Intervista ad Umberto Rianna che parla delle scelte sulle wild card: Eremin, work in progress, Sonego deve fare esperienze
Nato a Caserta nel 1969, Umberto Rianna viene chiamato da Nick Bolletieri a 21 anni per lavorare nella sua prestigiosa accademia di Bradenton in Florida. Gli fu affidato un team di giovani astri nascenti, tra cui Tommy Haas e altri ancora. In seguito ha collaborato con tanti altri atleti di alto livello, tra cui spicca il nome di Xavier Malisse, talento cristallino, ma dal carattere difficile. Tornato in Italia fa un gran lavoro con Potito Starace, in seguito la federazione ha voluto che seguisse il movimento italiano under 14. Non ultimo il rilancio di Simone Bolelli nel tennis che conta. Disponibile e sincero mi elargisce una buona fetta del suo tempo, concedendomi una breve intervista.
Tiriamo le somme di questo inizio 2016 sia per Sonego che per Eremin.
In termini di risultati è un bilancio più o meno in linea con le aspettative. Tuttavia, riguardo Eremin il bilancio è leggermente negativo, ma sapendo che lui ha una formazione che presenta delle lacune, ci può anche stare. Anche perché abbiamo cominciato con una programmazione abbastanza audace e si sta confrontando con un livello importante. Le prestazioni non sono state all’altezza delle sue possibilità, noi ci aspettiamo di meglio, lui lo sa e questo inverno si è allenato anche bene, con il suo allenatore Mauro Balestra in collaborazione con il centro federale di Tirrenia. E’ un work in progress, quindi ci possono stare degli alti e bassi. I risultati vanno interpretati sia nel bene che nel male.
Per quanto riguarda Sonego i risultati sono all’altezza delle sue possibilità, ricordiamoci che un anno e mezzo fa giocava gli Open e che grazie all’aiuto prezioso del suo allenatore storico Gibo Arbino ha recuperato tanto terreno. C’è molto da imparare, ha poco background, ma siamo contenti. Però lui si deve rimboccare le maniche, perché ha molto da imparare e deve fare ancora molte esperienze. E’ come quello studente che deve fare tre anni in uno.
Entriamo più nel dettaglio e parliamo delle prestazioni di Eremin
E’ evidente a chiunque che Eremin possa giocare bene a tennis. Tuttavia, considerate le sue caratteristiche fisiche, ha bisogno di molte più partite per riuscire ad esprimersi al massimo delle sue possibilità. Dal punto di vista tattico, invece, deve essere più ordinato in campo. Per fare ciò, tuttavia, tende ad essere un po’ troppo passivo. Eppure, più della tattica conta l’approccio mentale. Infatti, a Napoli ha avuto un atteggiamento poco costruttivo. Fino al 5-2 del primo set, non ha giocato. Eremin ha un equilibrio emotivo molto particolare. È un ragazzo estremamente sensibile e di ciò bisogna tenerne conto. Sarebbe troppo facile dire che ha talento. Edoardo è un ragazzo che un anno e mezzo fa aveva smesso di giocare a tennis non dimentichiamocelo. È un ragazzo di 23 anni che la fit ha ripreso a seguire, solo un anno fa, quando non aveva nessun ranking. Sarebbe stato più semplice, iniziare questo percorso, un po’ di tempo fa. Non è esattamente semplice, non si tratta di inventarsi alchimie strane. L’unica possibilità è il duro lavoro e il tempo.
Avete preferito qui a Barletta dare WC a Eremin piuttosto che a Sonego, come mai questa scelta?
La Wc non è un diritto di chi la riceve, è un diritto di chi la dà. La WC non è solo una questione meritocratica, ma riguarda un aspetto molto più vasto a cui accennavo prima. Come dare la possibilità di continuare a verificare determinate cose. Infatti, non la si dà solo a chi può fare meglio di un altro, non ragioniamo così. Di fatti d’accordo con il suo allenatore Arbino, dal momento che Sonego, non ha esperienza, vorremmo al momento che faccia più qualificazioni possibili. Quando avrà completato il suo processo formativo, allora proveremo a dargli più WC. In questo momento, qui per i nostri più giovani, la WC è uno strumento di crescita non un obiettivo per far solo punti. La FIT è la “mamma” un pochino di tutti, quindi non premia solo i figli bravi, ma deve gestire anche dei figli più in difficoltà. A sostegno di questa affermazione, posso portarti l’esempio di Andrea Pellegrino, ovvero di chi non appartiene a questo mondo, ma per arricchire la sua formazione di esperienze importanti, gli si dà la WC. Non perché lui meriti più di un altro, ma per consentirgli di frequentare un ambiente che riteniamo formativo per la sua crescita.
Riallacciandoci alla domanda precedente, Eremin in campo è spento e lento.
