Giorgio Galimberti: Eremin è uno dei giovani più promettenti ed ha ampi margini di miglioramento
Disponibile e passionale, Galimberti mi ha concesso l’opportunità di intervistarlo, ed essendo un “eremino” sfegatato, non potevo che incentrare l’intervista su Edoardo Eremin, che settimana scorsa si è messo in luce a Vicenza, regalando sprazzi di classe cristallina.
Parliamo un po’ della San Marino Tennis Academy, progetto ambizioso dove siete alla guida dello staff tecnico, quali sono i risultati conseguiti fin qui e quali gli obiettivi prefissati?
La San Marino Tennis Academy nasce fine 2009 da una casualità, un incontro tra me e il Presidente della federazione sammarinese, guardandoci ci siamo detti “ma perché non proviamo a fare qualcosa visto il potenziale di alto livello della struttura?”. Abbiamo in tutto 8 campi, 6 coperti, superficie veloce e superficie in terra, palestra, centro fisioterapico, ristorante, campo da calcio, palestra coperta non attrezzata per fare atletica quando piove, insomma abbiamo veramente tutto. Inoltre, abbiamo la foresteria con 12 posti letto, consistente in due appartamenti grandi adibiti appunto a foresteria e quest’anno la struttura è esplosa avendo il record di iscritti e abbiamo praticamente raddoppiato i full time. Negli anni abbiamo conseguito tanti risultati a livello giovanile, perché abbiamo vinto parecchi tornei ITF under 18, tennis europe under 16, siamo stati campioni italiani under 16 a squadre per due anni consecutivi. Maria Vittoria Viviani sta giocando bene quest’anno, abbiamo Bertuccioli che è rientrato nel gruppo degli osservati della federazione, tante piccole soddisfazioni che fanno sì che l’Accademia vada avanti e che ci sia sempre un livello più alto e pronto anche per ospitare giocatori a livello futures, challenger atp. Quindi siamo pronti per l’ulteriore salto di qualità, nonostante devo ammettere siamo quasi pieni come capienza vista la grandezza della struttura, perché abbiamo davvero tanti ragazzi.
State affiancando Umberto Rianna nel progetto Fit over 18 solo da pochi mesi e la vostra collaborazione al momento durerà solo 20 mesi, ma nello specifico qual è il vostro compito?
Da quest’anno ho firmato un accordo con la Federazione per ricoprire il ruolo di responsabile over 18 insieme a Umberto Rianna. Umberto lavora full time per la Federazione più un coordinatore, rispetto al sottoscritto che magari è soltanto operativo. Ma è giusto così Umberto ha grande esperienza e lavora appunto full time quindi le decisioni è giusto che spettino a lui, anche se devo ammettere che è una persona molto diplomatica e condivide qualsiasi aspetto con il sottoscritto, cosa che apprezzo molto. Detto questo, io seguo i ragazzi, li porto in giro per i tornei quando i loro allenatori non riescono a supportarli perché magari nel circolo hanno difficoltà a sganciarsi. Io essendo direttore o comunque titolare della mia Accademia posso gestirmi come voglio, anche perché ho preso dei sostituti di ottimo livello, uno di questi è Claudio Grassi ex giocatore ATP e Igor Gaudi che è stato n° 169 a Livello ATP e un maestro storico della mia Academy, Antonino Lo Paro, giovane maestro nazionale con ottima esperienza Circuito ITF e Tennis Europe. Per quest’anno è così, è un rapporto part-time di 20 settimane, credo che andrà avanti su questa scia perché avendo un impegno personale con l’Academy non posso lavorare full time.
Uno dei tennisti che rientrava nel progetto è Edoardo Eremin, ragazzo tanto difficile quanto talentuoso. Che rapporto si è instaurato fra di voi? E cosa ci potete dire di lui?
