Davis Cup Italia: arriva “al momento giusto”? (di Marco Mazzoni)
Con il sottile profumo d’erba inglese che ancora aleggia soave nell’aria, i ritmi serrati del calendario impongono una svolta netta, drastica. Si torna al rosso in Europa sul tour ATP, è tempo di Davis Cup. Nonostante la follia di una data inadatta per mille motivi ad ospitare un evento così importante (compressa, schiacciata, “umiliata”), sarà Davis anche per i nostri azzurri in quel di Pesaro, contro l’albiceleste. Delpo incluso.
Pensi a Davis ed Argentina, e ricordi piacevoli affiorano spontanei. Nel 2014 un Fognini deluxe a Mar del Plata trascinò la nostra nazionale verso una cavalcata splendida, interrotta solo dalla corazzata svizzera, troppo talentuosa, troppo attrezzata, “troppo sospinta dal destino” verso la storia per essere arginata dal genio e solidità nostrane. Sono passati solo due anni e qualche mese, ma la situazione rispetto ad allora è molto, molto diversa. In tutto. Stavolta la sfida vale l’accesso alla semifinale, siamo in casa, in una città che ci ha sempre “portato bene”. Italidavis quindi favorita? Forse, o forse no… Mai come questa volta rischiare un pronostico sarebbe un vero azzardo.
Intanto nel 2014 i nostri azzurri erano una squadra più giovane, più in salute atletica, più completa, forse più motivata, tornata nel world group dopo anni di triste purgatorio, con tanta voglia di fare bene e lasciare un segno sulla scia dei clamorosi successi della nostre ragazze. Manca Bolelli, di nuovo passato sotto i ferri (auguroni Simo, te li meriti!), e quindi non potremo schierare quella coppia diventata un piccolo salvadanaio di certezze tecniche ed agonistiche. E tutti sappiamo quanto il doppio sia sempre fondamentale, valendo molto più di un singolo punticino, spesso vera e propria svolta mentale per entrare – quando necessario – ai due match decisivi della domenica. La chiave e la differenza, rispetto alla sfida ITA va ARG 2014, sta tutta nei fattori salute e motivazione.
Non che gli argentini se la passino poi tanto meglio sul piano salute… Delpo sappiamo tutti da che calvario sta cercando di uscire. Anche se è un terribile avversario, non si può che augurargli di tornare quello vero, fortissimo e vincente, …magari tra una settimana… però se sarà schierato in campo nel doppio ed eventualmente domenica, la sua presenza potrebbe far saltare letteralmente il banco. Pure Juan Monaco viene da periodo di stop molto lungo, ed anche Del Bonis non ha attraversato il miglior momento della carriera sul piano fisico.
“Se Atene piange, Sparta non ride”. Seppi nel 2016 ha giocato così così, con un numero pari di vittorie e sconfitte. Dopo diversi mesi modesti, con tanta fatica a ritrovare la miglior condizione dopo vari acciacchi, l’erba ci ha reso un Seppi discreto. E non solo perché è la superficie su cui Andy spesso gioca il miglior tennis. A Wimbledon non è stato nemmeno fortunato ad aver incrociato troppo presto la strada col finalista Raonic. Sarà interessante e determinante vedere che Seppi avremo sul rosso. Aprirà proprio lui contro Delbonis. Un solo precedente, due anni fa sul cemento USA in estate, match che vinse l’azzurro ma che conta poco e niente, perché tutto sarà assai diverso a Pesero. Un match di apertura che reputo essenziale, per entrambe le nazionali. Per Seppi e l’Italia, perché consentirebbe non solo di muovere il punteggio ma di “coprirsi” per il doppio, e far scendere in campo Fognini vs. Monaco più sereno, e “Pico” con le spalle al muro. Fabio nei precedenti è sotto 1-3, ma le tre vittorie dell’argentino sono assai datate, mentre l’unico successo del ligure risale proprio a quell’incontro di Davis del 2014, una vittoria secca in tre set, in cui “Fogna” mostrò un tennis a tratti incontenibile. Superiore. Però rispetto ad allora, anche Fognini ha attraversato parecchio mare, a tratti col vento in poppa, a tratti troppo agitato. Best ranking, successi prestigiosi, ma anche mesi cupi, infortuni in momenti delicati, difficoltà a ritrovare la miglior condizione atletica e mentale. Pure il matrimonio, traguardo splendido sul piano personale ma che qualcosa ti ruba su quello sportivo. Rispetto al Fognini-Davis 2014, la sua classifica è scesa da top15 al 36 di questa settimana. Ecco che il fattore motivazione in Fabio può diventare decisivo, determinante. Fognini ha dimostrato più volte di sentire particolarmente la maglia azzurra, di trovare dentro quella forza e motivazione per ritrovare le giocate, quelle sensazioni ed esaltazione che per un “talentaccio umorale” come lui sono tutto. Ecco perché mi auguro che Fabio possa di nuovo accendersi e trascinare il team azzurro verso una nuova semifinale. Anche se Fognini non sta attraversando un momento ottimo, forse la Davis per lui – e magari anche per Seppi – arriva proprio al momento giusto. Giusto a riaccendere le nostre migliori racchette, far ritrovare loro forma, forza e motivazione, per sognare di nuovo la finale Davis e riprendere a tutta anche sul tour ATP.
