A tu per tu con Davide Galoppini: “peccato per il risultato della finale che comunque non cancella la bella settimana disputata. Quest’anno sono più consapevole delle mie capacità
Casinalbo, oltre ad aver consacrato il talento del pugliese Andrea Pellegrino, ci ha fatto scoprire un altro giovane azzurro, che nelle ultime settimane sta conquistando la simpatia e la stima del pubblico italiano, sempre attento ai risultati dei tennisti connazionali. Parliamo del livornese Davide Galoppini, sconfitto al terzo set nella finale del Futures organizzato nella piccola frazione del comune di Formigine, in provincia di Modena.
“Questa settimana è stata sicuramente la migliore della mia carriera tennistica” – esordisce così il ventunenne toscano. “Sapevo che potevo fare un buon torneo perché già la settimana scorsa a Napoli e quella precedente ad Albinea sentivo di aver alzato il mio livello di gioco. Mi sono sentito subito a mio agio in campo già dal primo turno e piano piano ho giocato sempre meglio, soprattutto contro Paz credo di aver disputato la mia miglior partita. Ho raggiunto la finale e ho disputato una bella partita, peccato nel primo set dove ho avuto occasioni partendo meglio di Andrea, nel terzo fisicamente mi sentivo bene ma Pellegrino dal 2-1 a mio favore ha giocato due game molto buoni che mi sono costati il break decisivo. Lui è uno dei migliori giovani italiani e sono felice di aver giocato alla pari, peccato per il risultato finale che non cancella comunque la bella settimana disputata. Quest’anno credo di essere migliorato molto soprattutto nella consapevolezza, oltre che nel livello di gioco”.
Hai conquistato a 17 anni il tuo primo punto ATP al Futures di Appiano, poi due anni e mezzo in cui hai faticato ad ottenere risultati. Raccontaci se in quel periodo hai mai pensato di non riuscire a diventare un tennista professionista.
Il primo punto che conquistai nel 2012 fu abbastanza inaspettato anche perché era solo il terzo futures che disputavo. I due anni successivi ho fatto fatica soprattutto nell’anno della maturità scolastica che mi ha tolto molta serenità nel campo e perché evidentemente non ero ancora pronto a vincere partite di livello. Però ho sempre lavorato duramente pensando di poter migliorare e questa credo sia una delle mie qualità migliori.
Com’è il rapporto con il coach/zio Claudio? Immaginiamo sia stato lui a farti amare questo sport immaginiamo sia stato lui a farti amare questo sport.
Ho un rapporto speciale con mio zio, credo che sia un allenatore fantastico oltre che una persona eccezionale, ma non è stato lui ad avvicinarmi a questo sport, bensì mio padre, che ha iniziato a farmi giocare a 6 anni e ad allenarmi da piccolo in quanto era maestro. Lui mi ha trasmesso la passione ed i valori giusti per questo sport.
Oltre a zio Claudio, da chi è composto il tuo staff e dove ti alleni?
Mi alleno alla 100% Tennis dello Junior Livorno con mio zio appunto, Michele Quaglia, Fausto Criscuolo e col mio preparatore fisico Stefano Giovannini, che ringrazio per il lavoro quotidiano che svolgono con il sottoscritto.
Raccontaci le tue caratteristiche in campo, i colpi migliori e quelli ancora da perfezionare, e la superficie di gioco che preferisci.
Non essendo un giocatore molto potente, mi ritengo un giocatore rapido che cerca di togliere il tempo all’avversario cercando di perdere meno campo possibile. Negli ultimi anni ho migliorato molto il diritto e devo dire che adesso è il mio colpo migliore. Devo migliorare molto sul servizio che ancora mi da qualche problema ogni tanto. Mi piace molto giocare sul cemento ma purtroppo non ci sono molti tornei da disputare su questa superficie in Italia.
Come sei lontano dai campi da gioco? Quali sono le tue passioni e i tuoi interessi?
Sono un ragazzo tranquillo e molto socievole. Mi piace fare le cose che fanno normalmente i ventenni, stare con gli amici, andare in discoteca con loro, anche se ci vado molto poco a causa dei miei impegni sportivi. Sono molto appassionato di calcio e tifo per il Livorno, anche se quest’anno è stata una sofferenza, il mio giocatore preferito è ovviamente il capitano Cristiano Lucarelli e inoltre simpatizzo per il Napoli.
Ritorniamo al tennis, ti alleni spesso con Paolo Lorenzi? Cosa vuol dire per te avere la possibilità di confrontarti con un tennista della sua esperienza e professionalità?
Credo che non sia nemmeno descrivibile la fortuna che ho avuto e che ho tutt’ora di allenarmi con Paolo. Per me significa capire davvero che cos’è il sacrificio e la passione per questo sport, e sono convinto che professionisti come lui ce ne siano pochi in giro. Devo molto a lui.
Cosa ti aspetti dalla seconda parte di stagione dopo aver raggiunto questa finale per certi versi inaspettata? Quali sono i programmi?
Sinceramente non mi pongo aspettative o obiettivi in termini di classifica. Adesso mi sento molto competitivo e credo che questo valga molto. Penso solo a dare il meglio e a lottare punto su punto, partita dopo partita. Questa settimana non gioco tornei, mi alleno e riparto da Pontedera, mentre ad Agosto andrò sicuramente fuori per un paio di Futures consecutivi, ma ancora non abbiamo scelto la meta.
Qual è il tuo sogno nel cassetto? Che torneo vorresti giocare e quale classifica vorresti raggiungere?
Come ogni ragazzo che gioca a tennis, il mio sogno è quello di arrivare tra i primi 100 giocatori al mondo e soprattutto riuscire a dare tutto quello che ho per non avere rimpianti quando terminerò la carriera. Mi piacerebbe giocare a Roma, anche se, fin da piccolo, ho sempre sognato di giocare gli Australian Open, mi incuriosisce molto il continente oceanico, poi il mio idolo era Hewitt, forse anche per quello ho sempre sognato di giocare nella Rod Laver Arena.
Antonio Galizia
TAG: Davide Galoppini, Galoppini, Italiani
8 commenti
Bravo Galoppini,ha giocato bene una settimana intera,speriamo possa far bene in futuro.Per ora deve lavorare sodo ed arriveranno risultati di livello maggiore.Forza Davide!
Il sosia di Martin Klizan…forza Davide , crederci sempre…bravo
se la cerchi in rete la trovi. e probabile tu la possa trovare anche su livetennis nell’archivio visto che è da anni che la carriera di pellegrino viene seguita. se poi vuoi fare il giochino dei vari mirco e gabriele che son bastian contrari a prescindere fallo pure. …se ti diverte. potevi dire bravo a galoppini che ha ottenuto un bel risultato anche se non è illuminato da nessun riflettore.
Ahahahaha…. c’hai ragione Giangiacomo, questi sono errori che possono cambiare le sorti dell’intero pianeta… ahahahaha!!!!
Sig. Galizia si scrive e si dice LO ZIO e non IL ZIO.
Sig Perugino un’ intervista e non un intervista.
Forza Galoppini!!!! Bella intervista…
Ammappa… Bello e bravo 🙂
Preferivo un intervista a pellegrino..