La domanda è partita con un’affermazione che io non condivido “tanto difficile quanto talentuoso”, talentuoso sì, difficile no. Sicuramente è un ragazzo particolare rispetto ad altri ma da parte mia non ho avuto problemi fin dall’inizio, c’è stata subito una grande empatia fra di noi, è un rapporto che a mio avviso è scaturito in un rapporto di amicizia e affetto. Personalmente credo per ottenere dei risultati bisogna lavorare non con distacco ma con un attaccamento emotivo, questo è un po’ quello che è avvenuto. Lo reputo un ottimo ragazzo, che in questo momento sta facendo vedere il suo potenziale: un tennis dirompente. La mobilità non è pazzesca, questo è il suo tallone d’Achille, ma viene nascosto dalle sue grandi qualità, come un grande servizio spesso sopra i 220 Km/h e colpi molto pesanti, quindi chi corre fra i due solitamente è l’avversario. Questo gioco lo si può fare fino ad un certo livello, poi bisognerà crescere in tanti aspetti, quasi tutti direi, perché i margini ci sono e Edoardo è uno dei giovani più promettenti, che può fare un grande salto di qualità
Edoardo ha cominciato la stagione faticando parecchio, non è mai riuscito a superare le qualificazioni nei tornei cinesi su cemento e a Napoli ha giocato senza mordente e sembrava svuotato, giocando forse il suo peggior match. In quel periodo cosa non girava per il verso giusto?
Sì, a Napoli Edoardo non stava bene, è arrivato un pelino appesantito e in sovrappeso dalla Cina. Sicuramente ha dovuto curare la dieta, ha dovuto migliorare nella mobilità, era abbastanza pieno di lavoro, forse ci voleva anche il giusto tempo per raccogliere i frutti di questo impegno. A Napoli proprio in quell’occasione ha perso nelle qualificazioni, ma abbiamo lavorato veramente duro in campo. Prenotavamo i campi a Fuorigrotta, non al circolo, per avere tempo due ore-due ore e mezza di sessioni abbastanza dure e questo insieme a Sonego. Non credo che sia un caso che da lì in poi si siano sbloccati entrambi i giocatori. Se ricordate, dopo Napoli, a Barletta, Sonego partendo dalle qualificazioni ha fatto quarti di finale giocando molto bene, Edoardo aveva battuto Sijsling per poi perdere al secondo turno, ma aveva battuto un giocatore di grande livello. Da lì si sono sbloccati. Quando i giocatori sono talentuosi basta poco per tirare fuori dei risultati, credo che il lavoro sia a lungo termine, ci sono tante cose da mettere in gioco. Però già per sbloccarli, per fargli rendere al meglio con ciò che hanno in questo momento, basta poco. Tuttavia, bisogna farlo con costanza dedizione e bisogna farlo con uno spirito giusto, credo che quello che sia accaduto a Napoli abbia sbloccato un po’ i ragazzi.
Dopo Napoli la svolta, arriva qualche risultato, ma soprattutto sul campo si presenta un altro Eremin, offrendo ottime prestazioni. Qual è stata la chiave di volta? In che modo siete riusciti a scuotere Edoardo?
Credo che la scossa di Edo sia stata emotiva e anche dal punto di vista tennistico, ha aumentato l’intensità dei suoi allenamenti nei tornei. Infatti prima svolgeva un po’ il “compitino”, cosa che non è avvenuta a Napoli, lì forse ci ha creduto anche lui e si è reso conto di voler dare un cambio di marcia. Quando un giocatore che ha le qualità, decide lui in primis, senza che nessuno lo obblighi di cambiare marcia, allora forse è la volta buona. I meriti vanno tutti a Edoardo in questo caso, ma anche a Lorenzo, che, seppur veniva da un periodo migliore, lì si è lanciato in un tennis di livello molto più alto rispetto a quello fatto vedere in precedenza.
Edo in campo non è un ragazzo che esulta spesso, ma a fine match contro Monteiro si è lasciato andare ad uno sfogo di rara bellezza. Cosa è significato per lui vincere contro Monteiro? Al terzo match perso consecutivamente al tie-break decisivo cosa ha provato?
Sai perdere 3 match 7-6 al terzo è sicuramente dura, ma è una cosa che è sicuramente capitata a tutti i giocatori che hanno avuto una carriera lunga. I periodi “no” ci sono, periodi con tanta sfortuna, poi bisogna reagire. Dopo la terza sconfitta Edoardo mi ha scritto dicendomi “Gali ho perso, sono un po’ incavolato, ma sai cosa ti dico? Sono contento perché ho fatto un’ottima partita, il livello è alto, se sto lì prima o poi deve girare, non posso essere sempre sfortunato.”. Questo è un messaggio chiaro di un ragazzo che comunque ha capito cosa stava accadendo, ossia la forma era lì dietro l’angolo. Anzi, già c’era, mancava soltanto un ultimo tassello nel puzzle ossia la fortuna, che fino a quel momento non era stata dalla sua parte, arrivata anche quella, comunque si è tolto una bella soddisfazione a Vicenza. Vedremo settimana prossima a Praga di continuare così. Si sta allenando a Furth con noi e devo dire che si sta allenando bene, è carico quindi sono molto positivo.