Lui dice che dentro sente che non è ancora al massimo, che ha bisogno di carburare. Io non sono d’accordo con lui, a me non piace il giocatore che pensa sempre che manchi qualcosa, il giocatore si esprime con quello che ha al momento della partita. Questo esempio ci fa capire quanto dobbiamo lavorare anche sulla mentalità.
Bene o male, molte nazioni sono riuscite a piazzare almeno un giovane under 23, nei primi 150 al mondo. Per trovare un italiano, dobbiamo arrivare alla 250 posizione con Donati. Cosa manca all’Italia per sfondare nel tennis che conta ? Talento ? Buoni maestri ? Ottime strutture ? Mentalità vincente ? Fame di vittorie ?
Un po’ di tutto questo, non c’è un aspetto scollegato ad un altro, ci sono tutta una serie di situazioni. Certo è che gli allenatori hanno una funzione importante sotto tanti punti di vista. Possiamo dire che ci vogliono un po’ di tutte queste componenti qua. Il problema non è far arrivare un giovane nei primi 150, il problema è molto più vasto, magari fosse coì semplice, perché ne abbiamo avuti di under 23 che sono entrati nei 150, come ad esempio Giannessi, La classifica e i risultati vanno interpretati, il vero obiettivo non è solo quello.
Andrea Ignazzi
TAG: Rianna, Umberto Rianna
Grazie mille… mi fa davvero piacere che abbiate apprezzato. Proverò ad Andria(qualora ci sarà il chall a novembre) a farne un’altra
Complimenti Andrea, bella intervista!
L’intervista è stata rivista e riletta insieme al diretto interessato.
Non c’è scritto da nessuna parte che Eremin ha preso WC perchè aveva smesso. La WC l’ha presa per continuare il suo percorso formativo e per dargli fiducia e lui non ha tradito.
Rianna ha ripetuto a più riprese che le WC non si ricevono per i risultati ottenuti. Qui Pellegrino giocava in casa tra le altre cose.
Da queste qualificazioni Sonego ne è uscito alla grande, portandosi dietro un bagaglio di esperienza che gli servirà per un futuro sicuramente pieno di soddisfazioni.
Boh mi sembra che non hai capito granché dell’intervista
Infatti non è logico assegnare WC challenger a gente che non fa nulla nemmeno in futures abbordabili solo perchè sotto ala federale. Presupposto 1: competitività mostrata tra i pro. Quello forte davvero non si fa problemi a battere il top 300 ATP da subito per cui puntare su gente solo perchè federale vuol dire puntare su errori commessi nel giudicare illudendo gente e perpetuando non competitività. Bisognerebbe dapprima saper selezionare quelli bravi e non i simil-raccomandati.
Parole del tutto confusionarie, spero siano state riportate male. Anche se mi sembrano emblematiche su come funziona la fit. La gestione delle wild card è alquanto ridicola e purtroppo ce lo spiega proprio Rianna. Mi dici che Eremin prende la wc perchè aveva smesso (anche prima non è che fosse questo campione), Pellegrino perchè deve fare esperienza nel circuito (ma se non vince neanche due turni futures) e poi uno come Sonego lo fate ammazzare in qualificazioni assurde per recuperare il tempo perduto e fare esperienza. Ma se Sonego è l’unico che ha il livello per competere? ma non ve ne accorgete. datele a lui la wc e fate fare qualificazioni ad altri. Poi mi dici che non è un problema fare arrivare under 23 nei 150?? Io nei 150 di under 23 italiani leggo solamente Cecchinato, quindi il problema è proprio averli i giocatori nei 150. Almeno una volta gli italiani non avevano un buon servizio e una tenuta atletica eccezionale, però me li ricordo estrosi, con ottima tecnica e colpi di alta classe ( Starace, Volandri, Fognini, lo stesso Arnaboldi, Di Mauro, Giorgini e aggiunte voi). Adesso il servizio in linea di massima fa ridere, di rovescio sono quasi tutti nulli, di tecnica neanche a parlarne (palle corte nostra caratteristica 0, gioco di volo nulla), tutti lenti negli spostamenti. Ma cosa insegnate nei vostri centri? L’esempio è proprio Sonego, tanta buona volontà, corre come un pazzo, dritto e servizio da giocatore moderno e rovescio buono. Con queste caratteristica già si gioca a tennis tranquillamente a buon livello contro tutti. Ma almeno un giocatore tecnico, di classe pure poco reattivo potrebbe tirarlo su.
Condivido pienamente la parte su Supertennis.
In questa a mio parere dovrebbe svilupparsi anche meglio la parte didattica.
Perchè (visto che è finanziata anche con soldi pubblici), non mettere un programma giornaliero nel quale presentare esercizi specifici per i bambini (magari divertenti da fare con la mamma davanti alla tv) e magari una parte più tecnica specifica esaminando un colpo alla volta con slow motion etc. per i ragazzi più grandi?
Tutto ovviamente a disposizione di tutti , da vedere più volte in modo che anche i maestri possano dire ai bambini…. a casa fate anche questo etc.