La mia ovviamente è solo una sensazione, ed una speranza. Sarà il campo a parlare, e tutti alla vigilia si stanno dimostrando molto cauti, perché tanta incertezza aleggia su questa sfida. Nessun risultato è precluso. Gli ottimisti si spingono a pensare ad un’Italia già avanti 2-0 al venerdì sera, pronta a respingere l’assalto di Del Potro in doppio per non farlo scendere nemmeno in singolare alla domenica. Chiaro che un eventuale ultimo match sul 2 pari con Delpo in campo potrebbe essere un match molto molto molto difficile per gli azzurri, perché anche un Juan Martin al 50% potrebbe rivelarsi un avversario troppo tosto. Discreta incognita sarà anche rivedere il gigante argentino sul rosso, costretto a remare, a lottare e scambiare tanto. A Wimbledon si è visto il suo miglior tennis solo a tratti. Il servizio ed il dritto sembrano essere a buon livello, in certe fasi devastanti; ma col rovescio tende ancora ad appoggiarsi alla palla con molta cautela, a preferire un taglio che lo swing deciso per spingere a tutta. E andrà vista anche la sua tenuta, soprattutto se fosse molto caldo ed il campo abbastanza lento. Sono altre incognite a rendere estremamente complessa l’equazione di questa sfida, dove realmente può accadere di tutto.
Che sfida viveremo? Che succederà? Speriamo una vittoria azzurra, anche sofferta, ma una vittoria. Noi possiamo solo seguirla con attenzione e passione, quella vera, quella che sempre l’Italdavis suscita nei veri appassionati. Per quanto la Davis sia anacronistica, strana, penalizzata, antica o “vecchia”, problematica, discussa e discutibile, ci regala ogni anno alcune delle storie ed emozioni più forti dell’anno. Storie ed emozioni che la maggior parte dei tornei Masters1000 mediamente si sognano. Speriamo che a farci sognare siano ancora le magie di Fognini e la solida determinazione di Seppi. Magari il vincitore dell’altro quarto Serbia vs. Gran Bretagna, a settembre subito dopo US Open (ennesima finale Djokovic – Murray?), potrebbe presentarsi di nuovo senza le superstar, e chissà…
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Davis Cup, Davis Italia, Del Potro, Delbonis, Fognini, Italia, Italia Argentina Davis 2016, Marco Mazzoni, Monaco, Open Court, Pesaro, Seppi
la vedo dura px sono in crescita gl’argentini e noi no anzi speriamo che si svegliano
grazie a M.M. per l’articolo interessante.
Quale é il ripiego al “coperto”? Su quale superfice?
si gioca dentro se piove sicuro sempre sul veloce o no….
vinca il migliore, come dovrebbe essere sempre, indipendentemente da dove sono nati i giocatori.
L’Italietta ce la puo’ fare ad entrare in un’altra finale Davis che guardando la somma dei singoli ha dell’incredibile, ma e’ sempre stato cosi’.
Effettivamente Fognini e’ un animale da Davis, gli fa anche onore (oltre che un po’ di rabbia perche’ se fosse cosi’ sempre…)
Il clima avrà ben poco di estivo, soprattutto domani. Sono attese piogge e temperature in netto calo. Sabato-domenica più sole e temperature gradevoli. Lo spauracchio caldo pare quindi ridimensionarsi. Meglio così, anche perchè i due singolaristi argentini sono forse più abituati dei nostri, l’altoatesino e il ligure, alle temperature infuocate.
Io credo che giunga al momento opportuno. La stagione del tennis italiano è stata molto deludente e la Davis può ridare un sorriso e un po’ di morale all’ambiente che è piuttoto depresso.
Rimane il fatto che i nostri tennisti sono più umorali e incostanti degli argentini, ma forse anche più dotati tennisticamente, Del Potro a parte, che però non viene schierato. Tutto dipenderà da loro. Il Seppi versione Rolando contro Djoko o contro Rafa-Juan Carlos in Davis 2005 la spunterebbe contro Delbonis, così come il Fognini versione 2014 contro Murray avrebbe vita abbastanza facile contro Monaco, ma purtroppo sappiamo quanto i nostri tnnisti siano incostanti e quindi imprevedibili, più nel male che nel bene.
Per queste ragioni si tratta di una sfida che non vede un netto faorito.
@ teothiago6 (#1642984)
@ teothiago6 (#1642984)
no
M@ winter18 (#1642956)
Ma non si gioca al chiuso a Pesaro?
Giunge perfetta questa data: Seppi e Fognini , dopo mesi problematici, hanno mostrato a Wimbledon una forma in crescendo. Fabio in formato Davis, ormai lo sappiamo, tiene la concentrazione al massimo e parte favorito in tutti i match possibili questo weekend. Ottima la scelta della terra alla luce della presenza di DelPo. Domani pioverà e si rischia di giocar poco ( ci sono le luci serali a Pesaro?), ma il fondo sarà più duro e la temperatura più bassa ( bene per Seppi). Il forfait di Bolelli è poco male, dato che gli argentini hanno portato solo singolaristi ed Andreas, se tiene un livello standard, basta e avanza per essere favoriti anche in doppio.
60/40 per noi. Forza italia!