Sotto quali aspetti tecnico/tattici e mentali state lavorando con Edo?
Con Edo si sta lavorando su tutti gli aspetti, mobilità, sulla capacità di usare il servizio, il primo colpo dopo il servizio. Nella partita lui deve essere dirompente e quando si conquista una palla corta un po’ più comoda deve tenere il pallino in mano e schiacciare l’avversario fuori dal campo. Stiamo cercando un po’ di solidità nella fase di difesa, con profondità e palla complessa, ma Edoardo deve rimanere protagonista della partita, non può remare e aspettare l’errore. Deve portare l’avversario all’errore forzato, per non dire il vincente, di conseguenza lo si allena sull’essere propositivo, senza dimenticarsi che un giocatore con queste caratteristiche deve avere una base di consistenza alle spalle. Quindi anche la capacità di dover soffrire nel momento in cui l’avversario ti mette in queste condizioni.
Prima di ogni match fate un briefing, studiando l’avversario? Come viene preparato il singolo incontro?
Il caso di Eremin è particolare come dicevo prima, gli avversari vengono valutati ma molto spesso la strategia e la tattica combaciano: perché non andiamo a cambiare molto il piano di gioco di Edoardo in base all’avversario, perché molto spesso quando il suo piano di gioco lo porta avanti con capacità elevate è veramente esplosivo e quindi non importa cosa fa l’avversario, importa cosa fa Edoardo. Quando servi oltre i 220 Km/h con il 70% di prime, siamo obiettivi, di palle te ne tornano poche. Detto questo non sempre è così, valutiamo alcuni aspetti tecnici dell’avversario e magari andiamo a pizzicarlo più da una parte piuttosto che da un’altra. Perché l’avversario magari è carente in determinate cose, perché magari l’avversario non lavora bene il rovescio quando viene giocato in back e allora magari cambiamo un po’ di ritmo e cambiamo con il taglio da sotto, quello che fanno tutti i giocatori. Sicuramente per Edoardo, rispetto ad altri, capita meno spesso di dover valutare l’avversario, invece è molto più importante valutare il proprio stato di forma e cercare di performare sempre al meglio, con le sue armi che sono sopra la media.
Vorrei che vi sbilanciaste, dandoci un vostro personalissimo parere su dove può arrivare Eremin a livello di ranking, e un range su quale posizione vi augurate possa chiudere l’anno.
Dare dei numeri non è mai bello, dico solo che è un giocatore che ha delle armi importanti, ha qualche tallone d’Achille, ma sul quale si può lavorare, come la mobilità. E’ un ragazzo di 1,85 m per quasi 90 Kg, è ovvio che la mobilità non potrà mai essere il suo forte. Edoardo fa della pesantezza di palla, l’aggressività, l’ottimo servizio e in questo momento oso dire anche l’ottima risposta, visto che ha trovato una buona consistenza e un’ottima posizione. Le carte da giocare ce le abbiamo, giochiamocele al meglio e vediamo ciò che ne viene fuori. Dipende da molte cose, il puzzle è fatto di molti pezzi, adesso prendiamoli ad uno ad uno e cerchiamo di portare a termine il nostro lavoro.
Quali sono i prossimi tornei che Edo affronterà?
I prossimi tornei dovrebbero essere Praga, poi a seguire Poprad Tatry, Milano e Marburg.
Andrea Ignazzi
Un Grazie al Fan Club di Edoardo Eremin
TAG: Edoardo Eremin, Eremin, Galimberti, Giorgio Galimberti, Italiani
@ Andrea Ignazzi (#1614744)
Con lui si potranno avere dei risultati se lo si accompagnerà bene nella preparazione fisica, con accorgimenti che nascono lontano dal campo (dieta ad esempio), e psicologica, con un bel sostegno che lo porti ad avere fiducia massima nei suoi mezzi.
E’ un piacere vedergli giocare certi colpi, ma alla lunga sono maggiori i cedimenti durante le partite, che non le soddisfazioni dei punti che ottiene.
Non è facile intravedere la sua traiettoria tennistica, ma se si arriverà a degli obiettivi importanti, Eremin probabilmente sarà il frutto di una operazione di costruzione complessa della persona e del suo tennis.
