Parola a Gianluca Di Nicola: “che emozione giocare al Foro Italico”
Sono iniziate le pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia al Foro Italico ed oggi abbiamo intervistato il giovane ventenne abruzzese Gianluca Di Nicola, molto gentile e disponibile a concederci questa bella chiacchierata. Naturalmente l’introduzione è tutta dedicata al torneo romano e alla bella esperienza che sta provando nel giocare su questi campi così affascinanti e pieni di storia. “Questo è il quarto anno che gioco su questi campi” – racconta Di Nicola – “ma sembra sempre la prima volta. Sono arrivato qui grazie all’Open BNL di Pescara vinto in finale contro il mio grande amico Vavassori, e l’emozione di giocare su questi campi è sempre tanta ed è una fortuna per me trovarmi qui e sento una grande responsabilità di dimostrare che sono all’altezza di questo palcoscenico”.
Ciao Gianluca, devi ringraziare papà Italo che ti ha fatto amare questo sport e ti ha formato come come giocatore, è ancora lui il tuo coach? Da chi è composto il tuo staff?
“Si, a mio padre ovviamente devo tutto. E’ lui che mi ha trasmesso questa passione e che mi ha insegnato tutto, mi sta dietro da quando sono nato. I suoi principi sono sempre stati lealtà, trasparenza, umiltà e tanto lavoro ed io sto lavorando per migliorarmi, prima di tutto come uomo e poi come tennista. Il mio staff non è composto da molte persone, ovviamente c’è mio padre e da quest’anno ho un nuovo preparatore atletico che si chiama Carlo De Michelis, ci siamo trovati bene fin da subito e stiamo facendo un bel lavoro. Sono sereno, ho intorno a me tutte le persone giuste e questo è un aspetto fondamentale in questo sport per riuscire ad esprimersi al meglio”.
Al Challenger di Andria dello scorso novembre ti ho visto giocare in doppio e tutti ti hanno fatto i complimenti malgrado la sconfitta, mi ha colpito molto il tuo tennis ben impostato tecnicamente e stilisticamente molto pulito. Racconteresti ai lettori che tipo di giocatore sei, i tuoi colpi migliori e quelli da migliorare e la tua superficie prediletta?
“Innanzitutto ti ringrazio per la considerazione, io e mio padre abbiamo lavorato sempre molto su questo aspetto, sono contento che si vedano i risultati. Il mio colpo migliore è il dritto ma anche con il rovescio mi sento abbastanza solido. Il colpo da migliorare è senza dubbio il servizio, colpo fondamentale per il tennis di oggi, devo assolutamente essere più incisivo e renderlo più sicuro, anche se negli ultimi anni ho già fatto bei passi avanti. La mia superficie preferita è il veloce, amo giocare un tennis di spinta ma riesco ad adattarmi abbastanza bene anche sulla terra battuta”.
Possiamo dire che il 2013 e il 2014 sono stati anni di ambientamento nel circuito professionistico, mentre nel 2015 i tuoi risultati sono migliorati, centrando una semifinale futures persa con De Greef, ci parli di quel torneo e le tue sensazioni?
“Il 2013 e 2014 sono stati anni di ambientamento nel circuito, ero ancora leggermente inesperto ed insicuro, mentre nel 2015 sentivo che era cambiato qualcosa, mi sentivo più a livello e ovviamente più sicuro. Sicuramente la parte più bella della stagione è stata la fine, dove sono riuscito a raggiungere la mia prima semifinale Futures giocando un tennis di buon livello, per me è stata una grandissima emozione anche perchè ci sono arrivato battendo grandi giocatori. Era un periodo in cui mi sentivo in formissima, senza molte pressioni e riuscivo ad esprimermi al meglio e spero di poter ritrovare quelle sensazioni anche in questo 2016”.
Ad inizio anno hai fatto una scelta apparentemente coraggiosa, cominciando la stagione dai futures a Glasgow e Sunderland, come mai questa scelta anche in virtù di costi (viaggio, pernotto e vitto) molto alti? Come riesci a finanziare i tuoi viaggi?
“La trasferta in Gran Bretagna è stata difficile, purtroppo non sono riuscito ad adattarmi al meglio. Fisicamente non ero ancora al 100%, normale per me quando si tratta dei primi tornei della stagione, però mi conosco, non devo aspettarmi grandi cose dai primi tornei dell’anno perchè sono un giocatore che carbura piano. Era una trasferta impegnativa anche per le condizioni di gioco, ho avuto difficoltà ad adattarmi a palle e campi di gioco, ed è stata una trasferta molto costosa dal punto di vista economico, dato i costi molto alti nelle due città, potessi tornare indietro forse farei scelte differenti. I viaggi li finanzio soprattutto grazie all’aiuto economico della mia famiglia, che ringrazio infinitamente per tutto ciò che fanno per me, e qualche piccolo aiuto lo ricevo anche dalla Federazione, almeno fino alla scorsa stagione, quest’anno si vedrà”.
Nel Futures di marzo a Sondrio hai conquistato due scalpi importanti, con le vittorie sul talentuoso Adelchi Virgili e soprattutto contro Garanganga. Forse la miglior settimana della tua giovanissima carriera, ci faresti un resoconto?
“A Sondrio ho giocato davvero un bel torneo, non la definirei, però, la settimana migliore della mia giovane carriera perchè la semifinale a Santa Margherita di Pula rimane ancora il miglior risultato in carriera. In quel torneo avevo ottime sensazioni, ho giocato bene e battuto buoni tennisti, ma, come ho già detto, sono risultati ancora altalenanti, e spero di trovare un giusto equilibrio e di riuscire ad esprimermi sempre allo stesso livello”.
Quali sono gli obiettivi e la programmazione per questo2016?
“L’obiettivo di quest’anno è quello di migliorarmi giorno dopo giorno, sia tecnicamente che mentalmente. Per quanto riguarda la programmazione, dopo l’esperienza al Foro Italico continuerò ad essere impegnato con il C.T. L’Aquila nel campionato a squadre di serie B, con cui mi trovo benissimo e mi piace il calore che c’è attorno alla squadra, ormai siamo una grande famiglia. Quando avrò l’occasione, alternerò il campionato con i tornei Futures. A conclusione della serie B mi concentrerò sull’attività Itf nel tentativo di migliorare il più possibile la mia classifica Atp”.
Per ultimo ti chiedo un tuo pensiero riguardo a due temi scottanti del tennis moderno, doping e scommesse.
“Sono dei temi molto scottanti e altrettanto vergognosi di questo sport. Ovviamente alla base di tutto ciò c’è il denaro, e pensare che lo sport dovrebbe essere simbolo di lealtà e purezza. E’ importante che se ne parli, ma soprattutto è fondamentale che i giovani non siano coinvolti da questo brutto sistema”.
Ringraziamo Gianluca Di Nicola e auguriamo al tennista di Avezzano di fare più strada possibile in queste pre-qualificazioni e tanta fortuna per il prosieguo della stagione.
Antonio Galizia
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6 commenti
Di Nicola è un bel giocatore, se migliora il servizio farà un bel balzo in avanti
@ Koko (#1587854)
È un ragazzo di 20 anni che sta progredendo in classifica….credo che i complimenti siano meritati
Ma a costui tutti fanno i complimenti e vanta solo una semi futures addomesticato Sardo? Qualcosa non mi quadra!
E intanto colpo Di Nicola alle pre-qualificazioni, eliminato Hera!!! Bravo Gianlu
Concordo
Mamma mia che bell’intervista..complimenti ad Antonio Galizio per la preparazione e a de Nicola che mi sembra veramente una ottima persona.