietro”,
L’esempio dei furbetti del cartellino è chiaramento soltanto un esempio sintetico ma calzante (per le ripercussioni sanzionatorie conseguenti, insomma il nuovo deterrente messo in piedi per loro), e ti posso assicurare che la situazione è diventato nota al pubblico non grazie ai “classici programmi che vengono dati in pasto al popolo (cfr. Barbara D’Urso &co)” (o forse anche ma, mi spiace, non li ho visti.. ),
bensì grazie ai telegiornali!
Per me qualsiasi scommessa dove chi trucca è perdente per definizione fa parte delle probabilità che un bookmaker deve calcolare.
Sarà assottigliando i margini che si rifarà negli eventi con andamento normale.
Chi va a questuare sul fatto che sia una truffa che pinco pallo sia dato ad 1.5 invece che 1.6 ???
Come diceva qualcuno è risibile che chi ha informazioni non possa scommettere…dove si trova il confine tra:
il sentito dire
il sentito dire da persone affidabili,
il sentito dire da persone vicine all’interessato,
il sentito dire da persone molto vicine all’interessato
la visione di straforo di un possibile problema muscolare
la visione chiara di un problema muscolare
la dichiarazione dell’interessato che non sa se andrà in campo
la dichiarazione dell’interessato che se ne deve andare prima
etcetcetc….
Sai, sulla radiazione ho dei dubbi anch’io.
Usiamo un artifici retorico, per evitare di scrivere in punta di tastiera per paura di querele, analizziamo il caso del Ghiro.
Il Ghiro e’ un tennista 26 enne, di buone speranze (facciamo n.50 circa), che essendo fidanzato con la Sharapova, e dovendola portare tutte le sere in trattoria e in balera, si è venduto la partita con Radames a Mosca e con Pierre a Pechino.
Si è venduto le partite, ci ha scommesso e ci sono prove di ogni tipo, colpevole e reo confesso, zero appelli, zero discussioni.
In primis, non farei paragoni con la pena di morte, neanche morte civile o morte sportiva.
Nessuno gli vieta di cambiare ambito lavorativo.
Il caso degli sportivi e’ peculiare, hanno una carriera che ha uno stop biologico forzato intorno ai 35 anni massimo,vivono in un ambiente limitato, vengono avvicinati e tentati da molti delinquenti perché hanno la possibilità, attraverso le scommesse ad esempio, di realizzare lauti e repentini guadagni.
Negli sport individuali a maggior ragione, perché se ne corrompi uno sei a cavallo,salvo sfiga e altro tennista che ha scommesso in contemporanea contro se stesso.
Ora, prendiamo un’esperienza affine, i ciclisti trovati positivi per doping, limitandoci agli italiani, mi vengono in mente almeno 3 casi celebri di “riabilitati”, che poi hanno rifatto esattamente ciò per cui erano stati condannati, spiegando che l’hanno rifatto perché ci guadagnavano.
Anche nel tennis c’è’ questo rischio, chi garantisce che tra 2 anni, scaduta la squalifica, Il Ghiro non si avvicini ai giovani Gido e Yes 2.0 offrendo di perdere la partita?
Basta poco a tirarli dentro ai giri.
Parli del valore rieducativo della pena, il Ghiro guadagna 1000/2000/3000 euro al mese, pagati allenatori, viaggi, Sharapove….se al rientro gli offrissero di perdere contro Marco(17 anni) la nuova star del tennis italiano, nel challenger di casa di quest’ultimo, garantendogli 25.000 euro?
Ripeto, non farei paragoni con la pena di morte, ma l’ambiente sportivo, tennistico in questo caso, e’ precipuo e mi pare che bisogna avere come priorità quella di isolare i professionisti dal contagio dei Ghiri.
@ fisherman (#1647816)
ciao fisherman, ci siamo conosciuti al challenger di milano, ricordi? Credi solo a quello che ti dice la gente che ti guarda negli occhi come faccio io, non alle balle di persone che hanno interessi…
xxx- le prove parrebbero inchiodarlo alle sue responsabilità-
Vorrei aggiungere che Marco veniva fra l altro da un momento in cui aveva dimostrato di essere tornato in fiducia e si erano create ottime premesse e presupposti per risultati anche nel circuito ATP dove aveva gia colto i quarti (Bucarest).
Tornare all attività dopo un anno e mezzo sarà tutt altro che una paseggiata di salute.