Penso che a differenza di altri il lavoro su di lui sia più lungo e faticoso. Ciò non toglie che si possa giungere ad avere un buon tennista, che possa ambire ad una discreta carriera.
Ad oggi il suo limite è quello della mobilità, della resistenza allo sforzo fisico e della capacità di tenere fisicamente 3 set per più di 2 giorni.
Quoto in toto, Eremin non è alto e i suoi movimenti laterali rapportati all’altezza sono a mio avviso sotto la media. Può come dici tu migliorare fino ad un certo punto, di certo nn diventerà mai il suo cavallo di battaglia. Ma credo che allo stesso tempo siano pochi quelli che alti 1.85 riescano a servire sopra i 220 km/h. Poi è pa fase difensiva nel complesso che va migliorata, anche il back difensivo non è un colpo fastidioso. Secondo me ha margini però c’è bisogno di tempo per poter ambire ad una top 100 in maniera continuativa. Magari anche un po’ di fortuna nei sorteggi e nelle situazioni varie nn guasterebbe. Basti pensare che settimana scorsa nn è stato SE perche su 3 tornei tutti e 3 cominciavano le quali di domenica….
Le 2 cose che hai scritto sono complementari: se hai un colpo killer più facilmente puoi entrare nei 100, e se non ce l’hai e hai buone gambe puoi entrare lo stesso nei 100.
Ti faccio un esempio: secondo te Simon ha un colpo killer? Secondo me per come si dovrebbe intendere un colpo killer, Simon non lo ha. Ma ha 2 gambe…. 2 gambe che sono tra le più veloci e un senso della posizione in campo che è tra le migliori 10 del mondo. Avesse mai avuto un colpo killer Simon sarebbe stato alla pari con Nishikori che almeno un colpo killer lo ha (il dritto).
Ti faccio un secondo esempio un po’ più abbordabile di Simon. Chung pensi che abbia un colpo killer? Il dritto parte bene ma secondo me non è un colpo killer. Anche qui la capacità di muoversi gli consente di giocare tranquillamente in una fascia di ranking tra il 30 e il 70.
Anche lui ha una capacità di difesa e un’alta capacità di sopportare la sofferenza in campo (quella data dallo sforzo fisico) maggiore della media.
Poi qualcuno o tu stesso parli di Olivetti. Lui un colpo killer lo ha, però non ha difesa. Nello scambio lungo perde 3 punti su 4. Eppure avere un colpo killer non lo ha mai portato nei 150.
Cosa voglio dire: voglio dire che nel tennis moderno e se tu prendi Djokovic, Murray e prima ancora Nadal lo hai in maniera esemplare, quello che fa un buon giocatore è la capacità di difendersi. Se ci aggiungi all’estremo la capacità di difendersi e i colpi hai un top player. Significa che per arrivare nei 100 devi avere capacità atletiche molto sviluppate.
Queste sono le capacità che ad oggi Eremin non ha avuto. Dubito che queste caratteristiche siano migliorabili oltre un certo punto, se le hai sempre avute nella media. Per questa ragione il discorso tecnico su Eremin lascia il tempo che trova. Ottimi colpi ma capacità di soffrire in campo ancora insufficiente.
Eremin l’ho visto più volte a Santa Margherita e dopo le 2 ore inizia a cedere campo, a non essere più penetrante con i colpi, a mollare psicologicamente (mi ricordo una semifinale o finale con Chazal non tanto distante nel tempo, che era esattamente lo specchio di ciò che ho detto).
L’uno insomma non esclude l’altro e sicuramente le capacità atletiche nel tennis moderno sono superiori all’incidenza della potenza.
Eremin ha potenza da vendere, da quando aveva 17 anni! Un colpo Killer non è però una catenata tirata a volte…è un colpo che quando prende il pallino in mano con quello l’altro non ne esce più fuori. Il dritto di Bolelli è un colpo killer, il servizio di Olivetti lo è, per ora Eremin non ha ancora dimostrato una solidità e continuità tale.
Il fatto è che oggi il tennis è molto palleggiato, per cui i limiti di mobilità sono difficilmente svalicabili…vedi Naso ad esempio o lo stesso Bolelli.
Ottima osservazione di Koko. Lui gioca poco il lungolinea purtroppo. Come scrissi quasi due mesi fa, lui utilizza quel colpo quando sente la palla ed è in fiducia, ma ora sinceramente sta facendo razzie con il rovescio incrociato “full” e continua giustamente a tirar legnate su quella diagonale, perché fa malissimo. Ad esempio la palla corta è un colpo dove fatica tantissimo purtroppo. Il dritto al centro del campo con palla senza peso è da migliorare, ci sono tanti aspetti che deve e può migliorare, basta vedere come è riuscito a far evolvere il rovescio da inizio anno (vedi cina con neuchrist).
