Leconte si rivede in Monfils
Intervistato da SportBuzz, Henri Leconte ha fatto i suoi pronostici sulle chances dei giocatori francesi al Roland Garros.
“Gael Monfils è imprevedibile, mi ricorda me stesso! Ha iniziato bene la stagione, ma adesso si è un po’ complicato tutto. È il giocatore capace di fare sorprese, ha potenziale e un gioco per fare molto bene sulla terra battuta”.
Edoardo Gamacchio
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4 commenti
E Noah si rivede in Simon! 😛
Ah Leconte..
me lo ricordo in partite indimenticabili a Parigi, capace di disegnare il campo e di inventare come nessun altro.
Dalla sua racchetta potevano uscire disastri ed errori incredibili, ma anche (e soprattutto..) capolavori che ti lasciavano a bocca aperta, colmo di meraviglia e di stupore di fronte a tanta estasi e col perenne quesito “ma come fa?”.
Il genio per antonomasia, capace di trascinare e di trasmettere emozioni come nessuno.
Come nella finale di Davis 1991: non giocava da un pezzo, in condizioni fisiche non degne di un atleta (per usare un eufemismo 🙂 ), eppure trascinò la Francia battendo Sampras in una partita epica in cui dire che fosse ispirato è dire poco.
Il palazzetto dello sport francese tramutato in una bolgia con Henry in campo e Noah in panchina: pagina di sport indelebile nella mia mente e testimonianza di come, quando le cose devono accadere accadono, ma che anche serve un pizzico di follia per farle accadere, perché se Yannick avesse convocato Santoro (come forse 9 allenatori su 10 avrebbero fatto..) in quel weekend non si sarebbe scritta la storia e neppure si sarebbero vissute quelle emozioni incredibili.
Serve l’artista, ma servono anche le condizioni: quando ci sono entrambe, si forma l’alchimia perfetta e ciò che è umano diventa magico.
Grazie a Riton per tutte le pelle d’oca che mi ha fatto venire e per avermi fatto innamorare del tennis.
Non mescoliamo il sacro col profano… il talento di Riton è inarrivabile.
Ha ragione da vendere: Gael cavallo pazzo quanto lui.
Baciati dal talento, sono tra quelli che li vedi giocare e non puoi fare a meno di pensare che possono vincere contro chiunque.
In più per Monfils enormi mezzi atletici.
Un potenziale tennistico, però, alla mercé di inezie che lo portano a prendere la tangente e di una continuità, ahimè, sconosciuta.