Sarebbe uno strumento democratico , gratuito e formidabile.
L’autoincensazione con i tour nei vari club con il più o meno tronfio Presidente di turno che ci racconta che il Movimento grazie alla sua Gestione ha portato 500 iscrittil al torneo nazionale degli under 4 nel quale si sono degnamente distinti ben 987 iscritti al Suo circolo …. francamente è patetico ..lasciamolo perdere……. dovrebbe bastargli come soddisfazione il sorriso di un bambino.
Cecchinato è this generation non next! :eek:Non c’è Data come personaggio nei luoghi che frequenta.
Di nulla, anzi grazie a te
Okay, grazie per la risposta. 🙂
E’ anche vero che poi se uno il talento ce l ha prima o poi sfonda.
Parliamoci chiaro, vero che un giocatore deve esser aiutato ad emergere, e far si che migliori e vada più in alto possibile(qua entra in gioco l’abilità di un allenatore), ma se nasci tondo, non puoi diventare quadrato.
Il problema rimane nell’accessibilità dello sport, i talenti magari ci sono, ma non intraprendono il tennis. E’ qua che deve lavorare maggiormente la federazione. Rimane uno sport un po’ di lusso, non accessibile a tutti, non molto praticato nei bambini. Solo che giocare da appassionato è un delirio (non si trovano i campi se non sei socio, per diventarlo devi spendere un botto, i campi ad ora sono sempre pieni, le lezioni hanno prezzi esorbitanti…)
Apprezzo ad esempio la promozione tranne la visibilità che da supertennis, cosi che si conosca di più lo sport, anche se non è sufficiente rimane un importante un punto di partenza per la diffusione del Tennis. Purtroppo però c’è chi spera che il canale sparisca perché costa molto, e si spera che tale finanze vengano girate ai vari club per la promozione dei giovani (…). Da qua si deduce di come all’interno dei circoli si pensi più ad incassare e far girare i soldi all’interno che all’esterno! Quindi bisognerebbe anche cambiare un po’ la mentalità agli addetti ai lavori!
Il discorso è ahimè più complicato di quanto si pensa!!!
L’intervista mi è piaciuta molto, dice cose tutte molto condivisibili e molte assennate.
Soprattutto mi piace il principio che se ne evince che per trattare tutti in modo uguale bisogna trattarli in modo diverso.
Il che, anche se sembra quasi scontato dirlo, è la giusta interpretazione del concetto di uguaglianza di opportunità.
E come è giusto criticare la federazione per la gestione quasi dilettantesca del cosiddetto caso-Giorgi, è anche però giusto che venga evidenziato l’ottimo lavoro che sta facendo con i vari Eremin o Sonego.
Soprattutto Edoardo qualche anno fa sembrava destinato ad una carriera fulgidissima (più ancora dei più pubblicizzati Quinzi o Baldi), e dopo aver saputo che invece si era quasi ritirato a causa di difficoltà personali, è bello vedere che una federazione sta provando a recuperarlo.
Così come dare occasioni a un ragazzo come Sonego che probabilmente fino a poco tempo fa neanche pensava a una carriera da pro, pur avendone ampiamente i mezzi.
donati, checchinato e napolitano sono i tre migliori italiani next generation. no, non abbiamo né zverv né coric, ma giocatori con meno talento e più costruiti.
Umberto intendeva dire che bisogna guardare la classifica fino ad un certo punto. Bisogna guardare in prospettiva e non creare “fuochi di paglia”, Non serve entrare a ventanni nei 150 se poi il resto della carriera lo passi a fare futures con un ranking alto. Bisogna far crescere l’atleta gradatamente. La mia era una domanda provocatoria, lui è stato abbastanza elusivo e si è difeso bene dicendo tutto e niente.
L’unico obbligo è la wc a gaio
No, assolutamente, anche perché c’è stato ben di peggio (a naso mi ricordo di un’annata disgraziata con tieleman migliore italiano..), certo che in questa fase è difficile vedere all’orizzonte qualcuno che possa, anche in un futuro non immediato, arrivare al livello di un fognini o di un seppi..
su eremin ci speravo qualche anno fa, anche alla luce del servizio potenzialmente devastante che si ritrova, purtroppo sono mancate tante altre cose.. spero che lo rimettono in sesto.. bella intervista, senza tanti giri di parole.
Ottima intervista molto piacevole da leggere.
@ Radames (#1571390)
Esaltarsi, secondo me, sarebbe molto molto molto difficile con gli attuali risultati…..
Giusto, qual è?
Non per fare sempre il bastian contrario, ma Donati ai 150 ci si è già avvicinato moltissimo, a vent’anni, poi ha avuto problemi fisici. Cecchinato sta nei 100, ed ha 23 anni. Non esaltiamoci, ma non buttiamoci giù.
Va bene, pero’ “il vero obiettivo” non è solo quello. E qual’è please ? 😕