Dovresti vederlo più spesso e a mio parere potresti cambiare idea. Ha 23 anni ma se imbrocca la strada maestra per me quest’anno potrebbe chiudere nei primi 200. A me basterebbe che l’anno prossimo nn siamo costretti a fare le quali dei challenger, sarebbe un gran risultato. è tutto soggettivo, ma a mio avviso il maggior potenziale tra i giovani azzurri ce l’ha Eremin. Sarò smentito nn lo so, ma io credo fortissimamente in lui e finché avrò fiducia lo sosterrò e mi prodigherò per lui. Al momento sta dando tutto in campo e questo mi basta. Io tifo Eremin, lo considero potenzialmente un fenomeno e finché ne avrò sarò lì a sostenerlo.
Eremin i colpi killer li ha tutti anche se deve migliorare diverse cose , in un post di qualche gg fa Koko faceva notare che gioca spesso il rivescio incrociato e poco il lungolinea.
Il servizio e’ devastante, il dritto anche.
Eremin deve migliorare in difesa a mio avviso , non sara mai un super corridore ma neanche Wawrinka lo e’ ma ha vinto 2 slam ed e’ top 5
Scherzi a parte, piuttosto che Arnaboldi, Fabbiano, Vanni , Giannessi ecc… con Eremin ( e Sonego ) abbiamo profili potenzialmente piu validi ma e’ presto a dirsi, qui pero’ intravedo possibilita’ superiori rispetto ai pur valorosi connazionali piu attempati e meno dotati.
Visto che Galimba non si è volutamente sbilanciato, lo scoglio per questo modo di giocare è intorno al 150 atp, oltre se non hai un colpo davvero killer non vai.
Se riesce a rendere il servizio un killer point anche a livello medio alto può arrivare anche alla soglia dei 100, poi ci vogliono le gambe!
Questa me l aspettavo 🙂
Chiedete a loro…. Hehehe….
Onestamente tutto questo talento non lo vedo . E non è neanche così giovane considerando e 300 al mondo
Bell’intervista, grazie e in bocca al lupo ad edoardo
Direi che la risposta ha funzionato bene fino alla partita contro Riba: li invece si è vista una risposta un pò arresa alla forza delle prime dello Spagnolo e poco proattiva. Mancava di capacità anticipatoria nel prevedere le fucilate tremende ma ripetitive sull’esterno del rettangolo di battuta sia da destra che da sinistra. Un lavoro specifico nella predizione del servizo altrui è spesso carente nell’allenatore tipico che magari si è formato negli anni novanta. I Djokovic e i Murray approfittano a mani basse con allenamenti mirati e furbi su questi aspetti non trascurabili mentre altri sono costretti ad ammirarli a volte per mancanza di know how tecnico.
Il rovescio incrociato è il colpo più nataurale e il suo pezzo forte insieme al servizio. Mentre il dritto è un colpo più costruito
sicuramente sara’ per le magnifiche torte del nostro artista Pierre. D’altronde come biasimarlo …
Comunque voglio ringraziare pubblicamente il meraviglioso staff di Livetennis, che nei miei confronti si è sempre dimostrato aperto e disponibile. E mi ha dato la possibilità di inserire anche il link del Fan Club. Quindi grazie grazie grazie, davvero grazie
Perchè è Eremin “va saputo prendere” va motivato in una certa maniera, devi saper essere prima amico e poi allenatore, altrimenti diventa difficile poter toccare alcune corde che servono a lui per poter rendere al meglio. Si suol dire, non esistono cattivi allievi ma solo cattivi maestri.
rovescio: se avete occasione chiedetegli di questo colpo, se è il suo colpo naturale o se hanno fatto un lavoro particolare. a vicenza ha davvero impressionato su quel colpo.
Perché dice che è un ragazzo particolare?
Pero’, 90 chili sono un po’ troppi. Se puo’ scendere a 85, è meglio.
Cavoli, Galimberti ha detto che Eremin e’ tornato appesantito e in sovrappeso dalla Cina….sara’ mica per colpa delle torte di Pierre?
Speriamo che Giorgio non lasci questo ragazzo,altrimenti farà la fine della Barbieri.